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mercoledì 28 novembre 2001

questa non ve l'aspettavate, eh?Viva gli ananas Del Monte

“Vedi quando ero piccolo…”
“Uh, la prendi alla lontana”.
“Lasciami finire. Quand’ero piccolo, sognavo di fare il chitarrista”.
“Lo fanno tutti”.
“Sì, però intanto studiavo per fare il professore”.
“E cosa sei diventato?”
“Nessuno dei due, ma non è questo l’importante. L’importante è che avevo già due obiettivi: uno di massima e uno di minima”.
“La prosa e la poesia”.
“Se preferisci. Per esempio: se vado a una manifestazione è perché voglio un mondo diverso, più libero e più giusto per tutti…”
“Questa è poesia. E la prosa?”
“…però sugli striscioni non scrivo voglio un mondo più libero e più giusto”.
“Ah no?”
“No. Ci scrivo: Tassiamo le transizioni finanziarie! Sanzioniamo i paradisi fiscali! Riformiamo la normativa sulle rogatorie internazionali!
“E questa sarebbe la prosa. Quindi sei un riformista, non un rivoluzionario”.
“Semplicemente credo negli obiettivi minimi. Che poi a vederli bene non sono affatto minimi, sono enormi. Prendi il Buy nothing day…”
“Sì, ne ho sentito parlare”.
“Voglio dire, non si tratta di abolire il commercio, né le multinazionali”.
“Che non sarebbe una brutta idea”.
“Non m’interessa, tanto non la posso realizzare… però posso dimostrare che sono un consumatore consapevole”.
“Perché per un giorno non consumi e il giorno dopo consumi il doppio?”
"È la stessa logica dello sciopero. Non sciopero per rovinare la mia impresa, sciopero per far sentire ai dirigenti le mie ragioni. E il giorno dopo torno a lavorare”.
“Se intanto non ti hanno licenziato per ingiusta causa”.
“Lascia stare… non voglio abolire le multinazionali, voglio solo far sentire la mia voce. T’immagini se i diagrammi mondiali delle vendite precipitassero per 24 ore… ai piani alti qualcuno si chiederebbe: ‘Cos’è questa, una guerra? Il Papa ha indetto un digiuno?’. ‘No, Sir, è stato il buy nothing day’.
“Benissimo, fa lui. Lunedì prossimo facciamo un laying off day. Ne licenziamo uno su dieci e siamo pari…”
“Non è così che vanno le cose”.
“Ah no?”
“No. Prendi il caso Del Monte”.
“Ach! Occhio a citare una multinazionale! Ti fanno un culo tanto”…
“La Del Monte è meno multinazionale di quanto sembri. È controllata dalla Cirio”.
“Sì? L’uomo del Monte tifa Lazio?”
“C’era questa piantagione di ananas in Kenya, dove i contadini lavoravano a contatto di pesticidi proibiti dalla legge, per un salario inferiore alla soglia della povertà…”
“E che ci vuoi fare? Il mondo ha bisogno di ananas”.
“Poi c’è questa piccola organizzazione pisana, il Centro Nuovo Modello di Sviluppo. Piccola ma cazzuta. Hanno fatto un sopralluogo e hanno visto com’era la situazione”.
“E poi? Hanno annunciato che boicottavano? Sai che roba. Anch’io boicottavo la Del Monte”.
“E perché lo facevi?”
“Ma… sapevo che andava boicottata, e…”
“Forse la boicottavi anche tu a causa delle notizie messe in giro dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo”.
“E allora? È cambiato qualcosa?”
“Sì, perché oltre a boicottare sono andati a parlare con la Cirio e la Coop”.
“La Coop? Buoni quelli”.
“La Coop distribuisce l’ananas del Monte. Però ha un’immagine etica molto forte da salvaguardare”.
“Potrebbe salvaguardarla trattando meglio i dipendenti… o costruendo meno ipermercati…”
“Fatto sta che alla fine i contadini hanno vinto”.
“Cosa?”
“Sì, la Cirio ha sostituito i dirigenti sudafricani della piantagione, ha aumentato i salari e diminuito i pesticidi”.
“Di quanto?”
“Non lo so, non mi ricordo. Ho letto tutto su Linus, qualche mese fa… ci hanno fatto anche un servizio su Report…, ma su Internet non ho trovato molto”.
“Qualcosa del Manifesto, immagino”.
“Fa lo stesso se è il Carlino?”
“Ma, insomma, vuoi dire che il boicottaggio è finito?”
“Sì, è finito”.
“Cioè, adesso io posso comprare il succo di pompelmo rosa Del Monte, se voglio?”
“Puoi farlo. Anzi, più ne bevi meglio è. Facciamo un po’ di pubblicità a una multinazionale, per una volta”.
“Il pompelmo rosa della Del Monte è il più buono del mondo”.
“Anche se forse quello equosolidale della CTM è ancora meglio…”
“Ah, perché adesso dovrei anche mettermi a bere il pompelmo equosolidale?”
“Non sei obbligato, però…”
“Cioè, non si finisce mai. Con questi obbiettivi minimi non si finisce mai”.
“Bravo, hai capito qual è il punto. Non si finisce mai”.
“E alla fine secondo me uno si stanca”.
“Si stancano anche i rivoluzionari, poi vanno a scrivere i giornali per la moglie di Berlusconi. L’importante è avere ottenuto qualcosa prima di stancarsi, anche solo un kenyota intossicato in meno. Tutto qui”.
"Tutto qui. Lo sei poi diventato, un chitarrista?”
“Ci sto lavorando”.

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