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mercoledì 4 febbraio 2004

Parliamo di blog! Bisogna parlare più spesso di blog! Me l’ha detto il dottore.

C’è questa famosa polemica sui commenti, sul fatto che questo sito non ha i commenti, mentre dovrebbe averli.
In realtà blogger non ha un sistema di commenti. Quando io cominciai a scrivere qui, i servizi esterni sui commenti non esistevano: cominciarono a diffondersi in Italia nell’autunno del 2001. Oggi è pieno di sbarbi convinti che sia nato prima il commento e dopo il blog, come la gallina dall’uovo e il cinema dalla tv, e neanche s’immaginano che una volta tutti i blog non si potevano commentare – e si viveva lo stesso (neanche male, vi dirò).

D'altro canto, oggi sarebbe difficile credere in una blogpalla priva di commenti e commentatori.
Io, però, dopo alcuni tentativi proprio nell’autunno del 2001, ho deciso di fare senza. Perché? Non c’è un vero perché. Cioè, se frugo dentro me ne trovo parecchi. Una sera, aspettando un treno, ho cercato di contarli, ed erano più o meno una sessantina. Così ho deciso che farò così: nei giorni in cui non so cosa fare, scriverò qualche decina di motivi per cui non ho i commenti.

Ma perché Leonardo non ha i commenti?

#1: (paternale) Ma perché ha il forum, sciocchini. (E mi sembra già un luogo abbastanza deviante).

#2: (con la mano sul cuore): Questo affare mi toglie già tanto tempo e tanta fatica. Se montassi anche i commenti, rischierei di stare connesso tutto il giorno a rispondere a tutti quelli che passano. Vi prego, risparmiatemi questo calice. Tengo famiglia. (Cioè, ci terrei a farmene una).

#3: (piccato) Prima pagare, poi commenti.

#4: (didattico) A questa domanda mi sembra di averti già risposto sul tuo blog, nel quindicesimo commento a un post che avevi fatto tre mesi fa, in cui appunto dicevo che i commenti tendono a essere dispersivi e a rendere poco reperibili i frammenti di un dibattito. Cioè, mi sembra di averti risposto così, ma non riesco più a trovare il post né il commento, se lo trovi scrivimi un commento… ah, già, non puoi.

#5: (paranoico) Risponderò, ma prima levati il berretto. Voglio controllare se non hai le orecchie a punta. Internet è piena di gente con le orecchie a punta che mi odia. Levati il berretto. Levati il berretto, ho detto! Guarda che sparo.

#6: (viscido) Perché amo troppo i miei lettori per vederli svaccare sui commenti.

#7: (cybersocialdemocratico) Perché io credo che internet sia una democrazia di uguali, e trasformare ogni post in un potenziale forum significherebbe mettersi sopra i miei lettori. Se i miei lettori vogliono discutere di un mio post, possono farlo sui loro blog: in questo modo il rapporto è orizzontale. Ma non voglio essere il vassallo di un'anche piccola comunità di servi della gleba. Commentatori, affrancatevi dalle vostre catene! Siate liberi! Siate anelli orizzontali di una catena democratica!

#8: (sfacciato) Ragazzi, io voglio essere letto da più gente possibile, per cui voglio essere linkato. Per questo scrivo pezzi controversi e provocatori. Se vi do la finestra dei commenti, voi reagite lì, lasciate il vostro link al vostro sito e me ne andate. Non è quello che voglio da voi. Io voglio che voi reagiate non in una finestrella di commenti, ma sulla main page del vostro sito: che mi linchiate, che trasferiate un po’ dei vostri accessi sul mio contatore. Cosa che già fate, ma non abbastanza. Dovete impegnarvi di più.

#9: (stronzetto) Perché non voglio umiliare Quintostato, che dopo tutto il casino sull’Espresso ecc.., ancora non li commenta quasi mai nessuno. Fossi in loro, anzi, li disabiliterei, ci fan più bella figura.

#10: (reo confesso) Perché non voglio essere umiliato da Personalità Confusa ogni volta che scrive un pezzo e lo commentano in centoventi. Preferisco che la gente mi creda una blogstar. Se solo sapessero.

Per oggi basta

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