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giovedì 27 luglio 2006

- rice and fall

Gli americani del futuro

Nel frattempo tutti non fanno che chiedermi: e nel futuro? Come saranno gli americani del futuro? Ebbene, io mi sono posto il problema, ho anche fatto delle proiezioni. E dunque. Dal mio punto di osservazione mi sembra indiscutibile che:

1. Gli americani del futuro avranno gli occhi a mandorla
2. E parleranno spagnolo.

1 + 2 = In pratica, un altro mezzo miliardo di filippini.

E segnatevi questo: voi forse no, ma i vostri figli prima o poi assisteranno alla trasmissione di un discorso di un presidente di cognome Mendoza o Cortes, faccia da Vietkong, che proclama la necessità di difendere lo stile di vita occidentale dalle minacce asiatiche, e quel che è peggio è che ci crederà davvero, e i vostri figli pure.

Poi ci sarà anche il drammatico summit, col presidente usa che guarda negli occhi il presidente comunista cinese, e a un certo punto gli dice: ma tu non è che vieni dalla manciuria, per caso? Sai, perché io ho ancora dei parenti laggiù. Ma no! Ma sì! Paisà! Spaghetti di riso! Melodie pentatoniche! Cani spariti in circostanze misteriose nei dintorni di friggitorie! Pacche sulle spalle, e poi si andrà con le delegazioni in un posticino all'angolo del Palazzo di Vetro a mangiare il pollo alle mandorle del Kentucky.

Ridete, ridete.
Il riso abbonda.

11 commenti:

  1. Ci sarebbe da ridere se non fossì così probabile.

    Il problema è che ci sarà sempre qualcuno con lineamenti sufficienetemente diversi da poter essere bombardardato... in pace!

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  2. C'e' sempre la possibilità che Rice stia per Condoleeza.
    Cmq, la prima parte del post sembrava un'ottima parodia di Baricco e dei suoi barbari :)

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  3. Mah, secondo me, a prescindere dal colore della pelle, dalla forma degli occhi e dalla lingua madre del presidente, ci sarà sempre un gruppo di wasp, a manovrarlo nell'ombra.

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  4. e' piu' probabile che avvenga il contrario, ovvero: un gruppo di businessmen mandarini manovrera' dall'ombra un presidente wasp.

    esattamente come nel Fall dell'impero romano, quando Stilicone e Ricimero facevano e sfacevano gli imperatori latini a loro piacimento.

    Comunque io non ci trovo nulla di tragico. Spero solo che il pollo sappia piu' di mandorle che di Kentucky.

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  5. Mi sfugge il tono. Ma ti sembra una cosa così negativa? A me l'idea piace e da il senso di una società in cui il figlio dell'avvocato e quello dell'operaio sono uguali.
    Il contrario di quello che disse il nano nel confronto con Prodi..

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  6. non mi sembra una cosa negativa.
    Ma io parlo di un livellamento somatico e culturale, non economico, ahime.

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  7. magari sono io ad essere un po' "tarda", ma non capisco il legame tra occhi-a-mandorla-lingua-spagnola e occhi-a-mandorla-from-asia... a parte gli occhi, s'intende...

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  8. Non l'ho capito bene neanche'io...ma parli dell'effetto melting pot in generale? Cmq (mi riferisco a alcuni post qui sopra)....non so fino a che punto c'entri' la questione di razza quando si parla del potere negli stati uniti. C'entra la questione di classe, certo, ma credo che un'altro elemento fondamentale che molti trascurano sia la lingua. Il potere ti ostacola finche non diventi anche tu "anglosassone". Tutti i pezzi grossi non-wasp con cognomi spagnoli, italiani ecc sono ben inseriti nel tessuto sociale, sono della terza generazione o anche piu'...le eccezioni sono i leader dei "ghetti"...quando ci sono grosse comunita' di immigrati appena "sbarcati" allora si', serve gente di prima generazione con un piede in ciascuno dei due mondi...alcuni diranno che non e' importante che lingua parli. Ci sono giapponesi/messicani/filippini di sinistra e di destra...certo. Ma il potere teme cio che viene da fuori. Teme lo squilibrio. Teme cio che non riesce a decifrare. Se arriva al white house uno/a di madrelingua spagnola o cinese, cioe' una persona con un'angolo della mente formatosi fuori dal paradigma anglo, sara' forse piu' interessante anche di un presidente afro-americano/a...

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  9. Forse va detta: non e' una cosa seria.

    Io ho solo incrociato due tendenze: l'immigrazione asiatica e il bilinguismo.

    In realta' mi sono solo guardato in giro: ci sono molti asiatici e le pubblicita' sono spesso bilingui (e a volte sono solo in spagnolo).

    Potranno essere di destra o di sinistra, poveri o ricchi, ma tra un secolo saranno molto piu' somaticamente asiatici e ispanofoni di adesso.

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