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mercoledì 24 febbraio 2016

I pedofili hanno bisogno delle vostre foto?

E quindi insomma sembra proprio che condividere on line le foto dei vostri bambini sia un grosso favore che fate ai pedofili. Lo dice la Polizia di Stato, sarà vero: le catene che "impazzano" sul web, che domandano alle mamme di pubblicare le foto per dimostrare di essere "grandi madri", non fanno che ingrossare i cataloghi sconci degli orchi. Va bene. In linea di massima son convinto anch'io che pubblicare le foto dei propri bambini sui social network non sia il massimo. A questo punto però mi viene un dubbio: ma che razza di foto fate ai vostri bambini?

Sono un genitore anch'io: anch'io sono convinto che la mia creatura sia la più bella del mondo (credo sia una cosa chimica che avviene nel cervello, mi basta guardare le foto di qualche anno fa e non funziona già più). Anch'io l'ho fotografata sullo scivolo e travestita per carnevale. L'ho fotografata mentre dormiva e mentre mangiava e mentre faceva le facce buffe. L'ho fotografata perché cresce in fretta e ogni momento non tornerà mai più, perché ho la sensazione che il mondo se la stia perdendo, e perché, tra l'altro, l'arnese che scatta le foto l'ho quasi sempre in mano. Tutte queste foto a volte le mostro ad amici e colleghi - è una delle tante sfighe di avermi per collega o per amico. Non le metto su facebook, non mi va di regalarle a Zuckerberg. Oltretutto so bene - e ormai dovreste saperlo tutti - che a Zuckerberg non interessa metterle sotto chiave, anzi, chiunque può entrare, frugare nei suoi cassetti, copia-incollare le foto dei vostri bambini con lo yogurt sul naso o con la faccia da duro sul triciclo, e farci quel che vuole. Quindi no, io non metto le mie foto su internet.

Ma mica perché ho paura di un pedofilo a caccia di foto di bambini sullo scivolo, o travestiti da pappagallo. Cioè, magari esiste un pedofilo del genere - uno che cerca semplicemente bambini in pose normalissime, bambini all'asilo, bambini al parco, bambini su un piede solo, bambini col sugo sul naso, bambini che sbadigliano - ma sul serio uno così ha bisogno di rifornirsi dai profili facebook? Non può andare semplicemente su google? Cioè, parliamoci chiaro: nei vostri archivi avete qualcosa di anche lontanamente paragonabile?



Va avanti per centinaia di pagine - che si fa, chiudiamo google? Perché magari qualcuno che si eccita a sfogliare esiste. Ce n'è di gente strana a questo mondo. Qualche anni fa don Fortunato di Noto parlava di una rete di pedofili che si scambiavano, tra l'altro, ecografie. Ecografie. Era un periodo in cui non si poteva assolutamente esprimere anche solo un dubbio sulla lotta alla pedofilia, e quindi gliela lasciammo passare, però mi è rimasta questa cosa - insomma, uno che si eccita a guardare un'ecografia dev'essere veramente uno strano forte. Comunque, che vi posso dire: non condividete le ecografie (ma voi le siete più andate a rivedere le ecografie?)

Contrariamente a quanto dice indymedia, io non m'intendo molto di pedofili in rete o fuori: ma ho la sensazione che siano alla ricerca di qualcosa di un po' più spinto delle foto del vostro bambino travestito da Peppa Pig, e di qualcosa di più nitido di un'ecografia. Non voglio dire, non mi permetterei mai, che il vostro figlio non sia il più bello del mondo per chiunque, e quindi anche per l'occasionale internauta pedofilo: ma finché lo fotografate travestito da puffo secondo me non correte grossi rischi. Esisterà, certo, anche il feticista dei puffi. Non è nemmeno escluso, diciamo che c'è una possibilità su un miliardo che lui riesca a mettere le mani sulla vostra foto. Ecco, anche in quel caso senz'altro spiacevole, vorrei ricordare che vostro figlio non corre alcun rischio concreto: quella che avete messo in giro, senz'altro un po' avventatamente, è una sua immagine, non la sua anima - lo so, è dura convincersene. Forse non ci riusciremo mai davvero.

7 commenti:

  1. boh. io continuo a litigare con tutti quelli che mi vogliono mettere nella foto e poi condividerla - o anche no - sui social.
    la mia popolarità, come dire, non si accresce.

    (a semiproposito: ma esisterà davvero* la dendrofilia o è come i gattini in bottiglia...?

    *intendo dire a parte ficcarsi le carote su per il culto)

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  2. La mia impressione è che il problema sia più complesso di così. Nel 99% dei casi quelli che mettono millemila foto dei loro bambini/e su FB&Co aggiungono anche dovizie di particolari sul dove, come e quando. Il risualtato è che quei bambini non sono più solo un'anonima foto su Google immagini, ma sono rintracciabili e importunabili da chiunque mancassero abbastanza venerdì da volerlo fare. Perché se un pedofilo (che per sua natura tutto tutto di testa non ci sta) sa che tuo figlio/a tutti i venerdì alle 11 va a giocare al parco di Roccacannuccia, magari la prova a vedere se per caso chi lo accompagna non sia troppo occupato a farsi i selfie magari la fa.

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  3. @clodovendro: ma non farebbe prima ad andare al parco di Roccacannuccia ed aspettare che un genitore qualsiasi si distragga? Da non genitore mi sembrano solo un mucchio di paranoie senza capo né coda.

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    1. Perché non sei un genitore, appunto. Altrimenti sapresti che il tuo bambino, e lui solo, è irresistibile.

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    2. sono sicuramente paranoie, da vecchio porco sono molte le donne che sinceramente "mi farei" ma sono molte di meno quelle delle quali "mi innamorerei" e l'idea che qualcuno si innamori di mia figlia mi manda in bestia. :-) Detto questo a volte pubblico su facebook le foto delle mie figlie e molto più spesso lo fa mia moglie, anche perché abbiamo la sventura di avere metà dei parenti di famiglia (a dire il vero molto di più) letteralmente dall'altra metà del mondo.
      Non è che non ci dorma la notte, ma quando mi ricordo semplicemente le condivido solo con gli amici. :-)

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  4. Io credo che si stia confondendo il buon senso con le crociate.
    E' norma di buon senso essere relativamente discreti coi propri dati personali, e questo valeva anche prima di internet, evitando di strombazzare ogni nostro dettagli ai quattro venti, ma allo stesso tempo occorre evitare anche l'eccesso opposto: rinchiudersi all'interno di altissime mura perché il mondo fuori è brutto e cattivo è un comportamento paranoico.
    Lo so che può sembrare la ricetta della nonna, ma sovente la via del giusto mezzo è la migliore.

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