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venerdì 12 agosto 2022

104. La vita ci prendeva con strana frenesia

[Questa è la 104ma puntata della Gara delle canzoni di Franco Battiato, il derby del ritorno al passato, quello delle leggende celtiche o quello dei treni a vapore].

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1979: L'era del cinghiale bianco (Battiato/Pio, #12)

Di tutti i testi di FB, forse quello del Cinghiale bianco è il più suscettibile di un'interpretazione esoterica: una spia del fatto che le parole potrebbero alludere ad altro è l'incongruenza di un riferimento alle tradizioni celtiche nel ritornello di un brano ambientato a Tunisi (quanto alla musica, non piega né sull'Irlanda né sul Nordafrica, anche se il violino potrebbe suggerire più la prima). In direzione esoterica si avventurano ad esempio, Jachia & Pareyson, che però non è che arrivino a conclusioni così rilevanti: gli studenti di Damasco potrebbero essere discepoli di un rito iniziatico (dervisci?), l'uomo di una certa età potrebbe essere un Grande Maestro (io che invece sono stato educato a diffidare dei vecchi che offrono cose ci vedevo sempre un adescatore), le sigarette turche preziosi insegnamenti, ecc. Del resto se fosse un testo a chiave sarebbe strano che avessimo già trovato la chiave: mi domando quanti estimatori di Battiato ne condividano la cultura così settoriale. Quel che davvero lascia perplessi è la tempistica: cioè possibile che Battiato abbia pensato a un testo esoterico proprio nel momento in cui decideva di prendere una strada essoterica, con due s? Il Cinghiale bianco è il suo primo tentativo di hit: che senso avrebbe avuto infilarci un testo a chiave comprensibile a pochissimi eletti? Non è più probabile che nel momento in cui si pone il problema di scrivere qualcosa di successo, Battiato non scelga di caricarlo di tutte le suggestioni che si trova davanti, preoccupandosi molto più dell'effetto che del senso delle cose che scrive? A volte i critici sottovalutano il fatto che i poeti (compresi i cantanti) prima ancora di veicolare un messaggio, hanno un testo da completare. Deve funzionare, deve stare in metro (quando FB comincerà davvero a dare importanza ai suoi messaggi, smetterà di preoccuparsi dei metri), deve suggerire all'ascoltatore qualcosa che lo incuriosisca oltre il primo ascolto: questo viene prima di tutto il resto. 


1980: Passaggi a livello (Battiato/Pio, #85)


Ho cercato qua, ho cercato là, ma non credo che nessuno sappia realmente perché Calasso ammonisca bambini e genitori dal Corriere della Sera. Per anni mi sono lasciato cullare dall'idea che il padre di Calasso, insigne giurista, avesse una rubrichetta alla Panebianco su cui dispensare ovvietà alla borghesia, ma guardando bene non risulta e non avrebbe molto senso. Adesso mi sono fatto questa idea che il giurista stia su una specie di veranda, nascosto dal lenzuolo del Corriere nella cui lettura è assorto, mentre i calassini stanno giocando nell'aja e ogni tanto il giurista si ricordi di loro e "dal Corriere della sera" li esorti a coprirsi, ché fa freddo. Forse si sarebbe potuto scrivere in modo più chiaro, ma il punto è che Battiato non è così abile a spiegarsi: ci prova, a volte ottiene immagini icastiche e indimenticabili, altre volte grovigli inestricabili, un po' come le AI generatrici d'immagini che vanno di moda adesso: Battiato è un generatore d'immagini non artificiale, ma comunque piuttosto artigianale. 

Abbiamo parlato altre volte di sensibilità crepuscolare, un concetto che probabilmente meriterebbe un approfondimento serio e una biblioteca universitaria aperta in agosto con quel vecchio studio di Sanguineti. Il crepuscolarismo è stato il primo movimento artistico che ha fatto i conti seri con l'obsolescenza dei manufatti artistici, elaborando strategie (culto della nostalgia, feticismo del cattivo gusto, ironia) così efficaci che Gozzano è tuttora il poeta più leggibile del secolo scorso, proprio lui che notava come D'Annunzio sapesse di vecchio già in vita. Tutti i riferimenti al passato per cui si sdilinquiva non li cogliamo più: la nostalgia per quel passato di piccole cose lo afferriamo al volo. Patriots è il disco crepuscolare di Battiato: qui affiorano i brandelli di poesie scolastiche e i quadretti di maniera. Anche gli slogan politici, quando compaiono, non sono che belle frasi di un tempo che fu, come quel "Salve, ricordo" iscritto su una noce di cocco.

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