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martedì 30 gennaio 2001
La cultura è un virus
Cultura e conoscenza
Sarebbe interessante poi cercare di capire in cosa consistano effettivamente quel tipo di culture di cui parlavo qualche giorno fa, quelle al centro di ogni discorso sull'identità e l'appartenenza. In una somma di nozioni, di concetti, di valori, di miti? Un po' di tutto questo, e anche un po' di nulla.
Non bisogna sopravvalutare i documenti scritti, quelli forse non sono mai stati così importanti. Il corano non basta a capire l'Islam, la Bibbia non basta a capire il cristianesimo, anzi è quasi fuorviante (per un po' di tempo credo che fu persino messa all'indice). E sono due religioni cosiddette "del Libro": figurarsi altre culture più orali.
Ma in genere mi sembra che queste 'culture' non si situino mai troppo vicino a qualsiasi fonte di informazioni o conoscenze. Il sospetto è che della conoscenza facciano volentieri a meno. La nostra 'cultura occidentale' ci permette di sentirci tutti un po' marxisti, un po' nietzchani, un po' froidiani, ecc... anche se non c'è mai venuto il benché minimo desiderio di leggere o studiare questi autori così importanti. Dei quali in fondo, cosa sappiamo? Cosa ne sappiamo veramente, della nostra cultura occidentale? Non c'è bisogno di saperne niente perché tanto la respiriamo tutti i giorni. Ci svegliamo la mattina, beviamo un caffè, la marca del caffè appartiene a una multinazionale, e in questo modo noi assorbiamo la cultura occidentale...
oppure andiamo in vacanza, in vacanza si beve sangue di serpente, e può essere il modo più spiccio per assorbire una cultura orientale...
(insomma la cultura come qualcosa da mangiare piuttosto che da leggere).
Era il seguito di Traffici di senso". Ne emerge, tra l'altro, che avevo visto The Island, o come si chiamava, il film dove Di Caprio beve sangue di serpente per turismo estremo.
RispondiEliminaNe emerge anche una sensazione di disagio nei confronti della mia stessa cultura. Cominciavo a capire che non avrei mai avuto il tempo (né la voglia) per capire cos'avevano veramente detto Marx, Nietzsche e Freud. Mi aspettava un futuro da cialtrone culturale.