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mercoledì 6 giugno 2001

Il 21 giugno giornata mondiale di protesta contro la politica energetica di Bush

Ieri era nell'aria, oggi è una notizia: il governo Berlusconi si darà da fare per rompere lo schieramento europeo che ha intenzione di ratificare unilateralmente il protocollo di Kyoto.
Tra i tanti crimini contro l'umanità che si perpetuano oggigiorno, la politica energetica di George Bush jr spicca per un aspetto: rappresenta una sfida totale, incondizionata, al buon senso comune. Che il clima si stia surriscaldando credo se ne stiano accorgendo anche in Texas. Il protocollo di Kyoto probabilmente non raffredderà il pianeta, ma era almeno il segno di un'ammissione di responsabilità. Invece no: nessuna responsabilità.
Un altro aspetto della politica di Bush è la totale mancanza di pudore. I suoi elettori se ne faranno una ragione: le loro esigenze vengono dopo quelle delle compagnie petrolifere che hanno finanziato la sua campagna. Il tutto alla luce (accecante, ormai) del sole, mentre in Europa la politica continua a finanziarsi tra mille ipocrisie e noiosi scandali.
Questo è quello che penso io. Sentiamo invece gli esponenti (senz'altro più esperti di me) della Casa delle Libertà:

"La posizione di Bush sul clima è frutto di una seria riflessione rispetto a posizioni ambientaliste".
Antonio Marzano (futuro ministro delle attività produttive?)

"La Casa delle Libertà punterà a cercare una mediazione con gli Stati uniti e il ministro in carica si rassegni: nei prossimi giorni ci sarà un nuovo governo. Trovo curioso che sia lui dopodomani (giovedì, ndr) in Lussemburgo a firmare documenti per conto dell'Italia"
Altero Mattioli (prossimo ministro dell'ambiente?)

Ci prendono per fessi. E forse lo siamo (li abbiamo eletti). Ma poi il sole picchia e ci squagliamo: vi è mai capitato di sudare così tanto in maggio, in valpadana? Non c'è bisogno di statistiche, che comunque confermerebbero.
È la strategia dello struzzo sotto la sabbia (ardente). Ma almeno Bush e il suo entourage ci guadagnano qualcosa. La Casa delle Libertà no, è pura simpatia disinteressata nei confronti dell'alleato americano. A testa in giù anche loro (e culo in alto, ben esposto...)

Adesso dovrei dire: un governo di centro-sinistra, oggi, non si comporterebbe in questa indecente maniera.
Per sentirmi rispondere: il governo di centro-sinistra uscente sul protocollo di Kyoto ha detto molto e fatto ben poco.
E per ribattere quindi: almeno sul piano simbolico non avrebbe rotto coi Paesi dell'Unione, che con la ratifica unilaterale del protocollo fanno una scelta coraggiosa.

Sentite, scordiamoci il passato. Anzi no, teniamone conto, ma lasciamocelo indietro. È adesso che siamo nei guai. Di Kyoto immagino si parlerà molto in occasione delle manifestazioni anti G8 a Genova. A proposito: il Genoa Social Forum sta dando prova di una maturità incredibile in questi giorni. Però non ci si può illudere: scontri a Genova ci saranno, se non saranno gli italiani saranno i baschi o i catalani.

Nel frattempo mi sembra utile diffondere questa iniziativa: un’organizzazione canadese per la protezione della natura, la Canadian Nature Federation , lancia un appello per fare del 21 giugno prossimo, primo giorno d’estate, la giornata mondiale del “rolling blackout volontario”. Un gesto simbolico che consisterà nell’abbassare l’interruttore generale della luce dalle 17 alle 22.

È un tipo di protesta blanda, ma facilmente condivisibile. Possono spegnere la luce i bambini, i pensionati, le suore, gli elettori della Casa della Libertà che pur fidandosi ancora dei loro rappresentanti cominciano a patire un certo caldo.

Certo, un tipo di protesta così farebbe notizia soltanto se condivisa da centinaia di migliaia di persone in tutto il globo industrializzato. Ma vale la pena di provare a passare la notizia.
Speriamo almeno che il 21 (giovedì) non faccia troppo caldo, esponendoci alla tentazione di attivare ventilatori e condizionatori… un consiglio: approfittatene per sbrinare il frigo.

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