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mercoledì 12 settembre 2001

Ho visto tutto in diretta - racconta poi - e vedevo che non ci si accorgeva di quanto grande fosse la tragedia. Io mi sono accorto subito. Ho pensato anzitutto ai passeggeri degli aerei, e poi, conoscendo bene il World Trade Center, mi sono detto "Ma qua si è bloccato tutto, sono bloccati gli ascensori".
Repubblica di stamattina

Per fortuna che c'è lui
Powell non sa bene con chi prendersela. Bush non sa dove atterrare. Per fortuna c'è uno che in qualsiasi emergenza sa sempre cosa dire e fare. Uno che il World Trade Center lo conosce bene, palmo a palmo.
Dicono che il vertice Nato non vale più la pena? E lui rilancia: rifacciamo un bel G8! Così "non lasciamo soli gli alleati americani"!

Bin Laden dice che non è finita qui? Ma cosa volete che ne sappia Bin Laden... Credete invece a Lui: il peggio è passato. Non si prevedono ulteriori azioni di terrorismo - dice il premier - visto purtroppo lo spettacolare e tragico successo dell'azione terroristica . Questa sì che è logica: siccome è stato un successo, perché mai dovrebbero ripeterlo?

Mi resta la triste consolazione di avere indovinato: la tentazione di strumentalizzare era veramente troppo forte. A che può servire un G8 in queso momento? Assolutamente a nulla. L'America grida vendetta e non ha senz'altro intenzione di delegarla a qualche organismo o convegno internazionale più o meno informale.
Ma Berlusconi è fatto così: qualsiasi cosa succeda, lui la valuta secondo il suo interesse. Una tragedia internazionale gli interessa soltanto nella misura in cui può servirgli a riscattare una brutta figura internazionale.
Il problema è che da anni nessuno gli fa più notare la differenza tra una bella e una brutta figura.
Il gigante è ferito, il gigante è furioso, e Berlusconi trova il tempo di invitarlo a prendere un te' e pasticcini coi suoi amici: vedrà che nessun monello stavolta infrangerà la cristalleria.

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