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venerdì 11 gennaio 2002

IL CUORE BATTE ASINCRONO,
e un pendolo tagliente
spezza la notte in schegge per l'insonnia più insolente;
zanzare i miei pensieri che
s'appressano all'orecchio,
ed il cuscino è un sasso freddo e frigido, ed invecchio.

E tu, che se telefono
mi dici di star zitto,
non posso lamentarmi,
non ne ho neanche il diritto
ho un posto un nome un numero
due esami ogni sessione:
è solo un esercizio questa mia disperazione

La vita ha le sue tattiche
per farti stare in pari:
affolla le rubriche,
gremisce i calendari
appuntamenti ed assemblee e colloqui di lavoro:
tu cedi solo un attimo e sei già in fila col coro.

La vita ha le sue strategie
per farti stare al gioco,
anche se il polso è debole,
e il cuore scarta un poco:
impulsi elettrostatici
ti guidano al magnete:
tu cedi appena un minimo e sei già in fondo alla rete.

E tu, se poi telefono,
mi dici di tacere:
so solo lamentarmi,
ormai è il mio mestiere
il mondo intero oscilla sui
miei sbalzi di pressione:
è un gioco stanco e logoro la mia disperazione.

Il cuore batte asincrono,
e un pendolo tagliente
spezza la notte in schegge per l'insonnia più…


('97, credo. Oggi mi è tornata in mente).

1 commento:

  1. Probabilmente è la cosa più vecchia che si trova in questo blog. Mah, l'ho canticchiata tante volte che non so dire se sia buona o no.

    Tra le altre cose, ogni tanto il mio cuore dà delle piccole scossettine a casaccio. Lo stress, dicono.

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