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martedì 26 febbraio 2002

ancora dieci minuti e poi passiamo al punto successivoTutti i poteri all’ordine del giorno...
Lettera aperta al Forum Sociale di Modena

Premessa: io non ce l’ho con nessuno. In particolare non ce l’ho con nessuno del Forum di Modena. Credo anzi nella buona fede di tutti quelli che finora si sono impegnati per la riuscita delle iniziative e delle riunioni del Forum. Invece non credo (per motivi di età) alla buona fede di qualsiasi persona in qualsiasi momento. Questa tendenza a credere che tutti siano buoni, intelligenti e ben disposti nei nostri confronti ha un nome: si chiama "dabbenaggine". Noi gente dabbene che ci siamo messi in testa di costruire il Forum ci siamo anche assunti una certa responsabilità: tra qualche tempo magari ci stancheremo di venire al Forum, ma il Forum continuerà a esistere, con le regole, scritte o meno, che noi gli avremo dato. Chi verrà nel Forum dopo di noi avrà la nostra stessa buona fede? Non lo sappiamo. Possiamo lasciare che siano la buona fede e il buon senso le uniche regole (non scritte) del Forum? Secondo me no.

È da un po’ che volevo chiedere scusa a quel Gruppo Organizzazione che, dopo essersi trovato per un mese per studiare il problema della struttura del Forum, non ha avuto neanche la soddisfazione di poterne parlare all’ultima assemblea. Il Guardiano delle Chiavi non gli ha dato la parola.
Il Guardiano delle chiavi è, a tutt'oggi, l’unica figura istituzionale del Forum: non rappresenta nessuno, si nomina da solo, tiene le chiavi, distribuisce il microfono, regola il volume e il tempo degli interventi. All’ultima assemblea il Guardiano delle Chiavi ero io. L’Ordine del Giorno era nelle mie mani. Volendo, avrei potuto far parlare soltanto il Gruppo Organizzazione. Volendo, avrei potuto far proiettare diapositive di Porto Alegre per tre ore. Magari qualcuno avrebbe protestato, ma a che titolo? Chi avrebbe osato mettere in dubbio la mia buona fede?

Io ci ho anche provato, a dare al gruppo organizzazione lo spazio che meritava, ma mi è andata male. Mi sono preso anche delle brutte parole, tipo “verticista” (a titolo personale, naturalmente). Mi è stato rimproverato di voler imporre una mia linea. Più volte ho avuto la tentazione di ribattere che, essendo il Guardiano delle Chiavi, io non ero verticista, ma il Vertice, e allo stesso tempo ero anche la Linea: ero tutto, non rappresentavo nulla, non avevo doveri verso nessuno, ero l’Ordine del Giorno fatto carne e sangue, il Forum ero io, per cui se mai era il caso di ringraziarmi se mi abbassavo a passare il microfono a qualcun altro.

Ma siccome sono un bravo ragazzo (come tutti al Forum) con poca voglia di litigare, ho ceduto volentieri il microfono a tutti quelli che lo chiedevano, e che non perdevano l’occasione per ricordare che l’organizzazione è un’inezia, una “sciocchezza”, che sarebbe quindi da sciocchi parlarne, con tutte le emergenze che ci sono: i Centri di Permanenza Temporanea, la Palestina, ecc.. Così abbiamo parlato dei CPT. Verso la fine eravamo un po’ in affanno, perché non sapevamo come prendere una decisione. Questa non deve sorprendere: non potevamo votare né per alzata di mano né (dio ci scampi) per delega, non potevamo nominare nessuna commissione che si occupasse del problema perché sarebbe verticismo; non potevamo nemmeno trovarci la settimana successiva, perché tutto sommato i CPT non sono un’emergenza tanto grave; insomma, non sapevamo come organizzarci.

Alla fine qualcuno si è ricordato che sabato 23 era stata indetta una mobilitazione in tutta Italia, e che quindi ci saremmo mobilitati anche noi. Così è stato, e tutto sommato è andata bene. Faccio però notare la singolarità di questo movimento “nato dal basso”, che se alla fine riesce a prendere delle decisioni è solo per adeguarsi alle scadenze imposte a livello nazionale. Allora il movimento dei Forum è verticista? No, credo che più semplicemente sia il Forum di Modena a scontare un certo ritardo organizzativo. Bologna, Firenze, Milano, il Nord-est, certe “sciocchezze” le hanno risolte già da diversi mesi, e non devono porsi ogni volta il problema di chi fa l’ordine del giorno e chi indice l’assemblea: problema sacrosanto, ma che va risolto una volta per tutte, altrimenti queste “sciocchezze” ce le trasciniamo in tutte le assemblee, che diventano così tutte un po’ più sciocche. E anche noi, io per primo, diventiamo ogni assemblea un po’ più sciocchi, o (per dirla come va detta) un po’ più coglioni.

Come si fa a considerare “secondarie” le regole? Perché protestiamo contro i CPT? Perché sono brutti e sporchi? No, perché sono anticostituzionali. La nostra protesta sarebbe vana se, nel 1948, un’assemblea di rappresentanti del popolo italiano non si fosse presa un po’ di tempo per ragionare intorno alle regole del vivere civile e non avesse prodotto una Costituzione. Anche nel ’48, credo, c’erano tante emergenze. Ma la più ‘emergente’ di tutte era fare la Costituzione. Darsi delle regole. E con le regole, un po’ di contegno. Altrimenti si resta un gruppo di persone che non rappresentano nessuno e che prendono la parola per far sapere agli altri il proprio parere. Senza nessuna responsabilità nei confronti di nessuno.
Davvero noi vogliamo essere questo?
Davvero noi, quando veniamo al Forum, rappresentiamo soltanto noi stessi? No. Alla manifestazione di dicembre non eravamo una quarantina, ma molti di più. Molti di quelli che hanno sfilato in Centro a 0° sotto gli addobbi natalizi, nella sala Marie Curie non hanno mai messo piede. Altri che vengono nella sala Marie Curie non conoscono nessuno: sanno soltanto che “questo” è il Forum Sociale di Modena, facente parte del circuito dei forum sociali italiani. Noi abbiamo delle responsabilità nei confronti degli uni e degli altri. Abbiamo delle responsabilità anche nei confronti degli altri Forum Sociali. Insomma, abbiamo un sacco di responsabilità a cui evidentemente non avevamo pensato, altrimenti magari saremmo rimasti a casa. Ma adesso è tardi. Il Forum è fatto, e non si ritira. Spetta ancora a noi renderlo uno strumento democratico e limpido, dove l’ordine del giorno non è un’imposizione né di un Guardiano delle Chiavi né del primo che alza la mano e dice la sua.

Del resto cosa c’interessa di più: protestare contro i CPT o far sì che non aprano? Siamo consapevoli di doverci misurare con un amministrazione che non è nata ieri (a differenza di noi), e che sa ancora gestire il consenso? Lo dico come membro di Attac, associazione che a livello nazionale ha sforato i 2000 iscritti. Una bella cifra, per carità, ma inferiore a quella della sezione DS di Casalecchio di Reno, com’è stato fatto notare. A Modena la protesta di un migliaio di persone sui CPT si scontra con le quasi ventimila firme raccolte dai DS per l’apertura di quei Centri. Facciamo un po’ il conto: siamo sicuri che ‘tenere la piazza’ sia la strategia più adatta? Perché in piazza potrebbero decidere di scendere anche loro, ed eclissarci.
A me la piazza piace, ma non credo che quella di Modena sia il campo di battaglia decisivo per il forum. Il forum vince se impone una superiorità non numerica, ma culturale. Se si dimostra meglio informato della stessa Amministrazione sulle reali 'condizioni di vita' nei CPT. Se riesce a stimolare un dibattito sugli organi di informazione e nelle sedi istituzionali. Se riesce a coinvolgere associazioni e volontari che sull'"emergenza stranieri" magari lavorano da anni. Solo allora il migliaio di dimostranti in piazza Mazzini avrà un peso diverso. E forse sarà anche più di un migliaio. Ma è un sogno lontano. Per ora non siamo nemmeno in grado di votare un ordine del giorno. Abbiamo impiegato più di un mese per stilare un documento programmatico. E poi diciamo che bisogna superare la politica tradizionale. Per ora è più facile che sia la politica tradizionale a doppiare noi, lenti come siamo.

Un’ultima cosa. C’è chi di organizzazione non vuole sentire parlare perché ha paura del “portavoce”, che poi sarebbe il “capo”.
A questi voglio far presente che il portavoce, nei fatti, c’è già. È portavoce del Forum chiunque (in un comunicato, su uno striscione, in una cena tra amici, in sede di consiglio comunale, su Internet) parli a nome del Forum.
Se il portavoce è una persona responsabile (se quindi si pone il problema di rappresentare le persone in nome delle quali ha preso la parola), non ci sono problemi, e io, ripeto, mi fido di chiunque ha lavorato finora, e quindi anche di chi volta per volta si è trovato a fare il portavoce. Ma so anche che, se andiamo avanti così prima o poi (per la legge delle probabilità) ci sarà anche un imbecille o un malintenzionato che cercherà parlare a nome del forum. Bene, qualora questo accadesse, voglio avere uno strumento per potergli dire: “ehi, un momento: tu non mi rappresenti”. Senza questo strumento non c’è democrazia e non c’è neanche motivo di trovarsi in un Forum, per cui non credo che parteciperò a molte altre assemblee che non prevedano come primo punto all’ordine del giorno l’individuazione di questo strumento.
L’alternativa è autonominarmi Guardiano delle Chiavi a vita e dare il microfono soltanto a chi mi è simpatico.
Che a pensarci non è neanche una brutta idea.
Mi domando se non ci abbia già pensato qualcuno.

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