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venerdì 6 giugno 2003

This ain't no holiday
(But it always turns out this way)

con tutta la stima e l' affetto del caso, ma ultimamente proprio non ce la faccio a tornare a casa dal lavoro e impegnarmi nella "tua" lettura. già avverto la risposta - ci sono mille e mille blog - tutto vero. qualcuno mi sa rispondere: perchè questo (mio) disimpegno estivo? letargo fuori stagione? pressione bassa? cioè, mi chiedo, ma davvero voi ce la fate? leo, ma sei umano?

Beh, Valeria, credo che stancarsi dei blog sia una cosa del tutto normale, e molto sana, anche. Quanto a me, beh...

Well sit right down my wicked son
And let me tell you a story
About the boy who fell from glory...


...Il mio caso è diverso, credo che si possa parlare di dipendenza. Il blog non mi affatica, il problema è solo riuscire a far passare gli intervalli di vita tra un post e l’altro. Anch’io potrei dire (come una celebre scrittrice nella sua quarta di copertina) che “elaboro una buona parte dei miei pensieri direttamente in forma di post”.
Per questo le idee non sono un problema, al lunedi' ne ho già due o tre, fortunatamente riesco a dimenticarmele entro venerdi' pomeriggio. A volte ho pure l’imbarazzo della scelta. Ma questo non è destinato a durare.

Il motivo è semplice: io ho un lavoro (ancora per pochi giorni). E' un lavoro per il quale non sono stato selezionato, né mi trovavo nella condizione di poterlo rifiutare. E' un lavoro impegnativo, in teoria, ma nessuno mi ha spiegato come impegnarmi. Comunque è un lavoro, e mi prende tempo, fatica, motivazione.
Percio' la notte resto alzato e scrivo sul blog, e al mattino mi sveglio pensando a quello che ho scritto. E alle due scrivo un commento. E alle sette controllo se mi hanno risposto.
Questo va avanti da mesi, e domani finirà. E' l’ultimo giorno di scuola.

Lunedi' prossimo mi alzero' un po’ più tardi e, temo, non mi verrà in mente niente per tutta la giornata. E se lo dico, è perché mi è già successo.

Here I am, with my hand...

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