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mercoledì 2 luglio 2003

Mi è sembrato di vedere un Buffone

(con la b, la b di brianza).

Il semestre italiano è iniziato più o meno alle ore 10.00 di stamattina, col discorso del Presidente del Consiglio Berlusconi al Parlamento europeo.
Due ore e 49 minuti dopo, Berlusconi ha commesso la prima sua gaffe europea, offrendo al capo-delegazione del Partito Social Democratico Tedesco un ruolo di “Kapò” in un film italiano in lavorazione. Ecco, adesso che l’ho scritto non ci credo più. Eppure l’ho visto coi miei occhi, l’ho sentito con le mie orecchie. Ma è inutile: quest’uomo riesce e riuscirà sempre a stupirmi.

Adesso facciamo un piccolo calcolo. Quante ore ci sono in un semestre? Fingiamo che tutti i mesi abbiano trenta giorni: fanno 180 giorni, 4320 ore. Dividiamo a metà, facciamo finta che la politica sia solo un affare diurno. 2160 ore, 129.600 minuti. Berlusconi ha detto la sua prima gaffe dopo 169 minuti. Beh, forse avrebbe potuto resistere 200 minuti. Ecco, fingiamo che Berlusconi sia in grado di resistere 200 minuti senza proferire una scemenza madornale. Questo significa che durante il semestre italiano dobbiamo attenderci qualcosa come 648 gaffes d’autore. La mente vacilla. Ci vuole della fantasia, sapete.

Eppure qualcosa mi dice che quest’uomo ne è capace. Quest’uomo è il più grande gaffeur della Storia europea. Non mi vengono in mente esempi paragonabili. Cossiga, è vero, in certi momenti sembrava aver perso il lume, ma Berlusconi è un’altra storia, Berlusconi è una potenza della natura, un barbaro in doppiopetto. La prima volta che Carlo Magno assaggiò un formaggio, per sbaglio addentò la buccia e la sputò in faccia a un Vescovo. Ecco, l’unico vero precedente di Berlusconi è Carlo Magno (l’augurio è che riesca a fare l’Europa con qualche Roncisvalle in meno).

Mi rendo conto che ci sarebbe ben altro di cui parlare, (il discorso che Berlusconi era riuscito a recitare senza intoppi, i dubbi di Prodi sulla Convenzione, l’immagine dell’Italia all’estero, ecc.) ma in realtà sappiamo tutti che non si parlerà d’altro. Domani poi la stampa libera e indipendente (ce n’è ancora in Italia, oh, ben poca cosa nel comunismo dilagante, ma c’è) insisterà nel giustificare la battuta di Berlusconi, parlerà di provocazione (e infatti la provocazione c’è stata, ma lui l’ha raccolta gioiosamente: si vedeva dal sorriso d'avorio sulla faccia di bronzo: lui sapeva di dire qualcosa di enorme, sapeva che per una settimana tutti non avrebbero parlato d'altro).
Magari qualche giornalista libero e indipendente che scrive un sacco bene scoprirà che la cognata del nonno di Schulz era un’infermiera di Mengele, per cui tutto sommato Silvio non aveva torto, Silvio sa sempre quello che dice, ecc. ecc.. Nel frattempo, poi, saranno passate 12 ore, e ci sarà stato il tempo per un’altra mezza dozzina di cazzate, e via, e via.

La settimana scorsa, si sa, lo Spiegel fece una brutta copertina con Berlusconi sul trono del Padrino. Per me era del tutto sbagliata. Non che Berlusconi non si meriti gli onori di una copertina. Ma bisognava sbattere il suo faccione in primo piano, col naso finto, e non bisognava titolare Der Pate ("il Padrino"), ma Der Clown. Berlusconi, pagliaccio italiano di fama internazionale, nei prossimi sei mesi intratterrà col suo inesauribile repertorio i cittadini europei. Rilassatevi, prendete le noccioline, lasciate perdere la Convenzioni o la riforma europea sulle pensioni, ché a queste cose ci pensano gli inservienti. Buon divertimento – Amusez-vous bien – Enjoy – Viel Spass!

(Ps: ma qualcuno dovrebbe anche dirglielo, ai nostri Presidenti, che tutta quell’abbronzatura in un contesto parlamentare europeo è un po’ patetica. Se avete fatto caso alla povera faccia di bronzo di Fini…)

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