Pages - Menu

venerdì 19 dicembre 2003

Bugiardi terminali
(con un’occhiata al famoso dossier sull’antisemitismo).

Invece il motivo per cui la Destra perde (per ora la faccia, domani, spero anch’io, le elezioni) è perché si ostina a bluffare a un tavolo in cui le carte, prima o poi, si scoprono sempre. Perché i suoi leader, da bugiardi strategici, sono degenerati in bugiardi patologici. Ormai è difficile capire il perché di certi eccessi. Perché avviarsi a un vertice europeo dal pronostico già disperato cianciando di armi segrete e miracolose (come fanno di solito i dittatori nelle fasi finali delle battaglie perse)? Perché ostinarsi a cercare il successo personale in quello che è un evidente fallimento collettivo? Perché legare la propria autorevolezza a un personaggio credibile come Igor Marini? Del resto perché Fini deve andare in Israele a pubblicizzare una svolta che avrebbe dovuto esserci dieci anni fa, solo per scoprire che metà del partito non è ancora svoltata? Tutti bluff scoperti, tutte misere figure.

La Destra poi avrebbe i suoi intellettuali, ma sono personaggi raccogliticci e caratteriali: ci tengono a far capire che sono lì per la loro astuzia, ad accreditarsi magari come artisti del tradimento, ma più in là di qualche gigionata non vanno, e ultimamente prendono cantonate sempre più grandi. Vogliamo vedere alcuni casi? Per esempio, le manifestazioni pro-Saddam.

Lo sapevate che in Italia c’è un cospicuo movimento pro-Saddam che sabato scorso è sceso in piazza? Libero, Giornale e Foglio lo sapevano da un pezzo. La manifestazione era indetta dal Campo Antimperialista, una sigla sconosciuta ai più. Io la ricordavo solo per qualche minaccioso proclama prima del G8 di Genova, quando attaccava le Tute Bianche di Casarini, per l’atteggiamento relativamente ‘conciliante’ con polizia e autorità. Insomma: un gruppuscolo di facinorosi antagonisti, fuori dai circuiti del Movimento. Eppure hanno avuto anche loro il quarto d’ora di gloria, grazie al provvido Ferrara, a cui non è parso vero di poterli mettere sulla ribalta televisiva, come fece l’anno scorso coi veterostalinisti del PMLI. Nel frattempo i valorosi blog neoconi scrivevano vibranti lettere di protesta a Fassino e Bertinotti, visto che tra gli aderenti qualcuno aveva avuto la dabbenaggine di mettere il proprio partito di appartenenza. Fassino e Bertinotti, bontà loro, rispondevano minacciando i saddamiti di espulsione dal partito, come ai tempi dell’Ungheria. Bene.

Sabato c’è stata la manifestazione. Non c’era praticamente nessuno, com'è tipico delle manifestazioni promosse da Ferrara. Risultato più che prevedibile: forse che Saddam Hussein ha mai goduto di qualche popolarità in Italia? Chiamare “resistenza” la guerriglia irachena è un mero problema terminologico: ma si va forse in piazza per una terminologia? Dare a credere che il pacifista italiano medio fosse un sostenitore di Saddam Hussein era un colossale bluff: salvo che prima o poi le carte si scoprono, e per i geniali agit-prop della destra sono sempre picche.

Altro esempio: il micidiale dossier sull’antisemitismo. Per settimane gli organi neoconi hanno dato a intendere che l'Unione Europea stesse censurando un dossier di fuoco sull’antisemitismo nel continente. Antisemitismo soprattutto di matrice islamica e… “di sinistra”. Si è gridato a gran voce contro la censura, ci si è strappate le debiti vesti. Alla fine, però la Commissione lo ha pubblicato. E da quel momento non se n’è praticamente parlato più. Perché? Perché, almeno per quanto riguarda le pagine italiane, dice tutto meno quello che i neoconi amerebbero trovarci.

C’è l’antisemitismo in Italia? Naturalmente c’è. Il dossier cita alcuni fatti gravi: un’aggressione, diversi atti vandalici, un complotto sventato. Ma tutti gli episodi documentati sono ricondotti a una matrice di estrema destra (almeno questo dice il dossier), con un appunto su alcune tifoserie calcistiche. Assolutamente snobbato l’antisemitismo di matrice islamica, probabilmente perché i compilatori non sapevano dove cercare (posso consigliare un giro nelle moschee di quartiere o nelle fabbriche alla pausa pranzo?). Quanto al fantomatico “antisemitismo di sinistra”, i compilatori del dossier ne parlano, ma non riescono in nessun modo a ricollegarlo a nessun effettivo incidente, né a spiegare alla fine in cosa consista. In più parti del dossier i compilatori dimostrano di non riuscire a distinguere tra posizioni anti-semite e anti-israeliane: non si dice esplicitamente, ma si lascia intendere, che chi critica aspramente la politica di Sharon è da considerarsi antisemita.

4 aprile: Rifondazione Comunista ha inaugurato il suo congresso nazionale. Alcuni osservatori sono colpiti dall.apertura della conferenza: un video mostra immagini di un bambino palestinese invano protetto dal padre nel corso di una sparatoria (fermi immagine di quel video sono stati collocati su tutta una serie di siti Web internazionali di estrema destra, lasciando intuire che il bambino è stato ucciso dai soldati israeliani), proiettato insieme ad una scena del film Roma città aperta. La scena del film mostra un soldato nazista che spara all’attrice Anna Magnani con la mitragliatrice.

Si tratta di un modo discutibile, discutibilissimo di presentare la situazione palestinese. Ma in che modo ha a che vedere con l’antisemitismo? Vestirsi da kamikaze, o anche solo con la kefiah, è presentato come atteggiamento antisemita. Perché? Si criticano gli striscioni in cui la S di Sharon diventa una SS nazista. Qui mi viene quasi da dare ragione a Berlusconi, quando con Schultz sosteneva che noi italiani su queste cose sappiamo riderci su. Nel 1977 KoSSiga subiva lo stesso trattamento di Sharon; per tutti gli anni Novanta Massimo D’Alema compariva sulla Repubblica e la Stampa in divisa da Führer. Perché ci si può prendere gioco di Cossiga e di D’Alema in questo discutibile modo, e di Sharon no? Forse perché Sharon… è ebreo? Sarebbe come dire che gli ebrei sono diversi da tutti gli altri.

Io, personalmente, non amo paragonare nessuno a Hitler, men che meno un premier israeliano. Ma fargli indossare la camicia bruna in un disegno significa considerarlo di una razza inferiore? Desiderarne l’annientamento? No. Significa interpretare Sharon come un militarista, che sta portando Israele e Palesitina verso un regime di appartheid armato. Si può, si deve dissentire nel metodo e nel merito, ma l’antisemitismo è un’altra cosa.

Più in là, si censura aspramente “l.utilizzo dell.aggettivo .perfido. in relazione al governo israeliano, termine che era solito essere utilizzato nelle preghiere del Venerdì Santo cattolico e che fu condannato dal Papa Giovanni XXIII°”.
Perfido, insomma, è un termine antisemita. Ora che lo so, non lo userò più. Eviterò anche di accennare, come incautamente è capitato al vignettista di estrema sinistra Forattini, allo “stereotipo” dell’”assassinio di Cristo”. Ma vi risulta che la Sinistra italiana rimproveri agli israeliani o agli ebrei in generale il reato di deicidio? Ancora: un accenno alle denunce di Oriana Fallaci, “controversa giornalista incline alla sinistra”. Forse, oltre a non pubblicare il dossier, la Commissione Europea dovrebbe anche chiedere indietro i soldi a chi l’ha realizzato. Perlomeno, la parte sui siti neonazisti l’avrei fatta meglio io, in un paio di pomeriggi. Dico onestamente.

Ma il massimo è leggere tra i “good practice per la riduzione dei pregiudizi” una cosa così:

Vi sono anche siti Web creati allo scopo precipuo di contrastare l.ondata di malintesi e di reazione agli attacchi sui media contro Israele, talora con un certo spirito partigiano, ma nell.insieme imparziali nel giudizio. Un esempio di tale website è http://www.informazionecorretta.com/ che fornisce una vasta gamma di fonti.

Ci siete mai stati, su Informazione Corretta? È un sito interessante, comunque. Stasera, tra l’altro, critica Ansa e Corriere e Repubblica come “siti menzogneri”. Il televideo ha credibilità zero perché osa riportare “fonti ospedaliere”. In realtà qualsiasi fonte non provenga dagli organi di stampa israeliani è, secondo informazionecorretta, propaganda antisraeliana (e quindi, deduco io, antisemita). Spazio ampio viene dato a commenti di parte israeliana. Viceversa, gli interventi filopalestinesi sono bacchettati senza pietà. Come è giusto che sia: in Italia, e su Internet, vige la libertà di espressione, e ognuno è libero di prendere le parti di chi vuole. Informazionecorretta è un sito che cerca di costruire un gruppo di pressione sui media italiani affinché ‘correggano’ le notizie (ogni articolo termina con l’invito a mandare una mail già impostata al redattore del tal rivista o del tal telegiornale, e in prima pagina compaiono i numeri da chiamare “se guardi la tv mentre disinforma”).
Tutte cose assolutamente legittime. Ma nessuno può, nemmeno per venti secondi, sostare su Informazionecorretta e pensare che nell’insieme questo sito sia “imparziale nel giudizio”. È una forzatura grande da qui fino a Tel Aviv: un altro bluff che si vede subito.

E così anche il micidiale dossier si rivolta contro chi lo aveva per primo sventolato. Esiste o no questo famoso antisemitismo di sinistra? Dal dossier è impossibile capirlo, com’è impossibile capire la differenza tra ebrei e israeliani. Differenza che invece è importantissima, come tutti ben sappiamo. Ma a destra, a volte, la si dimentica. Certo, accusare l’avversario di antisemitismo è un’occasione troppo ghiotta. Ma questa abitudine di fabbricarsi i nemici preferiti, antisemiti, saddamiti, antimperialisti… alla lunga non paga. La Destra perde perché passa troppo tempo a immaginarsi questi nemici di comodo, come Calvin costruiva i suoi pupazzi di neve, e a inveire contro di loro. Finché non spunta il sole, i nemici si squagliano, e la Destra rimane sola, perplessa e sgolata. Dove sono gli avversari?

Dove siamo noi? Da un’altra parte. In Italia, e nel mondo, ci sono problemi reali: sanità, lavoro, lotta alla povertà, immigrazione, educazione, diritti civili, previdenza, cibo, giustizia, informazione, pace. E poi ci sono problemi fasulli: le armi di distruzione di massa, il legittimo sospetto, Igor Marini, l’antisemitismo di sinistra, l’aria condizionata a Guantanamo… Continuare a parlare di queste sciocchezze equivale solo a perder tempo. Un buon proposito per il 2004: perdere meno tempo . Per quanto mi riguarda, l’Anno del Neocone è finito. Buon Natale.

Nessun commento:

Posta un commento

Puoi scrivere qualsiasi sciocchezza, ma io posso cancellarla.