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mercoledì 28 aprile 2004

(Karaoke esistenziale, ciac! 15)

Una regina come te… in questa casa!

Ma che succede,
ma siamo tutti pazzi?
Ma io adesso, sai che faccio – che ore sono, le undici?
Io fra… guarda,
fra cinque ore sono qua,
e c’è una casa con quattordici stanze,
te lo faccio vedere chi sono io
te lo faccio vedere chi sono io.

E che sono quei cenci che hai addosso,
ma che,
ma fammi capire,
ma se… ma io… ma come,
tu sei la, sei la mia…
e stiamo in questa stamberga coi cenci addosso?
Ma io adesso esco, sai che cosa faccio? Ma io ti…
Ti porto una pelliccia...
di leone,
con l’innesto di una tigre,
te lo faccio vedere chi sono io.

Senti,
intanto però c’è un problema:
siccome devo uscire,
mi puoi dare mille lire per il tassì,
in modo che arrivo più in fretta
a risolvere questo problema volgare
che abbiamo?
– te lo faccio vedere chi sono io.
Lascia fare a me
lascia fare a me
lascia fare a me, perché…
ti devi fidare.

Ma che cosa ti avevo detto,
una casa?
ma io sai che cosa faccio?
Ma io ti compro un sottomarino, perché
se qui davanti a casa nostra
quelli c’hanno la barca e rompono le scatole,
io ti compro un sot-to-ma-ri-no,
così sai,
li fai ridere tutti, questi,
haicapito?

Intanto
facciamo una cosa,
io tra cinque ore sono qua.
Tu metti la pentola sul fuoco,
ci facciamo un bel piatto
di spaghetti al burro
(mentre
aspettiamo il trasloco),
poi ci ficchiamo a letto e…
te lo faccio vedere chi sono io,
ti sganghero!
Te lo faccio vedere chi sono io.

Te lo faccio vedere chi sono io,
sono un uomo asociale,
ma sono un uomo che ti… io non ti compro il sottomarino,
ti compro un traslatlantico
basta che tu non scappi,
stai attenta,
perché se scappi col transatlantico ti affogo nel…
nell’Oceano Pacifico.
Dai, dai, coricati,
dai, che ti sganghero.

Te lo faccio vedere chi sono io

Piero Ciampi, Te lo faccio vedere chi sono io, da Andare, Camminare, Lavorare e altri discorsi, 1975.

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