Hai una sigaretta?
Uno ci prova anche, a buttarsi a destra, ma come si fa? Hai voglia a parlare di ritirata strategica, di resa allo spirito dei tempi... giusto il tempo di accendere il microfono a Gianfranco Fini e patatrac. Il più grande statista del secolo (quando tace) ha colpito ancora.
"Quel gruppo che si definisce neonazista va punito, ma quello che accade a Torino è più grave". A Torino, se ve lo chiedete, per ora hanno bruciato solo due bandiere israeliane (2) e una bandiera USA (1), ma se Fini insiste, chissà.
È morto Nicola Tommasoli. Per il presidente della Camera la sua vita valeva meno di tre drappi azzurri e bianchi. Per il presidente della Camera ammazzare di botte un cristiano per una sigaretta è meno grave di bruciare un'effigie per ragioni ideologiche. Questo non sa nemmeno che per la legge italiana i "futili motivi" sono un'aggravante.
Ma forse sono un'aggravante solo per gli albanesi e i rom - i visi pallidi, invece, se proprio devono ammazzare, lo facciano per un futile motivo; così nessuno li strumentalizzerà. "Hai una sigaretta?" Ci sono città in Italia dove un viso non pallido questa domanda non osa nemmeno rivolgerla. In queste città girano facce pulite e belle giacche che fanno paura. Gente che ti squadra come nessun marocchino o tunisino ha mai osato squadrarti. Li allevano così. Li pascolano così. Volpacchiotti eleganti, utili a spaventare i roditori.
Poi un giorno allentano il guinzaglio - giusto di quel poco che basta perché facciano una cazzata più cazzata del solito - ed ecco che scatta la caccia alla volpe. Tutti in bella vista a cacciare i Cattivi, per primo il Sindaco, naturalmente. E via che si va, finché c'è Allarme Criminalità c'è speranza.
Del resto, le eroiche gesta alla difesa del decoro della città di questi quattro paladini dell'ordine e della disciplina (botte a gente seduta per strada, a venditori e consumatori di kebab) non sono molto diverse, nello spirito, dalla lotta al "degrado" che tanto piace sbandierare a sindaci di ogni dove.
RispondiEliminaSono solo vigili urbani che sbagliano, per riciclare una vecchia formula...
il problema purtroppo e' che nessuno si indigna per le parole di fini.
RispondiEliminaio mi sarei aspettata un citta' (roma) tappezzata di manifesti.
certo poi si corre il rischio di strumentalizzare blablabla.
qua il problema e' che il movimento skinhead non e' piu' un fenomeno isolato, le curve degli stadi sono i bacini di utenza di roberto fiore & co.
ognui volta che c'e' un incidente fuori o dentro gli stadi ritorna la questione...
ma non c'e' ovviamente la volonta' politica di distruggere radiclamente l'eversione di destra.
hanno messo a ferro e fuoco roma, e non e' sttao uin fatto "calcistico" dopo la morte del tifoso laziale, e' stato un atto politico. Nessuno puo' contrastare l'estrema destra.
manco una manganellata.
se poi invece uno pensa al g8 dove l'atteggiamento delle forza dell'ordine e' stato tutt'altro.
per non parlare dell'agguato di fiumicino dove e' stato assassinato Renato.
i politici di destra continuano a minimizzare questi fatti, i politici di sinistra fanno pippa, invece di organizzare manifestazioni di protesta.
VERGOGNA
Leo, il problema secondo me è che il neopresidente della Camera deve dimostrare a tutto il mondo che lui non è antisemita. Il guaio è che se sente il bisogno di doverlo dimostrare vuol dire che ha la coda di paglia.
RispondiElimina(il tuo capo che ti ha detto per domenica?)
mica male anche la replica di Veltroni: «Sbagliato stabilire priorità (!) nel primo caso c'è la vita di un ragazzo che è stata spezzata; il secondo episodio è altrettanto grave (!!) e stabilire delle priorità è assolutamente sbagliato (!!!)»
RispondiEliminaDev'essere una nuova versione del vecchio sfottò morettiano. Veltroni dì qualcosa di sinistra. Dì qualcosa di destra. Veltroni, dì qualcosa!!
Mi son fermata a leggere il post alle prime 3 righe...
RispondiElimina"Buttarsi a destra" significa essere di estrema destra ?
significa appoggiare i neonazisti?
non credo proprio.
Se uno vota una coalizione che raccoglie fascisti dichiarati oltre che criptofascisti, quantomeno "buttarsi a destra" significa tollerarli. Il che secondo me non è il massimo (fini).
RispondiEliminaTommaso
magari c'e' chi e' pronto a trovare differenze tra i neofascisti i postfascisti e neonazisti e ciarrapico...
RispondiEliminaNon credo che Fini debba dimostrare a tutti di non essere antisemita: deve dimostrarlo solo alle persone giuste, quelle per cui effettivamente la vita di un ragazzo italiano di Verona vale meno di una bandiera. In quanto alla replica di Veltroni, getta un'ombra sinistra sulle sue presunte capacità di comunicatore: una dissertazione francamente inane sulle priorità senza mai dire esplicitamente che Fini ha sbagliato, roba da far venire il mal di testa alle agenzie e a buona parte del suo elettorato.
RispondiEliminaleggo qui, basita, il commento di veltroni: altrettanto grave, direi.
RispondiEliminapoi. nell'uscita di fini ci vedo anche dell'altro: la critica a torino, città amministrata dai temibili sinistri, incline - come si sa - a sollevazioni di piazza, gesti plateali, anarcoinsurrezionalismo e già che ci siamo filoterrorismo rosso e pure islamico, e la pacata verona lavoratrice, dedita alla famiglia e ai valori che contano davvero, in cui un episodio del genere è l'eccezione e non certo la normalità.
però prob sbaglio, è che più sto in itaglia e più m'ammalo di retrologia, anche nel tentativo di pararmi il didietro.
Muoio dalla voglia di fare un commento che dopo indignazioni varie finalmente non abbia il pudore di finire con la parola
RispondiEliminaVERGOGNA
E comunque bruciare una bandiera fa crescere il PIL.
RispondiEliminabruciare le bandiere di israele non è niente. io dopo la finale dei mondiali del '94 ho bruciato quella italiana. un po' mi vergogno in effetti. mi sa che la prossima volta che perdiamo la finale di un mondiale trovo un tizio che non ha voglia di offrirmi una sigaretta e lo ammazzo di botte.
RispondiEliminalivefast
Anche se la faccenda è parecchio seria, il commento di livefast mi ha fatto sbellicare dalle risate.
RispondiElimina(io, tutti quelli che usano le parole "fascismo" o "comunismo" come se esse -nel 2008- avessero un qualunque significato, mi viene sempre il dubbio se sono cretini o se sono in malafede. avendo più stima che fiducia nell'umanità mi illudo che siano in malafede, avendo la triste certezza di sbagliare).
RispondiEliminaPS= controlla la mail vecchia :-)
LF
per Fini è grave bruciare una bandiera di israele perché per lui significa TEMPO E CARBURANTE sprecati: che senso ha bruciare un sibolo degli ebrei quando si vorrebbero bruciare gli ebrei in persona?
RispondiEliminadel resto l'Italia è un paese violentuccio. se si pensa come ha concluso la sua guerra civile.
RispondiEliminafossi Fini ci penserei due volte a sparare cazzate.
Che dite, se qualcuno si troverà mai nel dilemma tra bruciare una bandiera di Israele ed ammazzare Fini di botte, gli si può augurare di fare la scelta "meno grave"?
RispondiElimina:-)
LF: guarda oggi come oggi purtroppo secondo me la parola fascista non è usata in modo anacronistico. Ricordiamoci che in Italia il fascismo non è MAI scomparso. Di fatto abbiamo sempre avuto un PNF, con vari nomi, ma c'è sempre stato.
RispondiEliminaInoltre ti vorrei chiedere: come definiresti le persone che vanno in piazza con le bandiere che raffigurano croci celtiche e sfilano facendo saluti romani? Neo-romani? E chi li incita forse è un neo-centurione?
sicuramente li incitano neo senatori :(
RispondiEliminaSegnalo
RispondiElimina------
Da città dell'amore a città della violenza
Verona può rinascere con la nonviolenza
Di Mao Valpiana, del Movimento Nonviolento
Il tragico pestaggio di via Leoni è l'ennesimo campanello d'allarme. Guai a non prestare la dovuta attenzione. Sbaglia il Sindaco Tosi a minimizzare e limitarsi ad invocare la mano pesante della Magistratura. Quei giovani naziskin (liceali modello figli della borghesia, o semianalfabeti figli di manovali) con il mito della violenza fine a se stessa, sono il frutto di una società carica di violenza strutturale. Proviamo a pensare cosa sarebbe accaduto se gli aggressori fossero stati stranieri. Si sarebbe invocata la pena di morte. Sarebbe stato chiamato l'esercito a presidiare
il territorio. Sarebbero accorsi Calderoli e Borghezio invocando
l'autodifesa padana. E le teste rapate sarebbero immediatamente diventate il baluardo della civiltà, i difensori dei valori cattolici contro gli islamici. Invece si scopre che la violenza cieca viene dal ventre molle
della città, dai suoi figli più coccolati. Probabilmente sono i figli più fragili di una città malata; vittime psicologiche che diventano carnefici fisici.
Non sono fatti isolati. E' un fenomeno che esiste da anni. Troppo spesso sottovalutato, a volte addirittura tollerato o giustificato. E' a Verona che prende corpo la violenza purificatrice di Ludwig, prime metastasi di un corpo malato. Poi, negli anni, le violenze dentro e fuori lo stadio, le scorribande del sabato sera, le aggressioni di gruppo, i pestaggi e le bombe, i saluti romani, i manichini impiccati, le bandiere naziste. Ogni volta tutto viene messo a tacere come caso unico, estremisti isolati, frutti marci. Invece, forse, si tratta della manovalanza che fa il lavoro sporco, necessario al mantenimento dello status quo con la faccia pulita.
Verona deve imparare a guardarsi, senza nascondere il proprio lato
impresentabile.
Vivere solo sullo stereotipo della "città dell'amore" non serve più.
Occorre ammettere di essere anche una "città violenta". Violenta nei
disvalori, nella ricchezza, nell'ipocrisia. La città dei due pesi e due misure.
Solo riconoscendosi per quello che è, nel bene e nel male, Verona potrà ritrovare se stessa. Bisogna saper essere impietosi anche nella ricerca della verità storica recente.
Questa è una città che si è arricchita ed è cresciuta durante il fascismo, che ha fatto affari d'oro anche negli anni bui della Repubblica di Salò.
Pochi anni dopo è stata pronta a fare nuovi affari con gli americani liberatori e occupanti. Poi è stata una città che ha ospitato oscure trame eversive. Analizzare senza paura e senza rancore il proprio passato aiuta spesso a scrivere un futuro migliore.
Tocca alle agenzie educative diventare protagoniste. Alle istituzioni, alla scuola, alla chiesa, alle famiglie, anche e soprattutto ai mezzi di informazione. Per curare la malattia bisogna creare gli anticorpi.
Bisogna valorizzare le tante realtà positive che esistono, dare spazio alle iniziative nonviolente, riscoprire e sostenere la Verona dell'accoglienza, della tolleranza, dell'ospitalità, della solidarietà,della cultura.
Bisogna anche avere l'umiltà di farsi aiutare. I nuovi veronesi, gli immigrati che contribuiscono all'economia della città, possono immettere fiducia, creare confronto, dare una spinta di novità.
La nonviolenza attiva (che è stata ignorata, irrisa, sbeffeggiata, ridicolizzata) è lo spartiacque, la pietra angolare su cui ricostruire rapporti civili. La nonviolenza è l'antidoto. La nonviolenza può essere la chiave per ritrovare l'anima di Verona.
Bisogna, però, prenderla sul serio. Iniziamo dalla compassione per Abele, la vittima, e dal rispetto del monito "nessuno tocchi Caino". Per vivere in pace, bisogna saper essere pacificatori.
Verona, 5 maggio 2008
Ma perchè generalizzare sempre?
RispondiEliminaSe facessi un giro nei forum della destra radicale noterai quanti hanno preso le distanze da questi dementi che non rappresentano PER NIENTE l'universo dell'Area della cosidetta "estrema destra".
Questi sono deficienti,PUNTO e trovo disgustoso come vengano strumentalizzati i morti per punire un gruppo che con questi non c'entra NULLA.
Per questo omicio sono stae indette manifestazioni anti-fasciste in tutta Italia ma io non mai visto manifestazioni anti-rumene o anti-albanese per le centinaia di aggressioni commesse da questi individui.
Fabio, a Verona chi ha i capelli lunghi rischia. Si sa da anni.
RispondiEliminaTante grazie che nei forum della destra radicale si prendono le distanze: vorrei anche vedere che sostenessero quattro mona che si sono fatti inquadrare dalle telecamere.
Sei anche tu della scuola di Filippo Facci, che se Forza Nuova si dissocia "non è fascismo"? Però, mica male: d'ora in poi possiamo chiamare un'aggressione fascista solo se Forza Nuova o qualche altra formazione ufficiale ci mette il bollino? Altrimenti è "bullismo"?
Questi non sono più di destra perché si sono fatti beccare: altrimenti restavano gli ignoti eroi che ogni notte tengono pulito il centro di Verona.
Io non la chiamo aggressione fascista , dato che la politica non è la causa dell'aggressione;io la chiamo aggressione di deficienti.
RispondiEliminaSe hai visto AnnoZero di Santoro noterai come hanno strumentalizzato la cosa trasformando il mondo della destra radicale descrivendola come un mondo fatta di gente vuota,senza cervello dedita solo al divertimento e al pestaggio di rumeni
Per fortuna non è cosi.
Io non sono di Forza Nuovo non ho la tessera si nessun partito ma mi da enormemente fastidio che per colpa di 5 dementi venga buttato fango su un intera communità.
Non c'è bisogno di 4 omicidi per "getare fango" su Forza Nuova o il "Veneto Fronte Skinheads". Son capacissimi di farlo da soli.
RispondiElimina(scusa la schiettezza, ma francamente tutti questi distinguo ed il non poter chiamare fascisti i fascisti hanno un po' rotto)
Il punto è, come accenna Mao Valpiana (veronese, come sono di casa a Verona il movimento nonviolento, i Comboniani, e mille altri soggetti di pace) che il contesto, rispetto al passato, ha un po' meno reazioni di rigetto rispetto ad ideologie violente come queste.
E' assurdo negare che esista un qualsiasi legame tra costanti e regolari episodi di violenza contro qualsiasi differenza ed un humus favorevole, come dimostrato da elezioni stravinte con una campagna elettorale puntata sulla "veronesità", da un sindaco che portava in dote alla coalizione un certo appeal rispetto ai tifosi della curva.
Così come è quantomeno ingenuo credere nella prese di distanza, quando -finché non c'è scappato il morto italiano- ad anni di aggressioni di questo tipo la reazione di tanti (non solo degli esplicitamente fascisti) variava tra il minimizzare ("ragazzate") e l'approvazione più o meno velata ("han fatto bene, se la sono cercata..")
Grullo
Grullo,Se stai attento alla Tv ascolterai il 30% delle aggressioni che avvengono anche al contrario ma che al Tg non sentirai mai.
RispondiEliminati faccio un esempio,se domani un ragazzo viene menato ed ammazzato da 3 ragazzi di Rifondazione secondo te qualcuno uscirà dicendo che siamo davanti a una gioventù deviata dai falsi ideali sbagliati del comunismo?
E sei i 4 veronesi erano di Forza Italia o del Pd?
Qulacuno va a chiedere cosa votano i vari seria killer o assassini o pedofili?
Perchè solo quando 5 deficienti hanno una swastika sul PC si parla di pericolo nazi-fascista?
Per caso sulla carta di identità alla voce professione hanno scritto fascista ?
Generalizzare è male e porta male,la generalizzazzione la usavano negli anni 70 durante gli anni di piombo e sappiamo tutti cosa ha portato,sparare nel gruppo non è mai una cosa positiva perchè spinge l'avversario all'odio più becero.
Caro Fabio, ti invito -senza alcuna presunzione - a rileggere il commento di Valpiana ed il mio commento precedente.
RispondiEliminaVoglio però rispondere ed aggiungere qualcosa.
"ti faccio un esempio,se domani un ragazzo viene menato ed ammazzato da 3 ragazzi di Rifondazione secondo te qualcuno uscirà dicendo che siamo davanti a una gioventù deviata dai falsi ideali sbagliati del comunismo?"
Si. E, fosse un'omicidio coerente con un clima di violenza ideologica e da questo favorito, farebbero benissimo. Come in questo caso, chiamerebbero semplicemente le cose col loro nome.
Inoltre, in realtà, sono almeno 30 anni che questo avviene, e spesso fuori luogo. C'è mezza classe politica che sui "cattivi maestri" campa ed ha campato.
In genere sto attento: e di aggressioni "di sinistra" nei tg ne ho notate più di una. Le violenze (ad esempio) contro stranieri, invece, le devo cercare più spesso nei trafiletti di cronaca locale. Talvolta nemmeno lì.
Non si tratta di generalizzazione, ma di rendersi conto di quanto sia allarmante l'ampia tolleranza verso un certo tipo di violenza, di chiamare le cose col loro nome, e, si, anche richiamare alle proprie responsabilità coloro che coprono cariche pubbliche proprio perché han costruito il loro "successo" sulle paure, sulle generalizzazioni e sullo sdoganamento di un preciso estremismo - che non si può definire nazionalismo, perché già padovani e vicentini "son de fora"; figuriamoci chi ha la pelle più scura, se già a me (emiliano, del nord dell'emilia) amici veronesi ricordavano spesso che "dal Po in giù l'italia non c'è più". Un po' scherzando, un po' no, poiché è diventata una cosa "normalissima" da dire, non solo tra i leghisti sfegatati.
Il problema, ribadisco, è che non sono solo alcuni assassini a pensare che se hai un certo accento o una certa capigliatura sei non solo meno "veronese" o "italiano", ma anche un po' meno umano.
Se glielo chiedi, non faranno che ripetere che loro sono "semplicemente" più sinceri perché dicono apertamente "quello che la gente pensa" - e questi cinque ne hanno tratto le estreme conseguenze. Interpretando male, certo. Ma non sono pazzi isolati frutto del caso. Sono il prodotto più visibile di una società che ha pochi anticorpi - vittime anche loro, in un certo senso. Di quelle vittime che non ti auguri di incrociare per strada.
Questo mi allarma molto: che ci si stia abituando. A minimizzare, a tollerare la violenza "nostra" - parte precisa di una involuzione fatta di paure, perdita di spazi sociali e di convivenza, polarizzazione delle classi sociali, guerre tra poveri, nuovo autoritarismo - un processo che va avanti da parecchi anni.
Per questo penso che sottovalutare per l'ennesima volta quello che non è un episodio isolato, oltre a tollerare la violenza strutturale e l'irresponsabilità non solo verbale di chi, governando localmente o nazionalmente, maggiormente dovrebbe essere responsabile, sia veramente pericoloso -oltre che ingiusto-
Fabio, sei esilarante.
RispondiElimina"Se stai attento alla Tv ascolterai il 30% delle aggressioni che avvengono anche al contrario ma che al Tg non sentirai mai."
Cioè, la tv ne parla ma il tg no? E quindi che trasmissioni bisogna seguire, Lucignolo? Amici di Maria De Filippi? Ecco perché non sappiamo niente del 30% di aggressioni "al contrario" (e cioè? Cappelloni che ammazzano di botte gli skin? Interessante).
Se i quattro fossero stati di Rifonda, la tv avrebbe parlato di una matrice di sinistra.
Se i 4 fossero stati di CL, la tv avrebbe parlato di una matrice cattolica.
Se i 4 fossero stati di Legambiente, la tv avrebbe parlato di una matrice ambientalista.
C'è un motivo semplice semplice per cui la tv non parla quasi mai di matrice rifondarole o ambientaliste o cielline, ed è molto semplice: ciellini, ambientalisti e rifondaroli menano meno. Forse proprio non menano per nulla, chi lo sa.
Ti prego comunque di continuare la tua arrampicata sugli specchi, che per ti guarda è molto buffa.
Caro Leonardo ho detto che le aggressioni fatte da persone dei centri sociali,di rifondazione ci sono ma la Tv e i Tg naturalmente tacciono...
RispondiEliminaIl 24 aprile 3 ragazzi di Fiamma Tricolore sono stati aggrediti e accoltellati da un gruppo di 30 persone,tu hai sentito la notizia al tg?
Io sarò esilarante e mi arrampico sugli specchi ma almeno non ho le fette di salame sugli occhi.
Se tu credi di essere l'incarnazione della verità fatta a persona sono fatti tuoi,continua a guardarti i Tg ( scometto il Tg3 molto neutrale).
Prova un giorno a fatti un giro su qualche forum "diverso" e noterai che le aggressioni ci sono e che non trovano nessuno spazioni nei Tg e nelle televisioni regionali et nazionali.
Riporto qui la risposta della federazione di Fiamma Tricolore Verona all'orrendo spettacolo di AnnoZero,so che al caro Leonardo non piacerà e mentre leggerà starà gia trovando un bel discorsetto da consumato blogger per rispondere
Oggetto: “ANNO ZERO”, ONESTÀ INTELLETTUALE PURE
Complimenti!
Fin dall’inizio della tragica vicenda della morte di Nicola Tommasoli, il comportamento irresponsabile di alcuni organi d’informazione ha fatto percepire all’utente medio del sistema informativo la Fiamma Tricolore (così come altre sigle della Destra Radicale), come un covo di criminali.
E questo in relazione ad un episodio di cronaca disgraziatissimo, ma che con partiti ed associazioni (e peraltro con qualsivoglia ideologia), non ha nulla a che fare.
Troppo impegnativo attendere riscontri maggiormente oggettivi, troppo difficile sfuggire alla tentazione del sensazionalismo d’accatto…ma questi sono dati ovviamente che non devono interessare al mestatore di turno.
La ragione di questa assurda campagna è chiara. Si tenta di far recuperare il terreno perduto alla Sinistra giocando sporco, utilizzando l'arma della infamia, e mettendo in campo tutte le armi rimaste nell'arsenale comunista, ossia le vecchie lobby ancora non colpite dalla mannaia dello spoil system. D'altro canto il centrodestra se ne frega, visto che noi siamo un suo concorrente diretto, e gettandoci discredito cresce il loro valore aggiunto di "destra perbene".
I meccanismi psicologici di persuasione sono ben conosciuti da questi professionisti della faziosità, come esemplarmente dimostrato dall’ultima trasmissione del programma Anno Zero (“La peggio gioventù”), condotto da Michele Santoro e andato in onda giovedì 8 maggio alle ore 21.
L'accostamento ardito alla Fiamma, la scelta di autorevoli teste di legno (che sa poco, capisce poco, che non sa gestire la situazione, e che non capisce di essere all'uopo usata come, appunto, Assunta Almirante) fatti passare contraddittori (per gabbare il codice di autodisciplina ed eludere così l’obbligo della presenza del contraddittore), il microfono ceduto a ragazzetti ben istruiti alla bisogna, la (apparentemente irragionevole) presenza della ex deputata comunista, sono solo alcuni degli elementi.
Santoro è proprio un mago.....come da copione ha fatto il tagli e cuci delle interviste e dei filmati ed è venuto fuori un bel brodino sinistro-cavialoso.
Chi si assumerà ora la responsabilità di eventuali gesti scriteriati dei troppo utili idioti che di certe pietanze avvelenate sono affamati?
Perché di ipocriti, viscidi, irresponsabili e sciacalli, che stanno strumentalizzando politicamente questo lutto cittadino, nonostante le dichiarazioni e gli appelli dei familiari di Nicola Tommasoli e degli organi di Polizia, ce ne sono davvero troppi.
Segreteria Provinciale
Federazione di Verona
"Il 24 aprile 3 ragazzi di Fiamma Tricolore sono stati aggrediti e accoltellati da un gruppo di 30 persone,tu hai sentito la notizia al tg?"
RispondiEliminaNo, la apprendo da te.
Potresti essere più preciso? In quale città d'Italia? Le trenta persone appartenevano a gruppi politici o a una tifoseria?
Sono stati soccorsi in ospedale o si sono curati in casa? Perché se la notizia circola solo sui forum non è così facile controllarla (né puoi accusare uno di averla ignorata).
La città era Padova
RispondiEliminaIl giorno era il 24 aprile notte
Gli aggressori erano SHARP cioè Skin head against racist prejudice i skin di sinistra.
Un aggredito è stato operato alla mandibola fratturata.
I 3 aggrediti non erano veneti ma stavano andando a un concerto.
A me non importa se la notizia venga data o meno,a me importa che nel caso di Verona non c'era motivazione politica,il fatto è sucesso in una città,come Verona dove i giovani sono mentalmente squilibrati a causa della richezza smodata che fa credere a questi cretini di essere i migliori.
A me fa schifo la strumentalizzazione di certi giornalisti della cosa.
Massimo rispetto per la familia che ha preteso i funerali in forma privata.
Però guarda che è strano.
RispondiEliminaHo provato 'padova "24 aprile"' e niente. Ho provato "padova aggressione" e ho trovato solo aggressioni di matrice di destra.
Ho provato "aggressione sharp" e ho trovato solo sharp menati (sfigati, però).
Ho provato anche sul Gazzettino Online, hai visto mai. Non ne ha parlato nessuno, di 'sti poveri ragazzi. E' una congiura del silenzio. Ma hanno denunciato? Si sono fatti sentire?
Altrimenti non mi resta davvero che pensare che sia tutta una manovra della sinistra per screditare i poveri skin, anche su internet.
Non c'è motivazione politica? Forse: certamente c'è una motivazione profondamente "culturale". Che è peggio.
RispondiEliminaE va molto oltre ad alcuni -seppur consistenti- gruppi di estremisti.
"Ragazzi bene", senza motivi particolari, materiali, di disagio, che favoriscano questo uso della violenza come normale opzione. Opzione che sentono, attorno a se, non generare particolare repulsione, se non addirittura "giustificata".
Ribadisco ogni riga di quanto scritto nei commenti precedenti.
Non chiamiamolo fascismo, che i fascisti per bene s'offendono; ed effettivamente è un'altra cosa, nuova, che ancora un nome preciso non ce l'ha.
Il brodo culturale in cui fioriscono gli assassini di Verona (e tanti altri violenti attivi) è evidente, si respira. Ha anche una casa.
Tosi (sostenuto ampiamente da lega, an, destra radicale o meno) ha stravinto le elezioni con ben più di qualche ammiccamento a questa "cultura": ha basato la campagna sulla presunta "veronesità", ha tenuto spesso un eloquio non poco violento, ha portato in dote alla coalizione una certa influenza su un discreto bacino di voti, quello degli ultrà (nazistoidi) della curva che hanno pensato bene di festeggiare la sera della sua elezione occupando palazzo comunale con una gara di rutti e sventolio di bandiere nere.
Che ora lui e tanti altri fingano di cadere dalle nuvole, cerchino di rinnegare il frutto deviato -ma non troppo- della incultura che hanno cavalcato e sfruttato quotidianamente, attribuendo a "quattro deficienti isolati" l'eccesso - forse sfuggito di mano nelle conseguenze, ma evidentemente abituale e coerente con gli episodi ed il clima degli ultimi anni- è veramente ridicolo.
Grullo