Gelosia
“Sarai contento, eh, che abbiamo fatto una figura di merda”.
Ma tu come fai a saperlo, scusa.
“Perché credi che io non li capisco, i tipi come te? Credi che non ti vedo?”
In effetti cosa vuoi vedere, con quella montatura da deficiente? Davanti agli occhi hai più tartaruga che lenti.
“Credi che non lo so, che tu tifi per i Rifiuti, tifi per il Crack in Borsa, per il Caropetrolio, per il malore di Silvio, hai tifato per l'Olanda e domani persino Romania?”
Beh, sono simpatici, con quei nomi da vampiri.
“Credi che non lo so, che ti sto sul cazzo?”
Ma non farmi una scenata qui per questo, dai.
“Credi che non ci arrivo?”
Va bene, sì, hai visto giusto, mi stai sul cazzo.
“Aha!”
Ma scusa, non dovrei? Solo tu hai il diritto di odiare gli zingari e i lavavetri? Perché non dovrei odiare te per come ti vesti, per quello che sei? Sei meno qualificato di me e guadagni il doppio, la mia macchina potrebbe stare nel baule della tua, non l'hai comprata così grande apposta per starmi sul cazzo? E non dovrei godere, adesso, a ogni rincaro? Tu mi credi in possesso di chissà quale sensibilità raffinata ma non è così, io odio esattamente come odi tu, e se tu ne hai il diritto perché io no?
“È proprio qui, è proprio qui che ti volevo! Tu sei come me!”
In un certo senso sì, in un altro no, e adesso ti saluto.
“Aspetta, non ho finito. E poi sei un razzista, esattamente come me”.
Un razzista?
“Sì! Perché non importano gli occhiali, non importa la macchina, non importa niente. Io ti sto sul cazzo perché mi chiamo Mario e sono italiano. Dillo che è così”.
Ma no, non è così.
“Ah, non è così?”
No.
“E allora immaginami soltanto un po' più scuro, stessi occhiali e macchina, però mi chiamo Omar. Di colpo ti sto simpatico. Di' di no”.
...
“Aaaah, non riesci a dir di no! Lo vedi? Il contrario di un razzista è un razzista tale e quale!”
Dunque. Vediamo. Intanto, io sono una persona razionale, e non c'è nessun motivo per cui un Omar che lavora quanto te debba vivere peggio di te.
“Ma non c'è neanche nessun motivo per cui tu debba volergli bene, mentre io ti sto sul cazzo a priori! Ammetti che è così!”
Forse ho capito. Questa è una scenata di gelosia. L'Italiano Medio si è incarnato, è sceso al bar e mi sta facendo una crisi di gelosia. Perché voglio bene a Omar, e a lui no.
“E a Mariescu, e a Mariovich, e a Ma-Ru che l'anno scorso ancora stava sugli alberi, ma a me no! A me no! Scusa, eh, se ti ho ospitato e riverito per tutti questi anni...”
Mi hai trattato da coglione, per tutti questi anni. Quelli ancora no. Probabilmente lo faranno, appena annuseranno di che pasta sono, ma per ora gli do una possibilità.
“E questa sarebbe la tua spiegazione?”
Spiegazione razionale.
“No, non è razionale un bel niente. Io ti dico che c'è del morboso, nel tuo trescare col terzo mondo. Come quello scrittore, quello là come si chiama, che si faceva le vacanze in Africa”.
Sai benissimo come si chiama, lo vedi come sei? Ti riduci ad affettare un'ignoranza che non hai. E comunque quello che smignotta nei Caraibi sei tu. Io non me lo trombo, il Terzo Mondo, io ci lavoro.
“Tu dai voti migliori agli stranieri”.
Li incoraggio. Ne hanno bisogno.
“Anche mio figlio ne ha bisogno”.
Tuo figlio ha bisogno di ceffoni.
“Lo vedi! Due pesi due misure”.
Impacchetta tuo figlio e spediscilo nel Punjab, vediamo quanto ci mette a imparare l'Urdu.
“Ma c'è un motivo, lo vuoi capire che c'è un motivo storico per cui io non devo impacchettare mio figlio e Omar sì? Se siamo tutti uguali, perché Omar è dovuto venire a rompere me? Si vede che lui di me aveva bisogno. E allora deve comportarsi bene!”
Anche tu hai bisogno di lui, e lo sai.
“Ma ce ne sono tanti come lui, e io posso scegliere! Ne ho il diritto! Perché la mia nazione è più ricca e se Omar non si comporta bene, a casa! C'è la fila! E questa non è arroganza, queste sono le cose come stanno, va bene? E ti dirò di più”.
Sentiamo.
“Che io posso essere uno stronzo, può darsi, un arrogante, è possibile, e può darsi che non abbia gusto in fatto di occhiali o di magliette, ma Omar non è meglio di me. In nulla è meglio di me. Sotto quella crosticina di terzo mondo è uno stronzo tale e quale me. Se l'Urdu fosse una grande nazione e l'Italia una piccola, lui tratterebbe me come io tratto lui. Tale e quale”.
E in quel caso io vorrei più bene a te.
“Ma tu queste cose devi capirle. Perché altrimenti, con tutti i libri che ti leggi, non riuscirai a capirla mai la gente”.
La gente. È una vita che mi dite che non capisco la gente. Tutti a farmi lezioni sulla gente. Inchiodano all'incrocio, mi fanno la lezione, ripartono sgommando. Gente che due anni fa si è presa il macchinone a benzina con gli incentivi, oggettivamente dei pazzi. Bastavano tre righe di giornale per sapere che il petrolio sarebbe andato su su su, però non è che puoi chiamarli tutti minchioni, perché anche se non sono esperti del prezzo degli idrocarburi, sono tutti esperti di gente, massimo rispetto. Ma vi volete anche mettere un po' nei panni miei? È una mezza vita che prendo lezioni di gente, e ancora non basta. Ancora non vi capisco, ancora non vi amo. Poi un bel giorno arriva Omar, anzi suo figlio. Magari ha appena finito di prendere a sberle il vostro. Però poi si fa avanti quatto con un foglio in mano e chiede: professore, per favore, che c'è scritto. È una lettera che gli è arrivata a casa. Lui capisce solo che vogliono dei soldi. Stai tranquillo, gli dico, è un rimborso del ticket. Hai fatto un esame, tre anni fa, ma hai pagato più del dovuto, devi andare in posta e te ne danno indietro. E lui mi dice grazie. E io per la prima volta in molti anni mi sento utile, ci voleva molto? Utile. Mi sento come doveva sentirsi un maestro nel suo paesino a metà Ottocento, una persona che si rispetta perché sa leggere e scrivere, e quindi è utile. Non ce la fate proprio a capire che il problema è tutto qui? Con tutte le vostre lezioni di vita non lo avete mai capito, che io volevo solo sentirmi utile.
“E io volevo solo sentirmi amato”.
Io non ti amo. Sei uno stronzo. Forza Romania.
“E tu sei un povero professorino inutile. Po po po po”.
mi ricorda il dialogo tra orlando e fantastichini in fere d'agosto.
RispondiEliminabé, bello.
Affresco perfetto...e comunque l'italia ha perso perchè Berlusconi porta sfiga, questo lo sanno tutti tranne gli italiani!!
RispondiEliminaahuauhauah
RispondiEliminapotresti diventare un romanziere caspita, ti vedo già a broadway....
a lavare i vetri però..
verissimo che silvio porta sfiga
Non sapete niente.
RispondiEliminaLa regola è: ha macchinone, occhiali firmati e Rolex...
Se è bianco-evasore
Se è nero-spacciatore
Se è rumeno-sfruttatore
Ci vuole tanto?
:D
Io capisco la gente, so cos'è: un nome collettivo che sta per "un tot omogeneo di esseri umani".
RispondiEliminaQuindi sarebbe più appropriato che chi, qui di noi, ti dice "non capisci" usasse un altro termine: idealmente "mandria".
Chi capisce la gente davvero ne critica i difetti gravi, singolarmente (e, di solito, perde tempo a denunciarli e spiegarli) e può persino concedersi l'atto di presunzione di disprezzarla.
Per essere utile alla "gente" come la intendono loro puoi fare, essere poco: puoi essere l'erba da ruminare, il fattore che accudisce o il pastore che accompagna al pascolo.
Oppure quello più amato: quello tutto sorrisi e parole dolci che macella...
La gente non esiste. Esiste solo un mare di pregiudizi e di confusione. Oggi sono più ottimista del solito. :-)
RispondiEliminaD'accordissimo.
RispondiEliminaLa gente non esiste.
Io, però, la odio lo stesso.
Scusa ma non capisco... io ho il macchinone, a benzina (che ora costa come il diesel per altro), ho una casa di proprieta'di 100 metri in centro storico senza mutuo, ho abbastanza soldi in banca, qualche opera d'arte. Tutto cio' grazie al fatto che mia moglie ed io lavoriamo 10-12 ore al giorno con passione e quindi guadagnamo bene. Paghiamo tutte, ripeto "tutte" le tasse che ci competono, non evadiamo un euro. Allora dov'e' il problema? Non sara' che sei invidioso del macchinone? Con rispetto.
RispondiEliminaAnche io lavoro 10-12 ore al giorno. Ma tu sei uno stronzo e io no, per il semplice fatto che riesco a stento ad arrivare a fine mese. Allora che c'è? Il tuo lavoro vale più del mio? E perché? Ma vaffanculo.
RispondiEliminaSe la gente venisse pagata per la passione che ci mette io sarei miliardario. Se venisse pagata per la fatica che fa gli omar d'italia sarebbero tutti a portofino. Ma vaffanculo anche da me, va, anonimo.
RispondiEliminacaro anonimo, non c'e' nessun problema e gli anonimi dopo di te sono stati forse un po' troppo ruvidi. Pero', a mio parere, se provi a ripetere 10 volte la frase "Tutto cio' grazie al fatto che mia moglie ed io lavoriamo 10-12 ore al giorno con passione e quindi guadagnamo bene", è possibile che sembri anche te, come lo e' smebrato a me, una motiviazione un po' semplicistica, forse eccessivamente riduttiva. Che tutto dipenda dalle ore di lavoro, ergo dai soldi in tasca, ci retituisce l'immagine di una società prossima a un meccanismo basato su una legge sola: quella del profitto. Non so tu, ma io la vita non la concepisco come un meccanismo, e il profitto non come la sola regola (per altro non sempre assolvibile) a cui aderire. Dipende poi dall'obiettivo che ci si pone nella vita. Dall'idea che si ha di felicità. Di umanità e di futuro. Insomma una cosa il diritto alla giusta ricompensa per la propria fatica, un conto è il diritto alla dignità. Quest'ultimo viene prima e in caso confligga con il primo, deve poter prevalere. Sempre.
RispondiEliminaa presto
giulio
Il problema in Italia è che la gente sono ignoranti!
RispondiEliminaPartiamo da noi stessi, e soprattutto: smettiamo di dare la colpa agli altri...
RispondiEliminainteressante il tuo blog, se hai tempo passa a trovarmi
nota triste: "la gente sono ignoranti" a partire da chi ha scritto il post...sigh
probabilmente lavori 12 ore per pagare la benzina nel tuo suv.
RispondiEliminatriste il fatto che sottolinei che la benzina costa come il diesel, a mò di vendetta controi tuoi amici che quella volta ti consigliavano di prenderla diesel..ah ah visto che coglioni,loro?
faiuna cosa, un giorno lavora otto ore e le altre 4 le passi in un parco a guardare il cielo azzurro.
non pensare al lavoro e a quanto sei fortunato ad aver trovato un lavoro che ti gratifica in tutti i modi pissibili.
pensa a chi non è fortunato come te e poi fammi sapere..
Cari amici, cari anonimi, sono l'anonimo del macchinone... Scusate ma continuo a non capire... Innanzitutto qualche risposta, ovviamente non a chi mi manda "affanculo" o mi da dello "stronzo", questi non li prendo in considerazione, ne qui ne altrove. Giulio, una cosa non esclude l'altra, macchinone e lavoro remunerativo non escludono valori e vita sociale appagante. Andrea Poulain, la mia macchina (non un SUV) e' a benzina perche' non faccio molti km e perche' meno inquinante. Il cielo azzurro mi piace molto (peccato che a modena, dove vivo ci sia 3 volte l'anno), pero 4 ore al giorno!?! Si rischia l'arresto per vagabondaggio. Vedete, le risposte che alcuni mi hanno dato sono molto "italiane", della serie "ricco=evasore=stronzo=frustrato=quello che volete". Molto ma molto semplicistico... ed italiano.
RispondiEliminaCon rispetto
L'anonimo col macchinone.
Con rispetto, dovevi prenderti un gpl.
RispondiEliminaCosa ti serve la casa in centro storico se tanto sei a lavoro 12 ore al giorno?
RispondiEliminaUè leonardo, il romanzo! son d'accordo su niente di quel che pansi, ma c'hai degli ottimi spunti "letterari", dialoghi e situazioni... Che ne dici invece di fare il professorino di banalità de sinistra (oltretutto scendoti come controparte il leghista idiota medio) di metterti a scrivere storie?
RispondiEliminaMauro
Caro anonimo con il macchinone, ti porto il mio esempio: lavoro part time 28/30 ore la settimana, nel resto del tempo studio perché sto finendo un Master che sarebbe full time. Quindi lavoro circa 12 ore al giorno, con moltissima passione. Un'ora al giorno almeno la dedico occupandomi gratis di progetti in Africa per conto di un' ONG italiana. Non mi posso permettere una macchina, ovviamente, e nemmeno una casa. Tantomeno una casa senza mutuo...questo per dire che l'associazione ricco-evasore che contesti è tanto stupida quanto quella ricco-lavoro 12 ore al giorno. Saluti!
RispondiEliminacaro anonimo, deve essere molto tempo che non frequenti un parco, per pensare che rimanendo a fissare il cielo per 4 ore,rischi l'arresto per vagabondaggio..cmq al di là di questo il mio invito era un'altro e non capisco perchè hai colto solo quello che volevi tu.
RispondiEliminacmq forse l'arroganza di certe risposte da parte di altri utenti parte dal modo in cui hai posto il tuo primo intervento.prova a rileggerlo e vedrai..
hai fatto un'uscita da bauscia milanese, e mi sembra ovvio suscitare invidia-odio nei tuoi confronti..
buona giornata, anzi buon lavoro.
Carissimi, vedo che la mia "boutade" smuove gli animi, ma ancora non sono riuscito a spiegare cosa voglio dire. Ma prima due risposte al volo: Leonardo, questo e' il primo commento che scrivo dopo anni di lettura del tuo blog, che trovo molto interessante, il tuo talento riesce quasi sempre a compensare l'auto-commiserazione di fondo. Quando hai scelto di fare l'insegnante in italia sapevi a cosa andavi incontro (te lo dice il figlio di una maestra). GPL: spendo 40k euro per una macchina sportiva e la metto a GPL? Allora mi compravo la Multipla. Per l'anonimo, proprio perche' lavoro 12 ore al giorno la casa in centro serve a godersi di piu' e con piu' facilita' il resto del tempo. Millepapaverirossi, tu non lavori 12 ore, tu lavori 6 ore e 6 ore studi, e' diverso. Ma passiamo al punto di fondo, che fin dal mio primo post voglio esprimere: in Italia c'e' una fastidiosa tendenza al vittimismo e all'invidia: Leonardo ti piace fare il professore? Molto bene. Non sei soddisfatto di come lo puoi fare in Italia? Cambia, mestiere o nazione, ma evita di lamentarti, non serve. L'unica cosa che serve e' fare qualcosa per cambiare, lamentarsi su un blog non basta.
RispondiEliminaMassimo rispetto
L'Anonimo col macchinone.
Caro Andrea Poulain, quasi ogni domenica mi faccio 80/100 km in bici sulle nostre splendide colline... vedi tu. Inoltre, ho colto benissimo il tuo invito, so benissimo quanto sono fortunato e che purtroppo la passione spesso non basta. Io sto' cercando di dire che con l'invidia non si va' da nessuna parte, ne come singoli, ne come societa', invidia che anche tu riconosci come presente. Dici che la mia uscita da bauscia suscita invidia, ma come vengo criticato per il troppo lavoro e per gli scarvi valori, pero' suscito invidia?!? Confusione.
RispondiEliminaRespect
L'anonimo col macchinone
Cosa stai facendo tu, in questo momento? Non ti stai per caso lamentando su un blog?
RispondiEliminaE di cosa ti stai lamentando, poi, esattamente? Il lavoro va bene, la macchina pure, qual è il problema?
Il problema, gratta gratta, è che non ti vogliamo bene. Anzi, ci stai sulle palle proprio.
Tu dalla tua parte la chiami invidia. Io dalla mia parte la chiamo gelosia. Hai tutto quel che ti serve, ma su un blog qualunque c'è qualcuno che ti preferisce un Omar qualunque.
Il pezzo, se lo rileggi bene, non contiene lamentele o autocommiserazioni, ma parla esattamente di questo: della gelosia di una parte di italiani che forse ha tutto ma non si sente apprezzata.
I motivi per cui io non apprezzo la parte di italiani che tu rappresenti sono vari, e nel pezzo ci sono più o meno tutti:
1. Credete di avere un diritto di precedenza al benessere rispetto ad altri lavoratori di origine non italiana.
2. Dietro a questo diritto di precedenza non c'è nessun tipo di abilità particolare: anzi, quando avete la possibilità di esprimere delle scelte, ne fate di oggettivamente disastrose (il macchinone è solo un esempio).
3. Mi trovate inutile (lo ribadisci anche adesso, che se non mi va posso andarmene). Bene, e allora io vi trovo antipatici e preferisco lavorare con persone che mi trovano utile: cosa c'è di strano?
Al massimo puoi andartene tu, magari in altre nazioni la tua simpatica verve sarà meglio apprezzata.
Leonardo, rispondo per l'ultima volta, perche' dal tuo post e' chiaro sia il fastidio di avermi qui, sia il sottinteso invito ad andarmene e nulla mi e' piu' sgradito di essere ospite indesiderato. Probabilmente ho toccato un nervo scoperto, vista la reazione scomposta ("voi credete, voi fate, voi dite, ma "voi" chi?!?). Oppure sul tuo blog preferisci solo commenti "osannanti" e a senso unico. Come vuoi.
RispondiEliminaVedi Leonardo io non mi lamento proprio di nulla, ho smesso. Tempo fa ho deciso che lamentarmi di quanto schifo faccia l'Italia (e ne fa di schifo, tanto...), non e' salutare per me. Quindi la scelta era: cambiare nazione oppure adattarmi all'ambiente 'ostile'. Ho scelto di adattarmi e ci sono riuscito bene.
Il mio problema e' che non sopporto piu' lamentele ed autocommiserazione, soprattutto se accompagnate da spreco di talento. La mia non e' gelosia e' rabbia.
Hai ragione, forse sul pezzo di cui si parla l'autocommiserazione e' minima, pero' l'insieme degli scritti di questo blog lascia proprio la sensazione che tu ti pianga addosso. Sbagli a farlo, hai talento, lo potresti usare per rendere piu' appagante il tuo impegno professionale, ma preferisci 'lamentarti' di come sia ingiusto e crudele il trattamento riservato agli insegnanti, cosa che peraltro condivido. Se davvero ti pesa cosi' tanto sentire le lamentele di genitori incivili, o se semplicemente trovi il tuo compenso inadeguato "cambia". Il mio non e' un invito ad andartene come erroneamente lo hai interpretato, e' un invito a migliorare la tua vita. Sei bravo a scrivere? Vai ad Hollywood (o a Bollywood che secondo me e' piu' divertente) scrivi sceneggiature per il cinema e goditela!!! Se poi decidi di rimanere, e me lo auguro visto che di persone intelligenti c'e' un gran bisogno, fai qualcosa... candidati in un partito, fonda un movimento, scrivi un libro... ma fai qualcosa per cambiare, non aspettare un fantomatico intervento dall'alto che non arrivera' mai!
Poi, tu mi eleggi a rappresentante dell'Italia che non apprezzi, che ti "sta' sulle palle", mi dai implicitamente del razzista, senza abilita' e capace solo di scelte disastrose, il tutto senza conoscermi, sapere che lavoro faccio, per chi voto (a proposito io voto da sempre a sx, PD l'ultima volta), non ti sembra di peccare di leggerezza?
1) Io credo nel "diritto di precedenza al benessere" per chi "fa" rispetto a chi piange e basta.
2) Guadagno bene usando solo l'intelletto, forse qualche capacita' particolare posso averla anch'io che dici? Ancora col "macchinone", ma che fastidio ti da', non capisco. La macchina non e' simbolo di nulla, almeno per me, sei tu che la vedi come simbolo del "male eterno". Inoltre, il mio macchinone nuovo ha un'"impronta ambientale" di gran lunga inferiore di tanti catorci circolanti, appartenenti a pseudo-ambientalisti snob! Allora dove sta' la scelta disastrosa?
3) Non ho mai detto o pensato che gli insegnanti sono inutili (ripeto mia madre e' maestra), anzi ritengo che una societa' migliore si possa costruire SOLO partendo da un istruzione adeguata, per me il ruolo sociale dell'insegnante e' piu' importante di quello del chirurgo (uno costruisce, l'altro al massimo ripara, se va bene!!!), il compenso economico e la considerazione dovrebbero essere sullo stesso livello. Pero' se in Italia funziona cosi' perche' perdere tempo a lamentarsene? La sx ha governato negli ultimi anni, hai visto cambiamenti radicali nella scuola? O altrove?
Concludo. Tu parti dal presupposto che l'Italia sia un paese del primo mondo, dove per colpa di alcune persone (piu' della meta' a onor del vero) si vive male e questo ti deprime.
Prova a cambiare il tuo punto di vista: l'Italia NON E' PIU' UN PAESE DEL PRIMO MONDO gia' da tempo. Quindi il fatto che noi, dalle nostre parti, Modena e giu' di li', riusciamo ad avere un tenore e uno stile di vita simile a quello di un francese o di un inglese, dovrebbe renderti sorridente ed ottimista.
Poi io non me ne vado di certo, come ti dicevo sopra mi sono adattato bene all'ambiente sfavorevole, perche' dovrei?
Chiudo e ritorno a leggerti in silenzio "as you like".
Buona fortuna!
anonimomacchinone
Boh, secondo me tu qui hai letto in fretta e male.
RispondiElimina"l'insieme degli scritti di questo blog lascia proprio la sensazione che tu ti pianga addosso."
A parte il fatto che l'insieme di scritti di questo blog consta ormai in un migliaio di pagine, mi basta scorrere la home in questo momento per darti torto. Chi è che si piange addosso qui?
Sono io che mi lamento continuamente dell'emergenza terrorismo, dell'emergenza clandestini, dell'emergenza criminalità? O non sono uno che nel suo piccolo cerca di smontare tutte queste emergenze, tutte queste lagne?
"preferisci 'lamentarti' di come sia ingiusto e crudele il trattamento riservato agli insegnanti"... Ma quand'è che mi sono lamentato del mio trattamento?
Io di solito, quando mi lamento dell'istituzione scolastica, è soltanto per ribadire che la formazione degli insegnanti è inesistente: avrò scritto almeno una dozzina di post sull'argomento. Più che un lamento, mi sembra una critica circostanziata. Di retribuzione ormai non parlo più: è un problema ma non è senz'altro il più grave.
Nell'ultimo pezzo che ho scritto sull'argomento, addirittura, cerco di smontare le solite lagne intorno alla scuola: gli studenti rovinavano le fiancate ai professori anche vent'anni fa. Cos'altro devo scrivere per uscire dallo stereotipo del prof lagnoso?
"fai qualcosa per cambiare, non aspettare un fantomatico intervento dall'alto che non arrivera' mai!"
Non mi sembra di aver mai dato l'impressione di aspettare un fantomatico intervento dall'alto. Non sono una persona "che piange e basta": io sono una persona che lavora tutti i giorni, come te, per migliorare il mondo dove vivo. Poi ho un blog, dove scrivo raccontini simpatici e, spero, non lagnosi. Anche quelli hanno, in piccolo, lo stesso scopo: migliorare il mondo.
"La sx ha governato negli ultimi anni, hai visto cambiamenti radicali nella scuola?"
Un centrosinistra molto blando ha governato per due anni stentati con una maggioranza inesistente, e io che prima ero precario ho un contratto indeterminato, e ho visto molti esattori cominciare a pagare le tasse. Forse nel frattempo il tuo tenore di vita non è migliorato, ma c'è questo problema: non siamo tutti interessati al tuo tenore di vita come lo sei tu.