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lunedì 17 novembre 2008

6-6-6, the number of the Beast

Non ci 6

Caro Ministro Gelmini, ho appreso che lei è contro l'ideologia del 6 politico. Siccome sono un insegnante, la cosa non può che farmi piacere. Caro Ministro, continui così.
Tenga duro. Ignori quella folla ipocrita di colleghi, studenti e sindacalisti che da due giorni non fa che chiedersi: “ma che c'entra il 6 politico?” Il 6 c'entra. Eccome se c'entra.

Perché è vero, sarà almeno da 39 anni che nessun istituto o università ne assegna uno. Sono anche molti anni che nessuno ha il coraggio o la sfacciataggine di chiederli. Eppure la diabolica tentazione di affibbiare un sei agli ignoranti senza più nemmeno interrogarli, risparmiando fegato e fatica... ebbene quella tentazione è sempre qui, presente in mezzo a noi, talvolta incarnata nelle forme più insospettabili.
A volte persino in circolari e testi di legge!

Le faccio un esempio, caro Ministro, tratto da un decreto che forse non ha letto (mica si può legger tutto nella vita), che all'articolo 3 comma 3 recitava:

Sono ammessi alla classe successiva, ovvero all'esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline.

Queste due righe, lette a caldo, erano in grado di portare il panico in un qualunque consiglio di classe di terza media: infatti, per quanto i docenti vi s'ingegnassero di leggervi altro, il contenuto sembrava ben chiaro: chi prende un cinque ripete l'anno. Fine. Come, bastava un cinque? Un solo cinque? Sì. Dura lex, sed lex. Sed dura!

“Oddio, e chi li avverte i genitori, adesso?”
“Vuol dire che ne dobbiamo bocciare cinque, sei per classe? Su cinque classi fanno già una classe in più l'anno prossimo!”
“E dove li mettiamo, nel corridoio?”
“Non si può, lì ci fanno già gli allenamenti di atletica...”
“Ma no, cos'avete capito? Il DL non dice mica che dobbiamo bocciarne cinque o sei”.
“Ma veramente...”
“Leggete bene. Il DL non vi obbliga a bocciare nessuno. Vi chiede semplicemente di prendere i cinque e trasformarli in sei”.
“Come, tutto qui?”
“Certo che è tutto qui”.
“Ma in questo modo...”
“Il rendimento medio della scuola italiana migliorerà in un sol colpo, vedrete”.
“Ma non è giusto”.
“Vedrete le statistiche, l'anno prossimo! Saremo tutti più bravi di un punto secco”.
“Ma questo... è il sei politico”.
“Se intendi che è un sei introdotto dai politici, sì, in effetti possiamo chiamarlo così. Ma questa più che politica è economia: guarda cosa succede con le galere”.
“Che c'entrano le galere con le scuole?”
“C'entrano sempre. Se inasprisci le leggi e non costruisci galere, il risultato che ottieni è liberare detenuti per reati gravi per far posto a detenuti per reati leggeri. Allo stesso modo, se inasprisci la selezione scolastica ma non costruisci una sola aula in più, e non paghi un solo docente in più, puoi anche raccontarti che vuoi una scuola più selettiva; in realtà stai solo inaugurando un diplomificio per asini”.

Lo vede, Caro Ministro? Non importa cosa diciamo o facciamo per scacciarlo: il 6 politico è sempre in mezzo a noi. Per esempio, il sei politico si legge chiaramente tra le righe dell'articolo 3, comma 3, del Decreto Legge 137 del 2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 204 del 1/9/2008, e firmato da Silvio Berlusconi (Presidente del Consiglio), Maria Stella Gelmini (Ministro della Pubblica Istruzione), Giulio Tremonti (Ministro dell'Economia) e Renato Brunetta (Ministro della Funzione Pubblica).
Lei comunque si dice contraria. Ne prendo atto.
Ne prenda atto anche lei.
Si levi di mezzo.

21 commenti:

  1. al "si levi di mezzo" si levarono applausi degni di un acuto di pavarotti, di una punizione di del piero, di uno shuttle lanciato verso il cosmo... clap clap clap.

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  2. uhm... io però lo leggo in maniera diversa: "Sono ammessi alla classe successiva, ovvero all'esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline."
    Cioè... secondo me - sbaglierò - questo significa che gli studenti che hanno ottenuto UN voto non inferiore al sei sono promossi: ovvero basta prendere ALMENO un sei nell'arco dell'anno e la condizione è soddisfatta. Dove sbaglio? Meglio che vada a prendere ripetizioni di italiano? :-)

    CG

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  3. Questa interpretazione non l'ho mai sentita, ma sarebbe ugualmente scandalosa.

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  4. leonardo, mi sa tanto che il tuo appello cadrà nel vuoto...

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  5. infatti leggendo sembra che se prensi un 5 nel corso dell'anno in una materia sei fottuto.ganzo

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  6. in effetti anche io leggo
    "se hanno almeno preso una volta un sei in 1 o piu' discipline"
    maro'!!!!!!
    manco sanno scrive sti ebeti

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  7. Leonardo, il "si levi di mezzo" è il miglior finale che scrivi da un po' (e non che gli altri fossero brutti, s'intende), e batte perfino il meraviglioso "giù le mani dai motorhead, pagliacci", su cui ho giubilato.

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  8. Mariastella è nata che già il 6 politico era bello che morto, come può pensare che esista ancora oggi? Semplice, non pensa, ripete a pappagallo quello che le scrivono i suoi padroni settantenni. Non prendetevela troppo con lei, è ovvio che personalmente conta quanto la sgallettata che legge l'oroscopo alle 3 di notte.

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  9. Anche mia moglie, insegnante di scuola primaria, si chiedeva come comportarsi di fronte ad una simile idiozia. Le ho suggerito e suggerirei a tutti gli insegnanti di applicare alla lettera la legge, bocciando chiunque ha un 5 in qualsiasi materia, fosse anche ginnastica. Quando i genitori vorranno spiegazioni basterà mostrare loro il testo della legge fatta da chi "vuole una scuola seria senza il sei politico". Del resto la maggioranza degli italiani che sta con il ministro non rivedrà certo le sue posizioni solo perchè gli hanno bocciato il figlio....

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  10. Donde viene questa certezza che "la maggioranza degli italiani sta con il ministro"?
    L'ha detto la tivù?
    Ah, allora...

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  11. è pazzesco, è pazzesco, è pazzesco... questi sono pazzi irresponsabili col mandato preciso di ditruggere tutto ciò che è pubblico, e ci porteranno dritti nel baratro.

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  12. Non molto diverso il caso del voto di condotta alle scuole superiori (dove lavoro). Il voto di condotta farà media. Bene. Farà media per dare "un segnale di rigore e severità". Bene. Poi però scopri che il voto in condotta che avranno più o meno tutti gli alunni(quelli che non uccidono il compagno di banco, intendo) sarà 7, o anche 8, per i più silenziosi e fortunati. Perché così dicono gli indicatori per la valutazione che arrivano da non si sa dove. E quindi sarà un 7 o un 8 in più che farà media e determinerà l'accesso all'Esame di Stato (per cui è NECESSARIA da qualche anno una media complessiva almeno uguale a sei). Dunque con il voto di condotta che FA media, qualunque alunno potrà permettersi un 4 o un 5 in più in qualunque altra disciplina. In matematica per esempio. O in italiano. Visto che il voto di condotta FA media. Bene, benissimo. Rigore e severità, non aspettavamo altro.

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  13. Ganzo, a questo non ci avevo mai pensato...

    sarà che il 137 non lo conosco benissimo, essendo io all'università e dunque, da qualche mese, alle prese con la drammatica prospettiva della 133 attuata nel 2009...

    in ogni caso è stra-chiaro che il grosso guaio di queste persone è che non credono nell'istruzione, IN QUALSIASI istruzione. non ne sanno niente, non la ritengono rilevante, non è un tema portante della loro agenda politica e non lo sarà mai.


    p.s. e comunque non mi fido di un ministro con quegli occhiali.

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  14. però questa deduzione significa che comunque, in un verso o nell'altro, oggi (o meglio da 30 anni almeno) non si posso bocciare. e ce ne accorgiamo dopo.

    come si risolve questo problema?

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  15. Si continua a bocciare compatibilmente con le strutture che ci sono, 2 o 3 alunni per classe, sperando che gli altri mettano comunque giudizio. Come si faceva anche prima di Gentile, come detta il buon senso.

    E ovviamente, se tagliano i fondi, le strutture vanno a male e ci sarà meno spazio per bocciare.

    Vogliamo ragionare in modo economico? Facciamolo seriamente. Bocciare costa. Volete bocciare di più? Stanziate. Invece di stanziare tagliate? La scuola boccerà meno.

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  16. il punto di vista di berlusconi-tremonti-gelmini sono le statistiche.
    la buona istruzione non fa statistica (sì, vabbè quelle robe che dice che siamo come il burundi o la colombia, ma quelle non contano), conta il numero di laureati in percentuale (e anche dei diplomati): come aumentarne il numero?
    rendendo la vita universitaria impossibile ai più e più facile ai meno (con la scusa di premiare i meritevoli e segare le gambe ai superfuoricorso), così aumenta il numero dei laureati senza migliorare l'istruzione, anzi peggiorandola.
    così i "cervelli in fuga" non se ne andranno dopo la laurea, se ne andranno già dopo il liceo.
    del resto l'italia ha deciso di mantenere l'alitalia italiana per una questione di prestigio (spendendo un fracco di soldi), ma la stessa questione pare non si ponga (per esempio) nella ricerca, dove l'italia sta scomparendo da molti settori promettenti e prestigiosi o nella sanità (dove ci rompono i c@#&% per "salvare" eluana, ma non per far fare esami come la pet che diagnostica, per esempio, tumori in fase ancora precoce) o nei trasporti (dove si privilegiano le strade alle ferrovie, soprattutto quelle dei pendolari che influiscono notevolmente sull'utilizzo del trasporto privato, sulla congestione delle città e sul consumo di carburanti fossili)...
    insomma va vista nell'ottica berlusconiana: interessa a qualcuno se sei un cittadino attento e responsabile? no, interessa farti essere (o diventare) un consumatore irresponsabile (che, all'occorrenza, ti spendi pure l'anticipo sull'irpef momentaneamente risparmiato a novembre).

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  17. E io invece sono d'accordo. Quel comma mi sembra voglia "introdurre" un principio semplice (e sacrosanto): se
    non studi non sei (o non dovresti essere) promosso. Come si fa a ribattere che il problema e' che poi non ci sarebbero le aule o che sarebbe complicato spiegarlo ai genitori? Come si fa a chiedere maggiore rispetto e considerazione per l'Istituzione Scuola, quando per primi i Docenti ne svalutano il ruolo in questo modo?

    Francesco, che insegna in un tecnico industriale (e si reputa di sinistra).

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  18. Che cosa significa reputarsi di sinistra? Dubbi esistenziali? E poi, relativamente all'argomento, quale valenza ha il commento finale? Mah..

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  19. Francesco, qui si vorrebbe rivalutare la prassi rispetto alla teoria.
    Vale a dire: il comma potrà anche ribadire questo o quel concetto, ma se tu non mi dai i mezzi pratici per bocciare (strutture in più, ore in più, insegnanti in più) io non posso bocciare. E il comma resta carta straccia sulla pila di carta straccia che i ministri hanno ammucchiato negli ultimi vent'anni.

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  20. Per cominciare, grazie per la risposta.

    Entrando nel merito, non credo si tratti di teoria, ma di indirizzo. E a me pare che l'indirizzo, qui, sia condivisibile: una scuola più seria è una scuola più democratica, perchè contribuisce a formare una società più aperta.
    Sulla prassi sono parzialmente d'accordo con te. Occorrono più strutture etc., etc. D'altro canto, parlando appunto della prassi, se sulla spinta di un simile indirizzo ci si sentisse autorizzati a passare dalle 2-3 bocciature a diciamo 3-4, e più in generale a richiedere e trasmettere a ragazzi e loro famiglie uno spirito di maggiore serietà, non pensi anche te che la scuola ne guadagnerebbe in autorevolezza, e magari alla fine anche in prestigio e riconoscimento sociale?

    Ora, io in effetti conosco poco la situazione alle medie, ma mi sorprenderebbe che uno scarto tanto ridotto, fosse sufficiente a mettere davvero in crisi l'organizzazione delle classi. Mentre invece, a prescindere dal grado della scuola, sono completamente persuaso del fatto che far passare anche solo il sospetto che un alunno che non meriti di essere promosso, invece lo sia soltanto perchè altrimenti in sostanza non si saprebbe dove metterlo, questo sì, sarebbe un suicidio.

    Ciao,
    Francesco

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  21. Anche io leggendo questo articolo mi sono stupita, ne ho parlato in giro, e un po' di insegnanti mi hanno risposto che era così anche prima, che semplicemente queste tre righe vengono ignorate da tempo, ti risulta? mi sembra strano..
    Poi, visto che il tuo blog viene letto da parecchie persone, vorrei segnalarti questa cosa: all'università hanno tagliato 1 milione e passa di euro e lo sappiamo, ma ai servizi sociali hanno tolto 55 milioni, e alla sanità 13 milioni. Perchè nessuno ne parla? Casini in parlamento ha detto che i soldi sono stati tolti ai ciechi! e nessuno dice nulla??
    Ci sono altre proteste in giro oltre a quelle degli studenti, ci sono i pensionati e lo sappiamo, ma c'è anche tutto il settore agricolo in rivolta, le confederazioni di centrodestra e di sinistra si sono unite nella protesta contro il governo e la finanziaria, anche di questo nessuno parla.
    Se una cosa succede ma nessuno lo viene a sapere, è come se non fosse mai successa. Dai giornalisti ormai non mi aspetto più nulla, ma confido nei blogger!
    ciao!

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