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venerdì 5 dicembre 2008

Mi è sembrato di vedere un Sepolcro

Il Ponte sul fiume Ipocrisia

Quando il mese scorso scoppiò la polemica sulla proposta della Lega di istituire classi ponte (classi differenziali per stranieri analfabeti), il PD prese una posizione chiara: siamo contro. Io non ci riuscii.
Non riuscivo a capire (e faccio tuttora un po' fatica) quel che succede nella scuola dell'obbligo. Entri in una classe e ti trovi davanti dieci facce di colore diverso, e l'appello suona come la lista dei nomi dell'equipaggio di Star Trek. È bello, ma anche molto caotico. Poi entri nella classe di fianco e sono tutti bianchi. Tutti. Non c'è un giorno che io non mi stupisca di questa cosa.
E alcuni giorni mi arrabbio anche. Che senso ha tuonare contro le classi ponte, quando le si lascia esistere nella realtà? Ma proprio quando ne stavo scrivendo con più foga, mi capitò di ascoltare le parole assennate di Maria Pia Garavaglia, Ministro Ombra dell'Istruzione del PD, che mi spiegò i miei errori, con la franca chiarezza dei puri di cuore.
Se si separano i bambini di diversa estrazione rispetto ai nostri, i nostri bambini cresceranno credendo che cio' che e' diverso vada separato. Il dato pedagogico e' che non si puo' iniziare da piccoli a fare apartheid. In termini educativi, poi, i bambini imparano in fretta la lingua attraverso la mimica, attraverso le frequentazioni, e con cio' diventa subito lingua madre; se invece la apprendono in classi diverse la considerano una seconda lingua.

In quel momento vidi la luce, e capii che mi sbagliavo: separare i bambini di diversa estrazione è diseducativo. Bisogna sempre tenere unito ciò che rischia di dividersi, e poi i bambini imparano in fretta, no? Attraverso la mimica. Per dire, devi insegnar loro l'Infinito di Leopardi? Ti basta mimarlo e il gioco è fatto.
Da quel momento divenni un fan segreto di Maria Pia Garavaglia; non osavo confessarlo perché so che razza di lettori mi trovo, ma la sera nel mio lettino fantasticavo di me e di lei nottetempo intenti a bruciare le scuole che fanno concretamente apartheid, separando i bambini bianchi dai bambini scuri. Queste scuole esistono in tutte le città: si chiamano scuole cattoliche. Prendono persino soldi dallo Stato, in palese violazione della Costituzione(*), anche se con queste vacche magre Tremonti stava cominciando a riavvitare il rubinetto.

Oggi però la CEI ha fatto la voce grossa, pure il Papa ha detto qualcosa, e Tremonti si è rimangiato tutto (che è poi la cosa che meglio gli riesce). Tutto abbondantemente previsto, ma c'è un dettaglio che m'ha spezzato il cuore.

Quando ogni cosa sembrava tornata al suo posto, e le scuole cattoliche coi bambini bianchi hanno riottenuto i loro fondi grazie ai quali tutti i bambini scuri non cattolici si concentreranno nelle altre scuole-ghetto (coi fondi tagliati), finalmente Maria Pia Garavaglia ha parlato.
Ma non ha parlato di apartheid stavolta, no.

Ha chiesto ancora più soldi per la scuola dei bianchi.

(*) Art. 33: "Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato".

31 commenti:

  1. "scuole che fanno concretamente apartheid"
    "Queste scuole esistono in tutte le città: si chiamano scuole cattoliche."

    non mi pare..
    >.>

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  2. non so se le scuole cattoliche facciano aparthaid o meno, forsi si.
    ma non e' questo il punto.
    il punto e' che si taglia il pubblico e si danno soldi ai privati.
    e' inaccettabile.

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  3. Già lo scorso mese, i senatori del PD Antonio Rusconi, capogruppo in Commissione istruzione, Mariapia Garavaglia, ministro dell’Istruzione del Governo ombra, Mariangela Bastico, Mauro Ceruti, Anna Serafini, Albertina Soliani, Flavio Pertoldi, Vincenzo Vita, avevano presentato una mozione per il Governo a “ripristinare immediatamente la somma di 133 milioni di euro sul fondo delle scuole paritarie”.
    Questo PD non mi è mai piaciuto e di motivi per continuare a non piacermi continua a darmene.

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  4. In questo caso come in alti altri, si dimostra lo "stato di diritto" convertito in diritto di usare la "legge come paravento per l'arbitrio".
    Insomma: il medioevo in chiave di democrazia parlamentare.

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  5. Sembra che sia rimasto fuori dalla politica italiana per molto tempo. Ma il PD ha una sezione nel suo sito chiamata: "governo Ombra"?

    E pensare che io avevo sempre inteso queste parole come un dispregiativo. Ogni volta che le leggevo pensavo a una battuta, una frecciatina della parte piú radicale: governo ombra ovvero un governo che non fa nulla, che si limita a seguire e ad essere la brutta copia della maggioranza.

    Invece loro ci fanno una sezione del loro sito.
    Per me non hanno bisogno di un think tank o di esperti di comunicazione ma di un tutor.

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  6. Da Wikipedia: "Mariapia Garavaglia [...] Esponente della Democrazia Cristiana prima, poi della Margherita e oggi del Partito Democratico. Laureata in Scienze Politiche all'Università Cattolica è stata Ministro della Sanità del Governo Ciampi, commissario straordinario della Croce Rossa Italiana [...] presidente dal 4 aprile 1998 al 28 ottobre 2002."

    Ma da una democristiana clericale cos'altro ci si puo' aspettare?
    SVEGLIA. Il PD e' il Partito dei Democristiani, NON E' UN PARTITO DI SINISTRA, e' politicamente appiattito sull'area ex-Dc.

    Non fate come gli "intelligenti" elettori del nano, che tre volte hanno votato per "meno tasse" e tre volte si son fatti fregare; al prossimo giro, NON VOTATE PD, votate *a sinistra*, cazzo. Altrimenti le scuole cattoliche ve le meritate tutte.

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  7. io ho lavorato, e per dio dovrei lavorare, nelle scuole primarie (didattica con una coop), una volta mi è capitata una classe di una scuola in un quartiere popolare con 25 bambini di cui 17 extracomunitari, 2 affetti dalla sindrome di deficit di attenzione e iperattività. ti facevano impazzire!
    per dire che le altre classi erano di 20 bambini, tutti ordinati e curati. le classi ponte fanno cagare e purtroppo esistono già nella pratica.
    le classi ponte se le devono ficcare nel e senza scuse.
    ci vogliono i soldi che permettono classi meno numerose e con più insegnanti in classe per seguire bene chi ha difficoltà, tutti i tipi di difficoltà. le classi ponte devono andare affanculo, quelli sono bambini mica schiavi da pomodori, o almeno non ancora!

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  8. ma perchè nessuno fa niente, perchè non facciamo niente, violano la costituzione e non facciamo niente,cosa possiamo aspettarci allora?

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  9. L'intrinseca satirica ti avvicina più a un Petronio(non per il carattere sboccato ovviamente) che a un semplice blogger. Tutto ciò rende la lettura dei tuoi scritti una quotidiana piacevolezza per il sottoscritto :)...
    I commenti che si possono fare sulle classi differenziali sono molte, ma di certo non si possono attuare in una scuola (quella italiana) piena di differenze e contraddizioni. Io per mia esperienza le sconsiglio: ho avuto più di una volta stranieri in classe i quali in circa un mese o poco più già sapevano parlare discretamente l'italiano. E poi scusa, se non hanno fondi dove diavolo le fanno le classi? e chi diavolo ci mettono ad insegnare, un multietnico plurilinguista?
    Ormai non so se è più contradditorio il governo o la Chiesa. I misteri continuano...

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  10. in realtà io faccio e pure parecchio, la prossima volta che vi capita non votate PD, la prossima volta che vi capita non snobbate la èpiazza e gli studenti, la prossima volta che vi capita partecipate!

    poi ho citato il post precedente nel mio blog!!!

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  11. ormai non so, davvero, se mi fa più schifo la Chiesa o il PD...

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  12. Leonardo hai scritto: "Art. 31: "Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato".

    Non è l'art. 31, ma bensì il 33 ;)

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  13. Leonardo, quel che da mesi non risco proprio a capire è perché te la prendi tanto con certi ipocriti sovraesposti, mentre sembra che non ti sfiori pià di tanto l'idea di isitituzionalizzare, aggravare e incancrenire, congelandola per legge, una situazione di cui tu stesso sperimenti gli effetti negativi ed allarmanti.

    Il risultato è che spesso sembra che la tua energia sia rivolta molto di più contro i tanti che lavorano (e spesso benissimo e con risorse minime) per l'intergazione piuttosto che coi leghisti che arrivano come carrarmati in una cristalleria e, a prescindere dalla realtà preesistente, vogliono istituire le calssi segregate e preparare le banlieu nostrane per legge.

    Tutto si può migliorare, ma se c'è qualcosa che non manca -soprattutto nella nostra regione-, tra scuola, enti locali, volontariato ed associazionismo sono i corsi di Italiano L2, i doposcuola e tante altre realtà che rispondono ai bisogni reali e realizzano quotidianamente una società meno polarizzata e conflittuale). Non a caso molti di questi voontari sono insegnanti, ed insegnanti di spessore, non solo di professione.

    C'è davvero un tabù per le classi "speciali" nel nostro paese? Lo spero proprio, anche se in realtà mi sembra che nel complesso sia prontissimo ad accettare senza fare una piega ogni tipo di segregazione e discriminazione.
    Mi chiedo che ne sarebbe stato dei tanti diabili integrati e di successo che conosco con le classi speciali.

    E se è drammatico il classismo che esiste, e mette a disagio liceali che non han mai visto un disabile in vita loro, non capisco come sia possibile, invece di lottare contro le sue radici sociali, riuscire a non preoccuparsi quando i privilegiati vogliono passare al livello successivo, avviando piccoli apartheid di stato.
    (E talvolta sorprendersi di come lo strumento più efficace contro gli ultimi siano sempre i penultimi, quando la storia e l'esperienza quotidiana ce lo dimostrano senza eccezioni)

    Grullo

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  14. Grullo, il problema e' che la polemica contro la Lega e' una battaglia di retroguardia, culturalmente gia' praticamente persa se l'unica cosa che puoi rispondere, quando ti chiedono "perche' sei contrario" e' un misto di carita' cattolica e progressismo radical-chic cosi' ipocrita che qualsiasi quaglione ci vede attraverso in 30 secondi.
    Se invece di dire "no" si dicesse "ok, pero' in cambio vogliamo MOLTI piu' insegnanti, MOLTE piu' classi pomeridiane e MOLTI piu' soldi", magari anche un Leonardo criticherebbe di meno, perche' l'opposizione sarebbe costruttiva e ci sarebbe modo di bilanciare pragmaticamente gli effetti negativi di una proposta che, ideologicamente, fa presa su larghe fasce dell'elettorato.

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  15. Mo' m'incavolo.
    Scusami Giacomo, ma non vedo che c'entri col mio intervento. Magari sto equivocando. Mi chiedevo appunto perché concentrarsi sulle stronzate di qualche democristiano e non preoccuparsi per l'istituzione per legge di classi ghetto, anche quando si riconosce che le classi ghetto sono male. Trascurando poi la grande ricchezza sociale che c'è proprio in questo.

    Perché il fatto che enti locali, scuole e associazioni lavorino con buon senso, nella giusta direzione, facendo quel che c'è concretamente da fare (in primis corsi di italiano e doposcuola, ma non solo), e conducendo nel contempo una lotta profondamente culturale sulle ragioni del classismo esistente, diventa invece questo: "l'unica cosa che puoi rispondere, quando ti chiedono "perche' sei contrario" e' un misto di carita' cattolica e progressismo radical-chic cosi' ipocrita che qualsiasi quaglione ci vede attraverso in 30 secondi."?

    La richiesta di più risorse non manca certo. Ma che c'entra? Per inciso, non mi sembra determiante: ripeto, se c'è una cosa che proprio non manca, in emilia romagna, sono i corsi di Italiano L2 e gli interventi sociali coerenti, di pubblico, volontariato e privato sociale.

    Questo, contrariamente alle azioni volte ad aggravare i problemi per poterli cavalcare (il peggior nemico dei leghisti è la seconda generaizone perfettamente -pure troppo- integrata) non porta voti e può essere addirittura impopolare. ("spendere i soldi per i marocchini? ma che si arrangino, prima i nostri problemi")

    Chissenefrega delle segreterie dei partiti e della Gravaglia. Tutto questo avviene in modo assolutamente indipendente da loro.

    E' un dramma, ma il punto è che quel teatrino sembra, e probabilmente è, drammaticamente insignificante visto da qua, dal basso di chi ci lavora quotidianamente. E risolve anche situazioni complesse in cui nessuno sembrava capace di muovere un passo.

    Berlusconi ha proprio stravinto, nell'urna e nelle menti. Ha imposto non solo l'agenda, ma le categorie mentali, il vocabolario ammissibile.
    A rispondere in TV sulle classi segregate c'è Veltroni o la Garavaglia, non la mia amica insegnante di provincia (cattolica? boh, non credo), la sua splendida allieva pakistana (e la loro associazione, e l'assessora -di che partito? non lo so, forse proprio pd, non importa-, e le persone di buon senso italiane e straniere) che hanno contribuito ad alleviare le tensioni e far emergere costruttivamente i conflitti in una scuola e un paesone poco preparati alla complessità della migrazione ed incapaci di relazionarsi con una consistente comunità straniera. Convertendo anche qualche fascista nel percorso.
    Ma questo (o mille altri esempi quotidiani di agire pragmatico e costruttivo) nell'immaginario è, appunto, "un misto di carita' cattolica e progressismo radical-chic ipocrita" cui viene contrapposta la "concretezza" leghista.
    Concretezza che spesso è una stronzata ideologica, coerente col "sentire comune" telecomandato, che in effetti, in un paese in parte piuttosto razzista e spaventato e in parte profondamente ipocrita e classista, paga, e paga molto di più delle buone prassi preesistenti e delle tante esperienze originali di successo.

    Si chiede Leo: "Che senso ha tuonare contro le classi ponte, quando le si lascia esistere nella realtà?".
    In effetti, perché tuonare anche contro le mafie, la schiavitù e la tortura, mentre le si lascia esistere? Tanto vale legalizzarle e istituzionalizzarle, no? Perché prendersela se il Vaticano non schifa la criminalizzazione dell'omosessualità, mentre lasciamo che esista nella realtà?

    (scusatemi, ma di fronte ad un'ingiustizia ed una chiara decisione disastrosa per il futuro della conflittualità sociale, sono contrario a prescindere, e mi sembra alquanto ridicolo dover dimostrare il background e l'esperienza e ribadire l'ovvio)

    Facile battuta a parte, il punto è: chi è che le "lascia esistere"? Avranno mica qualche relazione (anche solo condivisione di "valori" e visione del mondo) con chi vuole farci credere di voler integrare i minori stranieri isolandoli in contensti in cui nessuno parla italiano?

    Chi lavora quotidianamente contro la loro esistenza (sia l'insegnante in pensione che insegna italiano ai bambini stranieri o l'operatrice di strada -magari anticlericale- che contribuisce a salvare qualche ragazza dalla tratta, e tutta quella parte di società che vi ruota attorno) avrà il diritto di incazzarsi e chiedersi in che paese viviamo, se quello reale o quello dell'Isola dei famosi, di fronte alle dita alzate ("se ci fosse più concretezza, se chiedeste più risorse, se sapeste rispondere qualcosa di più di ipocrisia e pietismo..") attraverso lo schermo virtuale?

    Ribadisco l'interrogativo all'inizio del mio intervento precedente. Non per polemica, ma proprio perché non capisco il modo e la misura, e mi sorprendono.

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  16. Questo non è un pezzo pro-lega. E' un pezzo contro le scuole cattoliche.

    Non ci sarebbe nessun bisogno di classi ponte se ogni venti ragazzi italiani fosse possibile piazzare un paio di ragazzi stranieri.

    Le classi ponte diventano inevitabili quando di quei ragazzi italiani cinque vanno alla scuola cattolica, cinque alla sperimentazione fighetta, e gli altri poveracci si sgugnano sei stranieri per classe.

    Se tu pensi che "lo strumento più efficace contro gli ultimi siano sempre i penultimi", se quindi non hai niente da eccepire a mettere gli ultimi in classe coi penultimi e i primi da soli alla cattolica (pagata con le tasse dei papà degli ultimi e dei penultimi), questo pezzo parla anche di te. Senza dire cose lusinghiere.

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  17. E se, invece, iniziassimo a pensare che la scuola dovrebbe essere alquanto più modulare:
    - dando il minimo a tutti;
    - aiutando chi per raggiungere il minimo ha bisogno di insegnamenti specifici;
    - permettendo, a chi col minimo ci si addormenta, di andare oltre.

    Non parlo di progetti galattici, ma di ristrutturare l'insegnamento passando dall'attuale monoblocco delle materie e dell'insegnamento unico a forme basate su blocchi brevi (settimane, mesi) strutturati in livelli e ramificazioni.

    Ovviamente mi riferisco principalmente alla scuola pubblica, ma il discorso vale anche per quella privata.

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  18. Se tu pensi che "lo strumento più efficace contro gli ultimi siano sempre i penultimi",

    -lo pensano persone molto più illustri di me. E lo mettono in pratica leghisti e berlusconiani, con successo, evidentmente

    "se quindi non hai niente da eccepire a mettere gli ultimi in classe coi penultimi e i primi da soli alla cattolica (pagata con le tasse dei papà degli ultimi e dei penultimi), questo pezzo parla anche di te. Senza dire cose lusinghiere."

    Mi sfugge il nesso logico tra il denunciare una tecnica criticabile praticata dagli avversari e condividerla.

    Secondo te, invece, siccome nella società classista e ipocrita sono già radicate serie A e serie B, istituire per legge la serie C (con tute le sue conseguenze) non è un problema? E chi inverce ritiene che lo sia è in malafede o ipocrita?
    Sintetizzo e banalizzo così, se le mie troppe righe precedenti non meritano più attenzione

    G.

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  19. dimenticavo: si togliessero tutti i fondi distorti verso le scuole private per restituirli alla scuola pubblica ne serei felicissimo.
    Resta il fatto che la questione non è solo economica - le classi "ponte" costerebbero più o meno degli attuali corsi integrativi?

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  20. Leo,
    'Se tu pensi che "lo strumento più efficace contro gli ultimi siano sempre i penultimi", [..]'
    è esattamente quello che illustri tu in modo magistrale, proprio sulla scuola
    http://leonardo.blogspot.com/2008/10/come-diventare-leghisti-1.html

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  21. Anonimo (che ti puoi pure firmare, eh, anche senza loggarti), il mio discorso era rispetto al pezzo di Leonardo: la "leale opposizione" non fa altro che dare spazio alle ipocrisi cattoliche di (neanche tanto ex-)democristiani, che sono ipocrisie massicce e imperanti, quelle che *davvero* creano ghetti nel quotidiano e sicuramente non vincono nessuna battaglia.

    NON SI PUO' permettere a gente come la Garavaglia di presentarsi come i paladini delle esperienze emiliane (che, vogliamo dirlo, si basano su un retroterra ideologico COMUNISTA, SOCIALDEMOCRATICO e ANTICLERICALE che con la suddetta non hanno nulla da spartire), proprio perche' l'elettorato vede subito l'ipocrisia di questi soggetti e trova una scusa semplice semplice per non votarti... "squalificando" cosi' le buone esperienze di cui sopra. Se non capisci questo, si', non capisci il *mondo* in cui vivi, visto che funziona cosi' non solo in Italia (non e' sempre tutta colpa di Berlusconi). E direi che ti puoi candidare a guida del PD, tanto Veltroni viaggia sui tuoi stessi livelli di comprensione.

    Un'opposizione seria manderebbe in tv gente che non discute di carita' cristiana, ma di praticita' -- il futuro economico e demografico dell'Italia sono gli immigrati, e' strategicamente importante coinvolgerli e cooptarli culturalmente: vogliamo 5 stranieri in ogni classe! Magari perdi oggi, ma hai introdotto "nel mainstream" l'idea che la segregazione c'e' gia', e magari si puo' discutere di come affrontarla seriamente aldila' dei trucchetti legaioli.

    Le trattative si fanno cosi': il padrone ti offre 5, tu chiedi 5000, e alla fine ci si accordera' su una via di mezzo. Invece qua si dice "no, non voglio 5, il mio prete dice che non e' bello", quando tutti sanno che, in pratica, al momento stai gia' prendendo 5 e se non fosse che il padrone vuole "statualizzare" la situazione, tu te ne saresti stato zitto e tutto contento. E ovviamente il pueblo ignorante pensa che sei scemo, tanto vale lasciar fare i leghisti.

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  22. caro Giacomo, scusami ma non ho un account, e non credo che cambi molto se mi firmo Grullo o sprwknl :)

    Il fatto è che rispondevi a me, che parlavo di altro e non delle comparsate della Garavaglia (che ho scoperto dal pezzo di Leo essere diventata un punto di riferimento dell'opposizione alle classi ponte: certo non su nostro mandato).
    Chiedevo a Leonardo a proposito di un dubbio che continua a rimanermi dal primo post sull'argomento; ovvero perché se 0% contro 30% di stranieri non va bene, 0% contro 100% può andare invece di essere molto peggio. Perché se il primo è classismo (verissimo, e guarda caso tra i suoi avversari maggiori ci sono proprio quelli che fanno i corsi di italiano per stranieri) il secondo non sarebbe segregazione, con le note nefaste conseguenze.

    Per inciso: i ragazzini che escono dalla classe "ponte" dove vanno? Non nella scuola privata o nella sperimentazione fighetta, certo.
    Dalla padella alla brace, ma il sottointeso è che gli stranieri difficilmente usciranno da quelle classi. Si aggiunge la serie C, senza toccare serie A e B. Che ci son sempre state, e quarant'anni fa era molto peggio. Se le differenze tra le scuole dei figli di papà e quelle degli operai si sono ridotte, è proprio per le conquiste dei contraddittori anni 70, tutte in direzione opposta rispetto alle classi speciali.

    Insomma, quello era il dubbio; poi viene tutto il resto; la realtà contro il teatrino mediatico (appunto, appunto, appunto..), le esperienze vissute, gli strumenti che esistono e funzionano - e ultimamente sono tagliati quando a carico della spesa pubblica.

    Mi spiace, non sono ossessionato dalla questione della leadersahip del pd, che non voto nemmeno. Non che la ritenga una questione secondaria: semplicemente non mi appassiona, non mi appartiene e non posso incidervi in alcun modo -spero che persone di talento come Leonardo invece, almeno di una virgola, possano incidere. Preferisco spendere il mio poco tempo in cose più concrete ed in cui è possibile incidere: i margini nel sociale sono enormi, e contanto molto più le persone delle sigle. E spesso la realtà reale vince su quella virtuale.

    Visto che PD e Garavglia sembrano deboli su tutto, ma sembra abbiano una potenza enorme nello squalificare cose con cui non c'entrano nulla, e visto che è assolutamente vero che non si può permettere che certe figure siano quelle "elette" a rappresnentare queste istanze, attendo con ansia suggerimenti su come imporre a partiti e tv di essere meno figli di puttana e far filtrare qualche squarcio di realtà.
    Non ci risuciamo da molto prima che una questione seria come quella dei simboli religiosi nella scuola pubblica venisse indissolubilmente associata ad Adel Smith. Se gli amici della base del PD riusciranno ad essere più bravi, tanto meglio, ce n'è proprio bisogno.
    Anche ammettendo l'improbabile ipostesi che persone e correnti evidentemente espressione di una certa fascia di privilegiati possano mai sollevare la questione del classismo del loro elettorato di riferimento..
    per quando nel pd risuciranno a far tacere rutelli e garavaglia ho un sacco di persone competenti ed esperienze importanti da segnalare.

    Nel frattempo, potrò almeno obiettare che la realtà è ben diversa?

    proprio perchè penso di capire qualcosa del mondo in cui vivo, sarò presuntuoso, ma credo sia molto più concreto questo lavoro nel sociale rispetto alla critica (argomentata, sacrosanta e condivisibilissima) alla leadership di un partito, che sottostà ad altre logiche. (partito con cui, localmente, si collabora e si litiga molto)

    Questo impegno conreto dal basso è l'unica cosa che spariglia i meccanismi della propaganda (in cui gli altri sono infinitamente più forti). Il teatrino mediatico va in frantumi facilmente, di fronte a facce ed eseprienze vicine.

    D'altronde la situazione è bruttarella assai: se è vero, come giustamente affermi, che i meccanismi della costruzione del consenso funzionano così in tutto il mondo, ma nel nostro paese siamo sicuramente "avanti": nella polarizzazione dei conflitti, nel controllo dell'agenda mediatica, nella scomparsa dei fatti e nel trasformare qualsiasi questione complessa in una baruffa da ultrà -per interposta persona, tra l'altro.

    Per quersto, troverei molto positivo (da semplice lettore, senza alcuna pretesa) che chi ha voglia, tempo e talento per mantenere un blog (e magari un blog molto seguito e meritatamente premiato come questo), se possibile, dedicasse un po' meno attenzione all'agenda dettata da altri (non trascurarla, che è importante, ma forse un pezzo su venti su veltroni si può risparmiare) per dare un po' più spazio alle persone reali - a quel che c'è nel territorio, spesso non è poco. Leonardo a volte lo fa -anche i pezzi precedenti sulla scuola in parte lo sono, e sono tra i migliori-; uno dei pezzi migliori che ho letto quest'anno è, su piste, quello di cragno sulla prostituzione: uno schiaffo di realtà in un dibattito spesso virtuale.
    E' solo un suggerimento, spero non suoni come un'antipatica richiesta, a chi fa già splendidamente un ottimo servizio gratuito, di fare altro rispetto al suo mestiere; magari in realtà non interessa, oppure è solo un desiderio irrealistico: in tal caso, pazienza

    sprwknl

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  23. leonardo, mi piacerebbe invitarti in futuro ad un incontro pubblico (una cosa molto informale e contesto amichevole) sull'argomento. Qual'è il modo migliore per contattarti privatamente senza rendere noti al mondo i propri recapiti? ^_^
    Male che vada mi registro su blogger

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  24. Un anonimo a caso, non quello dei tanti post precedenti.

    Il sistema attuale è già classista e discriminatorio quanto basta.

    E lo è proprio privando la scuola di qualsiasi rilevanza nella promozione sociale dell'individuo.

    Alla fine, puoi essere l'ultimo degli asini o il primo dei secchioni, comunque ciò che conta è il tuo retroterra sociale e familiare e quanto ci sai fare a camminare sulla testa degli altri.

    Finché non inizieremo a coltivare i talenti, o perlomeno a non intralciarli, resteremo a guardare mentre una dopo l'altra le nazioni più sfigate del pianeta ci fanno ciao.

    E non è nazionalismo. Noi italiani abbiamo la maledetta sfortuna di parlare una lingua che ci vincola nello stivale e qui dobbiamo sbrigarcela. Tra le tante, la scuola (dalle elementari) dovrebbe creare dei veri bilingui, ché non sapere l'inglese oggi è come non conoscere l'italiano ai tempi del dopoguerra.

    Difendere i fondi della scuola pubblica è solo una battaglia di retroguardia, se non si riesce a far sì che la conoscenza e le capacità possano fare la differenza.

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  25. "Non riuscivo a capire (e faccio tuttora un po' fatica) quel che succede nella scuola dell'obbligo. Entri in una classe e ti trovi davanti dieci facce di colore diverso, e l'appello suona come la lista dei nomi dell'equipaggio di Star Trek. È bello, ma anche molto caotico. Poi entri nella classe di fianco e sono tutti bianchi. Tutti. Non c'è un giorno che io non mi stupisca di questa cosa."

    Ma è davvero così ovunque?
    Allora io sono fortunato: i miei figli frequentano le elementari statali a Modena. La loro scuola, 19 classi per circa 400 bambini, ha scolari stranieri uniformemente distribuiti per tutte le classi per un 20/25% del totale dei bimbi.
    Non mi pare che questo costituisca un grosso problema dal punto di vista dell'apprendimento. Almeno, per me e per i miei figli, non lo è per nulla. A me pare anzi essere un vantaggio.

    Poi magari vivo in un'isola felice, e dal prossimo anno, alle medie, le cose andranno in modo completamente diverso.
    Staremo a vedere.

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  26. sottoscrivo tutto, ma ho esperienza diretta di scuole statali che si comportano come quelle confessionali.
    Scuole per l'infanzia (fino a quando non cambieranno ancora una volta nome...) che nel medesimo edificio ospitano una sezione "ben frequentata" ed un'altra un po' più "abbronzata", succede nelle rosse Marche.

    PS mia figlia, 5 anni, frequenta la seconda

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  27. avete voluto la società multietnica, adesso pedalate. Ma forse il fatto è che non l'avete voluta, vi è capitata. Siamo destinati a tornare nell'ottocento, quando i figli dei ricchi erano così diversi dai figli dei poveri che le classi comuni non avevano senso. I figli dei ricchi aveva precettori privati. Così sarà ora. Dalla scuola di tuo figlio dipende tutto il suo futuro. E quindi anche il tuo. Ne consegue che - se te lo puoi permettere - non gli darai mai lo svantaggio di essere in una classe in cui si impara di meno rispetto a una in cui si impara di più. Se sei ricco non lo farai andare dove ci sono bambini che a causa delle loro famiglie hanno maggiori difficoltà.
    Ci americanizzeremo. Il trucco politically correct saranno le scuole private con test all'accesso.

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  28. Ciao Leonardo,

    non posso accedere al video legato al tuo ultimo post, perciò vorrei lasciare il mio commento qui.

    Scrivi dell'incostituzionalità dei finanziamenti alle scuole private, e io non ho nulla a favore di esse, sono uscito dalla scuola pubblica e coloro che si sono trasferiti nella nostra classe di liceo provenendo da scuole private erano, purtroppo, dei caproni.

    Non so dirimere la questione costituzionale, che - leggo su wikipedia - non viene interpretata con l'ovvietá che suggerisci; osservo però che le scuole private ricevono l'1% dei finanziamenti, ma hanno il 10% degli studenti. Ciò vuol dire che:

    1. La scuola privata è finanziata 10 volte meno di quella pubblica;
    2. La scuola pubblica ha dalla sua il 99% dei soldi.

    Questo problema quantitativo è molto serio, perchè vuol dire che la scuola statale non guadagna praticamente nulla da tagli alla scuola privata. Perciò mi pare una polemica demagogica, alla luce delle quantità in gioco.

    Peraltro le scuole cattoliche sono il 57% del totale, circa la metà.

    Mi piace moltissimo il tuo blog. Come in un'altra occasione ritengo che le questioni di principio siano giustissime, ma che sia necessario rivolgere l'attenzione prima ai problemi quantitativamente più pressanti, e poi al resto. Altrimenti come si combatte il tarlo della sinistra moralista?

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  29. Non trovo nulla di troppo sbagliato nella sinistra moralista.
    Per me le scuole private non dovrebbero ricevere neppure lo 0,1% di finanziamenti dallo Stato: se fossero realmente private, dovrebbero mantenersi da sole (peraltro non credo che tra buoni scuola e contributi degli enti locali la percentuale sia realmente 1%).
    Ma l'1% è soltanto una parte del problema. Un altro dei problemi è il 10% di studenti, che viene selezionato in base a criteri discrezionali.
    Ovviamente finché ci troviamo in una città con un'offerta differenziata non succede niente. Ma nel caso di Luzzara, hai appunto questo: una scuola paritaria che prende fondi dagli enti locali (non l'1%) e seleziona gli alunni (ne prende solo 8 stranieri). Le scelte della scuola paritaria si ripercuotono su quella pubblica. La privata causa un problema, ci si lamenta che la pubblica non riesca a risolverlo.

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  30. L'errore é identificare scuola pubblica e scuola statale.La scuola parificata é scuola pubblica. Nessuna norma costituzionale prevede il monopolio scolastico statale. Scuole statatali e scuole parificate sono rette dalle stesse norme dettate dallo stato in materia di istruzione.Che la società abbia la capacità e la forza di promuovere delle scuole e di soddisfare ad una domanda di istruzione é un fatto di civiltà.
    Mi permetto di ricordare a coloro che hanno sulla questione una pregiudiziale anticattolica che Voltaire studiò dai Gesuiti.

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