(Oggi avrei dovuto scrivere di tutt'altro argomento, ma non ce l'ho fatta. Ecco il solito lenzuolo di opinioni, meno originali di quelle che avete già trovato sui giornali e ovunque, che tra sei ore saranno già vecchie. Saltate pure, non mi offendo).
Chissà se poi è davvero così incazzato, stanotte, Berlusconi. Se davvero crede al copione che si è scritto, le toghe rosse, il golpe e il Presidente comunista. Chissà se tutto questo lo preoccupa un decimo di quella tegola del Lodo Mondadori, quella sì forse imprevista: 750 milioni da buttar via, perle ai porci, anzi neanche ai porci: a De Benedetti.
Se l'aspettava, una sentenza così. Forse ci sperava persino. Lo ha detto, “queste cose qua a me mi danno la carica”. Lui in fondo ha bisogno di stimoli, è un combattente nato. Ha bisogno di avversari, un attimo dopo aver vinto si annoia, e poi comincia a correr dietro alle gonnelle. Chissà che non gli raffreddi anche i bollenti spiriti, una bella campagna elettorale.
Adesso che succederà. Tutti schemi già provati e riprovati in allenamento: i processi riprenderanno, gli avvocati proveranno a tirarli in lungo. Dovrebbero farcela. Sul piano politico? Una manifestazione potrebbe anche essere controproducente perché, checchè ne pensi Bossi, il successo non è garantito. E non è nemmeno escluso che la sinistra ne realizzi una più grande – certo, loro sono un po' persi nei loro deliri democratici autoreferenziali, però questa è la classica situazione che potrebbe dargli la scossa, riunirli di fronte al nemico. No, se fossi in lui (ma lui è un po' più furbo di me) la piazza la minaccerei, ma senza arrivare al punto di convocarla realmente. Sono da escludere scenari da Caimano: il culto della personalità di Silvio esiste, ma si esaurisce in qualche forum affettuoso e qualche simpatica canzone – per vedere le prime molotov contro i tribunali bisognerà aspettare almeno una generazione. Anche i leghisti: dobbiamo averne paura? Sul piano culturale, sì, io ho molta paura del non-pensiero leghista; ma sul piano fisico, mah: hanno già il loro da fare a mettere in pratica una legge sulle ronde (firmata da un loro ministro) che di fatto ha disarmato le ronde che c'erano già: gente che non riesce a organizzare una caccia allo zingaro come si deve, non li vedo così pronti a metter su una marcia su Roma. Non sono cose che s'improvvisano, anche le camicie nere ci arrivarono dopo qualche annetto di squadrismo accelerato.
La cosa più logica, insomma, è insistere sulle cariche istituzionali (Napolitano e Fini, quell'altro non è dotato di un midollo spinale proprio) finché non sciolgano le camere: e si rivota. Non svelo nessun arcano retroscena: è una cosa che B. e i suoi ripetono da mesi: se rompete troppo le scatole torniamo alle elezioni, così vedrete chi è che vogliono gli italiani. E sotto sotto sono loro i primi a sperarci. Più che un calcolo spregiudicato, si tratta di un riflesso condizionato: a qualsiasi stimolo, B. risponde con una campagna elettorale. Dal '94. Prima rispondeva con una campagna pubblicitaria. Lui in fondo quello sa fare: pubblicità. È una gara, e le gare lo caricano. Che si vinca, o si perda, alla fine, non cambia molto.
Dovrebbe vincere. Negli ultimi anni ha progressivamente eliminato tutti i margini di fair play che regalmente si concedeva: i vari Mentana e Costanzo. Lo stesso tg1 è diventato cosa sua, senza più pudori. Poi naturalmente c'è anche una vita fuori dalla televisione, ma il 60% degli italiani forma i suoi giudizi sull'attualità in base ai tg: e vedendo certi spot su facebook mi vien da dire meno male. La chiesa? È un gigante coi piedi d'argilla, che per mantenere la sua fama d'imbattibilità deve restare coi vincenti. Se ho capito bene, la notizia della sentenza B. l'ha ricevuta mentre era a una mostra con monsignor Bertone. Mi sembra un segnale abbastanza forte e chiaro, e i lamenti sommessi di qualche vescovo resteranno lamenti sommessi.
Dovrebbe vincere. Ma potrebbe persino perdere – ultimamente, sapete, c'è quella tendenza per cui se speri forte forte una cosa si avvera, e allora perché no? Dai, speriamo forte forte che le cose cambino (ma guai a chiamarla preghiera, è una cosa laica e anche un po' atea razionalista). Un Pd improvvisamente vincente, guidato da un segretario eletto a furor di popolo tra quindici giorni? Beh, in effetti se le primarie dovessero essere un successo, la figura di un nuovo leader carismatico acclamato a furor di popolo relegherebbe per un attimo sullo sfondo l'autocrate rancoroso e puttaniere. Sarebbe un momento davvero esaltante, ma chissà come filtrerebbe dalle lenti televisive berlusconiane. Anche qui, il passaggio logico più probabile è che il nuovo leader democratico (Bersani al 70%) si lasci coinvolgere in un'alleanza antiberlusconiana anche più eterogenea di quelle che abbiamo visto fin qui: dentro tutti, da Fini a Casini a Vendola. Sì, è una cosa che fa schifo, ma la via della solitudine l'ha già tentata Veltroni e non è che gli sia andata molto bene.
Quest'accozzaglia – nominalmente un po' più compatta del vecchio Ulivo perché i partiti nel frattempo si sono un po' ridotti e rassodati, ma ideologicamente informe – potrebbe anche, chi lo sa, pareggiare le elezioni come Prodi nel '6. Ma mettiamo che, per uno dei soliti effetti random della legge Calderoli, arrivi a vincerle: e allora? Per Berlusconi è persino meglio. Preso atto che nemmeno Palazzo Chigi lo mette al riparo dai processi, tanto vale starsene nel suo palazzo privato e da lì organizzare la campagna elettorale permanente. E ai conti pubblici ci pensi il centrosinistra, che ha questo vizio di voler risanare e alla fine si scava la fossa da solo. Cosa ha realmente da perdere SB? Il Quirinale, sì, ma a quello dovrebbe già aver smesso di pensare da un po', almeno da quando sono saltati fuori i nastri della D'Addario. E poi sul Colle si annoierebbe a morte, se è ancora un po' sincero con sé stesso lo sa benissimo.
Abbiamo già vissuto lunghi periodi di interregno tra un governo Berlusconi e l'altro: sappiamo più o meno cosa succede: a un relativo ridimensionamento dei poteri della sua holding economico-politica coincide un ulteriore radicamento nelle coscienze degli italiani. Basta ergersi a profeta di un nuovo miracolo italiano, abolitore di questa o quella tassa, flagello dei comunisti. Ogni volta che perde un po' di potere, Berl. conquista un po' più di anime. Nel frattempo si libera anche degli alleati che potrebbero vagamente oscurarlo: via Casini, e stavolta magari via Fini. Sì, ma così resterà senza eredi.
Fino alla fine, che comunque va preventivata in un momento qualsiasi da qui a quindici anni. C'è chi è convinto che quella sarà la fine del problema B: dopo avremo altri problemi, ma questo almeno lo avrà risolto, per noi, la Grande Risolutrice. C'è chi pensa che il berlusconismo sia un ammasso eterogeneo di interessi contrastanti che solo il geniale piazzista riesce a tenere assieme: fuori lui, fine del berlusconismo. Magari in passato ho pensato anch'io così.
Ho cambiato idea. Può darsi che fosse davvero eterogeneo, l'ammasso d'interessi nordisti, mafiosi, massoni e clericali che lo ha portato sull'altare: però col tempo l'impasto è lievitato. È vero, l'unica cosa che li tiene insieme è la figura di Silvio C'è. Ma questo significa semplicemente che morto un Silvio dovranno cercarsene subito un altro. Magari in famiglia, perché no? Le chiavi delle tv ce le hanno loro, e questo ancora per molti anni farà la differenza.
Mi sbaglio? C'è qualche possibilità per chi si ostina a credere in un'Italia un po' migliore dei suoi italiani, uno spiraglio che non vedo? Sì, probabilmente c'è, almeno ci spero. Mi vedo però sospeso sullo stesso abisso del '94: sospinto dall'illusione che un blocco di potere costruito in anni di prevaricazioni e controllo del consenso si possa sfaldare semplicemente con le sentenze della giustizia ordinaria. Non è così che funziona.
Fossimo un Paese del sud del mondo, la situazione ci avrebbe già portato a un golpe da un pezzo. Vedi Thailandia, militari contro un tycoon televisivo. Chissà poi da quale parte io e voi decideremmo di stare. Ma siamo in Europa, non si può. Sto quasi per scrivere purtroppo – l'ho scritto, ecco.
Io continuo a sperare che finito B. finisca anche il berlusconismo. La storia ha bisogno di un catalizzatore per esprimersi, e finito quello, di solito, si cambia giro. Mi piace pensare che dopo nascerà una destra decente, accettabile e di conseguenza anche una sinistra.
RispondiEliminaSilvio fara' semplicemente una bella legge costituzionale, con referendum da tenersi contemporaneamente alle prossime elezioni ("per risparmiare!"), e nel frattempo i suoi avvocati faranno melina. Anche se venisse condannato, ci sono dodicimila gradi di giudizio da affrontare...
RispondiEliminaNon cambia niente. Gli italiani della Legge se ne fregano, e pure del "tutti uguali davanti alla". Il giudizio politico sulle sue vicende giudiziarie e' stato dato piu' e piu' volte dall'opinione pubblica, ed e' "non ci interessa".
Lo scrivo anch'io. Purtroppo.
RispondiEliminaTi sbagli, Leonardo, finita l'era di B. non sarà possibile trovarne un altro. Ne servirebbe uno che controlli tutta l'informazione, l'editoria, la televisione, e che abbia un potere economico paragonabile al suo. Non c'è e non lo riusciranno a creare.
RispondiEliminaE se pure lo trovassero, ora Veltroni parla di legge sul conflitto di interessi...
io spero che finalmente la corda troppo tesa si spezzi, e che si vada allo scontro. Quel tuo 'purtroppo' lo faccio mio. Credo che la cosa di cui abbiamo bisogno sia la chiarezza, si vada quindi alla guerra civile, nord contro sud, fascisti e piduisti contro costituzionalisti, e se dev'essere fascismo che lo sia, almeno lo potremmo chiamare col suo nome e chi lo sostiene non potrebbe più fingere. Se invece, come credo, vincessimo noi allora finalmente si potrebbe finire il lavoro lasciato incompiuto 65 anni fa per colpa degli accordi di Badoglio con gli anglo-americani. Di sicuro questa poltiglia disgustosa (un regime che non osa esserlo fino in fondo, una democrazia che non ha il coraggio di esserlo davvero) cesserebbe di esistere.
RispondiEliminaDopo aver letto il post precedente a questo, vorrei chiederti se sei un veggente "per caso"!
RispondiEliminae ora sono craxi amari...
RispondiEliminaIo sono d'accordo con Leonardo.
RispondiEliminaIl berlusconismo non è un'aura attorno a Berlusconi, come la luce attorno ad una lampadina che si spegne premendo un interruttore. Forse 15 anni fa era così.
Ora è una struttura di potere, e come tale tende a sopravvivere agli individui che la incarnano (ad un re in genere ne segue un altro). E'stato costruito nel tempo, è costato molti sforzi ed ha messo radici profonde, e non riesco ad immaginare che tutti quelli che hanno partecipato attivamente ad esso, traendone benefici (e sono in molti), ne attendano impazienti la fine.
Al contrario, faranno di tutto per farlo durare.
Chi si aspetta una successione secondo logiche partitiche tradizionali, all'interno della destra, finisce per trovarsi ai margini, e alla fine viene espulso.
E'accaduto a Casini, si sta ripetendo con Fini. Chi sarà il prossimo? Pisanu?
Marina o Pier Silvio sono gli eredi naturali di tutto il berlusconismo. Se anche non volessero, un mutamento di equilibri ed una minaccia ai loro interessi privati, li spingeranno a bere l'amaro calice.
Io credo che un erede di B. non ci sia, per fortuna, ma credo anche che al momento non c'è una alternativa a B.. In quindici anni è riuscito a fare il vuoto attorno a sè (sto tizio è un buco nero!) e mi auguro che la sinistra tutta, compreso quel cavolo che è il Pd adesso, cominci finalmente a darsi da fare fregandosene di B.
RispondiEliminaScusa, eh, ma è un enorme anomalia che occupa tutto il Paese, come dovrebbe fare la sinistra tutta a "fregarsene"?
RispondiEliminaE' un po' come avere un vulcano attivo in cortile e pensare che i problemi siano ben altri.
secondo me l'anomalia di questo paese è trovare un blog del cazzo come questo
RispondiEliminagianf
Beh, quella la risolvi al volo con alt+f4.
RispondiEliminaBerlusconi è un filo più difficile.
dai, gianf intendeva probabilmente dire che il sistema mafios-televisivo di questo paese è talmente radicato che ormai qualsiasi espressionbe di complessità superiore a "unga-bunga erarigore figa" è un'anomalia.
RispondiEliminaSecondo me è peggio del '94... allora per strada potevi percepire che la gente era incazzata, disgustata, si sentiva il supporto popolare ai giudici, tiravano le monetine a Craxi (gesto che poi è stato ultra-esecrato da tutti, a me non è che scandalizzi molto)... ma ora? secondo me non si arriverà alle molotov ma mi sembra fra le due quasi più probabile che la gente tiri le monetine ai magistrati.
RispondiEliminaOrmai io sono arrivato a sperare nel miracolo.
@leonardo
RispondiEliminaTipo andando a chiedere alle persone quali sono i loro problemi, ascoltandoli ed evitando di dire "il problema è un altro?"
Lo riescono a fare pure i leghisti, guarda.
Paolo, perché non cominci tu e ascolti i miei problemi?
RispondiEliminaI miei problemi sono le tasse che non pago io e pagano gli evasori a cui Berlusconi concederà lo scudo fiscale; le ore di lezione che mi taglia la Gelmini; i miei colleghi che diventano sempre più vecchi e demotivati il mio stipendio che grosso modo è rimasto al 2000 e Tremonti non me lo aumenta; potrei andare avanti a lungo, ma tutto passa per forza da lì. Quando Berlusconi è al governo, mi fa male; quando è all'opposizione, condiziona il dibattito politico e mi fa male ugualmente.
Fa male anche a me, capisci? Io non sono un professorone che deve uscire di strada a chiedere alla gente, per sapere: io lavoro in mezzo alla strada, ci sto, e sono il primo a sentirmi male.
Cos'è che sanno fare i leghisti? Sanno ascoltare la gente? Forse. E cosa propongono? Un'identità di cartone, facendosi finanziare flop cinematografici miliardari? Leggine contro i veli? Chiudere la moschea di quartiere e altre cazzate? I leghisti sanno vendere merda: molto bene, bravi.
Quando penso a quelli che sanno "ascoltare la gente" mi vengono in mente i maghi in televisione. Loro sì che ascoltano un sacco, i problemi della gente.
@leonardo
RispondiEliminaPiccola nota a margine: è vero che l'identità che la Lega propone è di cartone, ma come dire, quando non hai alternative va bene anche il cartone. E comunque, le identità in genere sono fatte tutte così: prendi il materiale risorgimentale e leggilo con un minimo di distacco, e dimmi se non suona tutto molto finto. Quanto ai film farlocchi fatti per fini politici, credo sia meglio stendere un velo pietoso: sull'argomento la sinistra ha "qualche" peccatuccio...
Comunque, quella è la proposta della Lega. Fa schifo? Probabile di sì, ma prende voti. E li prende trattando i propri elettori come belve razziste, quindi non puoi vincere pensando di accusare la Lega di essere un covo di belve razziste, perchè è esattamente per questo che si fanno votare.
Se vuoi prendere i loro voti, con le proposte della sinistra, devi trattarli come dici che sono. La sinistra dice (e continua a ripetere) che i cittadini sono persone intelligenti. Quindi DEVE trattarli da persone intelligenti. DEVE parlarci. DEVE ascoltare i loro problemi e DEVE proporre soluzioni ai LORO problemi.
Tanto per capirsi, basta fare l'opposto di quello che fa normalmente D'Alema.
Per fare un esempio pratico: se io ti dico che il mio problema è "non guadagno abbastanza", la tua soluzione deve essere una cosa del tipo:
a) ti aumento lo stipendio;
b) ti faccio ridurre le spese.
Come, cosa, quanto è tutto soggetto a discussione, ma questa è la risposta.
La risposta tipica del centrosinistra è stata "bisogna ridurre il debito", ossia "il problema è un altro, tu sei un povero idiota che non capisce niente e quindi lasciaci lavorare mentre riduciamo il debito".
Facciamo un altro esempio? Allora, è uscito fuori che ci sono 4 milioni di italiani che hanno difficoltà a comprare il cibo. QUATTRO MILIONI. Come dire tutta la Toscana, o 40 città come Pisa.
Hai visto dichiarazioni del centrosinistra sull'argomento? Non è un OVVIO punto da cui iniziare una campagna? Non è un OVVIO argomento su cui battere?
No, a Berlusconi e alla Lega non frega niente. Berlusconi porta l'ideologia del "ognun per se e io per chi dico io", e finchè riceve voti se ne sbatte di quei quattro milioni. La Lega pensa che siano terroni che muoiono di fame, ed è solo contenta. Ti fa schifo? Infatti è per questo che tu non voti Lega o Pdl.
Questo è il terreno su cui creare consensi per il PD. E di cosa ti parlano invece, i giornali?
Del lodo Alfano (che se piove di quel che tuona, è stato congegnato per far rendere Berlusconi improcessabile, con buona pace di Di Pietro) e del lodo Mondadori.
Ossia, 4 milioni di italiani sono a un passo dalla fame, e il PD parla di 750 milioni di euro che passano da Berlusconi a De Benedetti.
Secondo te quei 4 milioni alle prossime elezioni vanno a votare per il PD?
Paolo, ammesso che 4 milioni di italiani siano a un passo della fame, non credo che abbiano accesso alle comunicazioni del Pd, sui giornali o altrove.
RispondiEliminaQuello che invece non gli manca è Studio Aperto, tg1, tg4, tg5, eccetera.
Quei 4 milioni li abbiamo persi da tempo, non perché "non sappiamo parlare alla gente" (balle), ma perché gli strumenti attraverso i quali si parla alla gente sono posseduti da un monopolista. Che se a questo punto è in grado di rivendersi una politica di aiuti alle famiglie in difficoltà molto meglio di noi.
Guarda che non è una novità: ci sono rivoluzioni che cominciano dall'assalto ai forni e altre che cominciano con l'assalto alla tv di Stato.
"ma perché gli strumenti attraverso i quali si parla alla gente sono posseduti da un monopolista"
RispondiEliminaFalso. Puoi sempre andare a parlare con una persona, ascoltarla e discutere con lei dei suoi problemi.
Se lo fai, generalmente ti sta a sentire, Tv o non tv.
E, tanto per capirsi: continuare a trattare i propri concittadini come una massa di minus habens che si lasciano intortare dalla tv è uno dei modi con cui si diffonde l'idea del tizio di sinistra come spocchioso e presuntuoso ("noi leggiamo i giornali, loro guardano la tv").
Guarda caso, poi non prendiamo voti.
Senti, io posso parlare con una persona per strada per... mezz'ora? Un'ora, due al giorno? Poi, se ti permetti, avrei anche da lavorare.
RispondiEliminaHai un'idea di quanta tv guardi un italiano al giorno?
Io mi fido di studi che dicono che più del 60% degli italiani forma le sue opinioni sui tg; tu pensi che le formi chiacchierando per strada?
Secondo me hai un'idea molto fai-da-te della politica: andiamo tutti per strada a parlare alla gente. Nel frattempo non importa se c'è un monopolista che occupa i mezzi di comunicazione.
Questo non è semplicemente ingenuo: è criminalmente ingenuo.
Secondo me continueremo a non prendere voti finché ci sarà gente che la pensa come te. Lo stesso insistere sui concetti di "spocchia" o di "presunzione"... ma ti rendi conto che sei totalmente succube di un immaginario che è stato progettato a Cologno Monzese? Io sarei "spocchioso" perché faccio presente che c'è un monopolio televisivo in Italia? Ma gli italiani guardano molta tv, è un semplicissimo fatto. E votano per il tale che le possiede, sarà anche una coincidenza.
@leonardo
RispondiEliminaTanto per capirsi, quando si parla di colossal miliardari...
http://www.agoravox.it/I-film-finanziati-con-fondi.html
Su 59 film finanziati (a botte di milioni di euro, tu pensa cosa devi fare per avere 3000 euro per un progetto vero che ti serve per la scuola) 49 non sono mai usciti in sala.
Gli altri hanno fatto incassi quasi sempre penosi.
E tu mi vieni a raccontare di Barbarossa? Secondo te questi registi sono tutti paladini di Berlusconi?
"Sono cifre variabili che vanno dai 40.000,00 euro ricevuti da una ventina di titoli al 1.900.000,00 euro presi da Una questione di cuore di Francesca Archibugi".
RispondiEliminaMartinelli per Barbarossa deve averne preso più o meno venti milioni.
E' buffo, perché vieni qui a parlare di vera sinistra che non dev'essere antiberlusconiana, e nel giro di tre commenti mi stai già difendendo uno dei più grossi furti perpetrati da Bossi & co. Senti, se ti piace farti fottere dai leghisti, votali anche tu e falla finita.