Certo, anch'io ritengo che un capo del governo, in uno Stato democratico, non telefona a dirigenti o controllori perché tolgano di mezzo programmi tv che non gli piacciono. E tuttavia. Il pezzo che segue è un enorme tuttavia (se non avete tempo da perdere, Falsoidillio è succinto ed efficace).
Foruncoli e cancrene
Tuttavia a volte mi pare che l'ossessione di Berlusconi per i talk show sia un po' esagerata. Fossi uno dei suoi cicisbei proverei a dirglielo: ma di che ti preoccupi? Hai mai perso un'elezione per Floris o Santoro? No, fidati, nemmeno una. E sono il primo a pensare che la tv i voti li sposta. Ma non quella tv. Io penso alla tv che guardano tutti: al tg5, al tg1; credo pure che, in qualche modo contorto, anche Striscia e i reality di prima serata movimentino voti (Busi comunque è fuori dai giochi); e poi non bisogna sottovalutare quei programmini che di voti non ne spostano, ma se li tengono tutti bene stretti, senza perderne nemmeno uno, come ad esempio il telegiornalino di Emilio Fede... ecco, a proposito, come sta il ragazzo? io se fossi Berl. mi preoccuperei più per la salute di Fede che per l'orazione settimanale di Travaglio. Quelli che guardano Travaglio li darei per persi: non si può piacere a tutti, uno dei segreti di Berlusconi è che non ci ha mai provato. (Si è sempre contentato di sedurre il cinquantadue e irritare il 48 per cento).
Tuttavia quando Berlusconi afferma che "non c'è nessuna televisione europea dove ci sono questi pollai" [dove per “pollai” si intendono i vari talk show di centrosinistra] non ha tutti i torti. Anche Vespa e Santoro a suo modo sono anomalie. Un mese fa Santoro scrisse una bella lettera a Travaglio rivendicando addirittura un primato 'strategico' del talk su altre trasmissioni che si limitano a fare reportage, come Report. A mio modesto avviso anche ad Annozero erano i reportage a fare la differenza, non i battibecchi, ma evidentemente Santoro non è del mio parere e ci crede ancora (nel 2010...) al Battibecco come strumento di lotta politica, di informazione, di chennesò: a punto di rimbrottare Travaglio che di battibeccare con i soliti pupazzi era stanco. Nel resto del mondo non credo che vada così: nel resto del mondo il talk è una forma d'intrattenimento, non di giornalismo d'inchiesta. Nel resto del mondo civile i pollai esistono, ma fanno i pollai; mentre i rami del parlamento fanno i rami del parlamento. In Italia c'è confusione tra le due cose, e Santoro in questa confusione ci ha prosperato. Producendo a tratti ottima televisione, ma anche cose imbarazzanti (come l'ultima, demenziale puntata di Annozero sulla droga, per la quale rimando a Malvestite).
Tuttavia c'è qualcosa di più esagerato dell'ossessione di Berlusconi per Santoro (e Floris) ed è la nostra ossessione per l'ossessione di Berlusconi per Santoro (e Floris). O in generale per l'ultima malefatta di B. in ordine di tempo. Per esempio, quando abbiamo scoperto che Berlusconi andava ai compleanni delle minorenni siamo diventati tutti femministi. Tutti. Subito. La settimana scorsa ci accorgiamo che il vecchio porco ha problemi con timbri e firme e diventiamo degli appassionati di timbri e firme (il che è ancora meno credibile della frenesia femminista di un anno fa). E adesso tocca difendere Santoro. Di cosa stiamo parlando, in realtà? Di un sintomo. Uno fra tanti. Mettiamo che Berlusconi sia un'orribile malattia degenerativa che colpisce le democrazie immature. Fingiamo che questa malattia abbia numerosi sintomi: perdita della vista e dell'udito, schizofrenia e paranoia, gli arti vanno in cancrena, e sul naso qualche orribile foruncolo. Ecco, mi sembra che noi stiamo fissando un po' troppo il foruncolo. Il foruncolo poi non è mai uno solo: ne spuntano diversi; grosso modo ce n'è sempre uno più grande degli altri che attira l'attenzione di noi medici antiberlusconiani. Per esempio, l'anno scorso di questi giorni scoppiò il foruncolo del gallismo: tutti a vedere Videocracy e Il corpo delle donne. Poi il foruncolo rientrò (in concomitanza col ritrovamento di foruncoli trans su governatori di centrosinistra), e sembrò scoppiare quello mafioso: Berlusconi era colluso con la mafia, quindi improvvisamente ci ricordammo di essere tutti grandi ammiratori di Falcone e Borsellino. Il che è vero, tra parentesi, ma... fermi tutti, Berlusconi ha fatto chiudere Santoro! E Floris! è un attacco al pluralismo. Va bene, mettiamoci pure a criticare l'attacco al pluralismo dell'informazione televisiva di uno che ha il monopolio della suddetta da vent'anni. Continuiamo a strizzare foruncoli a un malato terminale; a pretendere rispetto delle regole da uno che le regole se l'è mangiate digerite e cagate da tempo; a chiedere l'intervento di un arbitro (il presidente della Repubblica, o la magistratura) che sovverta un risultato che è stato comprato anni fa. Un antiberlusconismo così superficiale è perfettamente complementare al berlusconismo: è quel tipo di rancore che lo stesso Berlusconi nutre con un dosaggio sapiente di arroganza e faccia tosta. L'importante è che le prime cinque o sei pagine dei quotidiani parlino di lui: dei foruncoli e non della cancrena.
Sabato c'è stata la manifestazione antiberlusconiana per il rispetto delle regole. Anche se è probabilmente stata un successo, io trovo pochi motivi per festeggiare. Quel giorno era in programma un'altra mobilitazione che è passata del tutto in secondo piano. Una mobilitazione per la scuola pubblica.
La scuola non ha il pubblico dei talk show di Santoro (e Floris). È un'istituzione con cui ha a che fare la maggioranza degli italiani e – ciò che è più importante – la totalità degli italiani di domani. Poi, incidentalmente, è il settore dove lavoro io. A me in realtà dispiace venir qui a rovesciare frustrazioni che almeno dovrei cercare di rivestire di ironia o letteratura, ma devo dire che questo settore sta cadendo a pezzi, a vista d'occhio. Fino a un paio di anni fa era la solita scuola italiana con tanti problemi ma un cuore grande così. Poi ci sono stati i tagli delle cattedre. Prima se ne sono andati via i più giovani, quelli che erano appena approdati al ruolo. Poi sono caduti i colleghi stanchi, quelli coi problemi di salute. Quest'estate ci lascerà anche qualche senatore, quelli indistruttibili che però saranno pensionati con la forza. I buchi che lasciano non vengono riempiti. Le supplenze non vengono nominate. Le classi restano a volte in mezzo a un corridoio, ad aspettare qualcuno che nessuno ha chiamato (il preside ha altro da fare, postdatare assegni per forniture di cancelleria, cose così), anche solo un bidello che comunque è stato tagliato pure lui. A settembre gli insegnanti superstiti tentavano di metterci una pezza, ma era abbastanza chiaro che si trattava di regalare ore di lavoro gratis alla Gelmini. Adesso c'è molta stanchezza in giro: non si fanno più progetti, non si va in gita. Nel mezzo di tutta questa confusione ci sono meravigliose lavagne elettroniche interattive regalate dal ministero che nessuno sa usare (gli insegnanti più giovani non sono stati più assunti dal ministero). Nel frattempo la Gelmini è riuscita a strascicare la sua miracolosa Riforma della Scuola Superiore a un punto che gli studenti, che dovevano scegliere in gennaio, non sanno ancora che scuola frequenteranno in settembre. Tutto questo sta succedendo in tutte le vostre scuole, in tutte le vostre città. E mi chiedo: ma non si perdono le elezioni così? Non si perdono perché stai rovinando un anno scolastico a milioni di ragazzi in tutta Italia, e i genitori se ne accorgono? No? Si perdono perché sospendi un talk show?
Questo è lo smantellamento della scuola pubblica. Non è un foruncolo: questa è la cancrena. Questa è la perdita della vista, della capacità di guardare avanti, a quelli che verranno dopo di noi, anzi, ci sono già (ché noi il nostro tempo ormai l'avremmo anche già avuto). Ce ne preoccupiamo? Tanto per fare un esempio concreto: oggi Repubblica, organo dell'antiberlusconismo ponderato, cosa aveva in prima pagina? Il foruncolo (“Berlusconi all'attacco del Csm”, nientemeno. Ci dev'essere un cassetto a Repubblica dove tengono i titoli buoni per tutte le stagioni) A pagina due? Foruncolo. Tre, cinque, sei, sette: foruncolo (a pag. 4 pubblicità di abbigliamento). Sulla scuola neanche un trafiletto, neanche un corsivo nella pagina delle opinioni, e sì che ieri Intravaia aveva ben reso la situazione. Evidentemente non è una priorità. La priorità è Santoro (e Floris), quando tra quindici anni rischiamo di avere un pubblico medio che non riuscirà nemmeno a leggere i titoli delle trasmissione di Santoro (e Floris).
Il problema qui non è essere o no antiberlusconiani. Il punto è esserlo davvero, lasciando perdere le provocazioni e i foruncoli quotidiani che infastidiscono, sì, ma non possono distrarci. Su un quotidiano antiberlusconiano ci dovrebbero essere due pagine di scuola tutti i giorni. Le storie ci sono dappertutto, non ci vogliono segugi a trovarle: date un'occhiata ai blog, c'è un istituto a Genova dove i prof si pagano le fotocopie? Intervistarli subito, perché il vero berlusconismo è questo. Le scuole. La sanità. La protezione civile. I rifiuti. E poi sì, le telefonate intimidatorie e le pressioni al Csm. Ma non confondiamo foruncoli e cancrena.
Gentilissimo Leonardo
RispondiEliminapreoccuparsi della scuola? Per gli italiani è solo un parcheggio dove lasciare i pupi dai 6 ai 30 anni, dove rompano il meno possibile e non combinino troppi danni. Con promozioni garantite fino alla laurea, visto i soldi che si buttano in libri, quaderni e altra roba inutile.
Chi proprio ci tiene che i figli studino (illusi!) lo manda in scuole private gestite da religiosi, ché almeno una buona raccomandazione possono procurarla.
E ai ragazzi interessano calcio, spettacolo e ancora meglio cazzeggio in qualche ambiente (al limite pure la politica) dove contino la bella presenza, prestanza e "disponibilità". Studiare non serve più a un emerito piffero, se si vogliono soddisfazioni e soldi in tasca.
Clinex
Sì, però se il parcheggio non funziona più la gente è previsto s'incazzi.
RispondiEliminaCiao Leonardo, ho sempre mandato le mie due figlie maggiori (17 e 13) alla scuola pubblica, trovando professori di fronte ai quali dire che mi levo il cappello è pochissimo: dedizione, cultura, passione, tanto che ho deciso che o sono stata fortunatissima, o sulla scuola italiana si raccontano tante balle; quest'anno ho avuto anch'io la sensazione di stare in un bosco attaccato a colpi di machete tanto che non so che cosa troverà al suo arrivo la più piccola (3)... temo (e intravedo) che già la scuola materna sarà peggiore. Ma se di queste cose non si parla dove è importante e cioè, spiace dirlo, in televisione, non è un caso, ma è che la televisione è, appunto, totalmente controllata. Floris e Santoro non è che siano importanti, è che sono la punta dell'iceberg.
RispondiEliminala risposta è, andreottianamente, nelle cose: probabilmente a repubblica (alla sua proprietà, ai suoi referenti) che ci sia una scuola pubblica che funzioni non è che importi tantissimo. anzi, in generale un governo di sinistra-sinistra a repubblica non è che piacerebbe troppo. al limite qualche contraffazione, qualche modernizzatore vagamente liberal, qualche centrista illuminato, soru, veltroni, mio zio. purché non sia di sinistra, non venga da quella storia lì. purtroppo si continua a scontare un equivoco trentennale e si fraintendono gli interessi di una parte (si può dire classe?) con quelli di un'altra, a causa di un estemporaneo nemico comune.
RispondiEliminab.georg
Le elezioni, certo, si dovrebbero perdere perchè la scuola non funziona. La mia sensazione è che alla maggioranza degli italiani questo non interessi, però. Se interessasse, Berlusconi non esisterebbe, sarebbo già stato spazzato via con un antibiotico qualsiasi. Il far notare che la scuola non funziona è sempre il foruncolo di cui parli tu. Il far capire, e questo è il compito di qualcuno, che la scuola deve funzionare o che deve saper dare (scusa il termine) analisi critica verso il mondo o la vita, allora sì che si fa la cosa giusta. Ho un po' paura delle mie stesse parole, ma aderire ai piani di Berlusconi significa aderire a un progetto antropologico. Il compito si fa più difficile.
RispondiEliminaIl tuo articolo è davvero ben fatto. Sono assolutamente d'accordo che lo smantellamento della scuola è una cosa molto pericolosa o meglio un disastro apocalittico...spero solo che al più presto tu abbia voglia di parlare (scrivere) con la stessa passione e foga del lavoro che non c'è più! Non solo quello degli insegnanti ma anche quello dei genitori dei bimbi che frequentano le scuole di cui sopra e che tra un po' non avranno più i soldi per comprare penne e quaderni.
RispondiEliminaEcco appunto, il fatto è che durante quel tipo di talk show a volte si riesce a parlare proprio della cancrena, oltre che dei foruncoli.
RispondiEliminaComunque che si parli troppo poco dello sfacelo della scuola e della sanità pubblica è una sacrosanta verità e nemmeno io mi capacito di come non ci sia ancora stata una sollevazione di popolo su questi argomenti. In particolare i tagli alla scuola pubblica e i contemporanei finanziamenti alle private sono una cosa semplicemente immorale: si vede dunque che i giornalisti mandano tutti i figli nelle private, dove d'altronde pare, specie se si tratta di scuole religiose, che si impari meglio che altrove come fare per avere "culo", nella vita.
Ciò che dici mi ricorda tanto un Bersani - Franceschini - Veltroni - Casini etc. qualsiasi che intervistati dicono: "E' ora di finirla con questi attacchi, discorsi, conflitto, impedimento, etc, etc, etc, etc, problemi di Berlusconi, noi vogliamo parlare dei veri problemi del paese.
RispondiEliminaA questo punto finisce l'intervista e come sempre non si è parlato dei veri problemi del paese o se se ne è parlato lo si è fatto per un tempo equivalente o inferiore a quello in cui si è parlato di Berlusconi.
Vedi l'ho fatto anch'io adesso!
Credo dovremmo tutti fare una dichiarazione una tantum tipo: "Giuro di non parlerò più di B., non una volta più di B., neanche di passaggio di B.; ma solo dello sfacelo del Paese"
Poi attenersi strettamente.
Non parlare di lui è come (politicamente) privarlo dell'aria. Non soppraviverà (politicamente).
Inizio io. Non parlerò più di Berlusconi, su Berlusconi, contro Berlusconi.
E questo è tutto.
alpi
sembra un po´ quello che dico io da un sacco - anche su questo blog. apparte i punti in cui tu dici che la cancrena é silvio stesso e io penso che sia tutta l´italia, senza molte distinzioni, dal 1945 (da prima) in qua. ma per il resto siamo abbastanza d´accordo, direi.
RispondiEliminaclaudio
In poche parole: ci vorrebbe un'opposizione POLITICA. Eh sì.
RispondiEliminaCondivido a pieno!
RispondiEliminaComplimenti! Questo post è da incorniciare. E soprattutto, da suare come guida per un'opposizione seria.
RispondiEliminausare, ovviamente
RispondiEliminaEpperò, leonardo, quelli senza istruzione erano quelli che tiravano giù le bastiglie e ghigliottinavano i tiranni, che si mettevano addosso la casacca di un generale borbonico e guidavano i briganti alla rivolta. Le carfagne e le gelmine sono tutte laureate, invece. Che la scuola pubblica sia soprattutto scuola d'obbedienza e conformismo?
RispondiEliminaOttimo articolo. D'accordo in pieno.
RispondiEliminaOttimo post, davvero.
RispondiEliminaHo tre figli, 2 già a scuola e il terzo non ancora. E vedo che per il momento le cose continuano (più o meno) a funzionare grazie alla buona volontà delle maestre.
La cosa che più mi angoscia è il senso di stanchezza che traspare da queste tue parole. Quando voi insegnanti non ne potrete più (e sembra che non manchi troppo), andrà davvero tutto a puttane, altro che le escort...
Ottimo post, migliore di almeno un ordine di grandezza rispetto alle cose che scrivi sull'Unità (autocensura?).
RispondiEliminaL'informazione, in Italia, si è ridotta ad un gioco di specchi che continua a riflettere sempre e solo Berlusconi. La politica è morta, il Paese agonizzante.
Ciao Leonardo
RispondiEliminacapisco il tuo stato d'animo..anche nella mia città sabato scorso si manifestava per i tagli alla scuola e la piazza era mezza vuota purtroppo..ma così vuota che ci chiedevamo dove fossero i diretti interessanti.
Però però però...non credo che quello che sia accaduto sia cosa da poco..Santoro non fa solo il Gallo nel pollaio e non vorrei che tu come Sanlusti, da qualcuno soprannominato ziaTibia, ti dimenticassi le varie inchieste che vanno in onda nel corso della trasmissione AnnoZero, nel caso Ruotolo&co. ringraziano...Repubblica ha i suoi lettori che indubbiamente siamo noi del 48% ma Annozero ha un pubblico più vasto, te lo assicuro, ho amici, purtroppo di altro schieramento, che lo guardano e forse anche per la presenza dei Mavalà o dei Mieli vari..Santoro non è un giornalista di primo pelo, e credo che non sia un caso il suo modo di organizzare la trasmissione, diverso indubbiamente dall'Infedele, ma negare che non ci sia inchiesta oltre che caciara (fatta dai soliti) sarebbe vedere con gli stessi occhi di giornalisti alla Sanlusti appunto...
Il 25 a Bologna spero partecipiate anche voi, voi che la scuola la fate tutti giorni, nonostante tutto, che vi facciate ascoltare, quel giorno sarà anche per voi, oltre che per noi che guardiamo spesso impotenti...Io credo che dovreste manifestare in modo più incisivo, lo so che manifestate da anni e avete provato di tutto, siete andati a far lezione nelle piazze, ecco ma non basta...per farvi ascoltare in questo paese purtroppo dovete BLOCCARE...io lo so che siete insegnanti, quindi persone ragionevoli per natura e professione, ma con la ragione questi ministri ignoranti non li smuoverete mai...per farvi ascoltare dovreste chiudere, pagherebbero i ragazzi, lo so, pagherebbero tutti, e i figli dei ministri vanno alle private pagate dallo stato cioè da noi, forse non gli interesserebbe neanche allora...ma forse a quel punto l'italia tutta scenderebbe in piazza...questa è un idea forse irrealizzabile...Per quanto riguarda i programmi che si sono occupati di scuola, vorrei ricordare "presa diretta" e un istituto anch'esso di Genova, il nautico, dove oltre a non avere i soldi per le fotocopie, non hanno neanche le aule dove insegnare, o la palestra dove fare l'educazione fisica..un istituto che dovrebbe creare professionisti, che io e te siamo andati al liceo e dopo non potevamo che fare l'università col nostro diploma, loro no, loro dopo vanno per mare...e in classe per poter studiare sulle carte nautiche sono costretti a rimpicciolirle per farle stare materialmente nei banchi, peccato che così facendo non riescano più a leggerle...questa è l'Italia...credo che come detto in un commento più su, quello del diritto all'informazione, sia solo la punta dell'iceberg, ma appunto su quella crosta di ghiaccio alla deriva ci siamo tutti, compresi voi...è la stessa battaglia Leo, non farti confondere, non stanno schiacciando foruncoli, anche perchè la diagnosi è stata fatta da tempo...
Giulia
Hai colto nel segno.
RispondiEliminaStiamo ancora a fare gli antiberlusconiani favorendo uno scontro muro contro muro, quando le battaglie da fare sarebbero altre e su tanti fronti, al punto che potremmo accorgerci che quel muro che divide gli italiani non esiste.
giratami da amici con figli:
RispondiEliminaGenitori degli asili nido convenzionati di Roma che avevano chiesto l'orario di uscita dopo le 16.30 o l'ingresso prima delle 8 ... ma che l'anno prossimo avranno la retta aumentata e l'orario diminuito.
La notizia era passata sotto silenzio, dal prossimo anno ci saranno bambini di serie A e bambini di serie B.
Il Comune di Roma nel suo nuovo regolamento per gli asili nido ( http://bit.ly/d9gAmt ) ha indicato i nuovi orari di erogazione del servizio: per i nidi comunali 7,00/18,00 per un numero limitato di nidi in ciascun Municipio a seconda delle necessità; 7,30/17,00;
e 8,00/16,30. Per i nidi convezionati l’orario massimo di funzionamento è: 8,00 – 16,30.
E questo non vale solo per i nuovi iscritti, vale anche per chi quando si è iscritto, uno o due anni fa, aveva richiesto l'orario 7,30 - 18.
E i nidi convenzionati non sono pochi, ad esempio nel Quinto Municipio ci sono 16 nidi comunali e 18 nidi convenzionati.
http://www.municipioromacinque.it/Sez04/Notizie.asp?IdNotizie=13&IdAtto=1368
Il termine per la richiesta di trasferimento ad un altro asilo inoltre è scaduto prima che venisse pubblicato il nuovo regolamento.
Da parte loro i nidi convenzionati stanno cercando di non lasciare i genitori e i bambini in mezzo ad una strada (nel vero senso del termine) cercando di fornire un servizio intergrativo privato che costi meno di una baby sitter, e che vada a coprire i costi. Ma questo creerà genitori e bimbi di serie A e di serie B: quelli che sono iscritti ai nidi comunali e che hanno la fortuna di poter fare un orario oltre le 16.30, e che pagheranno le tariffe comunali e quelli che frequentano i nidi convenzionati che pagheranno la tariffa comunale più una tariffa aggiuntiva , che in alcuni casi potrebbe essere pari a quella già pagata, per avere un servizio che il comune si era impegnato a garantire.
Tutto questo farà anche altre vittime: le maestre dei nidi convenzionati che vedranno il loro orario di lavoro e il loro stipendio ridotto, con la prospettiva magari del licenziamento.
Quante considerazioni si possonofare... queste le lascio a voi!
e poi ti prendono pure per il culo dandoti i buoni acquisto per i bimbi fino a un anno di eta'!
RispondiEliminaPer inciso: perchè "italiani di domani"? forse perchè non votano ancora? I bambini non sono cittadini OGGI? non usano i servizi pubblici? non sono soggetti alle leggi (anche se il meccanismo sanzionatorio non è lo stesso)? Non scontano città degradate, mancanza di spazi collettivi, servizi scadenti o inesistenti a partire da scuola e sanità, rimbambimento televisivo e consumi conseguenti? Non usano internet? allora perchè "di domani"? E quelli che non sono italiani non rischiano anche loro l'espulsione?
RispondiEliminaLa dama del lago
Bravo Leonardo. E ci sarebbero tante altre considerazioni da aggiungere. Ma già le tue bastano e avanzano. Bravo Leonardo.
RispondiEliminaAll'inizio della lettura di questo post sono stato assalito da un crescente senso di fastidio, aumentato dal fatto che mi pareva uno strascico del (da me male interpretato?) post del Silvio che parla ai lettori. Credevo che si trattasse di un'altra puntata della serie "ma perchè vi agitate tanto? Non vi accorgete che è tutto inutile e che il piano del male si realizza tranquillamente sopra le vostre teste?", che francamente trovo un atteggaimento controproducente sotto ogni punto di vista (come le cernie catturate dai pescatori alla fine del film Nemo della Disney insegnano. Belli alti i miei riferimenti letterari, eh?). Tanto più che avevo appena dato i miei bei due eurini e mezzo a Santoro per la sua raiperunanotte.
RispondiEliminaPoi però, proseguendo nella lettura, il fastidio si è trasformato in frustrazione e rabbia. Perchè è vero che stanno assassinando la scuola pubblica. E se ne approfittano perchè la massa non è capace di reagire a questo delitto. Probabilmente ce ne accorgeremo tutti quando le scuole pubbliche si saranno svuotate da tutti quelli che potevano permettersi uno straccio di scuola privata, e la scuola pubblica, ridotta a scuola per i poveracci, sarà presa ancora peggio nel circolo vizioso che già la tira verso il basso. Oppure non ce ne accorgeremo neanche, perchè non riusciremo a collegare le condizioni di tutta la società con dei tagli alla scuola avvenuti gradualmente tanti anni prima.
Però io non la vedo tanto in termini di foruncolo e cancrena, perchè chiunque se c'è una cancrena la cura e se ne infischia dei foruncoli. Per restare nel paragone medico-salutista, secondo me è invece un po' come se si trattasse di analgesico contro una sana alimentazione ed una costante attività fisica. L'analgesico risponde ad un bisognio immediato e dà un beneficio immediato. L'alimentazione controllata e un po' di moto sono faticosi e sembrano non produrre nessun risultato nel breve termine, mentre nel lungo termine sono fondamentali e se uno li trascura si ritrova troppo tardi a rimpiangere di non aver fatto, quando era in tempo, scelte diverse.
Ecco, probabilmente noi cerchiamo e chiediamo analgesici. C'è la sospensione dei programmi rai di approfondimento politico? Sosteniamo Santoro che mette su un programma alternativo di approfondimento politico. C'è un partito al governo che cerca di rimediare a suon di leggi speciali agli errori burocratici commessi dai propri esponenti nella candidatura alle elezioni? Ci barrichiamo tutti in difesa delle regole burocratiche. Ecc. La stessa cosa vale da tutte e due le parti, beninteso: c'è la spazzatura a Napoli? Spostiamola immediatamente altrove. C'è il terremoto in Abruzzo? Costruiamo immediatamente delle case prefabbricate in Abruzzo.
(continua...)
(...da sopra)
RispondiEliminaNoi folla siamo fatti così. Se ci prendi da parte ad uno ad uno e ci chiedi "pensi che sia più importante avere un panino al giorno o imparare a coltivare e macinare il grano?", quasi tutti ti risponderemo: "ma naturalmente coltivare il grano". Ma se ci metti tutti in una piazza e urli "volete il pane subito o delle lezioni sull'agricoltura?". Tutti risponderemo in coro "pa-ne! pa-ne! pa-ne!".
E non avremo tutti i torti, percè non è che il pane non sia necessario. Nè che gli analgesici, quando hai un mal di testa che ti spacca in due, non servano a niente. Fuor di metafora: non è che la legiferazione barbara degli ultimi mesi o le condizioni dei mezzi di informazione non siano importanti tanto quanto un sistema di publbica istruzione efficiente. Servono tutte e due le cose. E un amministratore che sappia che a grandi poteri corrispondono grandi responsabilità non dovrebbe comportarsi come un sindacuccio di un paesino di provincia che preferisce tagliare nastri oggi e avere qualcosa di concreto da mostrare agli elettori domani piuttosto che avviare progetti a lungo termine di cui magari non potrà godere i frutti in termini elettorali dopodomani. Altrove lo sanno (o almeno così sembra). Obama ha detto agli americani "siamo in una crisi gravissima (la crisi più grave del dopoguerra e bla e bla) e l'unico modo per uscirne vivi è investire di brutto in quello che sulla lunga distanza può tirarci fuori: ISRTUZIONE, assistenza medica per tutti e fonti rinnovabili". E poi ha fatto anche lo stimulus (un'iniezione di dollari per dare impulso all'economia).
E lo hanno votato, per dire.
Perchè qui non può funzionare?
Io qui lo scrivo: se uno mi dice "siamo in periodo di vacche magre, ma se mi votate io investo nella scuola (la vecchia scuola, non stronzate regionalistiche) e in programmi di informazione per adulti sul funzionamento dello stato" io lo voto.
Nel frattempo, visto che non siamo in grado di rewagire come massa (non ancora, e quando lo saremo sarà troppo tardi), l'unica cosa è reagire come individui. Rompere le balle se ci tolgono il tempo pieno. Scrivere ai giornali locali se nella scuola di nostro figlio non hanno la carta per le fotocopie.
Ogni altro suggerimento è bene accetto
Caro Leonardo,
RispondiEliminacondivido in pieno. Però mi/ti chiedo (perché sono sempre fastidioso, lo so): cos'è cambiato dalla manifestazione "viola" di dicembre a oggi? Perché secondo me quella manifestazione era, per usare la tua espressione, un altro (controproducente) attacco al foruncolo, nel senso che era l'ennesima manifestazione per dire genericamente "Berlusconi non ci piace", molto meno efficace secondo me di manifestazioni (come quella che citi tu sulla scuola, ma si potrebbe parlare di occupazione, sanità o qualunque altro tema specifico). Tu all'epoca invece la sostenevi con convinzione (io sono quello che diceva che mi sembrava la stessa cosa della questione "crocifisso in aula"). Hai cambiato idea? O pensi che siano cambiate le circostanze, in qualche modo?
Non per polemica, solo per capire.
E però:
RispondiElimina"Abbiamo proposto ieri non di evadere il canone, al contrario. Di chiedere che un dodicesimo di quel che paghiamo (il mese senza informazione) sia destinato ad altre opere pubbliche. La Federconsumatori, Altroconsumo hanno avanzato ieri identiche class action. Migliaia di lettori ci hanno indicato a cosa vorrebbero che quei 125 miliardi fossero destinati. Berlusconi e Gelmini possono non crederci ma al primo posto c’è la scuola pubblica. Al secondo la ricerca scientifica. L’Italia è meglio di chi la governa."
[Concita De Gregorio su L’Unità]
http://concita.blog.unita.it//Le_parole_per_dirlo_1107.shtml
Mi dispiace leonardo, ma questa volta non riesco proprio ad essere d'accordo con quanto hai scritto. In questo momento credimi, ognuno può rivendicare le proprie "cancrene" e "foruncolizzare" quelle degli altri. Io potrei benissmo nel mio piccolo parlarti dei disastri della ricerca scientifica in questo paese e di quanto essi siano letali. Ma il mio discorso sarebbe altrettanto inutile quanto il tuo.
RispondiEliminaLa verità è che queste cancrene sono invisibili, e tali resteranno fino a quando ci sarà questo regime manipolatorio dei mezzi di informazione. Non sottovalutate Berlusconi, non è un vecchietto rincoglionito e fissato con Santoro... La sua fissazione in realtà è più che legittima, perchè è proprio la mancata percezione di queste "cancrene" e la costruzione di una realtà mediatica distorta è il perno del potere di questa destra. E Santoro con tutti i suoi limiti rappresenta comunque un'anomalia, una breccia intollerabile nell'eterna fiaba propagandistica propinata dal sistema. Basta guardare alla storia recente e non solo quella italiana, per capire che la battaglia per l'informazione non è "uno dei temi della politica", ma essa "è la politica" di questo secolo. Poichè non conta quanto un problema sia realmente grave, ma quanto esso sia percepito come tale dalla gente... Potrei farti tanti altri esempi come la criminalità, l'immigrazione. Ma non voglio dilungarmi oltre....
Mea culpa. Sono un vero infatuato di foruncoli, non me ne perdo uno. Eppure la situazione della scuola non è poi così drammatica. Direi che la responsabilità ricade tutta sui presidi, che non sanno sfruttare le enormi potenzialità che offre l'autonomia amministrativa: sono vecchi bacucchi barbosi che amano la cultura polverosa dell'ottocento.
RispondiEliminaAvanzo quindi una modesta proposta, anzi, più di una:
Le aule scolastiche sono spazi inutilizzati per gran parte del giorno. Potrebbero benissimo essere messe locate part-time a escort e trans, col duplice risultato di liberare le strade dalla prostituzione e quello di incamerare un cospicuo utile (anche a nero). Senza contare che sarebbe un esempio istruttivo per tanti giovani che non sanno cosa fare dopo la scuola e che invece potrebbero imparare un mestiere. E qualche insegnante potrebbe arrotondare lo stipendio con una convenzione "intra moenia".
Nell'infermeria di ogni scuola si potrebbe allestire un lettino per le donazioni di sangue, ed ogni insegnante potrebbe impegnarsi a vendere il proprio al mercato nero, devolvendo il ricavato all'istituto. C'è tanta penuria di sangue, risolverebbe un grande e antico problema. Anche gli studenti maggiorenni potrebbero farlo, ricevendo in cambio un bonus di valutazione positiva da utilizzare all'esame di maturità. Con qualche modifica alle leggi si potrebbe pensare allo stesso principio, applicato però agli organi.
Ogni istituto potrebbe avere il suo casinò, da aprire il sabato e/o la domenica.
E così via. Non ci vuole molto. Basta solo imparare a smetterla di piangersi addosso e scoprire che cosa può fare un po' di inventiva e di imprenditorialità. Divertendosi anche un sacco!
curriculum giudiziario di berlusconi:
RispondiEliminahttp://ifarabutti.wordpress.com/2010/03/17/curriculum-giudiziario-di-berlusconi/
(è troppo lungo per postarlo qua)
Un pezzo da applauso. E, dopo, da amara riflessione. Ma quando ci si sveglia????
RispondiEliminaComplimenti sentiti, comunque.
Nora