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martedì 25 maggio 2010

Le 10 intercettazioni che meritavano (7-6)

La legge sulle intercettazioni sarà la fine del giornalismo italiano come lo conosciamo? Nel dubbio, la redazione di Leonardo vi presenta le 10 Intercettazioni Che Ci Hanno Fatto Sognare

10) Abbiamo una banca
9) I furbetti del quartierino
8) Imballati o sfusi, frega niente

7) Un personaggio importantissimo della politica ..a transessuali...
Il fotografo Max Scarfone ha scoperto i turpi passatempi di Silvio Sircana, braccio destro del presidente Romano Prodi. Lo ascoltiamo mentre ne rende conto al suo agente, Fabrizio Corona. Il risultato è un'intercettazione al quadrato: in un colpo solo scopriamo il sordido mestiere del fotoricattatore e le inconfessabili pulsioni del portavoce.
Certe intercettazioni sono, per lessico e sintassi, di una banalità sconcertante. Sembra che qualcuno le abbia ridoppiate in post-produzione perché aveva paura che il pubblico del pomeriggio non capisse. Scarfone e Corona parlano esattamente come parlerebbero due paparazzi in una fiction. In poche righe si delineano i personaggi: il fotografo senza scrupoli che sta tallonando Silvio Sircana con l'ossessione di fare il colpo e svoltare, di “gettà le basi per un gran futuro”: vaga fantasia di lusso sfrenato in cui compare, banalissima, l'immagine della "bottiglia da champagne da novecento euro". Corona, dal canto suo, non dice quasi niente, ma è quello che “ragiona” (“è il mio pane questo”): un genio del male. E pensare che magari manco sapeva chi fosse Sircana (infatti Scarfone si guarda bene dal dirglielo: cerca di venderlo come “un personaggio importantissimo della politica”, e a Corona viene in mente solo quello che comincia con la P).
In realtà Sircana, sconosciuto ai più, diventa famoso proprio dopo questa intercettazione. Ma era davvero “importantissimo”: qualche giorno prima era diventato portavoce unico del Governo Prodi. La solidarietà sbandierata da tutta la classe politica non basterà a restituirgli la faccia. Sarà lui stesso a chiedere la pubblicazione delle foto di Scarfone. Ne esce il ritratto malinconico di un uomo solo, il cui maximum di trasgressione è un puttantour in Volkswagen senza concludere. Non sarà più il portavoce di niente. Corona invece è diventato l'agente di sé stesso.

6) Io con simpatia a dire: “E che cazzo! finalmente uno che sbaglia!”
Vale la pena di ricordare che questa è la classifica delle dieci intercettazioni che ci hanno fatto sognare, non delle più utili ai magistrati. Le intercettazioni filtrate in tv, o sui giornali, o al cinema. Quelle di mafia meriterebbero una classifica a parte, anzi un libro a parte, anzi probabilmente qualcuno lo ha già scritto. Dovendo scegliere un personaggio su tutti, mi è sembrato giusto Totò Cuffaro: è anche grazie alle intercettazioni che oggi non fa più il presidente della Sicilia. In questa ambientale del 2001 (da La mafia è bianca) due mafiosi parlano di lui, e finalmente non sono due boss da fiction: non stanno complottando, piuttosto han l'aria di cazzeggiare amabilmente, e intanto ci offrono la chiave per capire il successo del personaggio nell'ambiente. In Totò, i mafiosi apprezzano l'umanità che resiste alla politica: perché lui non è come i soliti “cacarini”, è “una persona normale” con cui ci si può mettere d'accordo. Ma soprattutto è un “cristiano emotivo”, uno che ci mette il cuore, e a volte magari sbaglia, però... è così tenero quando sbaglia. Il vero realismo è nel dettaglio dissonante. Questi rudi uomini di affari e sangue, cresciuti alla morale del Silenzio, quando vedono il giovane Totò sbroccare in tv davanti a Giovanni Falcone vanno in sollucchero. Lui può fare quello che loro, ligi alle regole, non faranno mai: partecipare alla rissa mediatica, guardare Santoro e Costanzo a testa alta, e accusarli in diretta di “giornalismo mafioso”. Dieci anni dopo, il ricordo di quella memorabile figura a reti unificate è ancora limpido: a Samarcanda quella sera i mafiosi avevano trovato la loro mascotte.

5 commenti:

  1. questa rassegna lascia i lettori piuttosto tiepidi mi pare.

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  2. Su questo sito ci vorrebbe il tasto "non mi dispiace".

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  3. Senza scrupolo caro Leonardo sei tu ....che scrivi cose di cui nn sai nulla .. E tu povera penna che hai scritto questo articolo .....non sai cosa darei per ascoltare il tuo lessico banale e scontato di una tua telefonata ...mi fai ridere pero'... Ora che la faro leggere al mio avvocato Firmato max Scarfone il noto paparazzo che a dispetto vostro continua a fare il suo onesto lavoro ....che poi difatti lo da anche a voi altri scribacchini. Distinti saluti.

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  4. Ma Max, se sul serio sei disposto a dare qualcosa per ascoltare il lessico delle mie telefonate (banalissimo, confermo), contattami e ci mettiamo d'accordo per un prezzo onesto.

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