C'è che i laici sono dei pivelli, più vado avanti più me ne rendo conto.
Per esempio, a Milano è successo che l'Associazione Luca Coscioni - che lotta per introdurre in Italia l'eutanasia e sta chiedendo il 5 per mille - ha stampato e affisso il seguente manifesto:
Perché sono dei pivelli. E adesso la Moratti li vuole far rimuovere (via Gilioli). Quando sarebbe bastato semplicemente stamparlo così.
Ecco qui, prova a rimuoverlo adesso.
No, scrivici sopra:
RispondiEliminaSono un terrorista islamico. Vedrai che plebiscito in favore , per così dire, dell' eutanasia.
La battuta è buona; però, pensandoci bene, non è una battuta. C'è un masochistico piacere nello scegliere parole d'ordine che dividono, rispetto a simboli che uniscano. C'è un meccanismo perverso per il quale il si cerca il consenso su temi disturbanti.
RispondiEliminaC'è che tu sei più bravo dell'Associazione Luca Coscioni. Tutto qui.
RispondiEliminabeh, ma tu a quelli dell'associazione Luca Coscioni glielo hai detto?
RispondiEliminaBellissimo post... l'arroganza di questi signori è tale che sono accecati dal fatto che l'eutanasia sia immorale, mentro non lo sarebbe poi tenere in vita una persona solo con complessi macchinari che ne riducono l'esistenza a mera funzionalità fisiologica, qui sì andando contro natura...
RispondiEliminaè già tanto se ogni tanto ci lasciano vivere in pace
RispondiEliminanon vorrai pretendere troppo?
Geniale.
RispondiEliminaSi potrebbe anche fare una serie con i 10 comandamenti (tipo "non dare falsa testimonianza" "non desiderare la donna d'altri" etc.) e la foto di B
Beh, la provocazione è intelligente - se non sbaglio dalle colonne di Micromega hanno già provato (invano) a smuovere le acque battendo sullo stesso chiodo.
RispondiEliminaContrariamente al solito, 'stavolta non so dire con precisione cosa c'è che non va - a parte che il font che hai usato è leggermente diverso da quello originale (usa Illustrator), o che a fortiori un manifesto del genere non verrebbe mai autorizzato, o che l'ermeneutica cattolica potrebbe facilmente sollevare i soliti speciosi distinguo che ne permetterebbero una facile archiviazione.
Penso che in sostanza anche qui si voglia combattere una battaglia per vedersi riconosciuto un certo diritto come cittadini - e, forse, prim'ancora, come esseri umani.
Il punto, se capisco bene, non è di riuscire a morire in un certo modo, ma di averne pieno diritto - e qui c'è un'analogia col caso Englaro.
E dunque che sia o meno esistito un papa cui sia stata praticata una qualche forma di eutanasia è contingenza, accidente, e non dovrebbe rilevare - del resto il tu quoque più che altro è un'argomentazione difensiva.
Tra le altre cose, si sta dicendo ai religiosi che per lo stato la morte di un cittadino dovrebbe essere altro dal "tornare alla casa del Padre": per lo stato non deve esistere alcuna casa, alcun Padre.
In definitiva, qui probabilmente si chiede che nessuno possa intromettersi nella nostra morte. Ivi compreso il Padre (ovviamente mediante intercessione dei suoi volenterosi legionari).
Caro Leonardo, sono uno dei pivelli, dal momento che sono il responsabile - insieme ai miei amici della Coscioni - dell'affissione che citi. La tua piccola provocazione e' intelligente, ma contiene un peccato originale: quello di usare una formula che appartiene alla cultura cattolica, riconoscendola implicitamente come valida e universale. Da un punto di vista laico, sarebbe quindi stata una resa prima ancora di combattere.
RispondiEliminaNella tua versione, l'affissione avrebbe sottolineato forse le contraddizioni e le piccole ipocrisie della cultura cattolica: ma ci avrebbe privati della soddisfazione più giusta di difendere un'affermazione così semplice e disarmata, e così universale. E' questa che va difesa, non la citazione di un papa.
Mi spiace, Leonardo, la tua proposta copy non mi convince. Con stima.
@fabio: certo, da laici usare un formula cattolica, che orrore. contro la pena di morte non userei mai "non uccidere", contro la corruzione non userei mai "non rubare". troppo cattolici.
RispondiEliminase abbiamo idee in comune con la cultura cattolica (morire in pace è sempre morire in pace, sia che io creda di tornare alla casa del padre, alla casa della madre, o alla casa del popolo), cambiamo le idee, piuttosto che usare citazioni di un papa.
se incontri per strada un paranoico vestito di bianco che ti dice che deve aiutare il prossimo perchè gliel'hanno ordinato gli ufi, non lo lasci fare, no. intavoli una discussione sull'esistenza degli ufi.
chi è il paranoico dei due?
@anonimo: perché cambiare le idee? Esiste una morale laica, che per alcuni aspetti può essere comune ad altre morali.
RispondiEliminaIo penso che uccidere sia sbagliato per la mia etica personale, un cattolico lo penserà perché infrange uno dei Dieci Comandamenti. Nulla di male in tutto questo. E non sento alcun bisogno di cambiare una mia idea, solo perché qualche credo la condivide.
Personalmente non credo proprio che Leonardo proponesse sul serio di sostituire un manifesto con l'altro.
RispondiEliminaProbabilmente voleva limitarsi a sottolineare un'apparente contraddizione - chiamando la stessa cosa con un'altro nome, quella cambia di valenza. Ma appunto: vallo a dire ai cattolici!
Credo che sia ovvio che il suggerimento di Leonardo fosse ironico (cinico?) e sono d'accordo con Atlantropa quando dice che lo scopo era mostrare come solo cambiando qualche parola un messaggio appare diverso.
RispondiEliminaIl problema di base sarebbe che usando una frase del Papa si urlerebbe allo scandalo e alla strumentalizzazione, di un beato tra l'altro, e sarebbe quindi controproducente.
La cosa che fa arrabbiare è che da noi ci sia bisogno di attaccare simili manifesti per chiedere quello che dovrebbe essere un diritto naturale e inalienabile dell'uomo, ossia decidere non solo come vivere con dignità ma anche e soprattutto come morire con diginità.
"...che sia o meno esistito un papa cui sia stata praticata una qualche forma di eutanasia..."
RispondiEliminaIntendi Albino Luciani?
Eh, vabbe'...
RispondiEliminaLeggi qui.