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martedì 29 maggio 2012

Non si esce dal Castello

ll tribunale di Tivoli ha assolto con la piu' ampia delle formule le tre maestre, una bidella e un autore televisivo per le vicenda legata ai presunti abusi sessuali che sarebbero stati compiuti su 21 bambini della scuola materna 'Olga Rovere' di Rignano Flaminio nell'anno scolastico 2005-06 (Cerazade)

Sipario sul processo per il dannato caso dell'asilo Olga Rovere di Rignano Flaminio: IL FATTO NON SUSSISTE, quegli orrendi abusi sessuali pedosatanisti ritualizzati non sono mai avvenuti ai danni dei piccoli alunni, nessuno li ha mai toccati nelle parti intime, trascinati in case dell'orrore o costretti a bere pozioni di sangue. (Giustizia intelligente)

Quando un lungo processo finisce con un'assoluzione, si pesca spesso nel frasario giornalistico l'espressione "è la fine di un incubo". Non è questo il caso. Posto che non esistono risarcimenti per un incubo durato cinque anni, i cinque innocenti di Rignano Flaminio non ne saranno mai completamente fuori. Ci sarà sempre qualcuno che dubita, qualcuno che la sa lunga, qualcuno che ha letto delle cose. Ma loro almeno sono adulti, in un qualche modo andranno avanti. Poi ci sono i bambini. Se avevano quattro anni nel 2006, adesso ne hanno dieci. Per quanto si possano essere disinteressati della faccenda, ogni tanto del processo avranno sentito parlare. Oggi, per esempio, quando le troupe dei telegiornali si concederanno un altro giro - stavolta un po' più breve, perché un'assoluzione con formula piena non è poi questa notizia, vuoi mettere con il linciaggio di cinque anni fa?

Quei bambini conservano probabilmente qualche ricordo di un abuso - vero o falso, non ha nessuna importanza. L'unico passato che esiste per noi è quello che tratteniamo nella nostra memoria; un fatto falso che ricordiamo come vero segna la nostra vita molto più di un'esperienza reale che abbiamo dimenticato. Se quei ragazzini credono ancora di essere stati vittima di abusi, essi sono stati vittima di abusi. L'incubo per loro non finisce certo oggi. Forse col tempo ricorderanno meglio, succede anche questo: non sarebbe la prima volta che a distanza di anni ex vittime raccontano di essersi inventate tutto. Ma a quel punto potrà subentrare il senso di colpa, la percezione di avere incastrato con racconti di bambini cinque persone innocenti. L'incubo si allungherà un altro po'. Potrebbero metterci anni a perdonarsi per qualcosa che non hanno fatto, per qualcosa che i grandi li hanno costretti a dire. Io non credo negli abusi del castello cattivissimo, ma sono convinto che quei bambini siano vittime di qualcosa di orribile e di perverso, che purtroppo non finisce oggi. Gli "esperti", i "consulenti" che hanno convinto i loro genitori dell'esistenza di una setta pedofila annidata nella loro scuola materna, sono ancora in circolazione. Massimiliano Frassi fa ancora conferenze. Le premesse sulle quali si basa sono ancora le stesse, e purtroppo sono condivise dagli inquirenti che per cinque anni hanno mandato avanti un processo senza una sola prova: i bambini non mentono mai. Cioè, forse quando si tratta di sottrazioni di biscotti nella dispensa, ecco, in questo caso a volte sì, possono mentire... ma non quando si tratta di cose gravi. Più sono gravi, meno possono mentire. Di conseguenza, se raccontano qualcosa di enorme, ciò può essere acquisito come prova in sede di dibattimento. Il risultato delle consulenze di Frassi lo abbiamo visto a Brescia e a Rignano: lunghi processi, vite rovinate, zero condanne. La settimana scorsa Frassi ha tenuto un corso per operatori delle forze dell'ordine.

Chi cominciò a seguire il caso di Rignano, cinque anni fa, dovette subito scegliere da che parte stare. O c'era una lobby satanica operativa sul territorio, perfettamente organizzata, in grado di gestire abusi collettivi nell'orario scolastico, o c'era una psicosi collettiva. Per molti, anche in buona fede, la psicosi collettiva era un'ipotesi meno credibile della gang pedosatanica che fa la spola col pulmino tra la scuola materna e il castello cattivissimo. Una psicosi del genere non si è mai vista, dicevano. E invece era stata soltanto trent'anni prima negli Stati Uniti, vent'anni prima in Gran Bretagna, qualche anno prima in Francia. Non c'è che da augurarsi che i casi di Brescia e Rignano siano per noi quello che è stato il caso D'Outreau per i francesi, il caso McMartin per gli americani, i casi Broxtowe in Gran Bretagna: il momento in cui gli inquirenti prendono atto che le psicosi esistono, e cambiano approccio al problema. Io sono ottimista, tengo la tv accesa e di gang pedosataniche non sento più parlare. Di violenze negli asili purtroppo sì, ma fateci caso: gli ultimi casi hanno tutti in comune la prova video. Le educatrici processate negli ultimi anni per aver picchiato i bambini, lo avevano fatto davanti a una telecamera nascosta. Sarà un caso, ma il movente pedosatanico è sparito dalla circolazione.

Qui sotto, per completezza, la piccola parte della storia che mi riguarda personalmente. Quello che forse mi spinse a interessarmi di una faccenda fu l'aspetto e il tono del blog di Frassi, che presentandosi come esperto pubblicava immagini discutibili, di violenze decontestualizzate, lasciandosi andare un po' troppo spesso a fantasie di linciaggio. Fu grazie a un altro blog, Ilgiustiziere, che scoprii che Frassi aveva rapporti diretti con Ray Wyre, un 'consulente' che aveva avuto un ruolo nella caccia alle streghe pedosataniche negli USA e in Gran Bretagna. Due anni fa ilgiustiziere fu chiuso su richiesta di un GIP che sospettava che contenesse materiale diffamatorio nei confronti di Frassi. Non sapremo mai se il sospetto si è concretizzato, fatto sta che un sospetto del genere è bastato per chiudere un blog, un blog bello e mortalmente serio, sulla stessa piattaforma che sto usando io. Da lì in poi ho fatto backup più spesso.

In cinque anni sono successe tante cose; io per esempio ho messo su famiglia, cosa che, dicevano, mi avrebbe fatto cambiare idea su tutto quanto. Per ora non ho cambiato idea. Sono ancora profondamente incazzato per gli innocenti che si sono fatti cinque anni di processo, per i bambini convinti di essere stati abusati, per i loro genitori che se ne sono convinti e che li hanno aiutati a convincersi; mi vergogno di vivere in un paese dove processi del genere si allungano per cinque anni, e i blog si sequestrano per un sospetto. L'incubo per me non finisce qui, non credo che debba finir qui per nessuno.

13 commenti:

  1. C'è un racconto di Montalbano che parla proprio di questo, o almeno gira intorno a questo problema. Certamente dei bravi poliziotti aiutano a passare meno guai, però non so fuori dai libri dove siano i poliziotti bravi e cosa possano fare. Queste sono storie dolorose, davvero molto dolorose, per tutti. I soli che ci sguazzano sono questi presunti investigatori del "lato oscuro", lasciamoli perdere.

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  2. La vicenda di Rignano fa pensare anche al caso di Meredith Kercher ed alla assoluzione clamorosa di Amanda e Raffaele, presunti satanisti della domenica. E' noto ormai che il teorema accusatorio del PM di Perugia, che vedeva la morte di Metz come parte di un rituale satanista tra studenti Erasmus, sia stato costruito sulle teorie della amica blogger Gabriella Carlizzi (la stessa che diceva di parlare con la Madonna di Fatima, che asseriva che le torri gemelle 9/11 le avessero tirate giù i rosacroce e che orchestrò una campagna per accusare Alberto Bevilacqua di essere il Mostro di Firenze). Una che entrava ed usciva dalle procure e dai salotti televisivi senza che nessuno andasse in puzza per la stranezza delle sue soffiate.
    Il blogger che scrive di complotti massonici o delle trame della lobby dei satanisti, evidentemente è una lettura che va forte tra le autorità giudiziarie e da lì a chiudere il cerchio creando casi satanici di relity show giudiziario, il passo è breve.
    Quest'anno Massimiliano Frassi ha iniziato anche a fare conferenze direttamente alle forze dell'ordine, a porte chiuse, dice 150 persone a Bergamo e 200 ad Albettone (VI), tutti poliziotti e altri inquirenti:
    http://www.massimilianofrassi.it/blog/grandissimo-successo-per-la-nostra-conferenza-di-sabato-scorso.html
    Chissà se ancora racconta loro che il Satanic Ritual Abuse esiste, o delle "scuole di preparazione delle vittime per i pedofili" [dal suo libro del 2005, cap. 12: "Le organizzazioni pedofile, stanche di trovarsi con bambini che non reggendo gli abusi sessuali e le torture si suicidavano (quando non venivano uccisi dagli stessi clienti!) hanno studiato un metodo per preparare le vittime predestinate, ad affrontare sevizie ed abusi sessuali, non “sprecando” così la propria mercanzia. Chiaro no?! Il metodo prevede vari passaggi progressivi: dopo aver individuato una scuola dove intervenire, dopo aver trovato il “personale giusto”, si procede per tre fasi: (...)]
    Il resto si legge sul libro di Frassi e sul sito dell'associazione Prometeo: http://www.associazioneprometeo.org/pilot.php?cl=2&ip=300&iv=300&im=317
    Se poi domani avremo altri casi come Rignano Flaminio, non lamentiamoci solo di quanto sia difficile validare le testimonianze dei bambini.

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  3. Ciao leonardo.
    Innanzitutto complimenti per il lieto evento (mi riferisco alla tua paternità).
    Ti scrivo dopo aver visto, pochi minuti fa, uno speciale su rignano su mattino 5.
    Intervistato dalla Panicucci, nova regina dal trash, a parlare di rignano c’era proprio Frassi. Ottima scelta direi. Come se a commemorare la strage di Capaci venisse invitato Mattia Messina Denaro.
    Comunque vorrei aggiornarti sulla mia battaglia legale con frassi.
    Il 14 gennaio scorso si è tenuta l’udienza preliminare a bergamo per discutere di un eventuale mio rinvio a giudizio. L’udienza è durata poco poiché il mio avvocato ha chiesto lo spostamento a bologna (mia zona di residenza) come legge vuole. Lo spostamento è stato accordato.
    Alla fine dell’udienza (durata pochi minuti) il legale di Prometeo ha chiesto al mio legale una tregua: ovvero un ritiro di querela di entrambi poiché come ben ricordi io stesso ho querelato Frassi per la vicenda torva del corvo
    http://ilgiustiziere.wordpress.com/2010/07/26/il-corvo-di-latina/
    La richiesta di pace non è stata nemmeno presa in considerazione. Questo perché ho ottimi motivi per credere che il caso sarà immediatamente archiviato vista l’infondatezza delle accuse.
    A breve Frassi e la dottoressa Calicchia saranno rinviati a giudizio (l’udienza sta per essere fissata; gup Giangiacomo e PM Purgato) salvo spostamenti a brescia o Latina residenza degli imputati.
    Pertanto il mio blog è ancora sequestrato e temo che google lo abbia cancellato per sempre.
    Ovviamente spero di sbagliarmi. Ma se così sarà questo peserà nella richiesta di risarcimento che farò.
    Zanetti Stefano

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    1. Ciao Stefano, in bocca al lupo per tutto, e facci sapere!

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    2. Il Signor Frassi ha questo vizio di trascinare in tribunale chiunque gli fa presente che fa qualche bischerata.
      Se fosse una persona ragionevole, proverebbe ad argomentare le sue tesi, invece di urlare alla DIFFAMAZIONE ogni 5 minuti.

      Del resto, è vergognoso che per pochi post venga devastato un intero blog/sito (lucignolo, parlo anche di te, che dicevi che tanto i blog si aprono e si chiudono :D)

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  4. purtroppo, il peggior precesso, senza difesa ne appello, lo fa la stampa..

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  5. Sono pienamente d'accordo con l'autore del blog.
    Seguivo il Giustiziere ai tempi di splinder e mi spiace sapere dei suoi guai. Gli auguro che gli venga fatta giustizia.
    Puroppo il nostro Paese somiglia smpre più ad un reality show.
    Daniela

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  6. Per quel che può valere, questa la letterina che ho provato a mandare a Vittorio Zucconi, in mancanza di Babbo Natale:

    Gentile signor Zucconi,
    simpatico signor Zucconi,

    5 anni fa in risposta a una mamma preoccupata per la cronaca dei fatti di Rignano Flaminio Lei scriveva:

    “Ma se quella gente è responsabile di quanto viene accusata, c’è una sola possibile risposta: chiuderli in una gabbia, possibilmente accanto a un gorilla infoiato, e buttare via per sempre la chiave. E ancora se la caverebbero a buon mercato. Nessuna pietà, nessuna indulgenza, nessuna comprensione per chi, avendo ricevuto in custodia i nostri bambini, li tortura, per danaro o per perversione.”

    In quei giorni, ricorderà, il suo giornale, in ottima e abbondante compagnia, strillava i nomi degli untori in prima pagina, e lei stesso, certamente per calmare gli animi, evocava come in questa risposta alti pali, chiavi buttate, corda e sapone.

    Ancora meglio faceva il suo collega Paolo G. Brera di Repubblica, sulla cui delicatezza nell’affrontare l’argomento lascio giudicare chi voglia leggere l’esempio di questo articolo: http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/cronaca/pedofilia/autore-tv-arrestato/autore-tv-arrestato.html

    L’altro suo collega Carlo Bonini poi, che oggi ci spiega con sufficienza in che modo questa vicenda fosse ascrivibile alla psicosi, in quei giorni faceva da megafono alle allusioni più grottesche, come in questo articolo: http://www.repubblica.it/2007/04/sezioni/cronaca/pedofilia-uno/pedofilia-uno/pedofilia-uno.html

    Ora che abbiamo lasciato fare alla magistratura, a Lei e alla redazione del suo giornale non viene qualche dubbio?
    La pagina di wikipedia dal titolo “Day-care sex-abuse hysteria” esisteva già nel 2007. Questo scenario cinque anni fa non venne mai citato.

    All’epoca non era una sua collega ma tengo a dirLe che la peggiore in assoluto fu Barbara Palombelli in un intervento a Matrix e non so dirle quanto mi spiace non poterlLe inviare un link.

    Secondo me Repubblica, per toni e linea editoriale fu il peggior giornale italiano a trattare la vicenda.
    Ora non dico corda e sapone, gentile signor Zucconi, ma un po’ di cenere?

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    1. Mi sembra un po' ingeneroso questo attacco a Repubblica. Lungi da me voler difendere quel giornale ma Bonini fu il primo a porsi dei dubbi molto seri (certo, il link che tu metti è agghiacciante, ma si sa, quello è un riflesso condizionato del cronista: in prima battuta l'unica fonte è l'accusa!) e vi sarebbe da apprezzare anche un editoriale di Massimo Ammaniti molto equilibrato ancora nei giorni caldissimi. Certo, poi vi è una Federica Angeli che ancora oggi continua a far da megafono a Mansi, ma quello fa parte della miseria di quella profesione. Più si è scarsi e più le fonti istituzionali rimangono gli unici puntelli su cui costruire una carriera!

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  7. Caro Leo, anche a me dicevano: "vedrai quando anche tu avrai dei figli". Bene, ora ne ho due e, come te, non ho cambiato idea.
    Stefano

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    1. Bravo Leo a ricordare il Frassi, ma in effetti la cosa più sconcertante fu l'abdicazione del cervello di quasi tutti i giornalisti.
      Zen lento

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  8. Se è per questo, su Repubblica di ieri un revival dell'infamia dei vecchi tempi:
    l'investigatore nell'ombra

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