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sabato 23 giugno 2012

Egregia Presidente

Avevo letto in giro che era stata l'unica a fare un discorso serio, Emma Bonino al Senato prima di votare per l'arresto di Lusi, e così ho trovato sei minuti e me lo sono guardato. In effetti è un bel discorso. Allora sono andato a guardare quello in cui mesi fa spiegava perché gli onorevoli radicali non avrebbero votato per l'arresto di Cosentino, ed era bello anche quello, millemiglia lontano dalle scenate di Pannella che strillava di voler essere la escort di Berlusconi e tutto il resto. Emma Bonino ci sa fare, a discorsi, tratta i suoi interlocutori da adulti e questo gli adulti in generale lo apprezzano.

Mentre guardavo il primo video mi faceva un certo effetto il sottopancia che diceva "Emma Bonino - Partito Democratico"; passano gli anni ma ancora suona strano vivere da separati in casa. Mi sono distratto a pensare se qualcuno del PD la ricandiderebbe ancora o no. Tutti gli altri peones radicali no, non credo proprio, ma lei qualche ammiratore deve avercelo ancora, malgrado vanti credo il record assoluto di legislature. Poi c'è quella cosa della candidatura al Quirinale, che ogni tanto rispunta fuori ed è anche l'unica idea di successo che i radicali abbiano avuto da trent'anni a questa parte: il solo sfoggiarla sullo stemmino elettorale alle europee del '99 fruttò loro l'8,5%, risultato mai più raggiunto: nella tornata precedente avevano ottenuto l'1,8; nella successiva il 2,2. Non avessero avuto l'idea di candidare, anzi di fingere di candidare la Bonino, alla faccia della costituzione che non prevede consultazioni popolari sul Quirinale, i radicali probabilmente non esisterebbero più nemmeno nella forma imbarazzante in cui esistono adesso.

Probabilmente è anche grazie al nome, al volto della Bonino, che si sono ritrovati annessi al PD veltroniano, con tanto di posti sicuri in lista (nove poltrone in parlamento! per un movimento di poche migliaia di iscritti) e rimborsi elettorali e tutto quanto. Così tanto valeva la pena pagare per poter leggere, un giorno, su una tv che trasmette la diretta del Senato "Emma Bonino - Partito Democratico". E pazienza per tutte le volte che gli altri peones hanno cercato di boicottare l'opposizione, pazienza per quelle volte che Berlusconi poteva cadere, e sarebbero bastati pochi voti, e i radicali si sono guardati bene dal contribuire, mentre il loro guru non eletto dava da intendere ai giornalisti di essere pronto a trattative con Berlusconi stesso. Pazienza per tutto, perché c'era Emma Bonino, veramente un altro livello, che intanto spiegava che non votare per l'arresto di Cosentino aveva un senso alto, costituzionale, così come l'altro giorno votare a favore dell'arresto di Lusi aveva un medesimo senso alto, costituzionale, e se lo dice lei ci crediamo, per carità, l'unica candidata credibile al Colle si merita rispetto.

L'unica cosa che mi ha lasciato un po' perplesso del discorso della Bonino è proprio il riferimento all'anziano guru, Marco Pannella, che "utilizza la nonviolenza perché non ha più altro per farvi ragionare".

Che altro dovrebbe possedere Pannella, oltre alla nonviolenza che peraltro usa da quarant'anni, con risultati mediocri? (a meno che l'obiettivo fosse banalizzare e ridicolizzare la nonviolenza e gli scioperi della fame). Chi, cosa esattamente gli impedirebbe di farsi sentire? A parte foraggiare il suo minuscolo partitino, che da solo non potrebbe mai varcare nessuno sbarramento; a parte mantenere con generosi finanziamenti quella Radio Radicale da cui Pannella può lanciare qualsiasi messaggio desideri, se solo riuscisse ancora a formularne di senso compiuto; a parte tutto questo, che altro deve fare il parlamento per dare più risonanza alle parole di Marco Pannella, politico che nessuno ha eletto, leader di un'emittente radio nazionale finanziata coi miei soldi? Quanto altro devo sborsare io, contribuente, per aiutare Pannella a farmi la predica: non un politico che voto io o qualcun altro in Italia, ma Marco Pannella: quello che ha inventato prima di Berlusconi il partito personale con il cognome nello stemma; quello che nel 1988 chiuse il Partito Radicale e lo trasformò in Lista Pannella, un'associazione privata che, in virtù del fatto che riesce a presentare abbastanza firme da presentarsi alle elezioni, può disporre di finanziamenti pubblici (vedi Malvino)? Certo, mi fa rabbia pensare che Lusi buttasse via i miei soldi per sbafare aragoste, ma perché dovrei essere contento se Pannella li usa per gracchiare nonsense alla radio, o per far organizzare referendum che finiscono quasi sempre nel nulla?

Nessun soggetto politico dell’area radicale è finanziariamente autonomo, se non la Lista Pannella: 653.000 euro di rimborso elettorale per i 9 parlamentari eletti nelle liste del Pd, altri 4.400.000 come fondo per l’editoria destinato a Radio Radicale, più altri 8.330.000 per la convenzione per le sedute parlamentari. Senza questo denaro la «galassia radicale» sarebbe ingoiata da un buco nero, ed è denaro che va alla Lista Pannella, che non è un partito, ma un’associazione, della quale fanno parte «quelli che, sottoscrivendo l’atto costitutivo, acquistano la qualifica di fondatori e quelli che vi aderiscono annualmente, denominati “soci ordinari” previa loro ammissione da parte dell’assemblea dei soci». In pratica, un consiglio di amministrazione nel quale si può entrare solo per cooptazione (Malvino).

Emma Bonino, si dice in giro, sarebbe un ottimo Presidente della Repubblica donna. Per me sarebbe un ottimo Presidente della Repubblica e basta: ha le competenze, un alto senso delle istituzioni maturato in anni di esperienze in Italia e fuori, conosce l'arte del compromesso, difende con cura la propria privacy, è una persona elegante. Tutte caratteristiche che un Presidente dovrebbe avere, mentre i caratteri sessuali primari sono irrilevanti. Le manca forse un po' di empatia, ma forse è meglio così, il pertinismo ha fatto danni. Posso capire che qualcuno faccia il suo nome - fermo restando che in Italia non sono previste candidature popolari al Colle (e non dovrebbero nemmeno esistere partiti personali, col nome sulla lista).

Vorrei però che fosse chiaro che 'candidare' Emma Bonino è tutto fuorché un gesto antipolitico o anticasta. Nel sistema partitico che lei e Pannella denunciano, i radicali hanno sguazzato come un pesce, uno di quei pesciolini parassiti che vivono incrostati ai cetacei di passaggio. Fu la Bonino, quando Veltroni voleva comprare il nome e infilarlo nel nuovo soggetto politico di nome PD, a tirare sul prezzo, chiedendo 15 scranni e 5 milioni di euro. Non so poi per che cifra si siano messi d'accordo e non so nemmeno dove siano finiti quei soldi, visto che Radio Radicale si finanzia con altri soldi (sempre pubblici). Che poi Bonino Pannella e compagnia campino cavalcando, tra gli altri argomenti, proprio quello dell'abolizione dei finanziamenti ai partiti, è una di quelle contraddizioni tipicamente radicali: come proporre da decenni il bipartitismo all'americana, e nel frattempo rimanere nel mezzo con un partitino minuscolo intestato al leader, più volte pronto a cambiare barricata in cambio di sedie e di soldi. Sono proprio le contraddizioni che mostrano la bravura di un politico: non tutti riescono a dissimularle, Emma Bonino ci riesce. Perché è brava. Ma è una brava politica, che sia chiaro.

25 commenti:

  1. Magari la spending rewiev potrà tagliare gli 8.330.000 milioni di Radio radicale, visto che dal 1998 Rai GR Parlamento trasmette le stesse sedute e pure di più (consigli regionali ecc).

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  2. http://www.youtube.com/watch?v=lS28nAtoarM raga

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  3. "Marco Pannella, politico che nessuno ha eletto, leader di un'emittente radio nazionale finanziata coi miei soldi", disse uno che scrive per un quotidiano nazionale finanziato (anche) coi miei soldi: 6.377.209,80 per l'anno 2010, a quel che leggo.

    tibi

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  4. Sì, beh, noi zanzare abbiamo una cocente invidia per i vampiri.

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  5. Sì, certo, sei piccolino, sei arrivato per ultimo e ti tocca allungarti per arrivarci, ma è la stessa tetta che mungi, fidati.

    tibi

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  6. Considerando che scrivo per il sito e non per il cartaceo; il traffico che produco; le inserzioni che faccio visualizzare; quello che mi pagano = fidati pure tu, la tetta è lontana.

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  7. Stai cercando di convincermi che sei un buon affare? Che tu sì che ti meriti i miei soldi tanto costi poco, altro che Pannella che son quarant'anni che poppa?
    Tranquillo, sei molto più giovane di lui, hai tutto il tempo di rifarti.
    Resta il fatto che la testata l'Unità, da cui dipende anche la versione online che paga te, prende milionate di euri dei contribuenti ogni anno, esattamente come la radio di Giacinto, quindi non sei, oggettivamente, nelle condizioni di fargli la morale.

    tibi

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  8. Un buon affare non credo di esserlo; una spesa per i contribuenti, tranquillo, no. Se questo può confortarti mentre paghi le tasse.

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  9. Stai dicendo che te l'ha assicurato Soru in persona, che i soldi pubblici li spende tutti esclusivamente per l'edizione cartacea? O ti pagano solo ed esclusivamente in funzione degli accessi e della pubblicità che generi? Anche se fosse, pensi che il sito esisterebbe e porterebbe ricavi senza il giornale di carta e la sua redazione a generare brand e contenuti?

    tibi

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  10. riguardo alla eleganza della Bonino...

    http://www.dagospia.com/mediagallery/dago_gallery-15429/264275.htm

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  11. Ricapitolando: i soldi del finanziamento pubblico vanno a Radio Radicale come vanno all'Unità, che paga anche te, per quanto poco.
    Sai chi mi viene in mente? Un ragazzo che beccarono a spacciare ai compagni di scuola, che poi si lamentava di come la polizia e i giornali l'avessero dipinto quasi come fosse a capo di tutto il traffico di droga nel Nordest.
    Certo, neppure tu sei Proposition Joe, ma nutri una cocente invidia per lui, come ogni Marlo Stanfield agli esordi: il grassone è arrivato quando il territorio era ancora vergine e si è procurato gli agganci giusti, tutto qui, ma un giorno schioderà, oh se schioderà.

    tibi

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  12. A parte la polemica con tibi, che onestamente mi pare un po' capziosa nel suo ripercorrere lo schema elementare "E allora tu?", almeno fino al delirio finale... In realtà non ho capito se Leonardo la Bonino presidente la vorrebbe o no, e probabilmente questo succede perché neanche io lo so. Quanto alla Bonino come "antipolitica" le idiozie che circolano sono tante che si perde il conto, ma non l'avevo mai sentita, però è anche vero che frequento poco il PD.

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  13. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  14. Tibi, mi pare che il tema non sia quello che poni tu, visto che nè l'Unità nè Leonardo fanno una campagna contro i finanziamenti pubblici ai partiti e all'editoria, ma la coerenza di chi su quella battaglia si fa una verginità e poi ne usufruisce. Non si può dire che Lista Pannella, PR, nè la Bonino siano il massimo della coerenza. Ma ti ricordi quando agli albori sostenevano la rotazione degli eletti ogni due anni?

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  15. @Simon, mi ricordo persino l'ultimo radicale che ho votato con nome e cognome, quando ancora c'erano le preferenze: Gianluigi Melega, l'unico che non aveva partecipato all'assurdo 'sciopero del voto' in Parlamento; quindi le incoerenze radicali le conosco da un pezzo.
    Quanto al tema del post:
    "foraggiare il suo minuscolo partitino"
    "mantenere con generosi finanziamenti quella Radio Radicale"
    "un'emittente radio nazionale finanziata coi miei soldi"
    "Quanto altro devo sborsare io, contribuente, per aiutare Pannella a farmi la predica"
    "Lista Pannella, un'associazione privata che, in virtù del fatto che riesce a presentare abbastanza firme da presentarsi alle elezioni, può disporre di finanziamenti pubblici"
    "Pannella li usa per gracchiare nonsense alla radio"
    "Nel sistema partitico che lei e Pannella denunciano, i radicali hanno sguazzato come un pesce, uno di quei pesciolini parassiti"
    "non so nemmeno dove siano finiti quei soldi, visto che Radio Radicale si finanzia con altri soldi (sempre pubblici)".
    Insomma, per Leo i finanziamenti pubblici ai partiti e all'editoria sono un problema, se li percepiscono i radicali; se li percepisce il suo giornale, no.
    Alla faccia della coerenza, della verginità e pure dell'usufrutto.

    tibi

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    1. C'è anche una banalissima questione quantitativa, per cui alcuni partiti effettivamente esistono, e altri (i radicali) sembra proprio di no.

      Ma credo tu non voglia capire il punto. Anche se non ho un'opinione forte sui finanziamenti pubblici ai partiti (veri), mi contesti un'incoerenza che non c'è. Io non percepisco finanziamenti pubblici, né su questo blog né altrove. Più o meno come in un flacone di oscillococcinum non c'è fegato né cuore d'anatra, così nelle mie tasche non c'è un centesimo di quei finanziamenti lì.

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  16. ("Oscillococcinum" ho dovuto cercarmelo su Wiki: complimenti per la cultura omeopatica, che peraltro sono contento di non avere.)
    Hai perfettamente ragione, per te è una questione quantitativa: il tuo (unico) argomento è io-prendo-troppo-poco-perché-mi-si-possa-paragonare-a-Pannella. Ed è esattamente l'argomento del ragazzo di cui parlavo: io-spaccio-troppo-poco-perché-mi-si-possa-paragonare-a-Maniero; il che non toglie che, su scala diversa, facessero lo stesso mestiere, come Pannella e te, minuscolo fruitore del finanziamento pubblico all'Unità, che se non lo percepisse non potrebbe pagarti, per quanto poco.
    Infatti il paragone con l'omeopatia è scorretto: al contrario dell'anatra nel preparato, i soldi nel tuo c/c sono entità misurabili.
    Il mio punto è proprio questo: io, semmai, dall'esterno, potrei dire che tu o Pannella non vi meritate i soldi delle mie tasse; tu no, visto che (magari in piccolissima parte) arrivano anche a te.

    tibi

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    1. Non hai capito la questione quantitativa. Non è tra me e Pannella; è tra PD e Radicali.

      Per ovvi motivi non pubblicherò il mio C/C, che è quindi un'altra entità per te non misurabile. Stai dunque sostenendo una cosa senza avere le prove.

      Ti ho spiegato come stanno le cose; ti chiesto più volte di fidarti; te lo richiedo. Sennò amen.

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  17. I radicali esistono, come entità presente in Parlamento: da quel punto di vista, ad esempio, non esiste Sel. E' giusto? E' ingiusto? In ogni caso, non è colpa mia: non faccio io le leggi elettorali, né le candidature. Secondo la legislazione vigente, i radicali prenderanno una quota proporzionalmente inferiore a quella del Pd di finanziamento pubblico (che io abolirei, che anzi, come cittadino italiano, avevo proprio abolito, con un referendum promosso chissà mai da chi: è che qualcun altro, con la mia 'opinione forte', ci si è proprio pulito il quorum, ma neanche quello è colpa mia).
    Altro discorso è Radio Radicale, che se non ricordo male ha una convenzione in quanto servizio pubblico: per diverso tempo, è stata l'unica a trasmettere integralmente sedute parlamentari e congressi di partito. Ora in parte lo fa la RAI e in ogni caso ci sono i podcast, lo streaming e quant'altro, per cui per quanto mi riguarda la convenzione si può rivedere o anche abolire; quel che è certo è che tu servizio pubblico non lo sei, né qui né sull'Unità.

    "Per ovvi motivi non pubblicherò il mio C/C, che è quindi un'altra entità per te non misurabile. Stai dunque sostenendo una cosa senza avere le prove."

    Bella forza, l''unico che può fornire le prove, qui, sei tu: non sono un PM, altrimenti potrei accedere al tuo c/c senza il tuo permesso. Ma io non lo considero uno scandalo che tu prenda soldi dall'Unità o da chicchessia, sei tu che ti scandalizzi per Pannella.

    "Ti ho spiegato come stanno le cose".

    Chiedo scusa, ma non mi sei sembrato assolutamente esplicito e univoco al riguardo, per cui te lo richiedo: ricevi compensi dal gruppo editoriale l'Unità con cui collabori (con tanto di nome e cognome e bannerino qui sopra), sì o no?
    In caso affermativo, per me non compi alcun delitto, lo ribadisco: semplicemente, non mi sembra tu abbia l'autorità morale, il pulpito da cui fare la predica a Pannella, tutto qui.

    tibi

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  18. I radicali esistono come "entità", appunto, non come partito, che da solo non avrebbe avuto i numeri per entrare in Parlamento. Non c'è una proporzionalità tra i compensi elettorali, ci fu un patto tra Bonino-Pannella e Veltroni che sanciva tot poltrone e tot rimborsi, senza nessun criterio di proporzionalità. Dopodiché i radicali continuarono a comportarsi come "entità" non proprio parte del PD.

    Se anche ci fossero pagliuzze nel mio C/C (tracce omeopatiche), la cosa non mi impedisce di notare la trave che porta in giro Pannella.

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  19. Sono pagliuzze della stessa trave, figliolo, è questo che ti ostini a non vedere.

    tibi

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  20. Mi ostino a non vedere il fegato nell'oscillococco.

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  21. Insomma è questo che ti rode: c'è chi si becca il fegato, magari anche il petto e la coscia, mentre a te giusto l'odore?

    tibi

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    1. scusate se m'intrometto su questo interessante dibattito non sense, ma stasera vorrei vedere portogallo/spagna (e tiferò convinto portogallo). ora, prima delle 20,45 vorrei arrivare ad una conclusione, intanto vi dico la mia. mi curo con l'omeopatia da molti anni con risultati alterni, ovvero con la stessa percentuale della medicina tradizionale. io non so se dipende dal fegato o dal rene delle anatre, ma trovo che l'oscillococcinum non è tra i rimedi omeopatici il più efficace se non viene usato con criterio e nei tempi giusti. deve essere preso, ad esempio, molto prima che esploda uno stato influenzale altrimenti il suo effetto è nullo.
      l'ho sperimentato, se "anonimo" non si cruccia troppo per questo uso del termine, sui miei figli ed è sempre andata così. inoltre, ho anche un cane sensibile alle punture di vespe e calabroni che lo trasformano dall'elegante golden retriver qual è in un tumefatto sharpei: ebbene a lui, invece del cortisone che non elimina l'immediato pericolo di soffocamento, riesco a risolvere con grandissima efficacia con Apis.
      bene, veniamo al dunque, credo che leonardo doveva prendere l'oscilloccinum molto in tempo, diciamo quando veltroni forzò la mano e intruppò un voto garantito seppur modesto come quello dei radicali. ma "anonimo" deve prendere assolutamente Apis tre volte al giorno, magari dopo una monodose di Crotalus.
      p.s.: sebbene abbia votato rosa nel pugno e nel novecento gli antiproibizionisti con Taradash -quando evidentemente anche per me l'omeopatia aveva strani effetti!- non sono radicale e mi addormento sempre alle filippiche scatarranti del duo pannella-bordin. tuttavia certo che vorrei l'emma presidente basta che le contropartite non le detti veltroni

      con tolleranza
      francesco

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