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martedì 5 febbraio 2013

Il ritratto di Agata

Agata è stata la santa che più ha fatto per sdoganare
il nudo femminile, ma per molto tempo i pittori
non hanno potuto fare a meno di corredarla
di tenaglie. Questo è Sebastiano del Piombo.
5 febbraio - Sant'Agata (230-251), martire ignifuga.

[Si legge intero qui].

Agata ha solo 15 anni, quando il proconsole di Sicilia Quinziano le mette gli occhi addosso: giovane, ricca, consacrata a Cristo. Poiché non cede né alle proposte né alle minacce, la consegna a una cortigiana, tale Afrodisia, acciocché la rieduchi ai costumi pagani: banchetti, orge, prostituzione sacra… niente da fare. "Ha la testa più dura della lava dell'Etna", dice Afrodisia, rispedendola al mittente.

Si passa così alla tortura. Le stirano le membra, la lacerano con pettini di ferro, la scottano con lamine infuocate. Lei resiste; allora le strappano i seni con le tenaglie. Verrà nottetempo Pietro apostolo nella sua cella a fargliele ricrescere. Infine l'empio Quinziano decide di farla alla brace, ma il suo velo rosso (simbolo di verginità) resiste al fuoco. È il primo tessuto ignifugo della storia. I catanesi lo usano ancora per fermare le eruzioni di lava. Agata se la cava bene anche con le pestilenze e i terremoti, in generale con tutte le sfighe che possono capitare in una città mediterranea tra una faglia sismica e un vulcano.


Mille chilometri più a nord, Sant'Agata era l'unico dipinto a olio di un certo valore nella Pieve di Sorbara (MO), oggi è sagra anche lì. Per molti anni non ho neppure fatto caso al seno che portava sul vassoio; poi a un certo punto ho imparato la storia, e da quel momento non c'è stato più verso di passarci davanti senza pensare ad Agata, al seno, alle tenaglie, al seno, alle tenaglie, al seno, tutti pensieri che non si dovrebbero portare in chiesa, ma una volta fatti entrare non c'è modo di buttarle fuori, le tenaglie, e il seno, e un seno preso a tenaglie. Agata ma quanto doveva esser brutto quel Quinzano per voler più bene alle tenaglie, Agata; ci fossi stato io al tuo posto, quanto presto avrei tradito il mio padre e i miei compagni.

"Scambiamoci ora un segno della pace".
"La pace sia con te".

Agata scusa posso chiedertelo: quanti seni hai? Due sul vassoio ok, ma sul serio ne hai altre due al loro posto? Dalla posa non sono in grado di farmi un'idea, e tuttavia sarebbe molto più sano per me pensare che ce le hai, e tuttavia non posso fare a meno di domandarmi: che senso ha fartele ricrescere la notte prima che t'ammazzino?

"La messa è finita andate in pace".
Come, è già finita? Vuoi dire che è da mezz'ora che sto solo pensando a tette e a tenaglie?

Quando ero piccolo era diverso (continua sul Post...)

2 commenti:

  1. OK, adesso so perché hai la passione per i santi.

    Certo, da bambini è facile restare impressionati da certe immagini, si fa presto a dire che la pubertà è di là da venire, ma due oggetti così affascinanti generano un imprinting difficile da rimuovere.

    Ora sono al corrente della tua ossessione per le tenaglie.

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  2. Leonardo non sará altrettanto famoso, ma per una provincia che ci ha dato l'orribile CarloG è un vero contrappasso!

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