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martedì 13 agosto 2013

Tra il Renzi e il fare

C'è che in agosto la voglia di leggere più in là del titolo è persino inferiore al solito, e così uno al mattino legge "Renzi: prendere voti delusi Pdl" e nemmeno ci clicca sopra. Se ne va in spiaggia e poi, non avendo niente di meglio da pensare, ci riflette: ma che vuol dire?

Apparentemente è chiarissimo: Renzi da qualche parte deve aver detto che vorrebbe prendere voti anche dai delusi del Pdl. Non è una novità, anzi ormai è una rassicurante tradizione: il Papa dice di pensare ai poveri, Berlusconi dice che è onesto, Renzi dice che vuole prendere voti anche ai delusi del Pdl. Sono ritornelli talmente familiari che ormai non ci riflettiamo più. A stento ci ricordiamo che il quadro da qualche mese è cambiato, che il PdL non è più il partito di più di un terzo degli elettori (il 38% nel 2008), ma al massimo di un quinto (il 22% nel 2013). Nel frattempo l'astensione è molto cresciuta, per cui il dato non in percentuale è ancora più impressionante: da dodici milioni di voti a sette, quasi un dimezzamento.

I "delusi del PdL", insomma, se ne sono già andati, e quasi tutti non hanno scelto il PD: M5S e astensione si sono contesi le fette più grosse. Sì, se Renzi avesse vinto le primarie forse sarebbe andato in un modo diverso; non possiamo saperlo, ma soprattutto, Renzi non ha vinto le primarie. Quasi sicuramente vincerà le prossime; ma il rischio a questo punto è quello tipico dei condottieri di eserciti votati alla sconfitta (e il PD ha l'aria di un esercito del genere, non dite di no): prepararsi sempre alla battaglia precedente. Il PdL era la spugna da spremere sei mesi fa, a questo punto è già strizzata al massimo e non può che decomprimersi: per quante possa averne fatte Berlusconi, è difficile immaginarlo sotto una soglia del 15%. E soprattutto, che bisogno c'è di andare a prendere voti fin lì, con tutti i bacini di voti più vicini e comodi da attingere? C'è l'astensione, sia al centro che a sinistra. C'è Grillo che certi elettori sembra voler fare di tutto per perderli... (continua sull'Unita.it, H1t#193)

Ci sono insomma tante opzioni più praticabili che sbilanciarsi a destra – non al centro – ormai chi era al centro se n’è andato da un pezzo: il quinto degli elettori che ha scelto Berlusconi quest’anno è serenamente a destra. Cosa dovrebbe fare Renzi per conquistarli? Qualche battuta sulla Kyenge, pure lui?  Basterà levare l’IMU? Servirà promettere qualche sgravio fiscale, magari ai danni di altre categorie che invece sono deluse dal Pd? O basterà fare qualche sorriso sotto i riflettori? magari è gente che stava con Berlusconi perché sorrideva molto; ultimamente lo fa di meno e quindi sono delusi.
Senz’altro è gente che ha votato Berlusconi fino al marzo 2013: nonostante il fallimento del suo governo, nonostante gli scandali emersi, tra i quali il caso Ruby è il più pittoresco, certo non il più grave. Ma insomma a gente che ha votato un Berlusconi evasore e protettore delle olgettine, Renzi cosa può offrire?
A un certo punto sorge il sospetto che il suo piano per conquistare i delusi del PdL consista esattamente in questo: affermare davanti ai microfoni che li vuole conquistare. Può sembrare un approccio superficiale, ma in fondo in amore e in comunicazione politica le parole sono performative, diventano azioni: non ti amo finché non ho il coraggio di dirti “ti amo”, e non ti conquisto finché davanti ai giornalisti non ammetto che ti voglio conquistare. Va bene.
Ma poi i giornali li leggo anch’io, e il titolo Renzi: prendere voti delusi Pdl dà probabilmente più fastidio a me di quanto piacere non possa dare a un elettore PdL pur sensibile al corteggiamento renziano. È il solito problema, l’antico motivo per cui tanti come me non lo votarono alle primarie: a furia di cercare voti negli altri panieri, uno rischia di perdere i propri. Lo stesso Renzi del resto ne è consapevole, e in questi giorni addirittura è stato rimproverato sul Corriere perché adesso è troppo a sinistra. Mah. Verso sera mi decido a leggere sotto il titolo e scopro che Renzi praticamente ha detto di voler prendere voti da tutti: astensione, grillini, delusi del Pdl. Non è colpa sua se soltanto questi ultimi sono finiti nel titolo. Un’evidente caso di malizia del titolista, insomma. Cosa intendeva fare quest’ultimo? Conquistare un lettore deluso dal Pdl o infastidire un elettore del Pd come me? La seconda, temo.
Un appello a Renzi: va bene, ho capito, vuoi prendere voti un po’ da tutte le parti. È il vecchio mito di Tony Blair (che in realtà vinse anche grazie a un record di astensione). Vuoi vincere conquistando tanti delusi, compresi, perché no? Quelli del PdL. A questo punto, però, forse non vale più la pena di dirlo: fallo e basta. Grazie. http://leonardo.blogspot.com

24 commenti:

  1. Io invece leggo questo pezzo, vado in spiaggia e penso che la sfrontatezza con cui si evitino argomenti eticamente fondamentali sia pari a quella di un ex premier condannato dalla Cassazione che si ostini a pretendere di essere spalleggiato dal suo (sulla carta) maggiore avversario politico, di fatto alleato storico.
    Mi chiedo, come se lo chiedono migliaia di elettori, che cosa aspettino PD e PDL a ufficializzare il partito unico ma la risposta credo sia nelle prebende che in tal modo dimezzerebbero e alla falsa opposizione che vorrebbero garantire ai pochi elettori rimasti che ancora ci credono.
    Scusa Leo, ma è l'Ennesimo articolo inutile se nn per i membri del circo stesso, visto il periodo era meglio una guida ai musei o alle differenze tra un voto al PD e uno al PDL, non è mica così chiaro. Forse è necessario colmare due lacune che sono state create non certo da Berlusconi e tanto meno da Grillo. Poi le primarie, Renzi ecc ecc, va bene. Ma solo dopo avere spiegato in Italiano il più lineare possibile l'opportunità di aderire alle primarie del PD e non a quelle del PDL quando ce ne fossero.Ciao
    Rillo

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    1. Veramente io avevo scritto che sarei andato anche alle primarie pdl, poi le hanno abolite.

      Non so esattamente quali siano gli argomenti "eticamente fondamentali" che sto evitando con sfrontatezza pari a quella di Berlusconi: a volte gli argomenti si evitano semplicemente perché non si ha nulla di costruttivo da aggiungere. C'è tanta gente che non scrive sui blog nulla su temi eticamente fondamentali, e tu probabilmente non vai a paragonarli a Berlusconi condannato in cassazione: me sì perché ci ho un blog e non lo uso per parlare dell'etica fondamentale. Boh.

      Nel frattempo il Berlusconi a cui mi ha paragonato si ostina a essere spalleggiato e si prende pernacchie da tutti: è una scena che io mi sto abbastanza godendo, finché dura, ma forse mi diverto con poco. Comunque ti dispenso dal leggere i miei articoli inutili (cioè probabilmente tutti).

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  2. "il PdL non è più il partito di più di un terzo degli elettori (il 38% nel 2008), ma al massimo di un quinto (il 22% nel 2013)." A maggior ragione! Un sacco di gente ha smesso di votare Berlusconi. Vedere di convincerli a votare il PD, ora, dovrebbe essere un'ovvietà. Se ci sono altri modi di vincere le elezioni senza quei voti sono curioso di conoscerli.

    Molta gente ha votato Berlusconi e la sua disonestà pensando, ingenuamente a dir poco, che in ogni caso avrebbe portato dei cambiamenti. Meno tasse, un milione di posti di lavoro, infrastrutture. Tutte cose che desidera anche una persona di buon senso, pure di sinistra, che però non vota Berlusconi perché le vede irrealizzabili. Di dirimente rispetto alla sinistra ci sono i diritti civili e l'atteggiamento verso l'immigrazione. Già sul pubblico impiego a sinistra tanti hanno idee che non sono quelle della CGIL. Sull'amministrazione della giustizia, a parte gli interessi di Berlusconi, le differenze non sono sempre così forti a destra e sinistra: tutti sanno che è un disastro.

    Se si accetta che il post-berlusconiano non è una bestia selvaggia, ma un interlocutore da convincere, la prospettiva di Renzi ha senso. E quand'anche fosse una bestia selvaggia, rimane che questo è l'elettorato, non un altro, ed è a questo che bisogna chiedere voti.

    L'unica è avere un programma concreto le cui promesse siano concrete e credibile. Renzi ha fatto molto in questo senso, e la cosa migliore sarebbe discuterne.

    Alpha

    (di solito scrivo con un altro pseudonimo che però sto cambiando perché non è più tanto pseudo. Credo di essere riconoscibile)

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    1. Guarda che pretendere "un milione di posti di lavoro" da un politico non è buon senso, è dabbenaggine cosmica.

      Temo tu non abbia capito il senso del pezzo: se non hanno votato Berlusconi l'ultima volta, adesso non sono più delusi da Berlusconi. Lo erano l'ultima volta. Adesso sono astensionisti, o grillini, o chissà.

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    2. Ma sono sempre le stesse persone. A dire il vero, mi sembra addirittura ovvio.

      A.

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    3. Sì, sono le stesse persone, ma non sono più delusi del pdl, allo stesso modo per cui Balotelli non è più un centroavanti dell'Inter.

      Un presidente che dicesse: voglio comprare il centravanti dell'inter, Balotelli, ti suonerebbe strano. Renzi che continua a dire che vuole pescare delusi dal pdl suona altrettanto strano.

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    4. O forse stai interpretando la cosa in maniera un filino rigida...

      A.

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  3. Secondo me certa gente non voterà mai a sinistra: piuttosto che votare dei "comunisti" sono disposti a ingoiare qualunque rospo.
    Posso capirli, in fondo non sono poi così diversi da me che non voterei mai a destra e che pur di non votare a destra son disposto a mandar giù certi rospi veramente indigesti.
    Dicevamo della gente che mai voterà a sinistra: li si può blandire, sedurre, vezzeggiare, ottenendo come principale risultato di perdere gli elettori di sinistra. Nella migliore delle ipotesi gli elettori di sinistra delusi voteranno qualcosa più a sinistra del PD onde cercare di controbilanciare lo sbandamento a destra (è il mio caso), ma un numero maggiore di essi inizierà a borbottare che "sono tutti uguali" e i loro voti andranno al M5S oppure nell'astensione. In ambo i casi persi per il PD.
    Vale la pena di sbandare a destra alla ricerca di una manciata di voti e perdendone molti di più a sinistra? Secondo me no, ma è solo la mia opinione.

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    1. Perché se ne dovrebbero perdere a sinistra (più di quanti non se ne siano già persi grazie a Bersani)? E in cosa consisterebbe, esattamente, lo 'sbandamento a destra'? E' più sbandamento a destra prendere voti da gente che prima votava a destra o fare una campagna sulla difensiva, blandendo Monti, Casini e Fini?
      Da questo articolo non evinco niente, sulle posizioni politiche di Renzi (che in larga parte sono le stesse di Veltroni), che dovrebbe far perdere voti a sinistra. L'unica cosa che desta fastidio è che Renzi dichiari di cercare un consenso più ampio. Posto che questa sia una necessità quasi ovvia, mi chiedo che bisogno ci sia di un post del genere il 13 di agosto. L'unica ipotesi che riesco a fare è che il bisogno di manganellare Renzi a prescindere abbia superato la dimensione meramente politica, e che partecipi, oramai, della struttura della nevrosi: si attacca Renzi per non confrontarsi con un trauma rimosso (la sconfitta elettorale, il calarsi le braghe di un onesto amministratore sessantenne davanti a un manipolo di parvenu, l'avere Alfano e Brunetta ministri del proprio governo), riproponendo all'infinito la narrazione gloriosa delle primarie e cementificando la propria identità attraverso Renzi come proprio specchio in negativo.

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    2. Pardon, non sono d'accordo.
      Leonardo ha scritto questo articolo il 13 di Agosto perché gli tirava di farlo, esattamente come due giorni or sono gli tirava di pubblicare il mio cuore è un albatro e prima ancora di partire da San Lorenzo per passare agli equivoci storici. Il blog è suo e sceglie lui cosa pubblicare.

      In quanto a Renzi, lui presentò il suo programma nei famosi cento punti della Leopolda: ad alcuni piacquero e ad altri no. Io non apprezzai l'idea di accorpare i piccoli comuni, quella di privatizzare pezzi di RAI, l'amnistita condizionata, alcune idee sul lavoro eccessivamente liberiste (per i miei gusti).
      I voti persi a sinistra sarebbero quelli di tutte le persone che non hanno mandato giù l'idea di aver votato Bersani coi suoi punti di blanda ispirazione socialdemocratica e si son ritrovati Letta al governo con Brunetta e con un programma neodemocristiano. Spingersi ancora più a destra significherebbe non solo passare sopra le larghe intese, ma considerare naturale l'evoluzione del PD in un partito liberale.
      Io non sono liberale, sono socialdemocratico, ecco tutto.
      Non si tratta di votare SEL perché si è rimosso il disastro delle larghe intese, anzi, oserei dire che le larghe intese sono uno dei principali stimoli che spinge gente come me verso SEL.
      Il PD nacque dall'ambizioso progetto di mettere insieme socialdemocratici e cattolici di sinistra onde governare assieme; mi sbaglierò, ma mi sembra che al momento dentro al PD le idee socialdemocratiche siano all'opposizione.

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    3. Claudio
      In Italia partiti di sinistra che si proponevano di difendere i valori di sinistra in Italia ci sono sempre stati, e molto spesso hanno basato la loro stessa esistenza proprio su questo tipo di critica: "serve più sinistra, e più radicale".
      Quando è andata di lusso questi partiti prendevano l'8%. Alle ultime elezioni, quando il PD veniva da un governo Monti considerato molto poco di sinistra e a fronte di un centrodestra completamente screditato che ha perso, come coalizione, un 9 milioni di voti (!), la sinistra pura ha preso il 2.9 con SeL e anche meno con Ingroia.
      Mi riesce quindi difficile credere che la soluzione sia quella da te proposta, o che Renzi si stia semplicemente illudendo.
      C'è da aggiungere che Renzi, pur non rinnegando parte di quel che Monti aveva fatto, si proponeva di non fare alleanze con Casini e con il centro, al contrario del "socialdemocratico" Bersani. A maggior ragione, criticarlo con tanta virulenza, come se fosse un traditore della sinistra, riesce poco comprensibile.
      Sarei peraltro curioso di conoscere l'opinione tua e di Leonardo sulla svolta governista di Fassina. Se Renzi fa male, Fassina dovrebbe far gridare vendetta di fronte a Dio.

      Alpha

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    4. Dunque, in effetti mi rendo conto di non essermi spiegato in maniera soddisfacente.

      Il mio obiettivo è un governo PD-SEL; alle scorse elezioni votai PD in quanto avevo paura che un PD debole fosse costretto ad allearsi con Monti: il mio ragionamento era "più grosso sarà il PD, meno bisogno avrà di Monti per governare".
      Col senno di poi, non solo il PD ha avuto bisogno di Monti, ma addirittura di Berlusconi: definirla una catastrofe è dir poco.

      Se si votasse domani, il mio obiettivo continuerebbe ad essere un governo PD-SEL, ma prevedendo un tracollo del PD visto che in molti non gli perdoneranno le larghe intese, il mio ragionamento è "più grossa la roba a sinistra del PD, più è probabile che il PD cerchi alleanze in tale direzione piuttosto che verso destra".

      Quindi mi sto spostando a sinistra non invocando un'autosufficienza della medesima (modello Ingroia) che francamente ritengo futile, bensì per fornire al PD un alleato a sinistra che sia più papabile di un alleato di centro destra.

      Chiedo scusa se mi sono espresso male ;)

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    5. Claudio

      Capisco meglio, ma continuo a non essere d'accordo. Nel ragionamento che tu stai facendo, tanti elettori PD dovrebbero passare a SeL, ma anche quando così fosse, sarebbe soltanto un travaso interno alla stessa coalizione che ha già clamorosamente perso.
      Non c'è niente da fare: servono altri voti.
      Ma questo è il "meno": non serve infatti semplicemente "prendere il potere". Serve fare qualcosa di utile per l'Italia. Ad oggi il PD ancora non sta discutendo di programmi, ma uno che un programma di progresso sociale l'ha presentato c'è: Renzi.
      Barca ha proposto un modello di partito, non di governo. Civati propone un modello di fronda intellettuale. La vecchia guardia propone sé stessa, e sono ridicoli.
      Sono tutte alternative peggiori a Renzi.

      Alpha

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    6. Si, indubbiamente servono altri voti, su questo credo di doverti dare ragione senza ombra di dubbio.

      Secondo me però tali voti è più facile prenderli dall'astensione che dal PdL: cosi come io non voterei mai a destra, analogamente la stragrande maggioranza degli elettori PdL (i miseri 7 milioni supersititi) si farebbero tagliare un braccio piuttosto che votare un comunista. E dal loro punto di vista Renzi, Civati, addirittura la Bindi sono tutti comunisti mangiabambini tendenti all'anarco-insurrezionalismo con venature trozkyste nei capelli.

      Penso che un obiettivo che il centro-sinistra si dovrebbe porre sia quello di cercar di recuperare i delusi che sono confluiti nell'astensione: non è facile perché ci vogliono idee e programmi convincenti, ma credo che sia necessario investire in tale direzione.

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    7. Camilletti, fammi un favore: conta fino a dieci, rileggi il pezzo, e spiegami dov'è che si "manganella Renzi a prescindere".

      Renzi lo voterò, ma questa cosa che basta nominarlo e subito scattano le prefiche è abbastanza avvilente.

      Ah, certo che Renzi ha un progetto: magari non è quello che piace a me.

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    8. Perché lo voterai, se non ti piace il suo progetto?

      A.

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    9. Per lo stesso motivo per cui ho votato Veltroni e persino Rutelli: perché l'aritmetica elettorale mi forza a scegliere il candidato meno lontano alle mie idee, e Grillo e Berlusconi mi sembrano molto peggiori.

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    10. Vendola o in ogni caso la sinistra a sinistra del PD non è più vicina alle tue idee?

      A.

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    11. Vedrò, ma se non passa lo sbarramento è un voto buttato.

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    12. Sul manganellare Renzi a prescindere mi riferisco a un'attitudine generale, di cui il pezzo è uno dei tanti sintomi - più godibile alla lettura di altri, certo meno (o, meglio, per nulla) dettato da questioni di bottega o di corrente; e forse proprio per questo più interessante.
      Perché l'argomentazione di fondo è questa: Renzi ha detto di voler pescare dal bacino elettorale dei delusi del PdL; in realtà, a un'analisi più approfondita, ha detto di voler pescare dai bacini elettorali di molte altre forze politiche, incluso il PdL, ma il giornalista ha isolato solo quel passaggio; però a me questa cosa infastidisce, anche se Renzi in realtà non l'ha detta, o non l'ha detta così, perché... boh, mi infastidisce. E il problema, comunque, è Renzi. E tu l'anno scorso mi hai mancato di rispetto, e se non eri nato l'avrà fatto tuo padre, o tuo nonno.
      Ora, lo so anch'io che Renzi le cose potrebbe dirle meglio: parlasse di 'vocazione maggioritaria', per dire, s'attirerebbe meno strali, e magari non si sentirebbero commenti da accapponare la pelle come uno che appare in calce a questo stesso articolo su L'Unità ('se per vincere le elezioni mi toccasse di andare a cena con Briatore preferirei perdere!'). E so anche che i 'delusi del PdL', come li mette il post (ma non come li ha messi Renzi) non esistono, in questo momento: ma so anche che la questione, così, è malposta, e che un candidato capace di pescare da larghi settori degli indecisi e degli astenuti (qualunque cosa abbiano votato negli ultimi 15 anni) avrebbe serie possibilità di vincere. Sempre che lo si voglia, eh. O che non si preferisca farsi il vuoto intorno, e risultare maggioranza assoluta in un deserto di astenuti. E' lenta, difficile a realizzarsi, ma in teoria si può fare.

      Claudio: capisco il tuo punto di vista. Di mio, posso dire che sono vent'anni che vedo tentativi di ancorare il PD (o DS+Margherita) a sinistra, falliti a causa della cosiddetta sinistra. Colpa del PD, per l'ennesima volta? Può darsi. Ma perdonami se, prima di riflettere su questioni ideali, credo che la priorità sia avere un governo stabile da parte dell'unico partito in grado di garantirlo. E di far sommessamente notare che Bersani, che è molto di sinistra e che è stato giustamente sostenuto da gente molto di sinistra contro l'infiltrato Renzi, ha passato la campagna elettorale a flirtare con il partito di Mario Monti, Pierferdinando Casini e Gianfranco Fini, auspicando e anzi pregando per un'alleanza post-elettorale: che non s'è verificata, principalmente, a causa del tracollo dei suddetti.

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    13. (comunque, non è che appena si nomina Renzi scattano le prefiche. A me Renzi non ha da dar niente né personalmente né politicamente, né ho nulla da guadagnare da una sua vittoria alle primarie. Trovo, in generale, che il suo progetto politico susciti isterie immotivate, e me ne chiedo la ragione)

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  4. "non evinco niente, sulle posizioni politiche di Renzi (che in larga parte sono le stesse di Veltroni)"
    il fatto che Veltroni abbia garantito a Berlusconi la maggioranza più schiacciante della storia della repubblica non ti dice niente sulla buona fede di chi continua a riproporre quella linea?

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    1. Non vedo cosa c'entri. Veltroni non poteva non perdere, nel 2008. Ciò non significa che le sue idee fossero sbagliate. E comunque il mio punto è un altro: Veltroni sosteneva le stesse posizioni di Renzi, ma non è mai stato accusato di essere un infiltrato, e nessuno ha mai detto che piuttosto di avere Veltroni preferiva perdere. Perché?

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