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martedì 10 giugno 2014

Gli scrutini di Osvaldo

Ciao, credo che ormai sia il tempo di presentarmi: contrariamente a quello che molti lettori potrebbero essere stati indotti a credere, non mi chiamo Leonardo, bensì Osvaldo. Guazzi Osvaldo. E non ho mai lavorato nella scuola in vita mia. In effetti non so proprio come sia fatta. Non l'ho nemmeno frequentata - ho passato tutta l'infanzia e l'adolescenza in una spelonca e poi ho dato la maturità da privatista. Perciò, vedete, io la scuola non so proprio cos'è, e quelle che a volte descrivo sono sempre ricostruzioni di fantasia senza alcun riferimento a situazioni o persone reali.

Diciamo dunque che, nella mia dimensione fantastica, questa potrebbe essere la settimana degli scrutini. In questa settimana accadono fenomeni bizzarri, il più frequente dei quali è la trasformazione dei Quattro e dei Cinque in Sei. Succede più o meno a tutti gli alunni che hanno solo una o due insufficienze: a norma di legge dovrebbero essere bocciati, ma bocciati dove? Parliamo di un quinto della popolazione scolastica che ogni anno dovrebbe essere trattenuta in aule che non esistono, da un organico sottodimensionato. Parliamo di nulla, perché questi Quattro e Cinque sulle schede non esistono: nelle ultime settimane l'insegnante sospira e li cancella, e non è possibile nemmeno riconoscerli dalle tracce di gomma sul registro perché magari il registro è on line.

Già a questo livello possono verificarsi malintesi miracolosi, perché se a cinque insegnanti capita di non parlarsi per una settimana (come può capitare spesso a fine maggio, almeno nella scuola della mia fantasia) ecco che l'alunno X può trovarsi abbuonate non una o due insufficienze, ma anche cinque o sei: se tutti gli insegnanti sono convinti che X sia scarso soltanto nella propria materia, e che non valga la pena penalizzarlo più di tanto se non è portato per l'inglese - le scienze - la geografia - il disegno - la ginnastica, via, mica lo possiamo bocciare perché è impedito in palestra. E così può accadere che un impedito globale arrivi allo scrutinio con una media del sei già tonda. Stiamo parlando di impediti normodotati, perché quelli con una certificazione di Disturbo dell'Apprendimento Scolastico sono già fuori dalla discussione: cioè, in teoria li si potrebbe anche bocciare, ma nella scuola della mia fantasia devi prima dimostrare di avere attivato tutta una serie di interventi didattici personalizzati che non hai attivato, perché nessuno ti ha formato o pagato per farli: di modo che promuovere è la strada più semplice è più sicura per evitare ricorsi e seccature sia a te che alla famiglia. E ti fa anche sentire molto don Milani.

A questo punto arriviamo agli scrutini, dove tutti gli insegnanti mettono assieme i voti di tutti i ragazzi, e si ragiona sulla situazione generale. Gli alunni che hanno ancora dei Quattro o dei Cinque, ne hanno veramente tanti: sono ragazzi normodotati la cui situazione globale, già da mesi, era avvertita come precaria dalla maggioranza degli insegnanti. E però di qui a bocciarli ancora ce ne passa. Ragioniamoci. Cosa penserebbe don Milani di noi? Abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare per salvarli? No, in coscienza potevamo fare di più. Potevamo entrare in casa loro con la forza e ripetere le tabelline finché non si addormentavano e anche oltre, e non l'abbiamo fatto. È un po' colpa nostra, insomma. E poi guardate: stiamo promuovendo X. Quell'asino di X lo promuoviamo, e Y no? Com'è possibile? E vogliamo parlare anche di H? D'accordo, è in coma vigile da tre mesi, però cosa penserà Y vedendo che persino un compagno in coma vigile ha voti migliori dei suoi? Non si deprimerà? Vogliamo davvero che si deprima? Siamo forse un consesso di sadici che godono a distruggere i sogni di un preadolescente? In generale no, non lo siamo: e quindi, a maggioranza, promuoviamo. Succede così che anche molti alunni che arrivavano allo scrutinio con sfilze interminabili di Cinque o di Quattro, ne escano con una mediocre ma rassicurante schiera di Sei.

A quel punto avviene un altro tipico fenomeno. Un insegnante - potrebbe essere chiunque, anche quello che si è appena asciugato gli occhi dalla commozione per aver promosso a maggioranza un tizio che entrava con la media aritmetica del Tre e Mezzo - riguarda il tabellone dei voti e dice: ma come, davvero a Y diamo Sei? Ma se diamo Sei a Y, a X come minimo gli dobbiamo dare un Sette, per equità. In effetti non c'è dubbio che X abbia studiato un po' di più di Y, e quindi, per equità, anche se due settimane fa aveva ancora cinque insufficienze, X comincia a ritrovarsi dei Sette in pagella. Da lì in poi parte una reazione a catena, perché se davvero X adesso è da Sette, il suo amico Z che ha studiato veramente tutto l'anno è come minimo da Nove, e che dire del secchione della classe? Bisognerebbe dargli un Dodici, per equità, ma siccome non l'hanno ancora introdotto, accontentiamoci di un Dieci Cum Laude e speriamo che la famiglia non si lamenti. A volte la situazione degenera al punto che qualche insegnante un po' rigoroso sbrocca e comincia ad assegnare Dieci politici a tutti, anche a X e Y, massì, e chissenefrega, tanto mi pagano uguale. A questo punto le pagelle sono pronte, e tutti sono più o meno contenti - tranne gli insegnanti che hanno una terza media.

In terza si fa l'esame. Non solo è l'unico esame della scuola dell'obbligo (quello di quinta elementare è stato abolito anni fa), ma è anche un esame molto impegnativo, con ben cinque prove scritte in soli cinque giorni - e dal mattino successivo cominciano gli orali. Per i ragazzi è uno choc. Non hanno mai fatto un esame, e di colpo si vedono davanti questo che sulla carta è davvero duro. Sulla carta. Ma per fortuna ci sono i loro insegnanti che possono aiutarli.

Gli insegnanti, dal canto loro, si trovano in una situazione particolare. A causa delle reazione a catena sopra descritta, hanno appena consegnato pagelle un po', come dire, ottimistiche. Cosa succederà se il ragazzo non riuscirà a mantenere tante promesse? A Z abbiamo dato Nove, ricordate? Secondo voi ce la fa a prendere Nove alla prova Invalsi? Ma per carità. E tutti penseranno che abbiamo gonfiato i voti. Il che tra parentesi è vero, ma come possiamo fare per evitare che lo pensino?

Possiamo continuare a gonfiarli. Persino il Commissario Esterno, quello che arriva da un'altra scuola e dovrebbe verificare il corretto andamento degli esami, a volte può capitare che passi di commissione in commissione a raccomandarsi: state un po' altini coi voti, ché tanto lo sapete che la Prova Invalsi andrà male.

La Prova Invalsi è un doppio questionario di italiano e matematica che verrà somministrato agli alunni giovedì prossimo. È uguale per tutti, non sempre è ben fatto (anche se negli ultimi anni sta migliorando), ma purtroppo non fa sconti. Mentre la commissione d'esame ormai vive in una dimensione parallela in cui Y si merita Sette e Z Nove, la prova Invalsi è stata confezionata da un pool di intelligenze artificiali che non conosce né Y né Z, anzi probabilmente non ha mai visto un preadolescente in vita sua. E quindi, se Y non sa la matematica, prende Tre. E se Z, che pure s'impegna tanto ed è tanto gentile, non è in grado di leggere un brano di quotidiano e di rispondere correttamente a una dozzina di domande, prende Quattro. Questo agli insegnanti non piace. Cosa volete che ne sappia l'Invalsi, dicono. Davvero pensate che la maturazione dei vostri figli possa essere valutata da un freddo test a crocette? D'altro canto l'Invalsi c'è, e vale da solo un settimo di tutto l'esame. Se Y prende Tre, e se a Y (per tener fede a quello che gli abbiamo scritto in pagella) vogliamo dare Sette, non abbiamo altra scelta: dobbiamo alzare un po' tutti gli altri voti. Tanto chi mai protesterà se alziamo di un punto tutti i temi d'italiano. Chi farà ricorso se all'orale chiederemo soltanto gli argomenti che abbiamo precedentemente concordato, onde evitare figuracce al candidato e a noi. Non è colpa nostra, capite, è il Sistema che ci costringe. Il Sistema ci invita a regalare tanti Sei; noi ci facciamo prendere e cominciamo a regalare anche i Sette, gli Otto, i Nove; a quel punto il Sistema si rifà vivo con la prova Invalsi e noi ormai siamo in un circolo vizioso. Dobbiamo regalare altri voti per evitare che qualcuno si accorga che li abbiamo regalati. Per fortuna tutto questo avviene solo nella mia immaginazione.

Buongiorno, ora mi conoscete. Mi chiamo Osvaldo Guazzi e non sono mai entrato in una scuola media in vita mia. E comunque in generale sono un gran bugiardo, non mi fiderei mai di qualcuno che credesse alle cose che scrivo. Ma se in questi giorni vi capita di ritirare la pagella di un vostro figlio, non meravigliatevi più di tanto. Soprattutto non lamentatevi con gli insegnanti dei voti troppo bassi. Non sono troppo bassi, fidatevi. Non sono mai troppo bassi.

49 commenti:

  1. ringrazio dio ogni giorno (cioè se lui esistesse e io fossi così educato da ringraziare) di non avere più figli in età scolastica
    la mia esperienza recente (per dieci anni ho insegnato l'utilizzo dei programmi di grafica a 18-19enni di scuola professionale) finita tipo 6-7 anni fa mi ha fatto capire che quel che scrivi è vero al 100%, perché quelli che incontravo io erano la diretta conseguenza di questo andazzo... gente poi regolarmente promossa alla maturità non era in grado di scrivere (in un italiano capibile) una semplice richiesta di assemblea...
    oh, certo: c'erano anche dei ragazzi brillanti, ma oltre ad essere pochissimi (2-3 per classe) erano quasi tutti molto limitati...
    uno sconforto...
    che poi è il motivo per il quale ho lasciato perdere

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  2. Dieci cose che un insegnante esperto mette in atto allo scrutinio (oppure: i 10 principi della Valutazione Obiettiva)
    1 Il Consiglio di Classe è sovrano, i ragazzi non sono numeri, anche chi rischia la bocciatura può essere ammesso con 7 (Ha fatto un cartellone fichissimo nel II quadrimestre ed ha preso 8 in pagella, quindi il 4 in Mate non vale più)
    2 Pensiamo alla sua storia, non alle sue prestazioni; ma avete visto i genitori? Con dei genitori così va promosso con 10! (Io con certa gente guarda ...)
    3 Colleghi, quest'alunno non in grado di fare gli esami! Che sfiga che porti, CHE SFIGA! (Quanto studiano i docenti)
    4 Non c'è niente da fare, è limitato, un demente, non impara, bocciarlo non serve! (Con gli idioti non c'è niente da fare. Carcere, Gulag o semplicemente cazzi loro)
    5 Lo bocci? Ma lo sai che così ROVINI un'altra classe? Ti sembra giusto? (Scarichi il fastidio sui colleghi?)
    6 Ma lo sai chi sono i genitori? Sono dei scassacoglioooooni! Vuoi un ricorso? (La legge ti trova sempre un vizio di forma, sii omertoso, china la testa e non cercare rogne)
    7 Io non ho nessuna voglia di venire qui a luglio e agosto!!!!! (I docenti ed il mare di vivere)
    8 Se l'anno prossimo non cambia che fai, lo bocci ancora? (Se Berlusconi delinque ancora lo denunci per l'ennesima volta? I recidivi li processi ancora, sei pazzo?)
    9 Basta con questa scuola punitiva, dobbiamo puntare sulla relazione, sull'inclusione, non siamo una caserma! (Peace and love)
    10 Alla scuola dell'obbligo non si boccia. La responsabilità inizia a 16 anni. (Perchè non a 46? Se la certezza della pena non esiste in Italia, perchè dovrebbe esistere a 14 anni? Aboliamola. C'è già la morte!)

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  3. osva',
    grazie per avermi instradato preventivamente nel dubbio, così mi risparmio un commento cretino su leonardo, e la relativa figuaraccia.
    ...perché io mica lo sapevo, che hanno abolito l'esame di quinta. io a suo tempo mi sono cacato sotto per L'ESAME DI SECONDA...
    e dunque non è vero, non può essere vero. sei tu, osva', che sei un buciardo spinèllico, no io che so' un vecchione disinformato...

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  4. Hanno abolito l'esame di quinta elementare? Noooooooooooo! E le mie ricerche sulla circolazione, sulla rivoluzione francese, eccetera, fatte a mano e ricalcando le immagini con la carta da lucido? Cosa? Volete dire che al giorno d'oggi non si ricalca più con la carta da lucido?
    Già... se io in questo momento sto usando il computer per scrivere questo commento cretino, non si vede perché i ragazzi non dovrebbero usarlo pure loro. Il tempo passa per tutti e anche la carta da lucido si è ritirata nel mondo degli scaldini, delle diligenze, dei brocchieri e degli acciarini.

    Comunque proprio oggi sentivo un amico che si lamentava del pessimo stato in cui versa la scuola belga frequentata dai suoi figli, farcito di "ai miei tempi si studiava davvero" e simili osservazioni, che a differenza della carta da lucido non passano mai di moda.

    Un saluto ad Osvaldo ed un buon lavoro per gli scrutini a colui che non si volge se a stella è fisso: riuscirai a individuare e bocciare la futura M.S. Gelmini che magari oggi siede fra i tuoi banchi? ;)

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    1. ...alla futura madia invece tutti 9 mi raccomando:)

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  5. Sì ma è ridicola la legge per cui uno debba essere bocciato anche per una sola insufficienza. Vi racconto la mia esperienza. Ho da qualche anno finito il liceo scientifico. Andavo bene, avevo tutti 8, 7 in matem, 9 in storia e italiano. MA, c'era un grosso ma: storia dell'arte. Tutto bene al biennio, ma al triennio arriva una schizzata che praticamente decide unilateralmente e arbitrariamente di abolire la storia dell'arte. Ridotto al minimo lo studio del Buonarroti e del Botticelli, si fa solo disegno: tecnico, ma soprattutto a mano libera. Ora, io probabilmente sbaglierò, ma credo che la capacità di disegnare sia sì migliorabile, ma fondamentalmente sia un dono innato della persona. Cmq io mi impegnavo, i disegni li facevo (li facevo io, senza farmeli fare) ma a questa non andavano bene e pretendeva che li rifacessi ogni volta. Bene, a un certo punto sbroccai e decisi che non avrei mai più consegnato un disegno (a metà del terzo), e così feci. Risultato: tre in pagella al primo quadrimestre, a fine anno il prof di storia e filosofia (con cui avevo ed ho un ottimo rapporto) mi diceva sempre scherzando "Giusè, sai che ti dobbiamo bocciare vero?", ma a fine anno il 6 arrivava sempre. Ora a voi pare giusto che avrebbero dovuto bocciarmi per disegno con 8 e 9 alle altre materie? E' una legge semplicemente senza senso.

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    1. Hai preso di punta la prof e lei ha reagito
      Secondo me non dovevi smettere di disegnare ma al contrario fare più disegni dei tuoi compagni, proprio in considerazione del tuo poco talento.

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    2. Ma guarda potrei darti ragione se si tratta di disegno tecnico. Ma questa dava da disegnare facciate di chiese, piazze? Come si fa a imparare a disegnare? E poi siamo in Italia e non fai studiare la storia dell'arte sprecando il tempo a far fare i disegnini? Ma sei impazzita? (non tu, la prof :-)

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    3. Ovviamente è lo studente che decide come deve essere fatta la didattica, mica l'insegnante, che, per carità di Dio, mica può pretendere di saperne un po' di più degli studenti, riguardo sia alla materia di pertinenza sia al modo di insegnare le cose...

      Per quanto riguarda invece il principio della bocciatura-con-una-sola-materia, è uno dei tanti elementi storti di una modalità di valutazione completamente sbarellata a cui siamo tanto affezionati ma che non ha nessun valore e nessuna efficacia.

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    4. Il suo principio è giusto. Io però ritengo che una prof di artistica che (in Italia poi) non fa praticamente storia dell'arte preferendo far eseguire (in classe e a casa) disegni di statue equestri non sia una prof che fa bene il suo lavoro. E cmq non decidevo nè la sua didattica nè altro, mi limitavo semplicemente ad ignorarla. Quando dava da fare i disegni in classe disegnavo le bandiere degli stati (e grazie a quelle ore le conosco tutte a menadito :-), non sono poi così poche) e i disegni a casa non li facevo. E' pur sempre un diritto dello studente non studiare la materia e beccarsi il 3 no?

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    5. Ah ecco, comincia ad intravedersi una logica. A forza di disegnare bandiere, ora le conosci tutte. Se avessi disegnato chiese e monumenti? Immagina un po'...

      Sul decidere-non decidere, il punto non è che ti facessi programmi alternativi, ma che avessi la presunzione di sapere tu quali fossero quelli giusti.

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    6. Ascolta io non avevo nessuna presunzione. Avevo una prof che pretendeva dei disegni (a caso, non c'era nessuna indicazione di cosa fosse quel che stavamo disegnando) e pretendeva che li rifacessi quando non le andavano bene. All'inizio la seguivo poi l'ho mandata male. End of the story. E ti assicuro che io ho veramente amato il periodo del liceo. Vabbè è anche vero che trattavasi di un liceo molto, come dire, "di sinistra, alternativo" e i momenti di divertimento non mancavano mai, ma io grazie anche a dei prof molto bravi, studiavo con piacere tutte le materie, tranne matematica (nel senso che non la studiavo con piacere ma la studiavo cmq). E ti dirò studiavo con piacere anche storia dell'arte il biennio, e avrei continuato a studiarla con piacere, se la prof non l'avesse esclusa a favore della copia su di statue equestri di uomini ignoti

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    7. guarda anonimo, sono d'accordo con te (e credo lo siamo tutti) se disutiamo del fatto che una materia "sotto" non possa portare ad una "giusta" bocciatura
      altra cosa è il dire "questa materia non la studio/non mi applico, tanto nelle altre vado bene, verrò promosso di sicuro"...

      sul metodo di insegnamento : probabilmente non è consono, forse sbagliato, ma, come suggeriva sopra uq. forse qualche monumento, qualche tuo compagno ha imparato a riconoscerlo...

      ps. leon...osvaldo come al solito grande pezzo ;)

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    8. Già. Io cmq sarei curioso di sapere chi ha concepito quest'idea grandiosa (quella della bocciatura per un'insuff) ed eventualmente quali principi attivi psicotropi stessero circolando nelle sue arterie e la loro concentrazione.

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    9. Caro anonimo, credo che ci sia un senso alla bocciatura con una sola insufficienza. Il senso sarebbe evitare di sfornare diplomati che non sanno la matematica (un esempio a caso) o l'italiano. Certo, se non sanno il latino o i fondamenti di storia della filosofia il danno non è così mostruoso, per quanto....
      Vale

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    10. Anonimo: sono una prof al liceo e ti do ragione. I programmi di arte dello scientifico prevedono lo studio della STORIA dell'arte. Non il disegno pratico, per lo meno non solo il disegno pratico. Da prof sostengo che i professori non sono infallibili né dei detentori della verità assoluta. Io sbaglio, a volte, nel mio lavoro: può capitare nella burocrazia, nel rapporto con gli alunni, nell'impostazione delle lezioni... Io, pur cercando sempre di dare il meglio, sbaglio a volte, e così i miei colleghi. E sbagliava anche la tua prof di arte. Quando uno sbaglia, sbaglia! E non sta scritto da nessuna parte che tra alunno e professore la ragione stia sempre e per forza dalla parte del professore!!

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    11. Senti ragazzo: la tua professoressa di storia dell'arte può essere stata anche una emerita cretina ed ignorante (e tenderei a pensare che lo fosse dalla tua descrizione, perchè è una assoluta comodità-nullafacenza starsene seduti ore dietro alla cattedra assegnando continuamente disegni senza insegnare nulla... sarebbe da licenziare, una che ha sbagliato mestiere e fa solo danni nella scuola) ma anche fosse, il tuo compito di studente è quello di sforzarti di prendere sei, perchè troverai sempre nella vita persone a cui dovrai obbedire perchè più in alto di ruolo e quindi impara ad obbedire e a tacere ;-) :-)

      PS: Ho estremizzato le due posizioni, la tua di denuncia e quella di chi difende la tua prof.... penso che la verità stia nel mezzo, nell'agire maturo di scendere a compromessi anche con chi sbaglia (la prof.), ma di far comunque valere il proprio pensiero (con il preside).

      PS2: a volte le maniche larghe nel promuovere sono un bene, a volte un male, il vero problema è la consapevolezza di cosa questa scelta comporta nello studente comporta che manca.

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  6. A volte mi chiedo se non sarebbe meglio abolire il Consiglio di Classe, per gli scrutini. Sì, in teoria serve per arrivare ad una comprensione più profonda dello studente, con tutte le prospettive degli insegnanti condivise, in pratica è un mercato del pesce.
    Per evitare tutto questo, si abolisce il Consiglio e ogni professore inserisce i suoi voti da solo, senza sapere quelli degli altri. Certo, nei corridoi si parla, ma dubito che gli insegnanti starebbero lì a farsi troppe chiacchiere. Questo restituirebbe al professore un certo potere "di minaccia" (se ciò sia un bene si può discutere a parte: per quanto mi riguarda, non sarà il massimo, ma non è nemmeno così male).

    D'altra parte, in Inghilterra e in Svezia (e probabilmente anche altrove, ma io conosco questi due casi), non esiste una promozione o bocciatura complessiva: ogni materia fa storia a sé. Questo permette ad un insegnante di prendere decisioni più serene (ponendo però problemi di altra natura, che possono essere risolti in vario modo).

    Il discorso sarebbe lunghissimo, perché una situazione come quella descritta dal Guazzi non si risolve con tanta buona volontà, ma rivoltando il sistema di valutazione come un calzino. Comincerei col prendere serenamente atto che, ormai, quelli che vanno male a scuola spesso non sono più gli studenti in stile Don Milani, che vanno male perché devono andare a zappare e a casa nessuno ha la licenza elementare, bensì perché a) non vedono senso in quello che fanno -e possono avere molta ragione-, b) hanno fatto una scelta di fondo cretina, quella di non studiare.
    Ovviamente bisogna distinguere caso per caso, però l'idea di fondo è ancora quella, che se un ragazzo va male a scuola, ciò dipende sempre da una miriade di ragioni (che possono anche essere reali, beninteso: prof. incompetente, mancanza di senso, programmi sballati, didattica arcaica, ecc. ecc.), ma mai da lui.

    So' banalità, ma tant'è...

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    1. uq, guarda che i professori (mediamente) a casa loro prima degli scrutini si fanno tante di quelle simulazioni sui voti della loro materia rapportati a quelli possibili dei colleghi che metà basta. son diventati tutti dei ragionieri, con una contabilità di mezzi voti e virgole, soprattutto alle superiori, ma da quando ci sono i test Invalsi, anche alle medie.
      ah, io sono la (poco) fortunata genitrice di ragazza che si è beccata tutte le prime volte della pubblica istruzione dell'ultimo decennio: l'esame di quinta elementare sparito, il primo test Invalsi alle medie, il bilinguismo ebete previsto dalla Moratti ed altre piacevolezze.

      l'idea della Moratti di oggettivizzare al massimo il giudizio, con calcoli astrusi per cui in terza superiore da prof devi già pensare a quanto un tuo voto inciderà dopo due anni alla maturità, è stata fallimentare.

      tanto i prof pazzi che danno 1 nei compiti (esistono) continueranno ad esserci e a saper giustificare una tale idiozia e consigli di classe saranno sempre più come quelli che descrive Leo.

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    2. Su quanto abbiano voglia i professori a casa di farsi le medie, sarei meno ottimista.

      I crediti sono una luminosa scemenza.

      Fondamentalmente siamo tutti d'accordo che i C.d.C. siano una mezza farsa.

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  7. Ldeonardo, guarda che si capisce che sei tu!
    Iniziare a prendersi delle responsabilità...no ...???...

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  8. Ogni tanto mi capita di insegnare al secondo e al quinto anno all'università.. e mi concedo la soddisfazione di bocciare per una somma od una moltiplicazione fatta a mano e sbagliata... E te li rimanderei pure indietro, Osvaldo, perché ai miei tempi (!) , cioè 15 anni fa nella scuola media, se facevo un errore di grammatica nel compito di matematica il voto irrimediabilmente scendeva... Ma a posteriori devo riconoscere di essere stato molto fortunato.. !

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    1. Se veramente bocci per ragioni del genere uno studente altrimenti valido, sei un cretino.

      E ti prego di credermi che ho ponderato questa parola che sembra un insulto. Ma uno che non capisce che un errore manuale è un fatto assolutamente banale che non è affatto indicativo delle capacità di uno studente non so come altro definirlo.

      Inoltre, all'università bocciare è necessario. Che sia una soddisfazione è ben misero, però.

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    2. Se Leonardo vuole cancellare questo commento lo capisco. Sperò però si capisca perché mi sono voluto esprimere in tal modo.

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    3. Soddisfazione è la parola sbagliata.. diciamo il lusso, perché sembra che dalle altre parti non sia più possibile... Per tante, talvolta valide, ma troppo spesso convenienti ragioni.
      Sbagliare una somma è una esagerazione per indicare il livello, veramente troppo basso, a cui spesso si assiste inermi. Quando però si sbaglia 100 con 100000 sostenere che si tratti di un errore "manuale" non è accettabile: significa non avere visione del problema, non considerare criticamente i risultati che si ottengono. La procedura può anche essere giusta, ma ci vuole un po' di "responsabilità" di ciò che si ottiene..

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    4. Allora vedi che ho fatto bene a darti del cretino?? ;-)
      Messa in questi termini è già diversa...è come quando gli studenti ti dicono "Ho fatto un solo errore nel compito di inglese e ho preso due!"...e poi scopri che il solo errore è stato quello di non mettere mai la s alla terza persona singolare...

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  9. Insegno da trent'anni e di quello che scrivi condivido una sola cosa. Si vede proprio che non sei mai entrato in una scuola oer cui non sai quello che dici.

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  10. In relazione alla storia dei disegni non fatti. In realtà la bocciatura per l'insufficienza in una sola materia è sensata: impedisce che uno studente trascuri SISTEMATICAMENTE lo studio di una materia. Il principio è giusto ed ha anche un valore retroattivo: se uno sa che all'ultimo anno non potrà arrivare con l'insufficienza in matematica, sarà indotto, volente o nolente, a cercare di rimediare in tempo utile, invece di arrancare ogni settembre nella farsa degli esami di riparazione (che non si chiamano neanche più così). Quanto al disegnatore di bandierine: Lei avrà pure avuto dei compagni nella stessa situazione che però, diversamente da Lei, hanno continuato a lavorare con più costanza. Onestamente, Le pare di aver meritato la promozione quanto loro? Da come racconta la storia, direi di no. Con buona pace dei suoi 8 e 9, che dimostrano tanto più l'ostinazione capricciosa a non impegnarsi in una sola materia. In ogni modo, da insegnante di liceo, non ho MAI visto che non si ammettesse all'esame una persona per una sola materia. Per quieto vivere si preferisce evitare quella che sarebbe una rogna per tutte le parti in causa. Ma è ipocrita e sbagliato. Credetemi, le promozioni insensate sono di gran lunga maggiori delle presunte bocciature ingiuste. Se si bocciasse più spesso e con buon senso, studenti e famiglie comincerebbero a percepire l'evento in modo meno traumatico: essendo invece rare le bocciature, esse sono sentite come frutto di un errore o di un'ingiusta ostinazione. Se sapessero con quanta ponderazione e con quanta cautela e superando quanti ragionevoli dubbi ci si arriva, forse si vergognerebbero un po' di protestare tanto e incivilmente come sempre di più avviene.

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    1. Ma direi anche no, considerando che l'abilità di disegnare è un dono innato e non qualcosa che si studia. Attenzione, ribadisco che non si trattava di disegno tecnico, dove uno con l'impegno e i tentativi alla fine acquisisce volente o nolente una certa dimestichezza, si trattava di disegno figurato. E cmq conoscere le bandiere di tutti gli stati del mondo è una bella cosa, io non la getterei via come cosa :-D

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    2. Però è anche vero che la bocciatura per una sola materia finisce per essere una tale bomba atomica che nessuno si sente di applicarla. Esistono anche quelli che ci provano, che si danno da fare, ma magari per una materia di due ore la settimana sono proprio negati. Dovrebbero essere bocciati?
      Ovviamente no, solo che per salvare loro, poi salvi anche quelli che ci marciano.

      La minaccia della bocciatura per una sola materia poi ormai ha dimostrato di non avere nessuna capacità di deterrenza.

      La bocciatura stessa non mi sembra abbia grande forza di deterrenza, vedendo i nostri tassi di abbandono.

      Voler ammucchiare tutto in un giudizio sì/no alla fine dell'anno finisce per favorire quelli che cercano di sfangarsela fruttando le debolezze del sistema.

      Uno dei problemi della scuola italiana è che i margini di modifica ed elasticità allo stato attuale sono pochissimi: bocciare un po' di più, lesinare qualche credito, o altre cose del genere, che sono sempre sul piano dello stimolo negativo ("fallo perché sennò ti riempio di casini") e non positivo ("fallo e ne sarai contento").

      In tutto questo si potrebbe anche valutare se la bocciatura sia utile oppure no. Io sarei tentato di fare un bel discorso chiaro: "io non ti boccio, e dopo 13 anni di scuola con me mi limito a congedarti con tutto quello che sei riuscito ad imparare da me. Se non sei riuscito ad imparare neanche le tabellline, andrai in giro nel mondo con un attestato che dice che fai ridere i polli".

      Oggi, per evitare bocciature, si attestano come sufficienti preparazioni che sono ben lontane dall'eserlo. Senza la bocciatura, non si deve attestare proprio niente, se non la verità. E ciascuno si faccia due conti su cosa gli conviene fare.

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    3. @al disegnatore. "Dono divino": ci sono di sicuro ampi margini di miglioramento, come in tutto. Su 30 disegni fatti con impegno e onesta buona fede, di certo il trentesimo sarà meglio del primo. E così è per la matematica, per l'italiano scritto e per tutte le cose per cui diciamo "non sono portato" solo per scarsa voglia di farle bene. Che nella scuola italiana si richiedano doni divini, pena la bocciatura, mi pare assai improbabile, quando a stento si richiede un po' di normale applicazione.

      @uq. Cambiamo pure il sistema: passiamo dalle bocciature/promozioni alle ATTESTAZIONI, come dice Lei. Ma davvero crede che se finissero per diventare una cosa seria e dignitosa, non una burletta, su di esse non si abbatterebbe lo stesso volume di discussioni, dubbi, psicologismi, donmilanismi, minacce di ritorsione che oggi costellano il sistema di valutazione che stiamo distruggendo? Credo che dobbiamo cambiare noi. E lo sappiamo benissimo.

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    4. Puoi anche farci tutto il sarcasmo da mercatino delle pulci che vuoi, ma in effetti la capacità di disegnare, come quella di scrivere per esempio è un dono divino. Preferirei l'aggettivo innato, in realtà. Quella di disegnare ancor più di altre.

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    5. Al mercato delle pulci ci sono stato spesso e non ci ho mai trovato niente di sarcastico. 'Innato' va benissimo anche per me, ma il ragionamento non cambia: a) nella Sua classe Lei era l'unico non baciato dalla natura, mentre tutti gli altri erano Caravaggio; b) come è noto, in Italia le insufficienze in disegno artistico sono il flagello delle scuole dove si impartisce (per scienza infusa, immagino) questo insegnamento; c) insegno italiano da molti anni e Le assicuro che a scrivere, e anche bene, SI IMPARA, ma bisogna fare molto esercizio.

      Se tutti i pittori anche solo un po' famosi, invece di fare e rifare e rifare quanto i loro maestri implacabilmente imponevano loro, come attestano biografie e documenti, avessero ripiegato sulle bandierine, non ci sarebbe arte. Fatte le debite proporzioni, sapendo che nei licei scientifici o artistici non bisogna essere fenomeni, poteva impegnarsi un po' di più. Ma se crede di no, non tenterò di convincerLa ulteriormente. In fondo, ne convengo, anche le bandierine qualcuno deve pur saperle fare.

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    6. a.l.

      Appunto, perché le attestazioni, parola che non ho scelto per caso, dovrebbero finire in burletta?
      Se non sono vincolanti possono anche essere sincere.

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    7. Sì, ma se sono sincere, finiranno per diventare davvero utili (ad aziende, università etc.). E se diventeranno utili, finiranno per diventare vincolanti. E allora famiglie, studenti (e pavidi dirigenti) insisteranno perché si producano attestazioni positive a tutti i costi. Si comincerà a dire, come oggi per le promozioni, che un'attestazione positiva in fondo non si può negare a nessuno e il problema si riproporrà ad un nuovo livello. Se non cambia la mentalità sulla valutazione (negli insegnanti, nei presidi, negli studenti, nelle famiglie), sarà inutile cambiare le regole, trovandosi sempre il modo di eluderle. Non sono le regole a produrre l'etica, è evidente.

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    8. E' una possibilità. Ma allora si dovrebbe rinunciare a dare qualsiasi giudizio serio, perché inevitabilmente implicherebbe pressioni.

      Pressioni però che riguarderebbero solo l'ultimo anno, mentre ora sono estese a tutti gli anni, perché quel che preme, prima di ogni altra cosa, è di non essere "trattenuti" una anno in più.

      Non sarebbe forse perfetto, ma il gioco potrebbe valere la candela.

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    9. "Ma allora si dovrebbe rinunciare a dare qualsiasi giudizio serio, perché inevitabilmente implicherebbe pressioni."
      Giusto: e infatti, fin da subito, non bisogna rinunciare MAI a dare un giudizio serio, perché in qualsiasi sistema pressioni esterne e scrupoli interiori sono connessi all'attività del giudizio. Si potrebbe, per assurdo, delegare completamente la valutazione all'esterno della scuola. Io, da insegnante, amo soprattutto insegnare e ho scarsa passione per la valutazione. Però finché dovrò valutare, voglio poterlo fare con la massima serietà, che poi ormai sembra l'unica forma di buon senso, quale che sia il sistema in cui mi trovi a lavorare.

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    10. Credo che siano fondamentali i corsi di aggiornamento per gli insegnanti che oramai non sanno che pesci pigliare con gli adolescenti di oggi.
      Un mio collega di nome Corradino è stato espulso dalla scuola solo perché non allineato.

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    11. Eh ma mica mi limitavo alle bandiere! :-) Poi passai agli stemmi delle nazioni, rendendomi conto che c'è tutto un mondo di cui ignoravo l'esistenza. C'è proprio una disciplina che si occupa di queste cose: la vessillologia. E a parte gli scherzi appresi cose che probabilmente nessuno mi avrebbe mai detto. Vabbè lo stemma italiano è forse il più brutto del mondo, e questo credo lo sappiate. Per dire, il Regno Unito (i cui sovrani in realtà sono tedeschi) ha solo in tempi relativamente recenti tolto il seminato di gigli dal suo stemma (inquartato coi leoni d'Inghilt, il leone di Scozia e l'arpa dell'Ulster) con cui rivendicava il trono di Francia. La Francia, per esmpio, non ha uno stemma ufficiale. Lo stemma del Nicaragua è un chiarissimo ed esplicito riferimento massonico. Gli stemmi degli stati africani, invece, sono fighissimi, quello della Costa d'Avorio su tutti.
      So' soddisfazioni :-) Quando mai avrei saputo 'ste cose se avessi passato quel tempo a ricopiare statue di sconosciuti a cavallo!!!

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  11. Questa è l'ultima volta che scrivo in questo blog "democratico".

    Si ricorda signor Leonardo quando le parlavo di "svolta autoritaria" nel pd?
    Ora le è più chiaro il concetto?


    Sono sicuro che cancellerà questo mio messaggio.
    Guardi facciamo così, solo tra me e lei: se cancella questo commento significa che le è chiara la svolta autoritaria e le è anche chiaro che di democratico nel pd è rimasto solo il nome.
    Certo che cancellerà questo messaggio la saluto e le auguro tante belle cose.

    Z.

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    1. Sono contento che sia l'ultima volta; mi dispiace che non le sia chiaro il concetto di "topic" (in italiano "argomento").

      Questo, come tutti i blog, non è particolarmente democratico: c'è una persona che è responsabile (persino penalmente) di qualsiasi cosa viene scritta, e che quindi può decidere in qualsiasi momento cosa lasciare pubblicato o no. È scritto nero su bianco; succede dappertutto e lo sanno tutti, tranne i male informati e i molto maleducati.

      Non si affanni a voler chiarire a quale delle due categorie appartiene; ha già perso troppo tempo.

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    2. Leo, dobbiamo ammettere che i tre leader, pur con personalità diverse, in quanto a metodi solipsitico-autoritari si sovrappongano abbastanza bene.

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    3. Questa è bella, "i 3 leader" ahahaaha, è una prima svolta, si accusa Renzi di essere come Cainano e Lord Blog... assolutamente da segnalare. E' un passo avanti.
      Il M5S o FI trovano difficile cercare di convincere una persona di sinistra a non votare PD dicendogli di votare M5S o FI (entrambi movimenti di destra), devono persino camuffarsi e non dire la loro appartenenza per poter disturbare !

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    4. Beh è in linea con l'evoluzione. Prima hanno tolto la parola "comunista" dal nome, poi la parola "sinistra", al prossimo giro toglieranno "democratico". Magari lo sostituiscono con "cristiano". Non suona male: partito cristiano. Anzi Partito Cristiano Italiano, così riformano il vecchio anagramma

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    5. Sono stato "off" anch'io, scusassimi.
      ............

      PS: Sulle bocciature a scuola bisognerebbe essere consapevoli di cosa comporta una bocciatura, prima ancora di averne il coraggio (nei confronti del sistema scolastico, del pietismo, dei genitori e delle relative minacce a volte anche mafiose e criminali).
      Ci sono casi, soprattutto alle medie, dove un anno in più aiuta il ragazzo a maturare e ad andare con passo migliore successivamente.
      Ci sono altri casi in cui è dannoso ad esempio se il ragazzo ha avuto più che altro difficoltà interpersonali e quindi potrà farcela bene a riprendere in un altro ambiente.
      Ci sono poi casi in cui è inutile bocciare perchè sono ragazzi che dovrebbero essere diretti in scuole che sviluppano le capacità cognitive e le conoscenze teoriche anche attraverso "casi" e strumenti pratici e lezioni comunque non frontali. (Non semplifichiamo sulle certificazioni, ci sono moltissimi casi che sono "a scavalco" non si può rendere la certificazione l'unico discrimine dell'orientamento).

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    6. E la bocciatura non è orientativa in sè, ma è uno dei fattori che l'orientamento prende in considerazione. Orientamento inteso come progetto di vita. Non si può confondere questa implicanza con il pietismo o la pseudo lotta di classe dal sapore milaniano.

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