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giovedì 16 aprile 2015

Perché non lo chiami presidenzialismo, Matteo Renzi?

Ancor prima del contenuto dell'Italicum, a infastidirmi è il pacchetto. Ovvero: se Renzi dichiarasse: “Sai che c’è? La repubblica parlamentare ha stancato, passiamo al presidenzialismo!” almeno ne apprezzerei la sincerità. E potrei obiettare che condivido la diffidenza dei padri costituenti nei confronti dell’uomo solo al comando. D’altro canto di repubbliche presidenziali ne esistono tante, e per lo più non si tratta di Stati totalitari. Alla Francia è già successo di passare da parlamentare a presidenziale, e il risultato non è stato catastrofico. Quindi se Renzi pensa che una cosa del genere possa andare per l’Italia, potrebbe dirlo.

Invece si guarda bene dal chiamare presidenzialismo il pacchetto che ci sta vendendo. Come Berlusconi prima di lui, che si contentò di stampigliare il suo nome sul simbolo del partito, e sostenere (non a torto) che la gente votava per lui e non per il partito. Renzi vuole a tutti i costi che gli elettori conoscano il nome del vincitore la sera delle elezioni: il parlamento avrà un ruolo pleonastico, e comunque sarà in buona parte composto da persone scelte da lui. Da cui il sospetto: ma se il presidenzialismo è davvero un prodotto così buono, perché non lo chiami col suo nome? È anche una questione di rispetto. Se ha il collo di una giraffa, le orecchie e le zampe di una giraffa, perché non ammetti che mi stai vendendo una giraffa? O mi credi un cretino o... non mi vengono alternative, mi sa proprio che mi credi un cretino.

34 commenti:

  1. Oppure ha paura che chiamandolo presidenzialismo incontrerà più opposizione di quanta ne incontrerà fingendo che sia altro. Esattamente come ha fatto con l'(abolizione dell') art. 18.

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  2. oppure non lo chiama presidenzialismo perchè presidenzialismo non è: il voto di fiducia al governo rimane, e questa è la caratteristica essenziale che divide una repubblica parlamentare da una presidenziale

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    1. È una caratteristica essenziale che diventa una mera formalità: proprio questo mi infastidisce.

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  4. Scusa la franchezza ma con queste critiche avete un po' stracciato le palle.
    Perchè invece non dite voi che preferite il bicameralismo perfetto e il proporzionale puro ?
    Perchè non dite che preferite governi di larghe intese forever piuttosto che una legge elettorale che dia maggioranze chiare?
    Perchè continuate a nascondervi dietro a sterili critiche sul "metodo" , sul "combinato disposto" , sulle preferenze che prima facevano tanto voto di scambio ma oggi sono essenziali per la democrazia?
    Insomma, voi della minoranza PD credete davvero che siamo tutti cretini ? Che bnon ci ricordiamo che il primo a proporre il senato non elettivo fu Prodi?
    O che l'ultimo a dire che le preferenze fanno schifo fu Bersani?
    O che Il PDS/DS/Pd è sempre stato favorevole al maggioritario col ballottaggio?

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    1. Il motivo per cui non dico tutte queste cose è che non rappresento la minoranza pd, che nel corso del tempo ha voluto un po' tutto e il contrario di tutto.
      Posso parlare di me, e a me il presidenzialismo non è mai piaciuto. La vocazione maggioritaria pensavo consistesse nel cercare i voti della maggioranza dell'elettorato (anche allargando coalizioni), e non a farsi dare un premio per trasformare minoranze in maggioranze.
      Non voglio le larghe intese per sempre: è la maggioranza degli italiani che le vuole, finché non vota diversamente.
      Non so chi fu a proporre un senato non elettivo per primo: (c'è anche il precedente di Carlo Alberto): so che la proposta che fa adesso Renzi è irricevibile. Non mi piace e, in generale, non mi piace essere preso in giro. Mi domando in effetti a chi piaccia.

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    2. Si va bene, ma perchè non dire che preferisci il proporzionale senza premi di maggioranza ? E' legittimo eh, ce lo abbiamo avuto per 50 anni , ha prodotto sempre e solo governi di larghe intese ( una volta si chiamava pentapartito) e ha sempre tenuto la sinistra "vera" all'opposizione.
      Il fatto è che la scelta non è tra italicum e legge migliore o tra Senato non elettivo e assetto costituzionale migliore.
      La scelta è tra cambiamento e mantenimento dello status quo.
      Ed è giunto il momento fatidico in cui bisogna scegliere. E si può legittimamente scegliere per lo status quo, senza star lì a cincischiare, basta dire che lo si ritiene migliore della riforma.
      Poi ci sarebbe il dettaglio che ti hanno già scritto: il presidenzialismo presuppone un elezione diretta del PdC senza voto di fiducia da parte del Parlamento, e il "combinato disposto" non porta a questo.
      E no, la vocazione maggioritaria del PD non è mai stata quella di allargare la coalizione: il PD è nato per superare il concetto di colazioni e alleanze, altrimenti tanto valeva restare con l'Ulivo e ognuno col suo partito o partitino. E come ti ho già detto il pd nelle sua varie incarnazioni è sempre stato per il maggioritario a doppio turno, è un po' strano che nel 2015 Bersani abbia scoperto che è un rischio per la democrazia.

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    3. Però l'Italicum non è un maggioritario né secco né a doppio turno. E' diverso, praticamente un proporzionale con il premio di maggioranza simil-porcellum "corretto" dalla possibilità di ballottaggio.

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    4. E' una legge a doppio turno nella quale il ballottaggio scatta solo se nessuno supera il 40%, invece del 50% . Io avrei preferito la soglia del 50% , ma anche così è mille volte meglio del proporzionale uscito dalla Consulta.
      Questo perchè io considero una cosa positiva il fatto che un partito, o una lista , possa essere messo alla prova per 5 anni senza dover cercare accordi assurdi con partiti e partitini che inevitabilmente hanno idee e programmi diversi.
      Ma è legittimo pensare il contrario, il proporzionale è appunto un sistema elettorale che rappresenta tutti i partiti e che li forza a cercare accordi tra di loro dopo il voto, a meno che uno non ottenga la maggioranza assoluta da solo (cosa mai capitata in italia e in nessun paese democratico in cui i partiti siano più di due).
      Sono due visioni da sempre contrapposte, entrambe democratiche, ambedue legittime.

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    5. Per il gusto di scalfire le tue convinzioni su cosa sia stato il proporzionale italiano, forse ti stupirà sapere che nel '48 (quindi al primo tentativo, non al milionesimo) la DC ebbe la maggioranza assoluta dei seggi persino alla camera — che era il ramo inteso per essere più proporzionale — senza aver avuto la maggioranza assoluta dei voti; la maggioranza che ne scaturì, invece, comunque rappresentò la maggioranza assoluta dei voti, come è sempre stato nella prima Repubblica.

      Altra notizia (temo clamorosa): il pentapartito non l'hai avuto per 50 anni ma per poco più di una decina. Se poi sei uno di quelli cui piace misurare tutto in PIL, te ne dico un'altra: sono proprio gli anni in cui l'Italia supera Canada, UK e Francia, con tanto di certificazione dell'Economist.

      Se reggi il colpo passiamo ai monocolore.

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    6. no, mi spiace, ma tra il proporzionale puro e qualsiasi forma di maggioritario il primo è più democratico, perchè dà ad ogni voto rappresentanza parlamentare. Nel maggioritario si introduce una distorsione che fa pesare di più chi vota il partito vincente (dove vincente può anche essere col 20% di voti al primo turno!) di chi vota gli altri. E' matematica, non se ne scappa.

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    7. Questa idea per cui dei "50 anni di larghe intese" riassume abbastanza bene la narrazione renziana. Siccome tutto il passato è male, e le larghe intese sono il male, se ne deve dedurre che in passato ci sono state soltanto larghe intese.

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    8. E da questo se ne deduce anche che la novità dev'essere per forza migliore, a prescindere da quale essa sia, e chi la critica è un agguerrito difensore degli errori passati.

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    9. Si ma continuo a dirvi che la vostra è un opinione leggittima, abbiate il coraggio di esprimerla ad alta voce.
      Volete il proporzionale, ditelo senza vergorgnarvene e senza giochi di parole, senza "narrazioni renziane" , senza combinati disposti, senza seghe mentali.
      Io voglio una legge elettorale che dia un vincitore ogni 5 anni e non mi faccio problemi a dirlo-

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    10. Ma qual è il tuo problema: non senti la mia voce? Io ho scritto tante volte come la penso. Renzi invece non ha mai detto che vuole il presidenzialismo.

      Tu vuoi una legge elettorale che "dia" un vincitore: anche se quel vincitore non rappresenta una discreta maggioranza della popolazione? Perché in quel caso il presidenzialismo non è neanche il primo dei problemi.

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    11. GUarda, io ti apprezzo quasi sempre e seguo il tuo blog assiduamente. TI ho solo scritto che sulle critiche alle riforme state stracciando le palle perchè usate argomenti ridicoli. Le riforme non prevedono il presidenzialismo e ti è già stato fatto notare, poi tu sei libero di proseguire con la tua narrazione, ma rimane la tua narrazione dei fatti e non la verità oggettiva.
      Una legge elettorale che da il premio di maggioranza a chi supera il 40% non è perfetta e l'ho già scritto, ma il 40% rappresenta una "discreta" maggioranza relativa della popolazione. Sei libero di dire che non ti piace e di preferire il proporzionale senza premi, ma almeno non ti nascondere dietro a falsi problemi.

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    12. Ah si, una legge che dia un vincitore e un governo che duri 5 anni la considero solo positiva.
      Pensa che succede anche in altri paesi , europei e non, che continuiamo a considerare democratici.

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    13. È solo una questione aritmetica: se hai il 40% dalla tua, hai il 60% contro. Quindi la maggioranza degli elettori non ti vuole. Semplice.

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    14. Senti, non è così "aritmetico" che se io voto per X, allora sono per forza contro tutto ciò che non è X.

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  5. La Francia è semipresidenziale.

    PS: Io non solo prefersico il proporzionale — senza "puro": la ripartizione dei seggi o è fatta con un intento proporzionale oppure no (vedi il "proporzionale" spagnolo; o persino l'uninominale, che dal punto di vista matematico è certamente un proporzionale, ma nei fatti ha tutt'altra ratio); per inciso preferisco anche il bicameralismo perfetto — ma per soprammercato aggiungo, e così mi sembra la intendesse anche una grossa fetta dei costituenti, che non proporzionale implichi non democratico.

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    1. Ma infatti Stati Uniti , Inghilterra e Francia non sono paesi democratici perchè hanno il maggioritario. Per non parlare dei paesi con una camera sola.
      E' matematico eh, mica cazzabubbole.

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    3. Se per democrazia (formale) intendiamo un sistema in cui il volere dei più (almeno dei votanti) non possa essere prevaricato da quello dei meno (almeno sulla base della rappresentazione), USA e Inghilterra non lo sono, come non lo è l'Italia senza il proporzionale.
      In USA e UK l'intento di dare rappresentazione democratica è a priori subordinato a quello di dare rappresentazione locale; in altri termini, i voti di due cittadini che abitano in posti distinti a priori non hanno lo stesso peso.

      Credo che tu dica che quelle sono democrazie non perchè abbia dato e verificato una definizione (o anche più semplicemente taluni requisiti necessari; smentiscimi se puoi), ma solo perchè sei stato preso a ceffoni da filastrocche (quelle sì che hanno il valore di cazzabbubbole) come "la più grande democrazia del mondo", "la più antica democrazia del mondo", etc.

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    4. SI certo guarda, hai ragione. L'unica "democrazia" occidentale ce l'abbiamo avuta noi con la prima repubblica, USA e UK non sono democrazie compiute.

      Ah, mi ero perso la perla dei costituenti che volevano il proporzionale: strano che si siano dimenticati di scriverlo nella Costituzione eh, davvero molto strano.

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    5. In UK c'è un governo di coalizione Tories-Liberali. Negli USA il presidente non ha la maggioranza al Congresso. Tu vorresti che la notte delle elezioni a un tizio che ha preso il 40% dei voti fosse garantita una maggioranza parlamentare per cinque anni. Questo non esiste né in USA né in UK, né altrove fuori che in quella bozza pazzesca che vi hanno fatto mandare giù.

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    6. E ti sbagli anche qui: i costituenti, pur decidendo di non (e non dimenticandosi di) metterlo in Costituzione, consideravano il proporzionalismo indiscutibile (o quantomeno che la camera fosse eletta con il — a quei tempi la — proporzionale). Il premio di maggioranza era diffusamente considerato rozzo ed antidemocratico. Pensa un po' che una legge elettorale che premiava (con un +15%) chi avesse raggiunto la maggioranza assoluta dei voti fu soprannominata (guarda un po' che strano: da Calamandrei e qualche altro costituente) ed è passata alla storia come legge truffa.

      Curiosità: che intendi per democrazia?, ciò che sovente viene chiamato democrazia?, una sorta di blasone?, o c'è qualche criterio un po' meno arbitrario?

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  6. "ha prodotto sempre e solo governi di larghe intese "
    non si può violentare il vocabolario per darsi ragione da soli. Larghe intese vuol dire l'esatto opposto del pentapartito, vuol dire destra e sinistra assieme, e in Italia il maggior partito di sinistra al governo non c'è mai stato, durante la prima repubblica.

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    2. E infatti ho scritto che la sinistra "vera" , quella che lava più rosso, è sempre stata all'opposizione. Al governo ci è andato il PSI, in compenso.
      E comunque no: "larrghe intese" in realtà non significa quello che dici tu, non è necessariamente destra e sinistra insieme, anche i governi dell'ulivo di fatto erano basati sulla larghe intese, a meno che tu non creda davvero che Mastella e Bertinotti fossero compatibili tra di loro. Probabilmente sbagli vocabolario.
      Ma come già detto prima, non c'è nulla di male a preferire il proporzionale al maggioritario, basta dirlo.

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  7. "La scelta è tra cambiamento e mantenimento dello status quo."
    una belinata talmente sesquipedale che l'avrebbe potuta usare qualsiasi dittatore per giustificare le sue leggi che distruggevano la democrazia: anche quelle erano un cambiamento. Chi usa certe frasi lo fa perchè non ha argomenti seri per spiegare perchè vuole QUEL cambiamento (e non IL cambiamento, si può cambiare in mille modi, e almeno 900 sono sicuramente peggiori dello status quo), e non altri e/o lo status quo

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    1. E' la verità pura e semplice, chi si oppone oggi a queste riforme si opporrà a qualsiasi riforma, o magari vi siete bevuti la balla sesquipedale delle " riforme migliori".
      E di nuovo: ditelo che non volete cambiare nulla, non c'è niente di cui vergognarsi.

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    2. Ma a me piacerebbe cambiare in meglio, e non sarebbe nemmeno così difficile. In effetti, da quando le riforme non si fanno più con Berlusconi, non c'è nessun motivo di proseguire con questa bozza, che è così brutta.

      Ovvero: l'unico motivo è che a Renzi piace così. Ma è brutta. Non è brutta solo per il presidenzialismo. Non è brutta solo per l'unicameralismo. È brutta in tanti posti diversi, è scritta male. Io la butterei via e ne farei una migliore.

      Invece Renzi ci ha messo la faccia, e se non la votiamo non vogliamo il cambiamento, e blablablà. Al danno si aggiunge qui la presa in giro.

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    3. Opinione leggittima, ma io considero queste riforme un cambiamento in meglio e soprattutto credo che questa sia un occasione più unica che rara per riuscire ad approvarle. Possiamo buttarla via e riscriverla , per poi votarla tutti compatti come suggerisce il buon Bersani. C'è solo un problema: o Bersani ha l'alzaihmer e non si ricorda che lui la maggioranza al Senato non era riuscito a trovarla nemmeno piangendo in cinese, oppure Bersani se lo ricorda e allora significa che lui le riforme non le vuole. E non perchè siano brutte, ma perchè portano il nome del "principale esponente della corrente avversa".

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    4. no, io voglio cambiare eccome: io voglio il proporzionale puro. Se gli italiani vogliono votare 10 partiti, vogliono anche che non governi un partito solo, ma una coalizione, come è sempre successo, e la volontà degli elettori va rispettata, e non violentata con leggi elettorali che fanno diventare per forza un partito maggioranza da solo.

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