A questo punto mi sembra di aver notato una cosa: quando Matteo Renzi si trova davanti a un problema, un qualsiasi problema, non fa mai finta di non vederlo. Questo gli fa onore. Purtroppo lo stesso Matteo Renzi, quando si trova davanti un qualsiasi problema, tende a liquidarlo sempre come un problema di comunicazione.
Prendi la legge elettorale. Alcuni la trovano liberticida, ebbene, con questi Matteo Renzi è disposto a discutere, perché probabilmente se la trovano liberticida è anche un po' colpa di Matteo Renzi che non è riuscito a spiegare quanto sia invece democratico regalare il 54% al partito che si aggiudica il 40%.
Oppure, nel caso della Buona Scuola: possibile che ci siano insegnanti che non riescono a capire quanto sia importante competere per ingraziarsi i dirigenti scolastici? Evidentemente c'è un problema, e Matteo Renzi non nega che ci sia, quindi propone di riaprire discussioni a tutti i livelli. E in tutte queste discussioni, Matteo Renzi o qualcuno in sua vece porterà una lavagnetta o una presentazione in powerpoint in cui spiegherà quanto è buona la scuola in cui gli insegnanti vengono selezionati arbitrariamente dai dirigenti. Se fin qui non abbiamo capito, Matteo Renzi se ne fa una colpa: c'è stato un problema di comunicazione. È evidente che non si è spiegato bene. Se si fosse spiegato bene, avremmo capito e oggi saremmo dalla sua parte, non sciopereremmo più.
A un certo punto della vita qualcuno ti insegna che i cretini, purtroppo, esistono. Non tanti quanto generalmente si creda: ma sono comunque una minoranza di cui tenere conto. Minoranza trasversale per eccellenza: esistono cretini di tutte le età - le temps ne fait rien à l'affaire - di tutti i sessi, di tutte le fedi politiche e religiose (esistono persino cretini atei); educati e maleducati; coltissimi e ignoranti, questi ultimi assai meno pericolosi dei cretini laureati. I cretini non hanno poi colpa se sono fatti così: prendersela con loro, oltre che sciocco, è invero controproducente, perché nulla caratterizza un cretino più della tigna che li assale se qualcuno glielo rinfaccia. A un certo punto della vita impariamo - chi fa carriera negli scout prima di altri - a trattare i cretini con diplomazia. Ciò è già metà dell'opera, perché quando sai gestire i cretini, anche chi cretino non è te ne dà atto. Si impara per esempio a non dire mai: "Non hai capito", che è la classica frase che fa imbizzarrire il cretino che vorresti montare. Al massimo gli dirai: "Mi sono spiegato male". Ecco, Matteo Renzi non fa che dirci: mi sono spiegato male. Mi spiegherò meglio. In storia della filosofia si chiama intellettualismo etico: l'idea che esista un solo Bene, e che chi non lo sceglie possa avere solo un difetto di comprendonio, cui il buon Socrate sperava di ovviare con un po' di ironia, maieutica ecc, e Renzi con una migliore gestione di twitter e delle ospitate in tv. Sia come sia, ogni volta che parla di un problema di comunicazione, io ho la sensazione che mi stia dando del cretino.
Ecco, vorrei tentare di confortarlo su questa cosa: no Matteo Renzi, tu non hai un problema di comunicazione. Io trovo anzi che tu comunichi benissimo le cose che pensi e che vorresti realizzare - e che in parte hai già realizzato. Volevi vincere portando il Pd più al centro, lo hai detto e lo hai fatto - e se continui a pigliare meno voti di Veltroni nel 2008, non è un problema di comunicazione: è proprio che in questa cosa (comunicata benissimo) ci credono meno italiani di quanti credevano a Veltroni nel 2008: meno male che nel frattempo Berlusconi è bollito e Grillo non ha un progetto.
E anche la Buona scuola, davvero, non ha un problema di comunicazione. Se scioperiamo, se smettiamo di votare il Pd, è proprio perché abbiamo capito benissimo che tipo di scuola hai in mente: e semplicemente non è la scuola che abbiamo in mente noi. Tu e noi rappresentiamo interessi diversi, e quindi siamo in lotta, come sempre dovrebbe accadere in democrazia. Continuare a spiegare affannosamente le stesse cose, con gli stessi slogan; a sbracciarsi alla lavagna; potrebbe essere controproducente. Spero di essermi spiegato bene.
Se riesco ad essere empatico con Renzi credo che lui si stupisca nel ricevere tutta questa acredine nei confronti di misure che vanno esattamente nella stessa direzione già tracciata dai suoi predecessori. Il PD più al centro? e Casini e Mastella non erano già centro? Elettori PD che hanno continuato a votare un partito che in Italia e in Europa (con il gruppo dei "socialisti") è nel tempo diventato il principale paladino dell'ordoliberismo e del darwinismo sociale che all'improvviso si oppongono alla privatizzazione della scuola? Forse ci sono solo ragioni di tipo corporativo. O forse il collante dell'elettorato PD era l'antiberlusconismo, il nemico contro cui fare squadra, che purtroppo è venuto improvvisamente a mancare (Salvini non è ancora percepito come supervillain). Fa bene quindi Renzi a sforzarsi di comunicare meglio con un elettorato sedicente di sinistra che ha bisogno di un linguaggio leggermente diverso da quello da lui usato, linguaggio che è stato determinante per sfondare finalmente al centro (obiettivo perseguito e fallito da Veltroni e Bersani).
RispondiElimina