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mercoledì 25 novembre 2015

L'Isis è tra noi. E non vuole che andiamo in gita

First We Take Torpignattara... 

Cari operatori locali del terrore: politici, opinionisti e semplici reporter a caccia di segni che l'Isis sta arrivando, è qui, non farà prigionieri; care quinte colonne della Jihad prossima ventura, che posso dirvi? Potreste persino aver ragione.

In effetti non c'è motivo di pensare che gli errori commessi in Belgio o in Francia, in materia di immigrazione o integrazione, non siano stati ripetuti anche da noi; e che nell'hinterland di qualche città italiana non esista un ghetto come Molenbeek, dove gli integralisti possono nascondersi e fare proselitismo indisturbati. L'ipotesi è plausibile, non si può liquidare con un'alzata di spalle. Una Molenbeek italiana magari c'è.

A questo punto però dovreste mostrarcela.

Perché se tutto quello che riuscite a trovare è Torpignattara; e anche per dipingere Torpignattara come un ghetto islamico siete costretti a sforbiciare vecchi spezzoni d'interviste, ecco, no. Topignattara sicuramente non è il paradiso, ma altrettanto sicuramente non è il quartiere marocchino di Molenbeek. Se la minaccia islamica in Italia esiste, perché vi riducete a inventarvela? I vostri dossier dovrebbero essere gonfi di fatti, di soprusi, prevaricazioni documentate, musulmani che minacciano salumieri, donne costrette a velarsi, ecc. È da vent'anni e più che ci state raccontando di un'invasione islamica dell'Italia, come minimo a questo punto dovrebbero essere riusciti a imporre la Sharia almeno in una circoscrizione, un isolato, un ballatoio. Voi dovreste essere là, e documentare la cosa con tutta la Rabbia e tutto l'Orgoglio di cui siete sicuramente capaci. E invece.

E invece l'altro giorno un giornalista come Filippo Facci, non esattamente un becero qualunque, si ritrova a scrivere una cosa del genere:
Non voglio leggere che una gita scolastica è stata annullata perché prevedeva la visita a un Cristo dipinto da Chagall: voglio che gli insegnanti responsabili vengano sanzionati, o, addirittura, come ha scritto Claudio Magris sempre sul Corriere, licenziati.
La Grande Minaccia Islamica 2015: una gita scolastica annullata. Peccato che non sia semplicemente vero: che la notizia di una classe che rinuncia alla gita per non offendere gli alunni musulmani fosse già stata smentita dal preside della scuola nel momento in cui Facci si sedeva a scrivere il suo laico grido d'allarme. Poco importa: in mancanza di niente gli operatori locali del terrore hanno deciso che il segno dell'Apocalisse musulmana è questo: un consiglio di classe che blocca una gita per mancanza di adesioni (una cosa che è sempre successa, anche quando i genitori che non volevano pagare non erano ancora musulmani ma semplicemente poveri). Ne sta parlando la Meloni in tv proprio adesso a Porta a Porta, in palese cattiva fede. Nel frattempo il Miur ha mandato gli ispettori in quella scuola, al cui dirigente va tutta la mia solidarietà.

(Non so se vi rendete conto. Durante un consiglio di classe decidono di bloccare una gita probabilmente per mancanza di adesioni. Nel corridoio qualcuno mormora che è colpa dei genitori musulmani. La scuola finisce sui giornali. Claudio Magris sul Corriere vuole licenziare gli "insegnanti responsabili"! Cioè se tu blocchi una gita scolastica perché un po' di genitori non se la sente di pagare, Claudio Magris chiede al Corriere che tu sia licenziato, e il Ministero ti manda gli ispettori. Ma questo non è cavarsela a buon mercato? Forse si dovrebbe fare di più, magari iniziare a tagliare qualche parte del corpo al professore che non riesce a organizzare una visita d'istruzione. Non possiamo mica rischiare che vinca l'Isis).

Facci comunque non si preoccupa soltanto per le visite d'istruzione. Mali tempi incorrono:
Non voglio che la scuola pubblica elimini dai testi scolastici le parole «maiale» e «carne di maiale» (più tutti i derivati) per non offendere musulmani ed ebrei: 
A me questa è sfuggita: qualcuno ha proposto di togliere "maiale" e "ciccioli frolli" dai testi scolastici? Che io sappia a musulmani ed ebrei è fatto divieto di mangiarne, non di sentirne parlare o di leggere la parola su un libro. Insomma questa è una cosa che è successa davvero o un'esagerazione? E che bisogno c'è di esagerare, se in giro per l'Italia vige davvero la Sharia? Ma fateci degli esempi concreti.

Facci non fa che ripetere lo stesso schema che dall'11 settembre hanno ripetuto tutti gli operatori locali del terrore: siccome la Minaccia Islamica tarda un po' a manifestarsi, se la fabbricano in casa con quel che passa il convento. A Sarcazzo sull'Oglio un crocefisso è caduto da una parete e nessuno l'ha raccolto; nel comune di Massaveneta si sono rotti i coglioni di fare il presepe; la tal classe non va in gita: tutti segni che Maometto sta vincendo. In fondo l'Isis, quando proclama su Youtube di essere a poche miglia nautiche da Roma, non sta facendo la stessa cosa? Arrendetevi, abbiamo conquistato un quartiere di Tripoli, stiamo arrivando.

La grande maestra di questi professionisti del panico è stata ovviamente lei, Oriana Fallaci. Tre anni dopo aver vomitato tutta la sua Rabbia e il suo Orgoglio, pubblicò un testo che si presentava sin dal titolo come un'assai più ponderata riflessione sul tema Quei bastardi fottuti ci fanno il culo, tiriamo fuori le palle, Cristo! Il volume, il secondo della trilogia, si intitolava appunto La forza della ragione. 
"Stavolta non mi appello alla rabbia, all'orgoglio, alla passione. Mi appello alla Ragione".
In questo testo tanto ragionato, la Fallaci spiegava ai suoi lettori che lo Stato in quel momento (2004!) stava giungendo a una specie di concordato con le comunità islamiche operanti nel Paese. Cito da Cathopedia:


Le bozze d'intesa tra Stato italiano e comunità islamiche prevederebbero inoltre: il riconoscimento del venerdì come giorno di festa (per i soli musulmani, insieme alla domenica); la possibilità di interrompere il lavoro per recitare la preghiera rituale quattro volte al giorno; l'esenzione dal lavoro per gli islamici in occasione delle loro feste e per poter effettuare il pellegrinaggio a La Mecca; la possibilità per le donne di avere sui documenti d'identità la foto con il velo; la facoltà di usufruire del contributo dell’otto per mille; il riconoscimento della validità del matrimonio islamico con relativa facoltà da parte del marito di ripudiare la moglie o praticare la poligamia (attualmente punita dal Codice penale); l'obbligo per ogni mensa aziendale, scolastica, ospedaliera, carceraria di distribuire cibi islamici; il permesso di praticare la sepoltura dei cadaveri secondo il rito islamico (cioè il cadavere avvolto solo da un lenzuolo e sepolto a fior di terra, in contrasto con le nostre norme igienico sanitarie)...
Sono passati undici anni: qualcuno sa che fine hanno fatto quelle "bozze d'intesa"? Nel caso, potrebbe anche ragguagliarmi su quali "comunità islamiche" stessero facendo pressione sul governo Berlusconi per depenalizzare la poligamia? Ci sono tracce di queste bozze, da qualche parte, onde verificare se davvero qualcuno aveva intenzione di seppellire cadaveri avvolti in un lenzuolo a fior di terra? Perché tutte queste cose le scriveva la Fallaci, e la Fallaci ci stava parlando con la Forza della Ragione.

Adesso ve li faccio io degli esempi concreti. Io abito in un piccolo centro dove non ci sono moschee. Ufficialmente. Se parli coi ragazzi ce ne sono cinque o sei. Almeno fino a qualche anno fa il principale problema di sicurezza era la tensione tra arabi e pachistani - presso la stazione autocorriere ci fu una rissa memorabile. A una decina di chilometri da casa mia, qualche anno fa una madre musulmana difese sua figlia con la vita - e fu uccisa dal marito. Di cose successe più vicino a me non posso parlare; dico solo che ogni volta che sento un giornalista o un opinionista montare a neve un caso come quello della scuola di Firenze, mi sento preso in giro. Solo con le madrase clandestine ci sarebbe di che riempire un libro non ridicolo, e tutto quello che riuscite a trovare voi cazzari anti-islamici è una classe che non va in gita. Non fate senso solo come giornalisti, incapaci di notare quel che succede appena un po' oltre la punta delle vostre scarpe: fate pure pena come quinte colonne del terrore, bravi solo a spaventarvi a vicenda. L'Italia potrebbe anche diventare più pericolosa del Belgio, non lo so e non lo escludo; ma so che nel caso sarete gli ultimi ad accorgervene.

7 commenti:

  1. Bravo Leonardo, hai continuato davvero.
    Un tizio da altre parti (Nicolò Zuliani) ha dato una sfilza di link che instillerebbero molto più facilmente la paura islamofoba o islamocida, roba che sui giornali (o online o forse proprio su carta) ci è arrivata.
    Che dire? Per fortuna abbiamo delle forze di polizia e di intelligence che, al di là di quanto possano avere poca attrezzatura e molta crudeltà (dove non han benzina o dove ammazzano la gente a furia di torture), ci proteggono meglio di ciò che si può rilevare in Francia. E per fortuna per ora abbiam fortuna.

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  2. " L'Italia potrebbe anche diventare più pericolosa del Belgio, non lo so e non lo escludo; ma so che nel caso sarete gli ultimi ad accorgervene. "
    e cosa facciamo per impedirlo ? apriamo n moschee affidandole a imam indottrinati in arabia saudita e ci lamentiamo se la polizia cerca di identificare le persone che transitano nei centri di accoglienza non ufficiali come il Baobab a Roma. Sembra che per molti a sinistra il problema del terrorismo islamico sia provocato dai deliri della Fallaci e dalle ca@@ate di Salvini o quantomeno che queste siano più urgenti da combattere che la radicalizzazione dei musulmani in Europa (e no,non è censurando Libero che impedisci il nascere del terrorismo islamico) .

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  3. Io a dire il vero non mi sono lamentato, ma se ci tieni lo faccio: mandare i militari al Baobab è una cazzata elettorale. Fin qui nessun militante Isis è arrivato coi barconi, che è il modo più pericoloso di arrivare qua - quelli esplosi in Francia avevano tutti cittadinanza europea e quando si spostavano non disdegnavano gli alberghi. Parliamo di gruppi organizzati: spiegami chi sarebbe così coglione da organizzare il trasferimento di un gruppo operativo via barconi.

    Se ci sono n moschee affidate a imam indottrinati in Arabia Saudita (che en passant è un nostro alleato e cliente di armi; questo magari potrebbe essere considerato altrettanto grave) i giornalisti potrebbero come minimo farcelo sapere, fare una campagna ecc. ecc. Se invece di imam indottrinati dai sauditi io leggo di gite scolastiche andate a monte, ho la sensazione che la prima linea dell'informazione italiana contro il terrorismo sia una squadra di peracottari. Libero non è che andrebbe censurato; andrebbe chiuso per truffa e circonvenzione di incapaci. Oppure scriva in prima pagina che è un foglio satirico soltanto vagamente ispirato ai fatti del giorno.

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    1. Voto per la seconda opzione.

      Scherzi a parte, anche a me fa salire il sangue alla testa la propaganda che ci impone come normale un carro armato sotto casa "ma noi non rinunciamoainostrivalorieallenostrelibertàetc".

      (e non è Libero il vero problema, è proprio il Corriere, inteso come figura dello spirito)

      Ciò detto, un bel post (per quel che vale la mia opinione), ma occhio al fegato.

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  4. Le famose bozze non saranno state messe in pratica ma in quegli stessi anni la Laicità dello Stato ha subito duri colpi: sulla libertà di disporre del proprio corpo e rinunciare alle terapie, sulla procreazione assistita (con una legge che... ne vogliamo parlare?).
    I maiali non avranno rischiato di sparire dai libri scolastici, Darwin sì, con una riforma discutibile. Piccolo particolare: non erano i musulmani a chiederlo: quello dallo sguardo spiritato, alla Camera, non era un iman barbuto ma Quagliarello, quella della riforma no-Darwin non portava il velo ma esibiva una notevole cotonatura. Ora, io capisco sia tremendamente più facile fare i laici con le religioni dei poracci, ma dov'era tutta 'sta gente che adesso arde di furia per la laicità offesa? Anche allora a scrivere su Libero o sul Foglio? A fare la (laicissima) foglia di fico di cotanti quotidiani?
    (scusa se sono andato fuori tema, ma sentire 'sta gente che si sente mortalmente offesa dal non poter camminare sui marciapiedi o teme l'irreparabile danno alla cultura occidentale inferto dalla censura sui suini, no eh...)

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