Quello che sta succedendo sarebbe divertente, non stesse capitando a noi. Per sommi capi: il movimento che ha sempre osteggiato la legge elettorale di Renzi, ora vuole andare a votare al più presto proprio con quella legge; il partito che trovava la stessa legge bellissima, democraticissima, un esempio per tutta l'Europa... ora la vorrebbe cambiare. Nel frattempo si rinfacciano la scarsa coerenza, che pare sia una virtù imprescindibile se fai politica. Entrambe le fazioni sono guidate da personaggi che in passato avevano promesso di ritirarsi dalla politica in caso di sconfitta: Beppe Grillo prima delle catastrofiche europee del 2014; Matteo Renzi prima di questo referendum che evidentemente si illudeva di vincere, o almeno di perdere di misura. Probabilmente continueranno a sfidarsi anche nel '17.
Da questa distanza l'italicum è sempre sembrata una legge pessima, e più adatta a Grillo che a Renzi. Lo scrivevo all'indomani del vertice del Nazareno, non ho avuto in seguito motivo per cambiare idea; (l'ho scritto anche sul quotidiano di riferimento del Pd, finché ho potuto). Non solo era una legge che faceva confusione tra presidenzialismo e parlamentarismo e attribuiva un premio abnorme; ma col ballottaggio avrebbe naturalmente premiato il voto contro, ovvero il M5S. Credo che Grillo oggi sia d'accordo, se ora propone di estendere la stessa legge al Senato (anche se non si può). Credo che anche al Pd condividano la stessa opinione, se smaniano di cambiar legge. Ma ci vuole una maggioranza e non è detto che ci sia.
C'è poi il solito problema del Senato: con una delle sue tipiche mosse impazienti, Renzi fece approvare una nuova legge elettorale che cambiava soltanto il meccanismo della Camera, confidando sul fatto che il referendum confermativo avrebbe eliminato le elezioni del Senato. Era una fiducia, col senno del poi, veramente mal riposta. Confesso: credevo che dietro ci fosse una qualche machiavellica astuzia; anche se fosse stato sconfitto al referendum, Renzi sarebbe rimasto a Palazzo Chigi con la scusa che a quel punto bisognava rimetter mano alla legge elettorale. Il fatto che giusto un mese fa la direzione del Pd avesse dichiarato ufficialmente di volerla modificare era un indizio ulteriore in tal senso. Mi sbagliavo: una volta sconfitto, Renzi non ha voluto restare a Palazzo Chigi un attimo in più del necessario, con tanti saluti al dibattito sulla legge elettorale. Se poi non si riuscisse a formare un altro governo, e si andasse davvero a votare in questa situazione con l'italicum alla Camera e il mattarellum emendato dalla Consulta al Senato, sarebbe davvero reponsabilità di Grillo?
Più in generale: chi dei due ci sta facendo una figura migliore? Non è solo una questione di successo elettorale: oggi Renzi è nella polvere e Grillo è sugli altari, due anni fa era il contrario, chissà che succederà da qui in poi. Ma chi dei due sta mostrando di avere più il polso dei suoi elettori e in generale degli italiani? Chi dei due sta approfittando meglio della situazione - e la politica è anche l'arte di approfittarne? Chi dei due si sta rivelando il migliore politico?
Su un'altra cosa sbagliavo: non credevo che i grillini avrebbero fatto una campagna referendaria così intensa. Ero convinto che questa volta avrebbero lasciato alla propaganda renziana campo libero perché, tutto sommato, una vittoria del Sì non li avrebbe affatto danneggiati. E dopo Roma non mi sembravano così ansiosi di prendere il potere. Mi stavo sbagliando. Il M5S rischia seriamente di vincere un'elezione nel 2017. Se succedesse, attenzione, non sarà una vittoria dell'antipolitica. Se Grillo vincerà, sarà grazie alla sua astuzia e alla sua capacità di cogliere le opportunità e metterle a frutto. Vincerà perché sarà stato più bravo, o gli altri molto più scarsi. In ogni caso se la sarà meritata.
Grillo ha detto di andare a votare con la legge elettorale dopo che verranno eliminati gli elementi incostituzionali, che se ho ben capito è il super premio di maggioranza.
RispondiEliminaA Grillo piace vincere facile. Fa eleggere in parlamento con le cretinarie, inaugurando la cloudemocracy (un posto virtuale dove tutto è truccabile) una massa di sfaccendati perdigiorno da bar a reddito zero, li manda a pigliare 20.000 euro al mese e gli chiede di restituirne qualche migliaio. Ora ce ne sono altri 60 milioni che aspettano il loro turno!
RispondiEliminaDalla tua raffinata analisi politica penso di aver indovinato chi sei: Fabrizio Rondolino! Ci ho preso?
Elimina"Grillo ha detto di andare a votare con la legge elettorale dopo che verranno eliminati gli elementi incostituzionali"
RispondiEliminaNon solo. I suoi hanno depositato una proposta di legge in Senato per cui qualsiasi legge uscirà dalla Consulta (che però potrebbe anche dichiarare l'Italicum TUTTO incostituzionale, e allora si ripartirebbe da zero), si applica automaticamente anche al Senato. Piccolo problema: la Costituzione che hanno difeso tanto, non dice con precisione quale dev'essere la legge elettorale, ma dice che per il Senato deve essere su base regionale, quindi l'Italicum, non importa quanto rabberciato, è impossibile da applicare al Senato. E comunque chi gliela voterebbe la fotocopia dell'Italicum affettatum al Senato?
FAI GIRARE, GRILLO VOTA CON LA KASTA!!!!!!
Credo che gli errori di Matteo Renzi si possano sintetizzare in questi due punti: a) non ha voluto che le riforme venissero approvate in parlamento, ma anzi ha cercato lo scontro con Berlusconi confidando nel voto popolare; b) ha approvato una legge elettorale valida solo per la camera che ora gli ostruisce la via d'uscita delle elezioni. Grillo da parte sua non ha molti meriti, se quello di aver tenuto botta in questi tre anni. Se consideriamo com'era iniziata la legislatura per i cinque stelle, questo risultato è ammirevole. Da qui a farlo un genio della politica però ne passa, diciamo che è stato capace di amministrare bene il suo capitale di voti e consenso.
RispondiEliminaLa legge elettorale per il Senato, al momento, sarebbe il Porcellum emendato dalla Suprema Corte, non il Mattarellum.
RispondiEliminaE la "Suprema Corte" sarebbe la cassazione, non la Corte Costituzionale.
Eliminachi vince è sempre il più bravo, alle volte anche solo a imbrogliare.
RispondiEliminaora tutti vorrebbero renzi al governo per accusarlo di essere attaccato alla poltrona e di voler disattendere il voto popolare...
insomma è iniziata una campagna molto divertente e lunga
Credo che in questo momento storico la classe politica stia mostrando non poco dilettantismo. E, tra tanta improvvisazione, i grilli, che in quanto "cittadini" sono per forza dilettanti, possono navigare a gonfie vele
RispondiEliminain democrazia non vince chi e' piu' bravo, ma chi prende piu' voti
RispondiElimina