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giovedì 14 novembre 2019

Un meme cambierà il mondo (in peggio)

Vi so soltanto dire che io della Meloni a scuola non avevo mai sentito parlare, e adesso vedo ragazzi dodicenni che cantano Io Sono Giorgia. Diventeranno tutti fasci? Spero di no, ma tra qualche anno voteranno e molto spesso gli indecisi vengono attirati da personaggi che hanno già conosciuto, per cui sì, una percentuale non so quanto piccola di ragazzi tra qualche anno, cercando un politico da votare, penserà: questa almeno la conosco, è una madre, è cristiana, fa i tormentoni simpatici, vabbe' la voto. È una percentuale decisiva? Non lo so, dipende, ma in linea di massima io anche solo un piccolo aiutino alla Meloni non lo darei. Conosco gente che ha votato Radicale nei '90 perché avevano candidato Ilona Staller nell'84 (se mi è consentito paragonare un discutibile personaggio dello spettacolo a un parlamentare di spessore come fu Ilona Staller).

E visto che ormai la figura di Matusalemme l'ho fatta anche stavolta, vi dico anche un'altra cosa: questo dibattito si faceva già trent'anni fa per le imitazioni di Andreotti al Bagaglino, davvero, mi rendo conto che i meme siano la rivoluzione copericana della comunicazione, ma dal mio evidentemente ormai remoto punto di vista non sta cambiando quasi nulla sotto il sole. La satira non è l'arma fine-di-mondo, in certi casi è una bomba carta che fa male un po' a casaccio, in altri può anche essere una lama impugnata dal lato sbagliato e se il politico se ne accorge e afferra il manico ciao, se pensavi di cambiare il mondo con la satira veramente ciao, ma forse i meme funzioneranno meglio? sì sì va bene ciao.

4 commenti:

  1. Ahia, temo tu ti sia precluso per sempre una comparsata a Propaganda Live. Oppure no, chissà, può darsi tu te la sia guadagnata proprio per aver mosso questa critica: può darsi ti arriverà l'invito ad illustrarla, per dar prova pubblica di quanto sia democratico quel salottino, di quanto sia disponibile a misurarsi con la critica. Però arrivi tardi, l'argomento è già stato affrontato e liquidato con un corto di Gipi ("Se ti muovi, dai voti a Salvini": https://www.youtube.com/watch?v=_O-GUpePOuA).

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    1. Beh capisco anche il punto di vista di Gipi, e a volte la satira può anche davvero offrire argomenti a chi si oppone al potere. Ma un meme può arrivare a un punto limite dopo il quale è più amplificazione che parodia, credo.

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  2. In effetti, da che mondo è mondo (e da che mass media sono mass media) uno dei modi per assicurare il successo di un prodotto è farne la parodia: se ne aumenta la visibilità, estendendola anche un target diverso da qlo per cui è stato pensato il prodotto, un target che apprezza che il prodotto venga "preso in giro". Se non sbaglio, quasi contemporaneamente a CUORE di De Amicis, ne uscì la parodia, che si chiamava PANCREAS, se ricordo bene. Il trucco non è nuovissimo.

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  3. Pancreas di Giobbe Covatta, circa 100 anni dopo...

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