[Sotto il titolo "Twitter, Wu Ming e una questione minuscola", fino al pomeriggio del 28 febbraio, c'era un lungo pezzo, tenuto per mesi nella cartella delle Bozze, in cui rivangavo un'annosa discussione coi Wu Ming e chiedo la rimozione di un tweet.
Con una notevole tempestività i Wu Ming mi hanno scritto comunicandomi l'intenzione di rimuovere quel tweet. La mail si legge qui. Questo per me chiude la discussione, e quindi il pezzo torna nella cartella da cui proveniva.
Sto riflettendo se cancellare anche i commenti – quelli critici nei miei confronti li terrei anche, mentre quelli offensivi nei confronti dei WM preferirei eliminarli
Tutto qui e grazie per l'attenzione. È rarissimo che io cancelli un pezzo, ho sempre l'illusione che tutti questi anni di archivio un giorno possano essere utili a qualche povero dottorando in storia o in psicopatologia; però stavolta mi sembra giusto così. Scusate].
Per quello che conta hai tutto il mio appoggio. E poi Q è uno dei tre o quattro libri che non ho finito... Ivo
RispondiEliminaOcchio a non esagerare dall'altra parte, mi pare di capire che lo spirito del post non ci azzecchi granché con questo livello di commenti. Gli insulti ti mettono allo stesso livello dell'insultante, e il fatto che non ti sia piaciuto un libro (che a me tra l'altro piace moltissimo) non può dare indicazioni sulla qualità morale dello scrittore.
RispondiEliminaUna querela per aver IPOTIZZATO di INVENTARE una certa cosa su una certa persona, presentata quindi appunto dichiaratamente come balla? Come si vince peraltro in modo chiaro anche dal resto dello scambio su Twitter, che non è linkato direttamente e nessuno avrà voglia di andarsi a leggere.
EliminaScusa, volevo rispondere al primo commento.
EliminaE ho pure scritto "vince" al posto di "evince"...
EliminaMi permetto di dire che va tutto bene fino all'ultimo periodo: di fatto stai pietendo, implorando uno più grosso che ti lasci in pace, e poi amici come prima, perché in fondo ti sarebbe pure tanto simpatico, eh, se solo non ti mettesse così i piedi in testa.
RispondiEliminaC'è una parola, in tedesco, che non ricordo mai, che significa provare imbarazzo assistendo a quello che fa qualcun altro. Ecco, ho provato quello.
(Poi magari te lo cancellano, quel tweet, ed hai ottenuto lo scopo, ma vale davvero la pena perderci così tanto la dignità?)
A me pare più che altro un comportamento passivo-aggressivo da manuale. A due anni di distanza dal fatto, resta un intenso retrogusto di vendetta consumata a freddo. Tanto su Twitter rimarrà l'ultima parola. Perché su Twitter i Wu Ming non possono più rispondere, ormai. Almeno senza sputtanarsi, dopo l'addio sbandierato ai quattro venti.
EliminaAltrimenti davvero non si spiega la scelta di esporsi al rischio di dare visibilità a un'"accusa" infamante che visibilità non l'aveva avuta, anziché scrivere una mail in un qualunque momento degli ultimi due anni vissuti a quanto pare nel terrore, per chiedere di rimuovere quel tweet, senza pretendere il pubblico riconoscimento di una vittoria morale.
Ciao, giusto per bilanciare i due commenti qui sopra: io sono un avido lettore di tutta la produzione Wu Ming, Giap incluso, trovandomi quasi sempre d'accordo, e anzi venendone spesso illuminato.
RispondiEliminaMa questa volta, mi sembra chiaro che WM1 ha commesso una leggerezza. Un genitore di alunno che cerchi nome e cognome di un insegnante, trova quel tweet; io, personalmente, ho trovato complicato capire qual era l'argomento che stavano portando avanti in quel thread; un lettore distratto o affrettato ne porterebbe a casa soltanto una brutta pulce nell'orecchio.
E sono sicuro che di fronte a una situazione così, un WM, da fuori, si darebbe torto da solo. :)
boh. a me pare il vecchio apologo "mettete in giro la voce che si incula le galline; dovrà andare in televisione a smentirlo". sicuramente precedente a internet...
RispondiElimina(solidarietà comunque eh... e grato al caso - "grazie ar caso", dicevano dove abitavo prima - di essere uno che della reputazione non sa che farsene)
150 commenti a riguardo su Hookii… https://hookii.org/twitter-wu-ming-e-una-questione-minuscola/
RispondiEliminaE' sempre una questione di ego ipertrofico. Io sono il big boy, quello che vende i libri, viene questo insetto a scassarmi il cazzo e mi mette nell'angolo. E quindi la butto giù pesante, non è che posso essere sconfitto da un insetto.
RispondiEliminaAbbiamo tutti degli ego ipertrofici e una smisurata (e spesso mal riposta) considerazione di noi stessi. E questa miscela esplosiva, dentro la echo chamber dei social network, è diventata una deflagrazione incontenibile. Tuttologi a tempo pieno con l'egocentrismo a palla.
Anche io (senza che per altro nessuno se ne sia accorto) me ne sono andato da tutti i social network. Al mio ego per deflagrare non servono certo le casse di risonanza.