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sabato 24 febbraio 2024

La guerra mondiale è già cominciata?

La guerra, noi pensavamo che avrebbe immediatamente rovesciato e capovolto la vita di tutti. Invece per anni molta gente rimase indisturbata nella sua casa, seguitando a fare quello che aveva fatto sempre. (Lessico Famigliare).

https://it.wikipedia.org/wiki/Beatus

– Se anche una guerra mondiale fosse già scoppiata, che senso avrebbe scriverlo qui. Nessuno. O forse il senso è da cercare in quell'antica superstizione italica che prende il nome di scaramanzia. Mentre tutti là fuori fanno previsioni e sperano di azzeccarle (se le fanno tutti i giorni, prima o poi una dovrebbero azzeccarla) può darsi che io scriva per l'esatto contrario; per far sì che quello che immagino non si avveri. Quattro anni fa oggi, una circolare avvisò che le scuole dell'Emilia-Romagna sarebbero rimaste chiuse per una settimana per un concreto rischio epidemico. Io scrissi che mi sembrava assurdo, una settimana non avrebbe cambiato niente. Avevo probabilmente ragione: una settimana non avrebbe cambiato niente. Avevo decisamente torto: le scuole riaprirono in settembre.  

– (Invece due anni fa dissi in una classe di stare tranquilli perché no, i russi stavano soltanto mostrando i muscoli, ma non potevano invadere un'altra nazione sovrana. Purtroppo Putin non volle ascoltarmi e un anno fa cominciai a notare che non stavamo vincendo. Vedete, statisticamente prima o poi uno ci azzecca; mai quando vorrebbe). 

– A chi ti dice che studiamo troppo Storia (sì, qualcuno ogni tanto lo dice), mostra la cosiddetta intervista a Putin di Tucker Carlson. Che appena prova a fare una domanda che abbia senso per un americano (signor Putin, perché ha invaso l'Ucraina?) viene travolto da una lunga digressione storica che parte dalla Rus di Kiev e non può replicare, non può notare le distorsioni, le pure invenzioni, perché non ha la minima idea, non capisce neanche di che millennio si stia parlando. Conoscere un po' di Storia può aiutarci a non lasciarci fregare dal primo dittatore che ti propone la sua narrazione. 

– Così come può servirti a capire quanto tutto sia relativo, spesso, e arbitrario. Per esempio: quando scoppiò la seconda guerra mondiale, non tutti lo accettarono subito, il nome non prese piede immediatamente. Per diversi mesi sembrò un conflitto circoscritto. È vero, Germania e URSS avevano invaso la Polonia, ma era stata una guerra lampo. È vero, Regno Unito e Francia avevano dichiarato guerra alla Germania, ma per un po' non successe quasi niente. Poi la Francia fu travolta, e a quel punto De Gaulle lo ammise: questa è una guerra mondiale (l'alternativa era che fosse una guerra persa). Ma quando era cominciata? 

Dipende. È una nozione arbitraria, di solito elaborata dai vincitori. Di solito la consideriamo iniziata il 1° settembre del 1939, come un anno scolastico (che infatti finisce nell'estate di sei anni dopo). Ma è mondiale perché interessa anche il Pacifico, e in Pacifico il Giappone aveva già invaso la Cina da qualche anno. Del resto anche in Europa l'espansionismo tedesco (e italiano) aveva iniziato a manifestarsi ben prima; la guerra di Spagna vede già impegnati bombardieri tedeschi e fanti italiani, contro un governo socialista e sostenuto dall'Unione Sovietica. Potremmo anche dire che la Seconda Guerra Mondiale comincia in Spagna: se non lo facciamo, è perché all'appello mancavano le democrazie occidentali, ovvero quelle che reclamano di averla vinta e scelgono di raccontarla in un certo modo. Molti combattenti, volontari o meno, intuivano già che la Spagna era soltanto uno dei teatri di un conflitto più grande. Nessuno lo chiamava ancora per nome, ma a volte il nome è l'ultima cosa che arriva, quando proprio non si può negare l'evidenza del fenomeno. 

– In questi giorni sta succedendo quasi il contrario: sempre più osservatori ci informano che il conflitto in atto è un conflitto mondiale. C'è un asse del male ormai abbastanza definito: la Cina che appoggia la Russia che istruisce l'Iran che arma Hamas. Criticare Israele significa sostenere la Russia, ovvero tradire l'Ucraina, ovvero sei un traditore della patria dell'Occidente. Questi appelli di solito partono sempre da personaggi di area cosiddetta liberale che due anni fa ci spiegavano che un'eventuale guerra contro la Russia sarebbe stata breve, brevissima, e vittoriosa entro l'inverno. Ora che le cose sembrano andate diversamente, scopriamo che la Russia non ha intenzione di fermarsi, dopo l'Ucraina sarà la volta dei Paesi Baltici, della Moldavia, l'esercito che non ha preso Odessa in due anni ce lo dovremmo trovare a Berlino in pochi mesi. Chi si affanna ogni giorno in questa propaganda spicciola somiglia al giocatore che due anni fa pensava di avere le carte giuste e non vuole accettare che si sbagliava: fosse per lui, continuerebbe a raddoppiare la posta finché la sorte non gliele servirà. Molto meno nervosa appare la destra di governo: vuoi perché deve fare dimenticare anni e anni di simpatia per Putin, vuoi perché governando un po' il polso del Paese lo senti, e il Paese tutta questa voglia di guerra decisamente non ce l'ha. 

– Ce l'hanno i borghesi. Qui l'analogia è più con la Prima Guerra che con la Seconda: quando a chiedere a gran voce l'Intervento erano le pagliette, gli avventurieri, i futuristi, oltre ovviamente alla Fiat e all'Ansaldo. Oggi invece è una tribù che pur avendo occupato ormai tutti gli organi di stampa lasciati liberi da Mondadori-Angelucci, non riesce ad avere una rappresentanza politica, o meglio: è perfettamente rappresentata dalla sociopatia dei personaggi che dovrebbero rappresentarla, un Renzi o un Calenda o il radicale di turno. Quel che possono fare è bersi la propaganda Nato: rielaborarla in messaggi interessanti per il pubblico italiano è una missione al di sopra delle loro capacità e possibilità. Il grillismo prima, e il covid in poi, li hanno fortificati nella percezione di essere gli unici intelligenti in un Paese di stupidi, e questo è sostanzialmente tutto quello che hanno da dire a chi non gli dà retta: siamo stupidi. Stupidi a non capire che Putin è debolissimo e sta per perdere, serve ancora un piccolo sforzo; stupidi a non capire che Putin è minacciosissimo e potrebbe invadere dopodomani l'Unione Europea, stupidi a manifestare contro un genocidio senza capire che Israele è minacciato nella sua stessa esistenza, stupidi a non capire che un minuscolo Paese al centro del Medio Oriente non è un'esca, bensì un baluardo contro l'invasione araboislamica dell'Europa, e così via. Soprattutto siamo stupidi perché ogni volta che ci chiamano stupidi, non ce ne convinciamo: è sconfortante. Non c'è più Berlusconi a spiegar loro come si parla alla gente, o a parlare alla gente visto che loro non sono capaci: e si vede. 

– Magari non è ancora iniziato, ma un conflitto su scala planetaria è forse inevitabile. Nei prossimi anni la crisi climatica causerà la morte di centinaia di milioni di persone. Non moriranno di caldo – alcuni sì, ma la maggior parte degli effetti del riscaldamento: crisi energetica, carestie, epidemie. A chi ti chiede perché studiare Storia puoi rispondere che a volte ti dà qualche dritta, ad esempio di solito quando compaiono due cavalieri dell'Apocalisse (Carestia, Epidemia) il terzo è dietro l'angolo, ed è Guerra. L'unico motivo per cui una corsa all'accaparramento delle risorse primarie – alimentari ed energetiche – non debba per forza sfociare in un conflitto mondiale è la presenza di arsenali nucleari che garantirebbero a tutte le parti una mutua distruzione assicurata: purtroppo questo è anche il motivo per cui un conflitto su larga scala nel territorio europeo era inimmaginabile, fino a due anni e qualche giorno fa.

– ...niente, volevo finire con una nota di speranza, anche solo una battuta, ma non mi viene: se qualcuno vuole aggiungerla qua sotto, prego.

30 commenti:

  1. La _Recherche_ è là: se hai cinquant'anni, è probabille che tu possa rileggerla almeno trenta volte.

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    1. Forse se avessimo dato agli Ucraini tutte le armi che ci chiedevano, già due anni fa, adesso Putin non starebbe vincendo. E non si sarebbe saldato con Iran, Nord Corea, etc., e i baltici non si cagherebbero sotto (i moldavi credo siano già rassegnati), la Germania non si starebbe riarmando, Svezia e Finlandia sarebbero ancora neutrali, e faremmo tutti dei discorsi diversi. Ma eravamo troppo intelligenti per cascarci, noialtri, in questa trappola della guerra; altro che stupidi, stupidi a chi?

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    2. Anche la Verdurin diceva 'noi' quando si riferiva alla Francia, durante la Prima guerra mondiale.

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    3. Enrico io di armi in casa non ne ho, ma sentiti libero le tue di darle all'Ucraina, in modo che moldavi ed estoni possano dormire sonni tranquilli.
      (Non è che io sia "troppo" intelligente, ma abbastanza per notare che i russi non hanno il controllo né dei cieli né del Mar Nero, per cui tutto questo allarmismo è propaganda per i gonzi, tra l'altro pagata poco e fatta male).

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    4. Spero solo di non vederti in piazza il 25 aprile, potrei morire dal ridere.

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  2. Caro Leonardo, il post iniziava bene, ma poi verso la fine ho trovato un pezzo di propaganda putiniana incastonato come un diamante che mi ha fatto strabuzzare gli occhi. La cosa curiosa è che tu lo riporti acriticamente nonostante contraddica non solo la prima parte del post, ma anche tuoi post del passato.
    Alcuni anni fa avevi scritto un post circa il paradosso delle braghe del PD (l'elettore non vota PD perché poi si allea coi centristi, dunque il PD prende pochi voti, dunque il PD è costretto ad allearsi coi centristi: gli interessati possono googolarlo).
    Oggi ci parli di come Putin viva in un mondo tutto suo, con una propria visione della storia (vedasi intervista a Tucker Carlson da te citata); è proprio a seguito di questa visione bizzarra della storia che Putin ha creato tanti conflitti congelati, ha scatenato la guerra contro l'Ucraina è, se potesse, attaccherebbe anche i Baltici, la Polonia e magari qualcun altro, in fondo Dugin ha sempre ripetuto di voler arrivare a Lisbona.
    Ma oltre a volerlo, lo farebbe?
    Putin è un dittatore e se ne frega delle perdite russe: se è convinto di non avere conseguenze, attacca; se invece sa che hi sarà una reazione, non lo fa.
    Su tali basi, l'idea che Putin approfitti del caos generato dalle elezioni USA prossime venture per un colpo di mano da qualche parte non è peregrina: se anche muoiono 1 milione di contadini siberiani, a lui cosa cambia?
    E qui ritorna il paradosso delle braghe del PD: le L'Occidente fosse unito, saldo e si mostrasse capace di reagire, sicuramente Putin non attaccherebbe (e quindi i vari filorussi diranno "vedete che non c'era pericolo?"); se invece l'Occidente fa trapelare che in fondo dei Baltici chi se ne frega, Putin potrebbe farci un pensierino.
    Tale "paradosso delle braghe della NATO", chiamiamolo così, è stato ridicolizzato dai troll filorussi con l'argomento "Ma come, prima ci dite che la Russia è in ginocchio e poi che sta per attaccarvi?".
    Faccio notare la mancanza di fantasia: si tratta dello stesso argomento novax "Ma come, prima ci avete detto che il vaccino avrebbe risolto tutto, e adesso ci dite che serve una seconda dose?"
    Quindi io rispetto il tuo punto di vista di non considerare Putin una minaccia, ma per piacere non usare gli argomenti dei troll filorussi o dei novax, visto che non solo non sei né l'uno né l'altro, ma hai anche già perfettamrnte illustrato situazioni di questo tipo col paradosso delle braghe del PD.

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    1. PS. Uno che da dello stupido a chi non la pensa come lui è Calenda, ma ti consiglierei di non crucciarti troppo della cosa: lui da dello stupido a tutti, credo anche al proprio panettiere 😉
      Non è che se Calenda ripete a iosa che sei stupido, allora lo diventi davvero 😀

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    2. Mannaggia, Leonardo non dà ragione alla NATO.
      Leonardo! Da' ragione alla NATO subito!
      Leonardo da quando dà ragione a Putin non è più lo stesso.

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    3. @Nadia Putin non è che viva in un mondo suo, ma è in grado di offrire al suo pubblico una narrativa coerente.
      I Paesi Baltici sono nella Nato; attualmente attaccare direttamente la Nato è una mossa sconsiderata e perdente che Putin non avrebbe nessun interesse a farla. Se la farà sarà un errore per lui e un disastro per l'umanità, ma nel frattempo si tratta di capire quanta Ucraina vuole tenersi.

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    4. @Leonardo
      Il problema che io vedo è che Putin compie una mossa non valutando (come farebbe un capo di stato democratico) in base a perdite e interessi, poiché a lui di perdere anche 1 milione di russi non interessa.
      Putin ha destinato 1/3 del bilancio russo all'esercito, sicuramente un esercito sgangherato, ma che può comunque contare su una massa di "carne" enorme e che non si perita ad usarla: a titolo di esempio, penso che tutti qui conoscano la storia di Murz, della sua denuncia circa le 16 000 perdite russe nell'ultima settimana della battaglia di Adviivka e come la storia sia finita con una pallottola nel cranio dello stesso Murz.

      Putin attacca se crede che l'Occidente non reagirà; adesso vediamo la situazione.
      L'Europa è divisa in mille rivoli, ognuno pensa per sé, i tedeschi tergiversano sui Taurus, l'Ungheria mette il veto a tutto il vetabile, i contadini polacchi fanno strame del grano ucraino.
      Gli USA sono paralizzati: sono 3 mesi che i repubblicani bloccano l'invio di armi e soldi all'Ucraina in quanto prima devono pensare ai loro problemi interni (ossia una presunta emergenza immigrazione inventata dagli stessi repubblicani).
      Trump ha già detto chiaro e tondo che in caso di attacco russo, con lui presidente non rispetterebbe l'art.5 della NATO.
      Tutte queste cose potrebbero dare a Putin l'impressione che, se dovesse attaccare un paese NATO minore, gli altri capi di stato occidentali farebbero ciò che hanno fatto sinadora, ossia limitarsi a tante belle parole.

      Personalmente non credo di avere la sfera di cristallo; ad esempio, ritenendola io una mossa sconsiderata e perdente, ero abbastanza tranquilla che non ci sarebbe stata alcuna invasione dell'Ucraina, in fondo tutti avevamo ben chiaro come gli USA si fossero impantanati in Iraq e Afghanistan, figurati se una persona intelligente come Putin avrebbe ripetuto lo stesso errore.

      Diciamo che per evitare che si realizzi un "paradosso delle braghe della NATO" (se mi concedi l'onore di citarti 😉), gradirei che la NATO smettesse di fare di tutto per mostrarsi imbelle, dando a Putin l'impressione di poter fare ciò che desidera.

      Ciò però che mi premeva farti notare è che nel tuo interessante ragionamento sulla 3 GM sì/ 3 GM no, si trovava incastonato un elemento della propaganda filorussa.

      Chiudo con il soggetto del tuo post.
      Io non so se siamo veramente alle soglie della 3 GM oppure no e in generale diffido di chi dispone di previsioni millimetriche per il futuro, posso però dirti che nel "nostro" schieramento chi spingerà in ogni modo sull'acceleratore sarà Israele (lo fa da anni), mentre nel "loro" sarà la Russia (lo fa da anni).
      Paradossalmente, chi nel "loro" schieramento potrebbe tirare il freno è proprio l'Iran: il gruppo teocratico che comanda il paese, infatti, è tutto tranne che stupido (ciao, Calenda, stammi bene! 😉) e non ha alcun interesse a rischiare di perdere il potere di cui attualmente dispone per combattere una guerra contro l'Occidente.

      PS: perdona la lunghezza, però anche tu sei aduso allo scrivere pezzi invero verbosi 😀

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  3. Questa "discussione" fa pena. Algernon all over again.

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    1. Toh, guarda chi si rivede!
      Quello che si dice contrario all'imperialismo NATO-USA, ma poi si impegna attivamente a sabotare ogni alternativa e quindi de facto favorisce ciò che a parole tanto aborre.
      Un piccolo individuo livoroso, reazionario e ininfluente 😜

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    2. Grazie per aver dimostrato "plasticamente" il punto.
      Mi rendo conto che discutere con te, per quanto mi rigiarda, è impossibile; pur non comprendendo perchè debba essere per forza così, tutto sommato me ne farei una ragione.
      Il vero dispiacere è la quasi-impossibilità di una discussione tra persone che abbiano opinioni diverse; la mia impressione (che deduco prevalentemente da scambi tra terzi) è che ognuno veda l'altro come, boh, regredito al di sotto di una qualche soglia di accettabilità; e poi trovi facile conferma di tal giudizio ogni tre per due. Ma, così facendo, temo che finirà proprio in quel modo lì.

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    3. La reputazione è qualcosa che uno si costruisce negli anni e sono anni che tu male interpreti a bella posta tutto ciò che leggi.

      Se ti rattrista il fatto che gli altri non vogliano comunicare con te, sappi che ciò te lo sei costruito tu, con le tue azioni, giorno dopo giorno, sempre andando a equivocare ciò che gli altri scrivevano, in un etterno, fastidioso e offensivo gioco delle beffe.

      Chi è causa del suo mal, pianga se stesso.

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    4. Se nessuno parla con me poco male. Però che non si riesca a discutere civilmente di cosa debba essere o non essere un genocidio (discussione cui io non ho neppure preso parte) è un gran peccato. Dopo di che, la mia sensazione è che tu sia così abituata a parlare sempre e solo di te stessa (perchè qualunque cosa, dalla Shoah all'estinzione del narvali, è Nadia, temo innanzitutto Nadia), che attribuisci questa cosa anche agli altri. Non è così, ma non mi illudo che lo capisca.

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    5. La conversazione è un bel gioco, che necessita, per essere divertente, di una certa coordinazione tra i giocatori: in mancanza di incentivi economici e di leggi scritte, la coordinazione si può ottenere solo in gruppi sociali omogenei, consuetudinari e tradizionalisti.

      Se Lei ed io, caro Atlantropa, andiamo a giocare a tennis, e io Le do una racchettata sulla testa, e pretendo che questo mi sia riconosciuto come un quindici, mentre Lei sostiene che sia un fallo che le dà diritto a un tiro libero, se oltretutto siamo scarsi, perché non abbiamo preso le lezioni da piccoli, e la palla finisce sempre sulla rete, e non sappiamo tenere su uno scambio per due battute... se non sappiamo giocare a tennis, se non abbiamo mai visto una partita di tennis vera, allora non ci divertiamo, tanto vale starsene a casa a leggere un bel libro.

      Del resto, il divertimento è l'obiettivo massimo che una conversazione possa raggiungere: ma le pare che cose come la definizione di un genocidio passino per la discussione? Quando mai è successo? Prima si sconfigge il nemico e poi, quando esso è in condizione di non nuocere, lo si definisce a piacimento.

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    6. Personalmente ricordo che qui da Leo si discuteva in modo un po' diverso; certo, sempre con ruvidezza, e probabilmente le posizioni a fine discussione si erano spostate di ben poco, ma ogni parte sembrava avere, almeno potenzialmente, qualcosa da imparare dall'altra (non necessariamente ammettendolo). Poi chiaramente il tempo e la distanza raccontano bugie, quindi chissà.
      Tuttavia, ora anche qui noto che si scivola pericolosamente verso le due scatole, i buoni e i cattivi, e lì c'è solo la guerra totale. Così è sempre stato, progettualmente, sul post di sofri (dove la retta reale, da meno a più infinito, è ridotta a due punti, -1 e +1), dove non a caso i commenti sono sempre stati "premoderati" (e quelli scomodi pure "postmoderati").
      Dopo di che, ricordo di aver partecipato ad una discussione sull'uso della parola genocidio sul blog di Malvino. Una delle posizioni (se non erro quella del padrone di casa; però è passato un sacco di tempo, e mi capita di sbagliare a rimettere insieme i pezzi di cose ben meno remote) era che quello armeno non sarebbe stato tale, nonostante lo stesso inventore della designazione l'avesse usato come esempio. Ecco, mi sembra perfettamente sensato pensare che la distuzione sistematica della quasi totalità di un popolo meriti un'etichetta diversa dall'invasione russa, dal 7 ottobre, da ciò che è accaduto dopo a Gaza, o da Srebrenica, a prescindere dalle proprie posizioni nel merito. In altri termini, il significato di una parola non sarebbe dettato in prima battuta dalla possibilità di avere una clava contro il nemico (e/o dall'impossibilità che le parti si invertano). Mi chiedo se una discussione di questo tipo sarebbe possibile qui ed ora, e la mia paura è che la risposta sia sempre meno sì, e sempre più no.

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    7. Ma come sei simpatico!

      Hai passato anni a insultare tutto e tutti e adesso ti lamenti che le cose sono degenerate.

      Guarda che la gente che commenta su questo blog è sempre la stessa, non è che da un giorno all'altro si sono improvvisamente tutti dimenticati di te.

      Guarda, non voglio mettervi più becco, sono curiosa se oltre a lamentarsi che gli altri sono brutti e cattivi, riesci a sostenere una discussione con qualcuno senza litigare.

      Ovviamente non con me, io sono stanca di discutere con una persona che sistematicamente male interpreta tutto ciò che scrivo solo per spostare la discussione.

      Avanti, qual è il tuo primo argomento?
      Secondo te il 28.02 il parlamento della Transnistria chiederà veramente l'annessione alla Federazione Russa, oppure ritieni che sia una fake new della NATO?

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    8. Ma se sei stanca di discutere, perchè mi rispondi? Poi c'è Putin che minaccia la purezza delle nostre essenze, perchè perdere tempo con una nullità come il sottoscritto? È stupido. Facciamo che mi lasci in pace?

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    9. In tal caso ti saluto, ma prima di salutarti vorrei far notare il piccolo e ridicolo dettaglio che la tua abitudine a maleinterpretare a bella posta tutto ciò che ti passa davanti è talmente radicata, che addirittura mentre chiedi di essere lasciato in pace, metti in bocca agli altri discorsi su Putin e la purezza dell'anima che non hanno mai fatto.
      Il tuo è proprio un modus vivendi 😜

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    10. So che me ne pentirò, ma ti voglio rivelare un segreto. In quel 10% di mondo che non è Nadia, esistono cose chiamate libri, film, etc. Uno ogni tanto li tira in ballo per sottolineare un aspetto o due. In uno di questi affari c'è un generale sceriffo, impotente o divenuto tale, che accusa i sovietici di inquinare le acque del mondo. Il tuo livello di paranoia per Putin sta da quelle parti lì.

      C'è, forse, anche una seconda morale: almeno a questo giro nessuno ti aveva messo in bocca alcunchè — esattamente come nessuno ti ha mai insultato; portami un solo esempio di questi ripetuti insulti di cui saresti stata vittima, e chiederotti scusa mille e una volte, e pungendomi l'avambraccio col compasso. Imho, sei tu che, nel tuo mondo in cui il 90% della realtà è fatto da te, interpreti liberamente questo come un insulto, e quest'altro come una strumentalizzazione delle tue parole. Viene da chiedersi dove sia finito Occam.

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    11. Il problema di fondo è che il concetto di "insulto" ha per noi due un significato diverso.

      Pippo: "Il muro di questa casa è rosso"
      Topolino: "Ti sbagli: la porta della casa non è arancione"

      Per me, Topolino sta insultando Pippo in quanto sta maleinterpretando a bella posta ciò che Pippo ha detto; per te, Topolino sta esprimendo un punto di vista critico con sottili riferimenti ad un mondo che quell'autoreferenziale di Pippo ignora.

      Ecco un po' di esempi di discussioni in cui tu ti sei comportato come Topolino, ma ovviamente l'intero blog ne è pieno

      https://leonardo.blogspot.com/2023/08/lo-stato-dei-social-agosto-2023.html?m=1

      https://leonardo.blogspot.com/2023/11/io-gli-israeliani-pero-li-capisco.html?m=1

      https://leonardo.blogspot.com/2023/11/gerusalemme-sopra-ogni-gioia.html?m=1

      Il fatto che tu però non riesca a percepire tale tuo comportamento come offensivo, ci rende di fatto incomunicabili ed in effetti stupida sono io che ti rispondo.

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    12. Appunto, "tizio non è sufficientemente [tale aggettivo] da cogliere la profondità dei commenti di Nadia da Lucca" diventa "tizio insulta Nadia da Lucca". Notoriamente un "terreno scivoloso", tipo, se non ricordo male, il lupo dicesi insultato dall'agnello.

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    13. Ti sei accorto, vero, che hai invertito Pippo e Topolino? 🤡

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    14. [molto pentito] direi di no; e, a monte, mi sfugge qual interesse dovrei avere per "maleinterpreta[re] a bella posta" quello che dici.

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    15. E che ne so io?
      Di solito è una cosa che fanno i boomer con le nuove giovani generazioni che non erano al mondo negli anni 70.
      Tu almeno non sei di quelli che sostengono che gli anni 70 fossero fantastici e poverini voi giovani che non c'eravate.

      (Quando Leonardo torna da scuola e trova questa pioggia di messaggi ci manda tutti e due a spalare carbone 😀)

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    16. Guarda, mettendo da parte le bubbole sulle "generazioni" (e peraltro io sono del 77, quindi sono stato bimbo negli anni 80, una decade più buja del medioevo), fossi in te andrei di Occam: magari non è che abbiamo definizioni diverse di insulto, sei tu ad avere una nozione tutta tua di insulto, sostanzialmente differente da quella comune, e che passa, almeno nel caso di specie, per un processo sommario alle intenzioni altrui.

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    17. Il discorso si fa rintrecciato e speculare.

      A me sembra che tu attui il tuo fastidioso spostamento interprerativo con tutte le persone con cui interagisci... ma tu potresti obiettare che cio è solo una mia impressione, dovuta alla mia abitudine di compiere processi sommari alle intenzioni altrui.

      A te sembra che io accusi tutti quanti di praticare lo spostamento interpretativo che normalmente accuso te di praticare... ma io potrei obiettarti che anche questa è una tua forma di spostamento interpretativo.

      La struttura è speculare, dunque; adesso però non ho voglia di rompere specchi, dunque seguirò il tuo consiglio e ti lascerò in pace.

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  4. il vero dramma sono le elezioni, ovvero il metodo con cui le oligarchie si contendono il potere alle spalle dei popoli. L'unica via d'uscita è rigettare l'assioma 'elezioni = democrazia', la più grossa bufala degli ultimi 200 anni, e creare una nuova società realmente inclusiva. Leggete 'Contro le elezioni' di Van Reybrouck

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  5. Intanto, mi si perdoni almeno l'off-topic, a distanza di qualche mese anche la storia delle violenze sessuali sistematiche di Hamas, proprio come quella dei bimbi decapitati e/o infornati, sta implodendo. Immediatamente proposta dalla stampa libera (fossi nella casa delle libertà, proverei a far valere i diritti d'autore su quella designazione), sembra puntare con decisione a far la fine delle sue numerose edizioni precedenti, dalla Libia al Donbass.

    Per quanto mi riguarda, perchè mai a questo giro Israele e Occidente abbiano sentito la necessità di inventare e raccontare balle resta inspiegabile: Hamas l'aveva messa giù in maniera così pesante che la verità sarebbe bastata e avanzata per presentarlo come brutale. Capisco il senso di estraneità degli apparati di propaganda nei confronti della suddetta, ma così è armi di distruzione di massa all over again.

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Puoi scrivere qualsiasi sciocchezza, ma io posso cancellarla.