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venerdì 2 agosto 2024

(Noi chi siamo?) Le Solite Stronze

Sarà l'estate delle Solite Stronze? Molto probabilmente no, ma in giro c'è perfino di peggio, e comunque sono le uniche così disperate da ricorrere a questo sito per farsi un po' di promozione. Segue una lunga chiacchierata con due membri (membre?) del collettivo, Lady Tourette e Pussy Via.

"Avete dei nomi veramente buffi, devo dire".

"La prima mezz'ora sono buffi".

"Già". 

"Io me ne sono già rotta i coglioni".

"Ecco, partirei da qui... anche se è una domanda abbastanza banale, giusto per rompere il ghiaccio... perché avete scelto l'anonimato".

"È uno pseudonimato, in realtà".

"Giusto. Ma in sostanza, nessuno sa chi siete".

"Ma chi vuoi che siamo, siamo stronze qualsiasi".

"Poi non mi sembra una grande novità. Sid Vicious mica si chiamava così..."

"Già perché voi vi definite punk".

"Ci definiamo punk?"

"C'è scritto sul bandcamp, aspetta...  Ci piace un certo tipo di punk e qualsiasi tipo di sesso purché vissuto con lancinanti sensi di colpa".

"Oddio chi l'ha scritta questa stronzata".

"Sarà stata Azzolina".

"Cheppalle anche Azzolina però".

"Azzolina è un altro membro del collettivo, se non sbaglio".

"Sì, è il membro che cerca di essere divertente".

"Madò che palla al cazzo".

"Quindi insomma non siete così punk".

"Ma certo che siamo punk, è quella cosa del sesso che non ha senso, ci piace qualsiasi tipo di sesso? come fai a dire una cosa del genere".

"No, ma levatele l'internet".

"Azzolina è quella che ha scritto Sesso con gli ursidi, ne deduco".

"Sì, diciamo che è responsabile di tutto quel côté lì, polimorfo perverso".

"Poli-che?"

"Quindi insomma voi non vi riconoscete necessariamente nelle note che ho letto sul vostro bandcamp, ad esempio, quella cosa del postmaschilismo..."

"Ah sì, quella".

"Bella stronzata".

"Le Solite Stronze sono un collettivo postmaschilista parzialmente inesistente".

"Guarda, è uno dei pochi casi in cui c'è stata davvero una discussione, cioè all'inizio c'era scritto postfemminista".

"Postfemminista?"

"Poi anche con Rosa ci siamo confrontate, e sembrava che fosse un modo di porci fuori dal femminismo, cosa che almeno per quanto mi riguarda non ha senso. Allora ci siamo dette..."

"Vaffanculo, mettiamoci postmaschilista".

"Come se avesse un senso".

"E ha un senso?"

"Boh, è un po' la classica trovata che fa discutere, quindi perché no... uno può anche ragionare così, dopo il maschilismo cosa può esserci?"

"Il femminismo".

"Per esempio".

"Quindi siete femministe".

"Di sicuro, anche se ci riconosciamo in ondate diverse... ma diventerebbe un discorso complesso".

"Più che altro una rottura di cazzo".

"In effetti date spesso la sensazione di giocare su una certa ambiguità, per esempio nel primo brano dell'album..."

"Ah, non so, quello l'ha scritto Rosa".

"È anche uno dei più ironici..."

"Sì, l'ironia è la sua cosa... penso che nasca tutto da una fantasia che a volte una persona può avere, quando ad esempio ti si rompe un rubinetto in casa, e la prima cosa che pensi è: ma per riparare questo rubinetto, chi mi devo scopare? E da qui nasce tutto un sogno a occhi aperti di Rosa che adesca un idraulico in un locale, poi se lo porta a casa e..."

"Che non mi sembra proprio una cosa femminista".

"Ma che cazzo vuoi saperne tu, invece questa idea di considerare l'uomo come un mero strumento che deve assolvere specifiche funzioni sessuali e/o manutentive e poi levarsi dai coglioni..."

"L'uomo oggetto, insomma".

"L'uomo oggetto, esatto. Voi avete rotto i coglioni per millenni con gli angeli del focolare".

"Direi che per due minuti possiamo anche ribaltare la prospettiva, non dico che sia il futuro del femminismo, ma..."

"Portrebbe trattarsi di postmaschilismo".

"Cazzo, sì".

"Scusa, devo chiedertelo. È proprio necessario che dici tutte queste parolacce?"

"È il mio personaggio".

"Ok, però..."

"Fottiti".



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