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Forse ti senti a volte Sant'Ulpiano,
che a Tiro, dentro un sacco, crudelmente,
siccome si ostinava a esser cristiano,
fu chiuso con un cane ed un serpente.
La gente, attratta dal supplizio strano,
ti giudica passivo e connivente:
"Lo morde e un cane, e non ne fa un baccano?
nemmeno si dissocia dal serpente?"
Il sacco quindi fu gettato in mare:
in questo sembri a volte Sant'Ulpiano,
che non lo vede, ma sa di affondare.
Intorno il mondo punge e abbaia, invano.
"Fratelli, avete fretta di affogare?
Mordete, per favore, un po' più piano".
Che strana storia. Ricorda un po' la condanna per i parricidi, no?
RispondiEliminaSai per caso se c'è un qualche legame?
Sì, probabilmente la leggenda è ispirata alla pena per i parricidi nell'antica Roma (del resto la lesa maestà è affine al parricidio)
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