Prima gli annunci: a Modena c'è il Dig Festival, oggi Pierpaolo Ascari renderà un omaggio a Frantz Fanon, domani arriverà Francesca Albanese, venite numerosi e non spaccate le vetrine, che aa Meloni piange. (Aa Meloni piange comunque, ma perché darle altri argomenti).
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Foto di Piergiuliano Chesi |
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– Può darsi, anzi è sicuro, che a Palazzo Chigi e dintorni sappiano qualcosa che noi non sappiamo – magari qualche sondaggio elettorale li preoccupa più della pur preziosa incolumità delle vetrine milanesi – fatto sta che dopo lo sciopero di lunedì due fregate della Marina militare italiana stanno raggiungendo la Flotilla: da quel che si capisce non interverranno direttamente in caso di un attacco, ma presteranno soccorso se gli israeliani cominciassero ad affondare le imbarcazioni (in acque internazionali o comunque non israeliane). Perché potrebbero benissimo farlo, perché non sarebbe la prima volta che lo fanno, e magari hanno avvertito Crosetto che hanno intenzione di farlo. Per cui, più che a difendere la Flotilla, le fregate italiane hanno l'effettiva consegna di difendere gli israeliani dai propri istinti paranoidi e stragisti. Non solo, ma aa Presidente, tra un piagnisteo e un altro ha ammesso che intende presentare una mozione per il riconoscimento dello Stato palestinese, benché subordinata alla liberazione degli ostaggi che Netanyahu, se davvero volesse indietro, forse avrebbe smesso qualche mese fa di bombardare e affamare. Insomma, non è che si possa far miracoli con un po' di barche e un giorno di sciopero, però questa Flotilla sconsiderata e questi manifestanti velleitari e teppisti stanno oggettivamente modificato l'indirizzo di un governo, con una rapidità e un'efficacia che non mi ricordo di avere mai riscontrato da quando sto al mondo – forse soltanto il 23 marzo 2002 ottenne un risultato più importante, ma si trattò di un ben più massiccio sciopero confederale e ci vollero comunque settimane, mesi per assicurarsene. Va a finire che si riesce a ottenere di più minacciando le vetrine che rimandando al governo l'ennesimo centrosinistra moderato e ragionevole che per non offendere nessuno agli Esteri ci mette un Minniti – le avrebbe inviate, le fregate, un Minniti?
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Su Repubblica si è rifatto vivo lo psicologo che, ai tempi della renzomania, diagnosticava pubblicamente patologie a chi non trovava abbastanza renziano. Una roba da radiazione, e invece il tizio è ancora in circolazione, scrive libretti, li deve promuovere, e questo lo spinge fatalmente ad occupare la scena dicendo la sua su problemi che non capisce. Inutile prendersela con lui, e infatti non lo faccio.
Io punto il dito verso voi, studenti che alle sue lezioni reprimevate gli sbadigli con brevi movimenti che dalla cattedra potevano essere interpretati come cenni di assenso.
E verso voi, pazienti troppo pazienti nel lasciarsi somministrare l'ennesima supercazzola lacaniana, nella speranza di trovarvi, tra rottami di sintassi contorti, qualche barlume di saggezza che dovrebbe per forza valere il prezzo della seduta.
E voi, lettori incorreggibili, che sottraete mezze ore a candycrsh o prnhub che nessuno vi restituirà, per aprire davvero quei libretti sciapi e sentirvi intelligenti mentre leggete sciocchezze che vostro nonno, quando diceva "ai miei tempi si saltava i fossi per la lunga" sapeva esprimere con più proprietà e almeno un po' di autoironia.
E voi insegnanti, colleghi traditori del buon gusto, della vera cultura, e della vostra missione che andate a osannarlo alle sue conferenze, per il brivido di sentirvi chiamare Maestri e di sentigli dire che deriva da Magis, cioè uno che ne sa "di più", 'sta banalità da quarta ginnasio ve la fate raccontare come se fosse una scoperta filosofica, ma andate a casa a correggere i compiti, che è quello di cui c'è magis bisogno.
Su tutti voi punto il dito, perché se quel Recalcati continua ad andare in giro ostentando la sua pochezza come se fosse saggezza, le sue contorsioni logiche come se fossero analisi, le sue tre nozioni come se fossero un'enciclopedia: se tutto questo succede è soltanto per colpa vostra, che non gli avete mai detto, professore, scusi, che palle; dottore, scusi, ma che cazzo dice; e in generale, Mister intellettuale Recalcati, ma è davvero convinto di poter basare tutta una teoria pedagogica sul fatto che lei si ricorda che da ragazzino aveva dei bravi insegnanti come adesso non ne riesce a trovare più? Cioè non lo vede un bias grosso come tutta la sua carriera di mediocre saggista? E se erano così bravi i suoi maestri, com'è che il risultato è così scarso? Perché si fidi, è deludente, è sconfortante, in quanti modi glielo si può dire? È proprio scarso. Ovviamente non è del tutto colpa sua, ma del contesto sociale in cui è stato allevato, educato, portato sugli scudi da un Potere con evidenti problemi di autostima; però accidenti, quando uno è scarso è scarso, capita a tante persone e non è neanche un problema – finché non costruiscono tutto un sistema ideologico basato sul fatto che loro ne sanno più degli altri, ecco, allora no, lì comincia a profilarsi all'orizzonte un problema reale, un problema sociale. E abbiamo già la megalomania di Galli Della Loggia da gestire, cioè almeno uno alla volta, per favore.
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Non c'entra quasi nulla con quanto sopra, ma si è capito che quando Trump dice che l'Ucraina può recuperare tutti i territori, sta semplicemente facendo l'unico mestiere che conosce, cioè il piazzista? Certo che ce la può fare, l'Ucraina, con tutte queste fantastiche armi che possiamo venderle (coi soldi che l'UE può anticipare). E allora coraggio, cosa aspettate? digitate il numero in sovraimpressione. Ai primi dieci acquirenti un omaggio a sorpresa, uno sconto sul carbone o qualcosa del genere.
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