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mercoledì 20 giugno 2001

Stress is the answer

Lo ha capito anche il mio dentista.
Il medico generico lo sapeva già da un pezzo. Il cardiologo lo dava per scontato. L'allergologo ammetteva la possibilità. Ma il dentista, non me l'immaginavo proprio. E se fosse una congiura?

Il mio nuovo dentista è piuttosto bravo, anche se temo sia più giovane di me. Ha un taglio di capelli da fighetto, ma quando mi anestetizza non me ne accorgo neanche. Mi distrae raccontandomi di malattie mai sentite, come il bruxismo, "che è poi una malattia tra virgolette". Ah, meno male. Ha a che vedere con la carie che mi assedia? No, non c'entra niente, è un optional.
Si tratta, in sostanza, dell'abitudine a digrignare i denti, o a stringerli forte, in situazioni di tensione o durante il sonno. Giorno dopo giorno, notte dopo notte, lentamente ma inesorabilmente, il dente si usura… "Potrai avere problemi tra dieci o vent'anni, o potrai anche non averli mai". È una malattia che fa tendenza, "ormai interessa un terzo della popolazione, me compreso. Quando studiavo serravo i denti senza neanche accorgermene, sono stati i miei a farmelo notare".
"Sì, ma io…"
"Prova a stringere le mascelle, senti qui" (mi stringe le mascelle tra le mani).
"Beh?"
"Questi muscoli sono ipetrofici".
"Che cosa? Non è possibile!"
"Sono cresciuti con l'esercizio, come se tu andassi in palestra tutti i giorni". Solo che io non sollevo i pesi, né faccio flessioni. Mi limito a digrignare.
Resto sbalordito. Un muscolo ipertrofico, a me, non l'aveva ancora trovato nessuno.
"Ma… la causa?"
"Ci sono due teorie".

La prima riguarda soprattutto il bruxismo notturno, ed è interessante. Durante la notte i denti cercherebbero di raggiungere una posizione primigenia, di chiusura perfetta, ermetica, una simmetria che non troveranno mai perché non c'è mai stata. Una specie di nostalgia dell'utero, che però riguarda i denti soltanto. (Ah, giorni divini della prima infanzia, senza carie, senza placca, quando ogni cosa combaciava e non si soffriva il freddo, né il caldo, né il dolce, e si beveva il té con lo zucchero, e si masticavano i cubetti di ghiaccio, tra le smorfie di disapprovazione dei genitori che sapevano che la beata infanzia dentale non dura.
La mia veramente è durata parecchio, ma il tracollo è stato fragoroso, e verticale. Da tre anni ho bandito lo zucchero, il caffè è razionato, il filo interdentale va via a gomitoli. Persino le unghie non le mangio più. Niente da fare. Una semplice cocacola mi dà la sensazione dell'acido che mi penetra nella dentina e me la squaglia. Uno staff di dentisti rivede periodicamente le mie otturazioni con un'ostinazione che è ormai accanimento terapeutico. Prima dei vent'anni non ero mai stato sulla poltroncina. Ora mi ci trovo a casa, un mese fa mi ci sono addormentato.
"Ehi! Tieni aperta quella bocca!"
"Hhhhh?")

"E la seconda teoria?"
"Eh, la seconda spiega soprattutto il bruxismo diurno, In pratica…"
(Oddio sta a vedere che anche lui mi tira fuori che…)
"…si tratta dello Stress!"

Anche il mio dentista. Dovevo aspettarmelo? È lo Stress che induce il cuore a ballare in controtempo. È lo Stress che produce periodicamente le fastidiose piccole ulcere del cavo orale. Se mi coglie un improvviso prurito, arrossisco e svengo, sarà forse l'alimentazione, o l'esposizione al sole, ma è molto più probabile che sia lo Stress. E la testa, e lo stomaco? L'intestino? Lo Stress spiega tutto. Lo Stress è in te, anche se non te ne accorgi. Puoi avere una vita tranquilla, un lavoro passabile, amici simpatici, una partner comprensiva, un c/c in attivo. Puoi crederti moderatamente soddisfatto, ah! Illuso! In realtà sei in preda allo Stress. Sei teso, sei preoccupato. Tu dormi il sonno del giusto e intanto lui, subdolo, inesorabile, ti penetra dentro, ti muove contro le tue stesse viscere, i tuoi stessi denti, e li consuma.

Il mio dentista è proprio bravino: non ho sentito niente, e intanto pensavo al bruxismo. Dopo la seduta, ancora inquieto (e tuttavia orgoglioso di avere anch'io il mio bravo muscolo ipertrofico) sono passato a salutare mio fratello, che festeggiava in solitudine il compimento della maggiore età e la promozione.
"Contento?"
"Mah, quella *#§§* della prof d'inglese, mi mancava solo lei per la media del…"
"Non prendertela… anzi… vieni un attimo qui. Stringi un po' i denti".
Mio fratello. Un torello. Dieci anni in meno di me. Ma già molto più ipertrofico. Misteri dello Stress.

2 commenti:

  1. Mi spiace tanto, ti capisco. Fa conto te che lo faccio consciamente di giorno, a causa della rabbia. Per i denti bè, si può cambiare tipo di "sfogo" (Certo che rompere ogni volta qualcosa o urlare può stancare delle volte!), oppure prendere la vita con più leggerezza, vada come vada!
    In bocca al lupo!

    Può essere uno sfogo anche cancellarmi! (La potenza del blog!)

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