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giovedì 31 luglio 2003

Un gioco, diceva lui

Conosco le abitudini, so i prezzi
e non voglio comperare né essere comprato.
Attratto, fortemente attratto,
civilizzato, sì, civilizzato
.

Se non vi piacciono le statistiche e le auto-marchette, saltate.

Secondo Shinystat, in luglio ho fatto più di diecimila pagine viste (ad accessi unici siamo ancora sui novemila).
Non era mai successo, non è detto che succeda di nuovo. Tradizionalmente luglio è un buon mese per questo sito; ad agosto, invece, tutti vanno in ferie, i politici non raccontano più barzellette e i quotidiani si concentrano sulle catastrofi naturali e sui fatti di sangue, che da me non rendono molto.
Per cui si può dire che la stagione 2002/2003 finisce qui, e mi chiedevo se avesse un senso provare a fare un bilancio, con un po’ di statistiche, riflessioni, eccetera. Probabilmente no, ma fa lo stesso.

Un anno senza precedenti.
Questo è stato un anno importante per tutti i blog italiani, la stragrande maggioranza dei quali sono classe 2003. Ma anche i più vecchi si sono ritrovati al centro di un’attenzione non sempre sollecitata.
Per me è stato un anno folle, e la curva qui sopra vi può aiutare a capire il perché. L’anno scorso quella curva non c’era, il diagramma era fisso intorno ai settanta accessi giornalieri da quattro, cinque mesi. Io scrivevo due o tre volte alla settimana, e a giugno non trovavo più argomenti. Il Mondiale di calcio fu un grosso aiuto, ma finì subito e mi lasciò in braghe di tela. Pensavo che a settembre probabilmente avrei chiuso. Le cose non sono andate così.

A distanza di un anno, gli accessi si sono più che quadruplicati. Lasciando perdere l’incremento tra settembre e agosto (routine), gli altri scatti sono determinati dal successo di uno più pezzi che sono riusciti a ‘forare’ la cerchia dei lettori abituali. In ottobre salgo del 36 per cento; se andiamo a vedere cos’è successo, guardate un po’: Berlusconi ha sparlato di sua moglie in pubblico e io ho polemizzato con Luca Sofri e Gianluca Neri. A ottobre, insomma, la ricetta era già pronta: barzellette sul premier e polemiche coi blog più in vista.
A novembre mi contengo, con un buon 10%, dovuto principalmente al social forum di Firenze.
A dicembre un magro 8% che non deve trarre in inganno: dicembre è un mese più corto degli altri, se detraiamo le vacanze di Natale. Ma è proprio un post natalizio (Ungaretti) a determinare il grande balzo in avanti di gennaio: 85.9%, record, e considerate che fino all’epifania non si sono connessi in tanti. L’altro pezzo che mi fa conoscere in giro è Wittgenstein e Wittgenstein (in quel tempo basta un minuscolo link sul sito di Luca Sofri per fare da un giorno all’altro cento accessi in più: adesso mi pare che non sia più così). Entrambi i pezzi hanno avuto l’onore di ritrovarsi stampati su Mondo Blog.
Balzi come quello di gennaio non ci saranno più, ma il trend continua a essere positivo. C’è solo una battuta d’arresto in aprile, durante i grandi ponti tra Pasqua e il primo maggio (però a Natale gli accessi erano aumentati lo stesso…). In quel periodo stavo tentando di scrivere delle cose narrative che a me non dispiacevano affatto, ma voi non mi siete sembrati molto entusiasti. Tra maggio e giugno mi sono tenuto su coi bisticci con Camillo (e se mi linca lui, cosa ci posso fare? In un giorno grazie a lui ho fatto 800 accessi, record dei record) e ho cominciato a pensare di essere arrivato in cima alla parabola.
Luglio è stata una sorpresa. Ingredienti della sorpresa? Le barzellette di Berlusconi, i contributi a Gnu e (in misura minore) la polemica coi Neoconi. Una sorpresa, insomma, ma fino a un certo punto.

Insomma, se volete aumentare gli accessi del vostro blog, le regole sono due: prendere in giro Berlusconi e sfidare qualche altro blog in vista. In questo modo potete anche decuplicare le entrate per un giorno o due. Ma poi bisogna anche convincere i lettori a restare, e quello è un altro paio di maniche. Anch’io, devo ancora capire come faccio. Se posso dare qualche consiglio:

1. non scrivere mai quello che gli altri si aspettano che scrivi, almeno nelle prime righe (es.: se Sirchia consiglia la castità contro l’aids, fa i complimenti a Sirchia);
2. stupisci i lettori, ma attento a non stupirli troppo;
3. sulla vita privata, né troppe verità né troppe balle;
4. inventati dei tormentoni, falli girare; imponi dei ritornelli e la gente li canterà. Ritornelli, è questo quello che la gente vuole;
5. non perdere mai la calma (perdila sui blog degli altri, piuttosto), rifletti, non aver paura di aspettare un giorno o due prima di dire la tua su un argomento; se non sei sicuro al cento per cento di un link, nascondilo tra altri trenta link: nessuno controlla trenta link, mica lo pagano;
6. non fare tanto il superiore, c’è sempre qualcuno (col naso grosso, chissà), che è felice se può prenderti in castagna;
7. rispondi alle mail, ma con moderazione; linca e sarai lincato;
8. riassumi sempre le puntate, perché ci può essere sempre qualcuno appena arrivato che non sa di cosa si sta parlando, e se glielo spieghi te ne sarà grato;
9. sii semplice come una colomba, astuto come un serpente (questa devo averla copiata da qualcuno). Sii lento all’ira, ma se devi colpire, cerca il punto giusto e poi colpisci con più forza che puoi;
10. non desiderare la donna d’altri.

E ricordati che è un gioco, raccontati che è un gioco: lo fai per divertirti, e il giorno che non ti diverti più la smetterai. Puoi smetterla in qualsiasi momento, vero?

Più lincato che letto
Questo è un blog di successo? In linea di massima no. Come dice Neri (gnueconomy), è un po’ assurdo parlare di successo per un sito che se va al massimo fa tremila accessi giornalieri. Io ne faccio trecento.
Il mio piccolo orgoglio è la classifica dei blog più lincati in Italia, in basso a destra su skip pop. In questo momento sono in undicesima posizione, in eterno testa a testa con la Pizia, che è un avversario temibile anche quando non scrive da settimane. Meglio di noi fanno Gnu, Wittgenstein, Mantellini e Personalità Confusa. Non ho guardato i loro contatori, ma mi pare che tutti e quattro abbiano accennato al fatto che Shiny Stat gratis dopo i mille accessi giornalieri non funziona più. Io non mi sono mai dovuto porre il problema.
Insomma, sono un blog più lincato che letto. Questo perché molta gente che mi linca mi ha già letto, e quel link non lo clicca più. Non tutti i link veicolano accessi: alcuni sono soltanto attestati di stima. O di disapprovazione. Piano con gli insulti, comunque, perché di solito se mi lincate io me ne accorgo.
(Comunque anche la corsa al link è solo un gioco, no?).

Un altro piccolo orgoglio è Google (che però con Blogspot è un po’ in conflitto d’interessi): in questo momento sono il terzo Leonardo mondiale, il primo in Italia. Anni e anni all’ombra dell’inventore prima e dell’attore poi sono finalmente vendicati. Leonardo sono io. Il cognome è un dettaglio.
Piccola curiosità: su Google ci sono già tre pagine di risultati sui Neoconi. Tutta roba di questo mese. Piccole sordide soddisfazioni.

Non ce la fai proprio a essere più sintetico?
Il vero grande primato di questo blog è la logorrea. Dopo l’abbandono di Broono ho il fondato sospetto di possedere il blog più prolisso d’Italia. Quest’anno forse sto scrivendo pezzi più brevi, ma per molto tempo ne ho scritti cinque alla settimana, un ritmo che avrebbe dovuto stroncarvi. Perché non vi siete stroncati?
Mettiamo per pura ipotesi che qualcuno abbia letto tutto quello che è stato scritto qui dall’agosto 2002 a oggi: quel tipo si è sciroppato più di novecentomila battute (spazi inclusi). Poteva leggersi il Gattopardo due volte. E a quest’ora sarebbe un po’ più colto. Leggetevi qualche libro, ogni tanto! Non potete sempre far affidamento al Simulator…

E anch’io ripensandoci, nello stesso tempo avrei potuto scrivere il Gattopardo due volte. Vi immaginate? A quest’ora starei già lavorando a “Gattopardo IV – la riscossa di Tancredi”.
E vabbè.

Cosa pensi di ottenere?
È una domanda sbagliata. Vediamo piuttosto cosa ho ottenuto quest’anno.
Sono stato letto e segnalato da parecchia gente (per un pischello come me è parecchia). Sono stato intervistato da due riviste a diffusione nazionale (Internet News e, ehm, Grazia); miei pezzi sono comparsi su tre libri: Blogout (vi siete ricordati di comprarlo?); Mondo Blog e un altro, dell’Apogeo, senza il mio consenso (ma non mi sono offeso). Ho conosciuto molte belle persone, anche se quasi tutte di sfuggita. Sono stato invitato a un convegno a spese di un’università e sul mio cartellino non c’era il cognome, fantastico. C’è gente che mi scrive, pensate, e io gli rispondo. I miei amici mi rispettano. I miei vecchi sono fieri. La mia ragazza mi vuole bene.
E, d’accordo, non ho un euro di più in tasca. Anzi, pago bollette salate. Ma di tutto quello che ho combinato nella mia carriera lavorativa e accademica (e un po’ di cose ne ho combinate), nulla mi ha fruttato tante soddisfazioni. Quindi è inutile chiedersi il perché. Perché il pavone fa la ruota? Perché l’ape danza intorno al fiore? Per bullarsi, per procurarsi il cibo, per riprodursi, ma soprattutto perché Dio li ha fatti così e nessuno ci può fare niente. L’ape danza, la rondine migra, io scrivo. I miei eredi, se ne avrò, dovranno farsene una ragione.


Hai intenzione di continuare per molto?
Non lo so, ma non dipende soltanto da me.
In agosto sarò via (ma il blog continuerà, con delle novità, addirittura). A settembre ricomincerò a lavorare, ma non so ancora esattamente cosa farò. (Non è soltanto colpa del governo, comunque).
Se mi capitasse un lavoro adatto a me e stimolante, penso che scriverei molto meno. Ma in ogni caso dovrei cercare di usare Internet con più moderazione. Il problema è che ho scritto la stessa cosa nel settembre 2002. Gli archivi sono senza pietà, a volte.
In ogni caso, sappiate che questo per me è un gioco, e che posso smettere quando voglio, anche stasera, senza preavviso. Cosa credete, sono un duro, io. E se mi va di scrivere il Gattopardo, lo scrivo. Che ci vuole.

Ah, dimenticavo.
Vi amo tutti.
Ma proprio tutti. Anche Camillo. Mi dispiace che gli hanno fregato il motorino.

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