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giovedì 15 aprile 2004

The rise and fall of a blogroll
Nascita e caduta di una colonnina

È scomparsa la colonnina, non so se qualcuno ci abbia fatto caso.
La colonnina – che alcuni chiamano blogroll – è stata per molto tempo l’unico addobbo di questo sito. Quando è arrivata, nell'ottobre 2001, era una tozza colonna, tendente al dorico, che conteneva appena 13 link e chiedeva scusa a tutti gli altri (la trovate ancora qui). Per la redazione di Leonardo si trattava di una piccola rivoluzione copernicana: per la prima volta si ammetteva che potessero esistere altri blog, e che valesse la pena leggerli abitualmente. Peraltro, ne esistevano talmente pochi (di italiani), che non ci si poneva neanche il problema di selezionarli.

Col passare dei mesi la colonnina cominciò a slanciarsi (tanto spazio ce n’era), e ci si pose il problema di capire quali blog includere e quali no. Il criterio adottato fu: se tu mi linchi, anch’io ti linco. Nel pretendere che la prima mossa la facessero gli altri, la redazione di Leonardo ribadiva la sua antropologica superiorità sulle masse lincanti, dall’alto dei suoi 30 accessi giornalieri.

Passò più o meno un annetto, l’età ionica della colonnina, finché non accadde un evento eccezionale: qualcuno scrisse. Non mi ricordo assolutamente chi, ma scrisse. Non lo conoscevo, non lo conosco e non lo conoscerò mai, comunque scrisse che anche lui aveva un blog, e gli sarebbe piaciuto esser lincato. Benissimo, che problema c’è?

Nessun problema, finché è uno. Ma se poi diventano dieci, centomila, un miliardo? Noi siamo al principio di una curva: chi può dire cosa ci attende, se una parabola o un’iperbole? Bisogna stare molto attenti a non creare precedenti.
“Ti piacerebbe avere la mail invasa da blog che vogliono essere lincati?”
“No, preferisco essere quotidianamente informato sui più recenti ritrovati in materia di penis enlargement”.
Ecco, volevo ben dire.

Da quel momento il criterio fu modificato. Da “tu mi linchi io ti linco” si passò a un più sottile “se proprio insisti ti linco, se dopo qualche mese non te ne accorgi ti de-linco, e se mi linchi faccio finta di niente”. In base a queste premesse, l’età corinzia della colonnina si preannunciava un periodo di ipocrisie e cinismi, e così fu. Del resto, non c’è niente da fare: se ce l’hai lunga (la colonna), tutti credono che sei disponibile ad allungarla ancora di più (la colonna). Si sentono esclusi e non hanno tutti i torti. Nella fase finale la colonna corinzia contava un centinaio di blog, tra cui molti cadaveri, qualche sconosciuto, e parecchi che qualche volta mi capitava sbadatamente di cliccare. Mentre molti blog che frequentavo anche più spesso erano rimasti fuori. Magari mi avranno anche segretamente odiato, per questo. In realtà da un pezzo la colonnina era un rottame. Non la usavo più. E se non la usavo più io, a chi serviva?

Si aggiungano le spese di manutenzione. I blog nascono e muoiono continuamente, ma soprattutto cambiano indirizzo con una rapidità impressionante. In tre anni siamo rimasti giusto una manciata ad aver conservato la stessa URL (quasi tutti su blogspot). Io vivo e scrivo principalmente offline, e siccome non sono un bravo grafico preferisco concentrarmi sui contenuti. L’idea di metter mano al codice ogni volta che qualcuno cambia indirizzo mi dà l’orticaria. Ok, è un problema mio.

Qualcuno che sta scotendo la testa già da molti paragrafi a questo punto sbotterà: “Amico, ti stimo e ti leggo sempre ecc., ma in questo caso hai sbagliato sin dall’inizio. Non ti dovevi sentire costretto a includere o escludere nessuno. Dovevi semplicemente aggiungere i blog che ti piacevano, togliere quelli che non ti piacevano più, e rispondere alle mail con franchezza. Era così difficile?”
Sì.

Io ho sempre fatto caso a questa cosa. Sin dall’inizio ci sono stati blog che accanto ai post mettevano elenchi. Elenchi di dischi, di libri, di viaggi, di film. Tutto questo non era contenuto. Che cos’era? Una specie di riassunto della propria identità, strutturato secondo le domande più cruciali delle conversazioni serali: che tipo di musica ascolti? Che tipo di libri ti piacciono? Hai visto qualche bel film ultimamente? Dove sei stato in vacanza?

Tutto questo un po’ mi repelleva, non capivo il perché. Poi l’ho capito. Il fatto è che io non sono mai stato un drago, in quel tipo di conversazioni. Insomma, ce li ho anch’io i libri, i dischi, i film. Ma non sono un granché. Un po’ me ne vergogno. Intendiamoci: sono ottimi libri e ottimi dischi (infatti mi piacciono). Ma come dire, un po’ banali.

“Facciamo la prova: cos’hai sul piatto in questo momento?”
“Sul piatto, er… have you ever seen the rain”
“La sigletta dei bellissimi di retequattro?”
“Beh, se la metti su questo piano…”
“Ce l’hai messo di recente o è lì da trent’anni? No, non rispondere. Libri. Hai libri sulla scrivania?”
“Come no! Ehm…”
“Qualche americano? Spero non Fante, adesso l’ha scoperto Baricco, figurati”.
“…la Bibbia”.
“La Bibbia? Quella che Mel Gibson ci ha fatto un film? E riviste?”
“…il Venerdì”.
“E vuoi sapere se sei banale?”
“Sì”.
“Sei banale”.
“Grazie”.

Io, se dovessi riassumere su una colonnina i blog che frequento, produrrei la più banale e scontata delle colonnine. Ma che bisogno c’è? Tanto vale farsi una cartella sul browser. Invece da un po’ di tempo a questa parte sto cercando di provare qualche blog diverso. Così, per cambiare aria. Nel frattempo però ho deciso di proclamare una seconda rivoluzione copernicana: da "Linco questa gente perché sono miei amici" a "linco questi post perché li ho trovati veramente interessanti".
Perciò d’ora in poi non si segnalano più i blog, si segnalano i post. Tra l’altro sono quelli i link che spostano veramente il traffico. Le colonnine servono solo a delimitare il territorio, e credo che non ce ne sia bisogno.

Il che significa che continuerò a prendere in esame le mail di chi mi chiede un link. A un patto, però: che mi si proponga un post interessante, non un blog interessante. Nessun blog è interessante tutti i giorni (questo qui men che meno). Ben pochi blog riescono a essere interessanti una volta la settimana. Ma il problema è che tutti i blog, nel giro di un paio di mesi, scrivono qualcosa d’interessante. E ora che non ho più la colonnina, non ho neanche più scuse: devo cercarli e segnalarli. Naturalmente non ci riuscirò, ma è il principio che conta.
E alla lunga, un passettino oggi, un passettino domani… mi potrebbe anche capitare di trovarmi un giro meno banale del solito. Fermo restando tutto l’affetto per gli amici e i compagni, non sarebbe male.

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