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lunedì 28 giugno 2004

L'invasione degli ultraCarpi

Non mi fa nessun effetto, davvero. È solo un pezzo di carta. Io rimango il buon vecchio ragazzo di campagna che conoscete bene.

***

"È poi venuto, il vigile?"
"Sì, stamattina. Una firma e via. Ah, e ha detto che possiamo chiedere un permesso per il parcheggio".
"Ma non l'avevi già chiesto?"
"Sì, ma adesso è diverso, scusa! Adesso vado al comando e gli dico: sentite un po'…"
"Come gli dici, scusa?"
"Sentite un po'…"
"A proposito, mio padre insiste che devo cambiare la macchina…"
"E fa bene! Che tra un anno non vale più niente".
"Sì, ma proprio adesso, con tutte le spese che…"
"Eppoi così ci compriamo una toiota".
"Eeeh?"
"Sì, un gippone della toiota, hai presente quelli robusti ma non troppo grandi, che li parcheggi bene anche in centro".
"Stai scherzando, sì?"
"Ma cosa c'è di male, scusa? Ce l'ha anche la tipa qui al primo piano, la tabaccaia…"
"Appunto, lei è una tabaccaia, ha la ricevitoria e un doppio appartamento al primo piano; mentre noi abbiamo un solaio…"
"Una mansarda".
"Noi abbiamo una mansarda e viviamo nel precariato, perciò…"
"Senti, io sono un po' stufo di questa cosa del precariato, come se fosse una punizione il precariato. Io ci vivo bene nel precariato, hai notato? Hai visto quanto ho fatturato nel mese di maggio? E allora?"
"E allora?"
"E allora niente, e poi arrivo a casa e per parcheggiare devo fare manovra tra una jaguar e una lancia, hai notato? Hai visto che qui fuori c'è una jaguar e una lancia? E a me tocca far la manovra in opelcorsa? E ti sembra giusto? D'accordo che è un turbodisel, però…"
"Senti, sei sicuro di stare bene?"
"Sto benissimo, perché? Mi vedi male?"
"No… è che…"
"Senti, c'è una cosa che ti volevo dire sa un po' di tempo in qua. Dovremmo comprarci uno specchio".
"Sì, hai ragione. No, aspetta. Cos'hai detto?"
"Uno specchio. Ogni volta che voglio riassettarmi per uscire devo andare fino in bagno…"
"Ogni volta che vuoi riassettarti?"
"…e finisce che pesto il tappetino bianco con le scarpe, è una cosa odiosa, non trovi?"
"Sì, è una cosa odiosa, ma…"
"Detto per inciso, è ora che mi compro un paio di sandali buoni".
"Mi sembrava che ti piacessero i birchenstoc".
"Non so… sai cosa? Non mi fido. Hanno due cifre".
"Hanno cosa?"
"Il prezzo a due cifre. Non mi fido. E poi, dai, sotto i portici sembrerei un pezzente. D'altrocanto le camper infradito sono un po'… non so, un po' troppo indi, mboh. O forse un po' troppo radical chic. Non so, ci sto pensando".
"…"
"Come hai detto? Parla più forte. Ti vedo un po' pallida, hai fame? Vuoi che andiamo un attimo alla galleria alimentare?"
"Al mercato, intendi?"
"Massì, così ci fermiamo alla boutique del pane".
"…che sarebbe poi il forno. Amore, qui c'è qualcosa che non va".
"Certo che c'è qualcosa che non va, in questa casa, te lo detto, manca uno specchio da parete, e poi…"
"No, no. C'è qualcosa che non va in te".
"In me? Il profumo?"
"No, no, non quello".
"Meno male, è chelvinclain".
"Da quando sono arrivata, oggi… non lo so, mi sembri diverso".
"Diverso? Io?"
"Ti giuro".
"Ma tu scherzi".
"Non sei più il ragazzo semplice con cui ho deciso di condividere la buona e la cattiva sorte, sembri… sembri…"
"Amore, senti, con tutto il rispetto, che cazzo dici? Non è che sei in quei giorni, per caso? Che prima lo so meglio è".
"No… no…"
"Mah, mi pareva. Comunque adesso accendi la tv, se non ti dispiace, che alla Vita in Diretta c'è un servizio su Pitti Uomo".
"Mio Dio".
"Dai, su, che non è niente. A proposito, quand'è che chiamiamo il vigile anche per te?"

***

Da ieri sono ufficialmente carpigiano. Che effetto mi fa? Nessun effetto. È solo un pezzo di carta.
(Ho bisogno di un paio di sandali nuovi).

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