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martedì 30 novembre 2004

Evidenziatori e proconsoli (questo gareggia per "titolo più scemo dell'anno").

Se vuoi contare un po' più di un semplice blog-massa, devi passare meno tempo al blog-bar, tenerti informato, e diventare un blog-evidenziatore. Ma attento, qui la cosa comincia a farsi impegnativa. Non un mestiere, ma quasi. Un blog-evidenziatore deve come minimo sfogliare 3-4 giornali e una ventina di blog tra Italia e mondo. È per questo che ti dico: lascia perdere il bar, figliolo. Anche perché se ti vedono troppo seduto ai tavolini, cominceranno a pensare che non stai facendo bene il tuo mestiere. Certo, ogni tanto sarà bene fare una visita, e assicurarsi che tutti si ricordano di te e che ti leggano quotidianamente: ma il blog-evidenziatore si tiene un po' a distanza. L'idea è: fatti, non chiacchiere. L'evidenziatore scrive post brevi e pieni di link. I link sono una cosa seria.

Capite che qui c'è un salto di qualità. Il blog-massa si limita a dire: cacchio, non mi abbassano le tasse neanche stavolta. Al massimo può farci una battuta su, ma rimane in un ambito personale. Ma il blog-evidenziatore, se fa un post sulle tasse, ci mette almeno un paio di link. Il blog-massa si lamenta; il blog-evidenziatore sa.
Attenzione, perché le cose non stanno necessariamente così. La maggior parte dei link non vengono davvero cliccati dai lettori, ma funzionano lo stesso come indici di autorevolezza. È una cosa che l'occhio rileva ancora prima di mettersi a leggere un post: se il pezzo è breve e pieno di link, è un pezzo autorevole, "pieno di cose", di "uno che ha studiato il problema". I blog-massa adorano i blog-evidenziatori: è lì che trovano le migliori pezze d'appoggio per i loro sfoghi o le loro riflessioni. Di solito una comunità è costituita da un gruppetto di blog-massa che frequentano uno o due blog-bar e ruotano intorno una manciata di blog-evidenziatori.

Forse il blog-evidenziatore è il blog politico per eccellenza, in quanto la politica in fondo consiste in questo: definire le priorità. Tutti vorremmo un mondo migliore, in pace e più pulito: se ci scanniamo, è per definire le priorità. Per Bin Laden, ad esempio, la priorità è umiliare gli americani e creare un califfato. Per Bush la priorità è difendere la sicurezza e lo stile di vita degli americani. Per Berlusconi è vincere le regionali. Per il blog-evidenziatore, la priorità è quella notizia che in pochi hanno notato, e che secondo lui è più importante delle altre. Ogni giorno, nel mondo, accadono milioni di fatti di sangue: ma al blog-evidenziatore, questa mattina, interessa soprattutto l'assassinio di Theo Van Gogh. O di una bambina palestinese. O di Carlo Giuliani, eccetera. Il blog-evidenziatore è quello che mette l'accento, che "non si dimentica" di una cosa quando gli altri cominciano ad accostarla al dimenticatoio.

Il blog-evidenziatore è quello che decide di leggere una vicenda in un modo piuttosto che in un altro. Un esempio che ha fatto storia è il caso Kelly. La vicenda ha dimostrato che il governo inglese aveva racconitato bugie sulle Armi di Distruzioni di Massa irachene. Ehilà, questa sì che è una notizia. O no? No, per molti blog-evidenziatori questa non era affatto una notizia: macché. La vera notizia era che un giornalista avesse reso sexy un dossier. Scandalo! I giornalisti rendono sexy le notizie! Molti blog-bar tenero aperto fino all'alba per parlare dei giornalisti cattivi. Che un governo mentisse ai suoi cittadini per dichiarare una guerra, non era altrettanto importante.

Naturalmente, il blog-evidenziatore ha una serie di responsabilità nei confronti dei suoi lettori: dovrebbe garantire che i suoi link sono roba seria, così che i lettori possano fidarsi di lui: non dossier farlocchi, non editoriali della stessa rivista faziosa, non lunghi articoli della stampa estera che magari dicono il contrario di quello che vuole far credere il blog-evidenziatore. Anche se i blog-massa, spesso, non chiedono di meglio che fidarsi del loro evidenziatore preferito, e sono pronti a giocarsi la loro faccia per lui.

Se il blog-evidenziatore è ambizioso, ama viaggiare e conosce bene almeno una lingua straniera, può diventare qualcosa di più: un blog-proconsole.

Il blog-proconsole è un blog-evidenziatore con un'area specifica di interesse, che di solito è un Paese straniero. Quando succede qualcosa in quel Paese, i blog-massa vanno subito a consultare lui, che conosce bene la lingua e la cultura e che magari ci vive. Come un corrispondente di un giornale. E allora perché non l'ho chiamato blog-corrispondente? Così, per far casino.
Naturalmente sapete tutti cos'è il proconsole, avete fatto il classico. È l'ex console romano, che dopo essersi fatto un mazzo tanto durante tutto il cursus honorum, finalmente può andare a gestirsi una provincia dell'Impero con poteri praticamente illimitati. Il blog-proconsole vive il suo ruolo un po' così: questa è casa mia, qui ci comando io. Se sono il proconsole della blogosfera italiana in Bielorussia, e vi dico che in Bielorussia stamattina fa caldo (con tanto di link), voglio proprio vedere chi è in grado di contraddirmi.
Al massimo, se qualcuno comincia a borbottare, la blogosfera può inviare sul posto (o trovare in loco) un secondo blog-proconsole: a questo punto comincia la guerra tra proconsoli, a colpi di link, che è sempre una cosa molto istruttiva, ma soprattutto divertente.
Ma il proconsole ha un'altra qualità: la provincia gli sta stretta. Lui vuole qualcosa di più. Vuole passare il Rubicone e diventare un

(continua, ah ah, ah).

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