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venerdì 17 dicembre 2004

La diabolica invenzione

Il problema, dice il mio amico Arci, sono sempre i dettagli, e il fatto che non riusciamo a immaginarli.

Arci è il mio amico inventore, sempre una spanna davanti. Mentre voi studiavate greco, lui dormiva. Adesso voi sapete tutto dell'aoristo, e lui sa tutto dei sogni.
"Ti capita mai di sognare qualcosa di bello, e di dire: Dio, quant'è bello? Beh, in realtà non stai sognando una cosa bella. Stai solo sognando l'emozione di trovarti davanti a qualcosa di bello".
"Non lo so. A volte io sogno dei falsi d'autore. Per esempio, un quadro di Gauguin che in realtà non esiste".
"Come fai a sapere che non esiste?"
"L'ho cercato su Art Dossier".
"E com'era fatto questo falso d'autore?"
"Questo è interessante, non me lo ricordo".
"Una donna tahitiana? Un paesaggio bretone? Magari un mix, una tahitiana in Bretagna?"
"Se lo vedessi me lo ricorderei".
"E invece no! Perché tu non hai sognato un quadro vero, con tutti i dettagli, e i colori giusti al posto giusto. Tu hai sognato solo un'emozione: una specie di cartoncino con su scritto: Quadro bellissimo di Gauguin".
"No, non è vero. Io me lo ricordo".
"No, tu non te lo ricordi. Non è mai esistito. Il tuo cervello non può inventarsi un quadro in tutti i suoi dettagli. Anche perché tu non sei Gauguin, non sai nemmeno tenere un pennello in mano. Quello che può fare il tuo cervello è fingere l'emozione suggerita da un quadro di Gaugain. Il tuo cervello è stato in molti musei, ha sfogliato molti art dossier, e quel tipo di emozione la sa fingere molto bene. Ma appena provi a chiedergli un dettaglio, il tuo cervello rimane interdetto. Il problema sono i dettagli. Non riusciamo a immaginarli".
"Questo nei sogni".
"Ahimè, no, anche quando apriamo gli occhi. Sai cos'è che rovina i matrimoni e le rivoluzioni?"
"Non saranno mica i dettagli?"
"La nostra impossibilità di prevedere i dettagli. Quelle piccole miserie quotidiane che non riusciamo a immaginarci, finché non ci siamo dentro. Finché sogniamo, riusciamo solo a pensare a disgrazie enormi e improbabili: mi tradirà, diventerà cattivo, picchierà i bambini. E non riusciamo a immaginare una realtà appena appena più banale: russerà tutte le notti, ingrasserà, i bambini non lo rispetteranno. Quei piccoli dettagli che moltiplicati per tutti i giorni e le notti della nostra vita fanno il male di vivere".
"E le rivoluzioni?"
"Stessa cosa. Uno riesce a pensare solo tutto bene o tutto male. Tutto bene: da domani tutti uguali, pane e rose, felicità. Tutto male: Sodoma e Gomorra, la Babilonia immonda, la fine dei tempi, eccetera.
Prendi internet. Appena qualcuno inventa un protocollo per comunicare in tutto il mondo, subito immaginiamo che le frontiere crollino davanti ai nostri piedi, di colpo, Ghandi può predicare ai pellerossa, eccetera. Oppure l'inverso, il Grande fratello che ci spia, non saremo mai più liberi. Come nella fantascienza, non riusciamo a immaginarci un futuro che non sia trionfale o apocalittico. E intanto non prestiamo attenzione ai dettagli. E dire che i dettagli sono tutto. Lo Spam".
"Che c'entra lo spam?"
"Lo Spam è il presente di Internet. Né strumento di democrazia mondiale, né di controllo globale: Internet oggi è per lo più una rete che distribuisce messaggi inutili a persone che non vogliono riceverli e che perderanno tempo e denaro a cancellarli. E lo sai perché è successo?"
"Naturalmente no".
"È successo perché non potevamo immaginarcelo: perché quando sognavamo internet, pensavamo a una biblioteca universale, a una piazza universale, e non potevamo immaginarci il piccolo fastidio del seccatore che viene a disturbarci porta a porta. Una banalità. Moltiplicata per tutti gli utenti del mondo, per tutti i giorni dell'anno, per tutti gli anni da qui a venire, questa banalità diventa Il Male. Ed è a questo che sto lavorando".
"Già, mi stavo giusto domandando: cosa sono tutti questi fili e queste valvole, è forse la tua ultima diabolica inven…"
"Il Calcolatore di Fastidi, la trovata che mi riempirà di gloria e sovvenzioni governative. Basta indossare il casco".
"Questo qui?"
"…ed esprimere un desiderio: il Calcolatore trasformerà i tuoi impulsi cerebrali in una proiezione fantastica. Grazie a un algoritmo da me già depositato e in attesa di brevetto, il Calcolatore integrerà la proiezione con la simulazione dettagli banali e fastidiosi che daranno al risultato finale una particolare impressione di realtà".
Per cui non è escluso che tu non riesca a vedere davvero il tuo Gaugain, se il collaudo va bene".
"E se va male?"
"Ci si brucia il cervello".
"E chi lo fa, il collaudo?"
"Lo stai facendo tu, in questo momento. Esprimi un desiderio".
"Ma vaf…"
"No, meglio di no. Esprimine un altro".

(Continua?)

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