Tanti auguri a me
E sì, anche quest’anno il blog ha compiuto gli anni.
Sono sei. Sono troppi. Nessun altro blog, in Italia, può vantare sei anni di archivio autentico. Del resto, perché ci si dovrebbe vantare di una cosa del genere? I più vecchi di me si nascondono: cambiano dominio e si mimetizzano tra i più giovani. Io invece qui invecchio pian piano, senza vergogna.
Per una storia breve del primo quinquennio, vi rimando al pezzo dell’anno scorso. Rimane da capire com’è andato il 2006. Poteva andare meglio, per tante ragioni.
Dalla politica alle ciabattine (e ritorno?)
Esattamente un anno fa avevo promesso di fare una cosa più politica, più seria. “Quando tutto quello che diciamo è indicizzato, forse dovremmo dire meno cazzate e più verità”, scrivevo. In effetti la politica è stato il tema caldo per i primi quattro mesi del 2006. Poi ci sono state le elezioni. E un po' di stanchezza, dopo le elezioni, era prevedibile. Passare da blog di lotta a blog di governo, ecc. ecc.
Ma quello che è successo alle ultime elezioni mi ha veramente stroncato. Senza troppo accorgermene, avevo davvero investito qualche energia nella speranza che da aprile in poi si voltasse pagina. Da lì in poi pensavo che si sarebbero aperti nuovi spazi – anche per criticare Prodi, una volta eliminata l’alternativa B.
Il pari e patta elettorale, da questo punto di vista, mi ha ucciso. Fuori o dentro Palazzo Chigi, Berlusconi continua a dominare il dibattito politico. Con lui in testa ai sondaggi, di parlar male di Prodi proprio non mi sento, passo, fate voi.
Così da maggio in poi qui c’è stata una svolta intimista (anche grazie a Grazia). In luglio, negli Usa, ho avuto la sensazione di poter scrivere qualunque cosa senza troppo preoccuparmi, tanto c’è un pubblico per ogni cosa. In autunno sono tornato a temi più ambiziosi, ma mi chiedo sempre più spesso che senso ha. Forse non ne ha.
Che ci fate (ancora) qui?
Io qui potrei scagliare la pietra per primo, e cominciare a lamentarmi del calo qualitativo e quantitativo, accusando la redazione di rifriggere sempre gli stessi argomenti (guerra-Berlusconi-latino-religione-Berlusconi-religione-latino-guerra). Potrei farlo, e potreste farlo anche voi. Ma attenzione. Prima di ogni valutazione bisogna arrendersi a un fatto: il blog non è mai andato bene come in questi ultimi mesi. Cinque-seicento accessi medi al giorno non li avevo mai avuti. Come mai continua ad arrivare tutta questa gente? Onestamente, non lo so.
A dire il vero, conosco solo dei motivi per cui la gente dovrebbe smettere di leggermi. Un blog generalista e tuttologo come questo non ha molte possibilità di sopravvivere, in un panorama complesso e specializzato come il nostro.
Io, per dire, se fossi un lettore mi sarei stancato da un pezzo. Negli ultimi anni il tempo che dedico ai blog è un po’ calato. Raramente mi capita di cercarne di nuovi. Gli unici che m’interessano solo quelli che conosco già e che trattano argomenti specifici in un modo familiare. In pratica: se voglio sapere qualcosa su un film, vado su un blog di cinema (sempre quello, al massimo un paio). Se voglio sapere che musica tira, vado da Enzo o da Inkiostro, (e tanto peggio se pigliano cantonate). Se voglio sentir parlare di tv… di web... o di letteratura… litigare con un giornalista nevrotico… riempite i puntini. Credo che l’approccio degli adulti ai blog sia più o meno questo: evitare le sorprese, consultare i più fidati.
Ma proprio da questo punto di vista, non riesco a capire bene chi viene qui. Leonardo è un blog senza tema (anche se le idee fisse non mancano): nessuno sa esattamente cosa troverà, quando clicca qui. Si parla di cinema o musica ma senza molto impegno; di politica, ma in modo sempre più tangenziale: si mettono insieme pensieri intelligenti, ma senza il tempo e la capacità di sistemarli. Gira che ti gira, è rimasto un blog “alla 2003”: un diario in pubblico. Evidentemente alla gente piace così.
Anche questo però ha un senso molto relativo. Chi è poi tutta questa “gente”? Che ci fai, oggi, con 600 accessi al giorno? Basta vedere quel che succede ogni volta che qualcuno s’inventa una nuova top 100 dei blog italiani: dopo qualche mese di saliscendi, Leonardo saluta e scompare. Perché il traffico vero ormai passa altrove. E non si capisce davvero perché continuo a dare importanza agli accessi o al ranking, visto che non sto vendendo niente. Ah no, scusate. Sto vendendo il libro. Già. Pensavo che il blog potesse lanciare un po’ il libro. In realtà per ora sta succedendo il contrario: il libro attira gente che prima non passava
Progetti per il futuro?
E quindi insomma, cosa fare nel 2007? Mah. L’anno scorso mi stavo prendendo ancora un po’ troppo sul serio. Ora, come vedete, anche se inizio a parlare di politica finisco con Bud Spencer. Sarà il riflusso, sarà l’età, la coscienza dei propri limiti.
In una formula: basta pipponi. Scrivere pezzi più leggeri. Magari un po’ più brevi (come dicevo quattr’anni fa). Magari scriverne un po’ di più. E forse pian piano riuscirò a specializzarmi anch’io, in qualcosa che ancora non so cos’è.
Fuori dalla Storia
Quanto alla Storia del Blog Italiano, quella non passa da qui da un pezzo. Il futuro sono i video – come ha capito persino Di Pietro: il blog del futuro è pieno di immagini in movimento che mostrano facce immobili che ti fissano e ti parlano. A me i mezzibusti annoiano, per cui mi fermo qui. A chi continuerà a passare, in deroga alle mode e alle teorie di scienze della comunicazione, un grazie dal più profondo del cuore – e compratemi il libro. Sono sei euro e venti. Che ci fai oggi con sei euro e venti?
Il post dell’anno
Come ogni anno, qui sotto potete farmi un regalo scrivendo qual è stato il post che vi è piaciuto di più nel 2006. Potete anche scrivere quello che v’è piaciuto di meno. Se siete indecisi, scrivete il primo che vi viene in mente: è quello giusto.
allora, tanto per capirsi, credo di corrispondere più o meno alla figura retorica, che citasti un dì, del quarantenne che non chiama più nessuno e nessuno chiama più. qui ci faccio che trovo uno dei miglior blog in circolazione.
RispondiEliminasu due piedi, i post che mi sono piaciuti di più sono due: "la questione non generazionale" e quello sul vino. il migliore di sempre "il 68 ha strasfracelalto i coglioni"
complimenti.
Io non vengo qui, me lo dice l'aggregatore che hai postato ;P
RispondiEliminaScherzi a parte, forse passo ancora perchè
1) è uno dei blog scritti meglio (non diminuire ancora la lunghezza dei post, ultimemente si sono già snelliti e nella media lunghezza ti esprimi bene);
2) butti lì molte idee degne di nota e collegamenti intelligenti, facendo riflettere senza la pretesa di collegare il tutto con la cosmogonia definitiva;
3) prendi sul serio gli argomenti, meno il modo di parlarne.
Però ora su due piedi non mi viene in mente un post sopra gli altri, pensa tu a uno: è quello giusto.
Leonardo, io continuo a leggerti perchè scrivi cose non banali e le scrivi bene.
RispondiEliminaTu però fammi un favore: butta via 'sti commenti di blogger che fanno veramente schifo.
Ecco, non è giusto! Continui ad avere otto mesi di vita più di me! (cfr. George Harrison, Anthology)
RispondiEliminaCiò detto, e non senza averti ricordato che il libro costa sei euro e mezzo e non sei e venti, un consiglio: metti un feed su feedburner, e scoprirai di passare di botto alla cinquantesima posizione.
Post? Scaromantico del 10 aprile, direi.
(e non accorciare i post, please)
Accorciarli? Mi unisco al coro, non farlo, la dico grossa:
RispondiEliminasono perfino asciutti data la profondità di analisi!
L'ho detta......
Perché passo da queste parti da alcuni anni? Che tipo di lettore sono? Non so risponderti con chiarezza ma ci tengo a dirti che sei molto stimolante.
ps.
Il libro l'ho preso ma non son ancora riuscito a leggerlo, prima o poi...
Ormai mi sono affezionata: ti leggo assiduamente tutti i giorni (da una settimana); mi piace il tono della tua scrittura, la serietà, l'umorismo sotterraneo... ah, anche la sintassi e la parsimonia nell'uso dei puntini sospensivi...
RispondiEliminaRiguardo al post preferito, per il momento non mi pronuncio, magari più in là. Ciao
Scrivi come piacerebbe a me saper scrivere.
RispondiEliminaIl post memorabile, quello sull'obesità negli USA.
Leo, quello giusto secondo il tuo criterio e' quello su lauzi, non solo contentwise ma per la scoperta memorabile di una canzone perfetta che il post ha veicolato
RispondiEliminajeff
Io ci vengo perché scrivi magnifici editoriali. E sì, siamo vecchi, scrivere e leggere editoriali è cosa da vecchi.
RispondiEliminaAh, il libro l'ho comprato, e pure volentieri. Il primo post che mi viene in mente è quello sul Natale.
Al volo... il post memorabile per me é quello sulla piccola borghesia imprenditrice italiana e le sue bassezze e piccolezze
RispondiEliminaIl tuo blog è bello da leggere per tanti motivi, lo sai bene: ti serve, ti fa piacere, ti fa avere voglia di continuare, il sentirtelo dire? Fai così, allora: invita i 600 a delurkarsi (orrendo termine usatissimo in questo periodo), lo ha fatto da poco anche Sabelli Fioretti con il piacevole risultato di aver conosciuto persone nuove, stimolato qualcuno a proporre qualcosa, a volte, di interessante... pensaci.
RispondiEliminaIl post più bello è quello che scriverai il giorno dopo, e, per quanto mi riguarda, apro il tuo blog sperando di trovarne uno ogni giorno.
Non specializzarti, Leo.
RispondiEliminaNon ho niente contro i blog "tematici" ma occorre salvaguardare un po' di "blog 2003 style" perché la parcellizzazione e la specializzazione (anche dei contenuti) posson portare alla chiusura nel proprio orticello impestato di know how e piccole cerchie concentriche (qualcuno l'ha anche chimate conventicole);
ci vuole invece chi svolazza su argomenti diversi - fosse solo per coordinarli e collegarli via il ponte temporaneo d'un link.
Il libro non l'ho ancora comprato, ma ci son vicino.
Un abbraccio
l'anno, leonardescamente parlando, è volato, sei anni di archivio son tanti, e il primo pezzo che mi viene in mente pensando a te è sempre lo Scenario Rutelli
RispondiEliminase internet è un giornale che uno si fa da sé (e se lo fa proprio secondo il metodo delle "rubriche" che dicevi: il tipo fidato di cinema, quello di musica ecc.) te sei quello che sta sempre di spalla in prima, il primo pezzo che uno si legge volentieri aprendo il giornale (come su Repubblica vo a cercarmi se c'è qualcosa di Sofri o di Serra)
il libro l'ho comprato per quella questione del "debito" e perché il prezzo era sotto la soglia psicologia (ma non mi è stato così utile, piuttosto credo che ti ricomprerò per regalarti a qualcuno che non usa internet)
e poi, naturalmente, c'è quella faccenda della scrittura...
No, non faccio classifiche.
RispondiEliminaMa ti confermo che sono una tua affezionata lettrice da lungo tempo (non credo dall'inizio pero'). Perche' torno? ti ho nei miei bookmark, spesso passo avanti, ma ultimamente sei tornato quello che piace a me, analitico e con grande senso d'umorismo. Vai avanti cosi, io ti seguo a distanza! Ciao, Monica
grazie, grazie, siete un pubblico magnifico, ma io non voglio invecchiare eugenio scalfari di voialtri. piuttosto faccio l'0roscopo.
RispondiEliminaE poi lo scenario Rutelli è del 2005, cioè del 2025, cioè il tempo passa, e che cavolo.
Ma perché i commenti di blogger sarebbero brutti? A me sembrano uguali a tutti gli altri.
Io voto 'la storia non ci insegna niente 2'.
RispondiEliminaPerchè ti leggo? Perchè sono visceralmente moralista, ma non sopporto il moralismo senza autocritica e autoironia.
L'ho comprato il libro, non l'ho letto però; a tempo debito non mancherò di dirti cosa ne penso.
Chiara
io leggo Leonardo per potermene vantate aa baretto con gli amici, è ovvio
RispondiElimina(lunga vita)
Ottima annata, il 2006:
RispondiEliminahttp://leonardo.blogspot.com/2006/10/fuga-da-capannonia-noi-puffi-siam-cos.html
http://leonardo.blogspot.com/2006/09/teachin-teachers-kidding-kids-replica.html
http://leonardo.blogspot.com/2006/07/in-big-fat-country.html
http://leonardo.blogspot.com/2006/07/home-is-where.html
http://leonardo.blogspot.com/2006/05/lo-spettacolo-nellera-in-cui-da-idioti.html
http://leonardo.blogspot.com/2006/05/bruciare-la-legge-30.html
http://leonardo.blogspot.com/2006/04/bullandia.html
http://leonardo.blogspot.com/2006/03/gesticolando-come-un-coglione.html
http://leonardo.blogspot.com/2006/02/libert-quanti-crimini-in-tuo-nome.html
http://leonardo.blogspot.com/2006/01/emilia-schizofrenica.html
gdm
lo diceva baricco su "i barbari" (non cito a memoria sei costretto a (ri?)leggertelo tutto, un "oggetto narrativo" è "buono" se funge da sistema passante: sul tuo blog si arriva facilmente perché è molto citato e vi si trovano spunti interessanti che spingono a cercare altre cose.
RispondiEliminaIl mio preferito è quello sulla chiusura di indymedia e la copertina del times, ma ho apprezzato anche quello su giovanni lindo ferretti e i who.
Bravo, vai bene così ;)
Ma sei proprio Lou?
RispondiEliminapost bellissimi: quello sul natale, e quello su Kate Moss (che piace alle ragazzine, tz!).
RispondiEliminagrazie.
perché nei feed mi sono apparsi stamattina i post del 2002? Va beh a parte questo:
RispondiEliminaa) ti leggo perché mi piace leggerti
b) il post piu' bello era quello delle coop in emilia romagna. Ma forse era del 2005.
Per il tuo pezzo preferito del 2006, aspetto il gennaio 2008.
RispondiEliminaScherzo, ma preparati, perché sto taggando l'archivio (ci metterò 12 mesi), e se ogni volta che taggo un post vecchio ti compare nel feed, passerai un anno molto interessante.
anche castadiva si ricorda per primo del post sul natale e ti invita a non specializzarti troppo.
RispondiEliminaun abbraccio
g
dimenticavo di dirti che ti leggo perché...
RispondiEliminatbukdb
e anche quando non ti telefono mi interessa sapere come stai.
Tanti auguri Leonardo, spero di leggerti per almeno altri sei anni.
RispondiEliminatbukdb?
RispondiEliminaTi bramo un kilogrammo di banane?
Dimentichi un altro coetaneo di altrettanta anzianità e uguale ostinazione nel dominio...
RispondiEliminaun caro saluto, L.
Non riesco a pubblicare un commento col mio nome; perchè??
RispondiEliminaNon so il perché.
RispondiEliminaPerò fa lo stesso se ti firmi, non ci formalizziamo.
Ludik, hai ragione, il decano resti tu!
in italia è pieno di ferrigno, ci sono i fabbricatori di statuine napoletani, un paio di giornalisti, un autore di le "iene".
RispondiEliminaMa io sono l'unico nipote di Lou.
è che era saltato fuori tuo zio (senza motivo) in fondo al post precedente.
RispondiEliminaA me è piaciuto molto il post sul Limbo.
RispondiElimina(Ce la farà questo commento ad essere pubblicato???)
volpice
era un errore di stampa e lo sai
RispondiEliminaTanto bramò un kebab da bestemmiare!
RispondiEliminaapro, il primo anonymous del thread sono io (.mau.), l'unico qua che poteva citare il Beatle silente...
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