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giovedì 15 marzo 2007

quest'aula sorda e grigia

Ciò che la vacca disse al mulo

Mi riferisco, è chiaro, alla proposta di fare l’antidoping a scuola. Mah, ministro Amato, che dire:
- Se era una battuta, non era divertente.
- Se era una provocazione, non troppo provocante.
- Al massimo era interessante come lapsus: perché proprio "dopo l'interrogazione"? Ci si droga prima di farsi interrogare? Da bravo politico, Amato è convinto che gli studenti assumano droga per colmare un’ansia da prestazione (come fanno i politici, appunto). Ma studenti così, se esistono, sono una notevole minoranza (il discorso è diverso all’università, col giro di anfetamine che c’era già ai tempi miei). La maggior parte degli studenti sfattoni continua ad assumere droghe per il solito vecchio motivo che le lezioni sono noiose.
- Ma soprattutto, da che pulpito?

Il Ministro Amato non conosce molto gli studenti. E pazienza. Ma gli studenti, lo conoscono, il Ministro Amato?
È gente che a volte studia, più spesso va a spasso, ogni tanto si droga, e inspiegabilmente cambia canale ogni volta che appare un politico in tv (cambia canale spesso).
Dei politici italiani conosce Prodi, forse; Berlusconi, sicuramente; Luxuria, perché è un trans; i più colti hanno sentito parlare anche di Caruso, che seminava le piantine. E basta. Ah, e da qualche giorno c’è questo Ministro Amato, che vuole fare l’antidoping. Ma da che pulpito?

Per la verità una trasmissione che mostra agli studenti il Palazzo c’è. Non è molto raffinata e rispettosa dell’autorità, ma c’è. È la stessa trasmissione che mostra gli accampamenti dei rumeni in Riva Reno e le rotte dei turisti sessuali padani in Padania. E poi, naturalmente, ha la sua percentuale di appostamenti trash e mogli di calciatori. Ma insomma, una trasmissione c’è: le Iene, Italia 1. Il Ministro Amato dovrebbe averci riflettuto bene.

Perché certo, cinque mesi per un Ministro degli Interni sono tanti; ma per gli studenti in fondo no. A cinque mesi dal servizio delle Iene sull’antidoping a Montecitorio, la percezione che gli studenti hanno dei parlamentari italiani è ancora la stessa: tutti-drogati. Al punto che: “prof, ma a Roma andiamo a vedere il Parlamento?”
“Certo che ci andiamo”.
“E c’è anche Luxuria?”
“Se è presente, ma…”
“Ma è vero che sono tutti drogati?”

Insomma, il Ministro Amato dovrebbe tener conto, quando parla agli studenti, di non essere il rappresentante né della maggioranza di governo, né della tradizione socialdemocratica e ancor prima socialista, né del suo partito (ma di che partito è?), né della Fondazione italianieuropei che continua a prender soldi dalla nota multinazionale del tabacco. No, quando parla ai ragazzi, il Ministro Amato sappia di non essere nulla di tutto questo.

Perché quando parla di ragazzini, quando parla ai ragazzini, il Ministro Amato è prima di tutto il rappresentante di una comunità di grassi uomini potenti che in un palazzo a Roma si tira piste a spese della comunità. Più un trans. E tutti pagano i portaborse in nero. E adesso vogliono fare l’antidoping a noi? Ma si curassero.

Un politico che pretende di fare l’antidoping agli studenti. Suvvia. Il ministro Amato rifletta bene sull’exemplum medievale del bue che dice cornuto all’asino. Nelle scuole italiane l’episodio è tramandato con altre parole, ma insomma, c’intendiamo.

7 commenti:

  1. eheh...mi par giusto citare filippofacci...

    " I mestieri più vecchi del mondo

    di Filippo Facci - giovedì 15 marzo 2007, 07:00

    Confesso un dubbio primordiale. Se non erro, in nessun popolo dell’antichità pre-romana il fatto che una donna si concedesse liberamente era ritenuto fuori dalla costumatezza. La prostituzione, presso alcuni popoli, aveva addirittura una consacrazione religiosa, e nella Roma augustea la relazione con una prostituta era considerata come qualsiasi altra. Nel mondo cattolico le cose sono cambiate, ma sino a un certo punto: la fede invita a preservare l'anima assai più della carne, giacché quest’ultima diverrà solo cenere, mentre l'anima, secondo il libero arbitrio di ciascuno, condurrà alla salvezza o alla dannazione. Sicché non mi è chiaro, giocandosi la partita attorno all'anima, perché dalle nostre parti vendere il proprio corpo sia ritenuto più grave che vendere la propria opinione. I greci avversavano i sofisti proprio per questo: «Quando una persona vende la sua bellezza a chi vuol pagarla, la chiamano bagascia; nella stessa guisa, quegli che vende la sapienza per denari, si chiama sofista». Dunque piano coi giudizi, egregi colleghi: tante delle ragazzette citate in questi giorni, diversamente da tanti giornalisti, perlomeno si sono vendute col sorriso sulle labbra."

    ciaooo da:

    -nedo el putanero-

    (comunque, ora e sempre con Pia Covre e Vladimir Luxuria:

    LEGALIZZAZIONE DELLA PROSTITUZIONE!)

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  2. - Sei parecchio fuori tema.
    - La prostituzione, in Italia, non è illegale.
    - Filippo Facci saprà tante cose, ma gli bastava aprire una Bibbia per trovare un popolo dell'antichità pre-romana che considerava scostumata la prostituzione.

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  3. L'idea dello studente liceale che si dopa prima di un'interrogazione è patetica. I miei sono talmente spenti durante le interrogazioni (e di certo non ti danno l'idea di chi abbia fatto nottata per studiare: già due ore di seguito su un libro sembrano uno sforzo erculeo, altro che anfetamine) che alla fine ti verrebbe voglia di proporgli una flebo di caffè forte per vedere se si riprendono un pochino. No, davvero, questi signori non sanno più di che cosa stanno parlando: e poi si dice del "divario fra paese legale e paese reale"!

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  4. Ci sono 1000 modi di drogarsi senza usare sostanze sensibili ai test anti-droga. Basta chiedere al vostro amico o parente che ha fatto gli anni '70.

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  5. I "miei amici che hanno fatto gli anni '70" era talmente evidente che si drogassero che non c'era nemmeno bisogno di annusarli.

    A quei tempi bastava squadrarti, per farti il test completo.

    Lascia perdere. Chi si è drogato negli anni '70, non si ricorda molto bene. Proprio perché si drogava, negli anni '70.

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  6. E' una conferma che i nostri politici sono lontani mille miglia dalla realta' ... forse perche' quando entrano al palazzo ... per prima cosa si "fanno"

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