Pages - Menu

giovedì 26 aprile 2007

ogni allarme è ingiustificato

La versione di P.P.

Chi sia il furbo, chi sia il fesso, ancora oggi non lo so.

Quando ti parlavo di Effetto Serra, tu mi prendevi per matto: non c’è nessun Effetto Serra, non c’è nemmeno la prova che il pianeta si sia riscaldando, usiamo un po’ il buonsenso, perdìo.

Poi è arrivato un uragano, e tu hai detto che un uragano non fa statistica.

Allora è arrivato un altro uragano, e tu hai detto che statisticamente è già successo, nel dodicesimo secolo, che ci fossero due uragani, embè? Ma usiamo un po’ il buonsenso.

Poi c’è stato lo Tsunami, che col clima c’entra nulla, e tu mi hai detto: Visto? L’Effetto Serra non c’entra nulla. La gente ai tropici muori anche senza. Lo vedi, PP? Tutto questo allarmismo è ingiustificato.

Poi ci sono stati altri uragani, e alla fine lo hai ammesso: il pianeta è un po’ più caldo. Ma chi ha detto che sia colpa dell’uomo? Eh? Ci sono studi seri che lo provano?

Poi sono usciti gli studi seri che lo provavano. E va bene, hai detto. Sarà anche a causa dell’uomo che fa un po’ più caldo – ma chi ha detto che sia un male? Basta con il vecchio buonsenso, perdìo.
Pensiamola diversamente. Non nascondiamo la testa sotto la sabbia! Proviamo a considerare il riscaldamento globale una risorsa. Pensa a quante isole nuove, a quante mete turistiche da scoprire. Pensa al Passaggio a Nordovest, a Nordest. Pensa al turismo antartico. E tutto questo è merito dell’uomo! Non ti fa sentire quasi un Dio?

Io ci pensavo un po’ e poi dicevo: mah. Può darsi che a qualcuno il riscaldamento globale porti fortuna, ma per la maggior parte dell’umanità sarà una disgrazia. La fascia maggiormente sconvolta sarà quella subtropicale, dove abita più gente e la più povera. Se si alza il livello del mare non potranno rifugiarsi in Groenlandia. Se il suolo si desertifica, non potranno acquistare cereali dalla Russia. Insomma, Martin, il bilancio resterà in passivo. E tu: sciocchezze, PP. La verità è che tu, questa catastrofe, te la sogni di notte. È da tanto tempo che la immagini che ne hai fatto una malattia, come lo scudetto dell’Inter. Faresti carte false pur di aver ragione. È diventata una questione tra te e il mondo! Senza una carestia o un diluvio, non sei contento. Sei proprio convinto di avere a cuore l’interesse dell’umanità? Non è che ne hai abbastanza, di questa umanità, non è che preferiresti annegarla tutta e ricominciare da capo? Ma chi sei, Noè?
Io ci sono rimasto un po’ male, perché in fondo chissà, può anche darsi che tu avessi ragione. È un po’ un’ossessione, la mia. La gente di buon senso non pensa sempre alle catastrofi. Non si fascia la testa a ogni cattiva notizia. La gente di buon senso.

Poi si è seccato il Po, il comune ha iniziato a razionare l’acqua corrente, quella minerale è aumentata del 5000%, e io sarei stato curioso di sentire il tuo parere. Ma tu te n’eri già andato nella tua nuova villetta in Canada, comprata con la liquidazione del negozio di articoli da sci alpino.
Da quel che so ti sei fatto un giardino con vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà, e le ragazze si fermano ai cancelli ad ammirarla.

E insomma, chi è il furbo, chi è il fesso, non lo so. La notte – quando non sono di turno alla pompa dei nuovi argini - sogno di venirti a trovare, e a incendiare la tua casetta bella. Ah, sì, lo so che laggiù hai tutto lo spazio che vuoi per costruirne un’altra. Ho sentito che ogni anno si libera dai ghiacci più terra di quella che si è impaludata in un mese qui, in valpadana.

Terra verde, terra fresca, terra vergine.
Goditela, Martin, finché puoi. Sto arrivando.
Tuo,
Pinco Panco.

(Non nascondetevi sotto la sabbia! Studiatevi le opportunità di un sano riscaldamento globale! via Wittgenstein)

16 commenti:

  1. Che dire, Leo?
    Hai già detto tutto tu.

    RispondiElimina
  2. Non c'è molto da ridere. Nel mio comune per altro siamo già in emergenza da mesi per il problema arsenico nell'acqua potabile... (E a me risulta che i comuni con tale guaio siano non pochi in Italia, visto anche quanti impianti si stanno costruendo per la "dearsenificazione": http://www.ziliospa.com/zilioecologia/default.aspx?template=Prodotti.html&F=id_sector&V=1&F=id_category&V=35 )

    RispondiElimina
  3. Eterogenesi dei fini? Non avevo visto finora che il bicchiere e’ mezzo pieno.
    Mi era sfuggito il post di Wittgenstein e leggerlo oggi, insieme al tuo, mi ha fatto ritrovare un po’ di ottimismo sulle sorti prossime venture nostre e del nostro pianeta.
    Ho ricordato che non e’ detto che cambiare sia necessariamente peggiorare, che non e’ detto che la cosa da fare sia impedire i cambiamenti (anche perche’ e’ quasi sempre impossibile farlo) ma gestirli al meglio.
    Il vecchio Marx (Karl, non uno dei tre fratelli attori) non si opponeva certo alla rivoluzione industriale ma ai suoi orrendi effetti collaterali. Ha avuto un ruolo innegabile nel contrastarli, senza proporre certo di restare ai modi di produzione dei secoli precedenti.
    E’ paradossale che la sinistra sinistra (ripetizione voluta) italiana, che ha nostalgia di vecchie rivoluzioni, faccia oggi spesso la propria bandiera della conservazione dello stato di cose esistenti e non di progetti per governare gli inevitabili cambiamenti.
    A me sembra una bella cosa avere a disposizione patate e pomodori, camelie caffe’ cacao e tabacco (vabbe’ il tabacco forse no) e tante altre cose, ma se all’epoca ci fossero stati i verdi nostrani avrebbero fatto di tutto per impedirci di godercele.
    Io prenderei quello struzzo lassu’ come loro emblema.
    Un po’ come a proposito del neonato partito democratico: conservare la propria identita’ sembra a molti piu’ importante che spenderla nella costruzione di progetti nuovi.
    Ho messo troppa carne al fuoco rischiando di servirla immangiabile? Chiedo scusa.
    dona

    RispondiElimina
  4. Anonimo,
    ho come il vago sentore che tu non abbia capito niente.

    RispondiElimina
  5. Purtroppo ero ironico.
    A me piacciono i cambiamenti, ma i cambiamenti climatici saranno catastrofici.
    E' vero che un'esigua fetta dell'umanità ci guadagnerà nel cambio, ma tutti gli altri resteranno fregati. La casetta in Canadà non è per tutti.

    L'amara ironia è che gli stessi ceti sociali che per decenni hanno ignorato l'allarme climatico saranno i più lesti ad aggiornarsi e accaparrarsi le casette in Canadà.

    RispondiElimina
  6. L'ironia del post di leonardo era talmente evidente che non mi e' sembrato necessario chiarire che l'avevo colta. Ho scritto "eterogenesi dei fini" per dire con poche parole che il post ha avuto su di me un effetto probabilmente imprevisto dall'autore. Che altro potevo voler dire con quell'espressione?

    RispondiElimina
  7. Ho capito che hai capito.
    Il problema è che il modernismo sfrenato non è mano ottuso del tradizionalismo arroccato.

    Ci si lancia in una direzione o in un'altra, infischiandone sempre o comunque di una modesta tabella costi-benefici.

    O meglio: si fa finta d'infischiarsene. Perché la tabella c'è già, e dice che molti dei Paesi campioni d'inquinamento saranno i maggiori beneficiari del riscaldamento globale. E allora chi glielo fa fare, alla Russia, di diminuire l'inquinamento?

    RispondiElimina
  8. Credo che tirando le somme una cosa sia evidente: L'uomo è un animale ottuso. Distrugge il 'suo' ambiente. O meglio lo rende invivibile proprio per i 'suoi' fabbisogni.

    Che poi la Natura sia toccata dalle nostre scoregge, temo che sia la nostra solita medievale antropocentrica pretesa copernicana. La Terra non è qui per noi. Tanto meno l'acqua. E se anche l'intero globo bruciasse o si congelasse tornerà sempre a respirare a modo suo. Finchè anche il sole sarà in liquidazione.
    Dinosauri o umani fottendosene.

    Leopardi ce lo disse più volte, ma i poeti si sa, contano quanto i bloggers...

    RispondiElimina
  9. leonardo, credo tu abbia molte ragioni e temo che la (vecchia) storia del cetriolo che va in culo all'ortolano sia sempre vera.
    ovviamente il riscaldamento globale porterà dei benefici a qualcuno (in qualche modo tutto porta benefici a qualcuno o qualcosa) e, come hai detto, e fa' niente se molti di quelli che ora muoiono di fame moriranno affogati, se avranno scampato l'aids o la malaria o le 12-16 ore giornaliere a cucire scarpe (o sandali visto il trend).
    però credo che il cambiamento vada governato o gestito o quel che cazzo vi pare. nutrirsi di hamburger è nocivo per tutti, ma la soluzione non è nutrirsi di crocchette di miglio. se un cazzo di miliardo di cinesi vuole il frigo... che qualcuno gli ceda il brevetto per farli senza cfc.
    se qualcuno non vuole che roma abbia un inquinamento a bestia e parecchie decine di morti l'anno per incidenti stradali basta costruire metropolitane: è l'unica cosa che può convincere alcuni a lasciare il suv sottocasa, gli altri si può bastonarli (mm... in senso metaforico-fiscale).
    ma certo quando l'economia di un paese gode alla vendita di un paio di milioni di macchine c'è qualcosa che non va.
    quando hanno tirato fuori i primi cellulari tacs era roba da stronzetti esibizionisti e ora? ora ce l'abbiamo tutti (se va bene uno solo) e, naturalmente, non avrebbe avuto senso proibirli...
    ops... ma è quello che dicevi tu: ripensare il modello di sviluppo...
    per questo ci vorrebbe un governo autorevole (anche a livello internazionale) in grado di dirigere lo sviluppo in una qualche direzione...

    RispondiElimina
  10. ..solo per dire che su di me già si osservano le conseguenze del surriscaldamento mentale: Ho scritto 'copernicana' pensando a Tolomeo.

    RispondiElimina
  11. Ultimista = dalla parte degli ultimi.
    Parola coniata da Clara Sereni per definire un’identita’ che finisce in “ista” per chi non si riconosce piu’ in quelle di prima, come operaista o comunista (chissa’, magari pure qualche fascista o liberista ravveduto) che finivano nello stesso modo.
    Io (vecchia comunista) adesso sono un’ultimista. Non lo so perche’ e come, ma so che lo sono.
    E lo so bene che saranno gli ultimi a pagare il prezzo dei cambiamenti del clima, e non solo del clima. Non avevi bisogno di ricordarmelo, leonardo.
    Sono d’accordo con te: credere che cambiare equivalga a progredire e’ stupido quanto credere che sia comunque meglio non cambiare.
    Ma la responsabilita’ di fare progetti per evitare i danni di cambiamenti inevitabili e’ di chi ne avverte i rischi. Non di chi crede solo di guadagnarci.
    Idee estemporanee come quelle scritte da es(rr) non sono certo una soluzione. Se pero’ seguitiamo a non fare i conti con la necessita’ di cercare idee nuove, arroccandoci nelle lamentele, le idee nuove non ci saranno.

    RispondiElimina
  12. Colpa del cervello surriscaldato anche nel mio caso?
    Volevo ovviamente citare marcell_o, non es(rr).

    RispondiElimina
  13. dona, per evitare che tu sia nuovamente malintesa:
    l'articolo di Newsweek parla di adattamento solo per finta, ed è un pezzo di stile "tranquillizzante", perché nulla cambi.
    E chi "si lamenta" su queste cose non è un contestatore inerte, ma in genere è proprio chi ha indicato i problemi da quel bel pezzo (ormai son quasi 40 anni) e ne ha indicato delle possibili mitigazioni.

    RispondiElimina
  14. In effetti Dona fraintendi anche me. Nessuna idea (estemporanea, etereogenea o geneticamente corretta). Le mie erano e sono solo considerazioni. Evidenze.

    Proprio perchè non mi lamento e perchè trovo inutili le lamentele.

    Adoro Johnny Hart e cito una striscia del 'Reame di Id' (o il 'Mago Wiz'):
    C'è questo re nanerottolo e malefico (chi ci ricorda?). Ad un certo punto c'è una terribile carestia nel suo reame.
    "Sire sire il popolo muore di sete!" dopo un po' un altro messaggero:
    "Sire sire i mostri del fossato muoiono di fame!"
    E lui:
    "Intravedo una soluzione"

    RispondiElimina
  15. naturalmente i miei erano esempi, non proposte di soluzione.
    la soluzione è solo governare i cambiamenti, non opporvisi o mettersi in mezzo: le cose cambiano comunque, anche in peggio.
    ritorno a bomba: quanto riscaldamento globale in più ci sarà quando tutti i cinesi avranno un frigo, 1 su 2 avrà l'automobile e cominceranno a consumare hamburger?
    immagino che ci vorrà un po' si fantasia tecnologica per arginare il problema (non credo servirà cercare di convincere i cinesi che la cocacola calda è più buona).
    altro esempio:
    l'aids fa (se ho capito bene) 3 milioni di morti all'anno in africa. neanche il 10 percento dei malati ha accesso alle cure, le cure trovate da esose multinazionali... ma d'altra parte se si dava retta all'ex presidente sudafricano che diceva: l'hiv è una bufala...
    ripeto non è la crocchetta di miglio che salverà il mondo: non si può costringere la gente a essere virtuosa. è questo l'errore che fanno tante personcine ammodo: pensare che siamo tutti buoni e cari, il capitalismo ci ha rovinato!
    ma c'è una buona notizia: è possibile che saremo estinti da parecchio quando il sole si spegnerà, sarà un problema dei bacarozzi

    RispondiElimina
  16. "non si può costringere la gente a essere virtuosa"

    Sicuro? Convincerla (anche con ricatti più o meno velati) ad essere viziosa, funziona. E bene. Basta ripetere certi messaggi in continuazione in tivvù.
    Però l'essere virtuosi, in molti casi, pur con scarsità di mezzi e possibilità comunicative infinitamente minori, funziona nonostante la propaganda e la pressione sociale spingano in tutt'altra direzione.

    Una indefinita panacea tecnologica che verrà scoperta in futuro è il classico argomento dei petrolieri texani e del presidente della Chrysler. Nessun cambiamento concreto è possibile, o duraturo, senza consenso e cultura adeguati. Tranne quelli imposti dalle catastrofi

    RispondiElimina

Puoi scrivere qualsiasi sciocchezza, ma io posso cancellarla.