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lunedì 25 giugno 2007

I am a dream

Mentre Prodi non è niente di più né di meno di un onesto funzionario di Stato sposato e non divorziato (comunque merce rara), Veltroni è molto di più, e di meno.

Veltroni è un Sogno: e i sogni aiutano a vivere meglio.
Prodi era rassicurante, ma a un certo livello le rassicurazioni non bastano più. Per rassicurare servono spiegazioni, statistiche, proiezioni, yawn. Gli italiani non vogliono essere rassicurati: vogliono essere sedati. Veltroni è l’unico che fa sognare il Trenta per Cento. No, riflettendo bene ce n’era un altro: Berlusconi.
Perciò non dirci più “I have a dream”, che sarebbe un po’ banale: di’ la verità: “I am a dream”. Il sogno che la tua generazione ce la farà, metterà d’accordo tutti, i neri con i bianchi e i padani coi mafiosi; Luxuria si fidanzerà con Ratzinger e tu celebrerai le nozze durante la Notte Bianca, al Colosseo, prima di uno spettacolo di gladiatori per la pace nel mondo.
Nel sogno veltroniano il futuro è una mescolanza di ricordi del passato, tutti virati in rosa: Kennedy e Che Guevara forse erano nemici, eppure nessuno mi proibisce di appendere i poster nella stessa cameretta. Il Novecento è principalmente un bello spettacolo, ma anche molto culturale. C’era Martin Luther King e c’erano le figurine Panini. E c’era anche Don Milani, anzi Veltroni si considera un allievo di Don Milani. Cresciuto a crostini e Lettera a una professoressa. C’è un piccolo problema.
Nel sogno veltroniano, tutto è ridotto a figurina. Se Che Guevara si riduce a un simpatico guerrigliero, Don Milani probabilmente ce lo ricordiamo come un simpatico prete che si arrabbiava perché le maestre borghesi bocciavano i figli dei contadini. Cattivone, le maestre borghesi! La lezione che Veltroni e i suoi coetanei hanno capito, leggiucchiando Don Milani, è che Bocciare È Cattivo. Una perfida usanza borghese.
Basta scavare un po’, mettersi a leggere neanche tanto, per rendersi conto che Don Milani era un personaggio molto più complesso e più ruvido. Per esempio: non sopportava la Ricreazione. Nel suo primo libro, Esperienze pastorali, scrisse proprio un capitolo "Contro la ricreazione" che a suo parere era tempo sottratto allo studio e al lavoro. L’arcivescovo lo esiliò a Barbiana e lui ne approfittò per creare un esperimento educativo irripetibile, anche perché se qualcuno riprovasse a ripeterlo al giorno d’oggi finirebbe in galera per plagio o sequestro di persona: gli alunni di Barbiana studiavano dodici ore al giorno senza giorni festivi e senza ricreazione.
Se il piccolo Walter avesse veramente studiato a Barbiana, se avesse provato a introdurre illegalmente un album di figurine, Don Milani probabilmente glielo avrebbe strappato di mano e lo avrebbe segregato in una stanzetta con compiti extra di matematica. Vaglielo a spiegare, al simpatico prete, che anche la figurina Panini “è cultura”. Milani aveva un’idea arcigna e guerrigliera della cultura. Quando seppe che alcune ragazzine del paese scendevano a valle a ballare, attaccò una predica che non finiva più. Le ragazze proletarie non devono ballare! Devono partecipare alle riunioni sindacali e di partito, altroché. A quindici anni.
UNA RAGAZZINA: Alle riunioni sindacali e politiche non si capisce nulla.
DON LORENZO: A fare quelle mossettine in sala da ballo ti riesce e a seguire una riunione politica e sindacale che ti prepara a essere più capace, più sovrana, ti pare di non essere capace? Eppure probabilmente l’anno prossimo andrai a lavorare e avrai davanti responsabilità immense: licenzieranno una tua compagna di lavoro e dovrai decidere se scioperi o no per lei, se difenderla o no, se sacrificarti o non sacrificarti per lei, se andare in corteo davanti alla prefettura o davanti alla direzione, se rovesciare le macchine e rompere i vetri oppure se tu dovrai zitta zitta chinare la tesata e permettere che la tua compagna sia cacciata fuori a pedate dalla fabbrica. Tu queste cose le dovrai decidere l’anno prossimo e per ora ti prepari twistando in una sala da ballo?[…]
La preparazione alla vita sociale e politica, o oggi o mai. L’età giusta è questa.
(Don Lorenzo Milani, Anche le oche sanno sgambettare (1965), Edizioni Stampa Alternativa, 1995, pagg. 16-17).

Veltroni è la formula alchemica per trasformare ogni Passatempo in Fatto Culturale, e poi, con procedimento inverso, ogni Fatto Culturale in Divertimento. Una parola che Don Milani odiava: divertirsi è scantonare, scordarsi dei propri problemi. Molto meglio rovesciar macchine e rompere vetri. Don Milani sarebbe il profeta dei Black Block, se i BB leggessero e non indulgessero anche loro alle danze e al divertimento. Diciamo allora che Don Milani è un po' troppo tosto per i Black Block - figurarsi per Veltroni.
Veltroni invece è, definitivamente, il Sindaco di Roma, l’erede di una lunghissima tradizione di questori la cui principale preoccupazione era Divertire il popolo sotto-occupato, sedarlo a furia di Circenses. Pensate alla Notte Bianca. Pensate cosa ne scriverebbe Don Milani, se potesse parlare con la lingua sua. Per lui, innanzi tutto, il mondo si divideva in oppressori e oppressi, una distinzione che Veltroni non saprebbe applicare correttamente. Lui stava con gli oppressi e li esortava a bere caffè, a stare in piedi di notte per studiare, per leggere un libro in più, per recuperare la distanza culturale dai padroni. Veltroni invece li tiene alzati per far festa, tutti in fila col bicchiere in mano mentre i padroni si allungano in tribuna vip. E non ci sarebbe niente di male: ma deve anche prendersi Don Milani, deve scrivere “I care” sui manifesti. Ci metterà anche la foto di Don Milani, il prete buono che non voleva bocciare gli asini. Ci stamperanno pure le magliette.
Veltroni è la trasformazione della Storia in Sedativo, e il bello è che funziona: il Passato è roba forte, avvolgente, e ciascuno di noi ha almeno un punto debole. Nessuno è indenne.
Guardate Wittgenstein: quanto si è dato da fare in queste settimane per ringiovanire la classe dirigente. Bene, bravo, non fosse che nel frattempo Veltroni ti organizza al Circo Massimo un concerto dei Genesis. I Genesis. Un gruppo di pelati tronfi che erano già pelati tronfi quando io portavo le braghette. E lui va in sollucchero. Si può rinnovare la classe dirigente e andare ai concerti dei Genesis? Non c’è una contraddizione? No. Non c’è mai una contraddizione, se in città c’è Veltroni.
Io lo voto anche subito. In un mondo di sognatori, stare svegli è fighissimo.

14 commenti:

  1. Leo, stai pensando a un'onesta carriera come altruifregante?

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  2. Don Milani non si discute.. è un maestro.

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  3. non credo sia in discussione Milani, ma Veltroni

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  4. non è che Don Milani si candida anche lui?

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  5. Che Gran Bel Post!

    Da rileggere almeno una volta alla settimana durante i prossimi mesi di primarie del PD.

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  6. Davvero bello, complimenti. Senonché nessuno tira le somme e dice la conclusione logica qual'è?

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  7. Ovvero che continuiamo a votare turandoci il naso ma che con Veltroni e Franceschini, rispetto agli ultimi anni, è un passo avanti enorme?

    (ora mi servono un paio d'ore per riprendermi da questa affermazione, che mai avrei immaginato potesse uscire dalla mia tastiera)

    Gru'

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  8. O che sarebbe ora di rileggerselo, Don Milani..

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  9. Se il tuo naso è troppo delicato, mozzalo.

    Meglio entrare nel Veltronismo a naso mozzo che fare smorfie a Berlusconi a vita.

    Amen

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  10. "Nel sogno veltroniano, tutto è ridotto a figurina".

    Può darsi, ma non per questo bisogna ridurre tutto a 'pura iconografia'. O a macchietta.
    Veltroni è buonista, è berlusconiano, etc....
    Figurine e videocassette sono onte che non si lavano neanche a 60° con l'additivo e il prelavaggio?
    E' giunto il momento di rileggere Don Milani?
    Forse sì. Ma forse anche no...
    ciao

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  11. Carissimo Leonardo, dicevo -appunto- che è un passo avanti enorme. Meglio Veltronismo che Berlusconismo mille milioni di volte, ma mozzarsi il naso, no, mai.

    Sospendere lo spirito critico, essere ultrà di parte a priori, perché altrimenti c'è Berlusconi, sarebbe proprio la vittoria definitiva del berlusconismo. Pur essendo consci che prima viene l'emergenza. (vedi le recenti amministrative a Verona.. dove il "nuovo" è rappresentato dai nazi ultrà della curva, in una coalizione da percentuali bulgare, o, meglio, trevigiane)

    Rossa: Rileggerselo Don Milani, si. Almeno un paio di capisaldi, Lettera ad una professoressa e Lettera ai cappellani militari, fosse per me dovrebbero essere letture obbligatorie in tutte le superiori :)

    Gru'

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  12. Speriamo che con sto fatto di Veltroni non ci va di mezzo Don Milani, povero cristo, che davvero dovrebbe essere reso obbligatorio a scuola (ma perché non lo è?!).

    Comunque sia, dalle parti del Pd sono bravi ad immaginare di metter fondamenta a discutere democraticamente del terreno su cui sorgerà la casa a scegliere arredi ecologici, bioarchitettura, stile di vita sostenibile. Quando si tratta di metter radici, ecco che compare il cemento schifoso, i progettisti ubriachi e soprattutto l'impressione che quella di prima era stata una colossale presa per il culo.

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