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martedì 26 giugno 2007

martiri del management

Si chiama Catania, risolve i problemi

Ora io mi rendo conto che un Paese dove bastano 200 pendolari in una stazione a bloccare tutta la circolazione ferroviaria è una vergogna.
E non è certo colpa di Trenitalia o delle Ferrovie: è colpa dei pendolari, quei perfidi, che profittando di una intrinseca debolezza del tracciato ferroviario organizzano i loro maledetti scioperi fiscali. Che non sono belli, perché vengono fatti davanti a tutti, creando molto disagio.
Diciamola tutta, gli scioperi fiscali non sono roba da pezzenti, ma da professionisti, che sanno farli di nascosto, dal commercialista, senza disturbare giornalisti e tv.

Del resto è anche vero che a 'sti poveracci hanno aumentato il biglietto da 15 euro a 60. Se non sbaglio è un aumento del 400%. Io comunque una soluzione ai loro problemi ce l’ho. Non so come. Di solito non trovo le soluzioni ai problemi, ma stamattina è diverso.

La mia soluzione ha di buono che è rapida e quasi indolore. Consiste in questo: una pattuglia di finanzieri, o carabinieri, o poliziotti (ma vanno bene anche i vigili del fuoco) va da Elio Catania e gli chiede 5 milioni di Euro. Lui cinque da darci ce ne ha di sicuro: quando era amministratore delegato di Trenitalia ne prendeva due all’anno di stipendio; anche se li avesse spesi tutti (e non si capisce come) l’anno scorso licenziandosi dovrebbe averne pigliati cinque di liquidazione. I casi sono due: o ha un pozzo in giardino e passa il tempo a buttarci le mazzette da cinquanta, oppure dovrebbe averne parecchi da parte. Magari investiti. Beh, li disinvestiamo. Siamo lo Stato sovrano, dopotutto.

Io poi non sono un ignorante, sapete, mi rendo conto che per fare una cosa del genere ci vuole un habeas corpus. Però secondo me non è difficile trovarne uno: le zecche e i pidocchi sui vagoni ci sono ancora o no? le linee sono aumentate o diminuite? Ed esiste o no in Trenitalia un buco da un miliardo e settecento milioni di Euro? Sì? Chi avevano chiamato a risanare? Elio Catania? Ha risanato? No? E si è pigliato pure la liquidazione? E vabbè, noi gliela chiediamo indietro. Secondo me non fa una grinza.
...anziché puntare al risanamento e al contenimento degli sprechi, ha fatto letteralmente esplodere i costi operativi, con una proliferazione dell’apparato dirigente e un incremento delle spese per appalti e forniture pari al 22 per cento. A causa della carenza di materiale rotabile e di personale è diminuito il numero di treni, sbagliando clamorosamente la programmazione degli orari offerti al pubblico. A una domanda crescente di servizi adeguati si è risposto con il raddoppio degli spot pubblicitari e una qualità largamente approssimativa. Tutto questo evidenzia il fallimento delle politiche aziendali. (Franco Nasso, Filt, via wikipedia).

Dovrebbe anzi ringraziare che non gli facciamo fare neanche una mezza giornata di galera. Ci mancherebbe: non ha fatto mica niente di male, a parte contribuire allo sfascio ferroviario italiano, che non è un reato in sé.
E siccome già sento qualcuno commuoversi per il povero ex consigliere d’amministrazione sul lastrico, un altro martire del management, vi rassicuro: no, sul lastrico per ora non ci va, considerato che attualmente è

- Membro del Consiglio di Gestione di Banca Intesa-San Paolo.
- Vice Presidente Assonime,
- membro di giunta Confindustria
- Vice Presidente del Consiglio per le Relazioni Italia Stati Uniti.
- Dal 26 aprile 2007, presidente dell'Azienda Trasporti di Milano su proposta del sindaco di Milano Letizia Moratti. E si capisce, uno così bravo a sfasciare le ferrovie vuoi che la Moratti se lo lasci sfuggire?

Ho fatto un rapido conto. Cinque milioni di euro divisi per i duecento pendolari che hanno bloccato i treni ieri fanno 25.000 € a testa, una media vincita ad Affari Tuoi. I pendolari pidocchiosi potrebbero comprarci una macchina a metano o GPL per andare a lavorare a nord e non rompere più le scatole alle ferrovie, che così potranno concentrarsi sulla loro mission: far viaggiare i businessmen in pendolino. Oppure possono investirli in qualcosa, diventare professionisti, dopodiché gli scioperi fiscali li faranno come tutti gli altri, privatamente e senza dirlo in giro. E saremo tutti contenti. Persino Catania, secondo me.

Sono convinto che lui quei cinque milioni di euro non li ha nemmeno toccati. Probabilmente gli fa schifo solo pensarci. Ma come, un professionista come lui sfascia le ferrovie e si fa dare una montagna di soldi in liquidazione? No, nessuno riuscirebbe a intascarli a cuor leggero. Allora forse non servono i carabinieri, basta un appello accorato: Catania, risolvi un problema, per una volta nella tua vita. Dai, smolla il grano. Lo sappiamo che ti vergogni. E non c’è niente di male. È anzi una cosa che ti fa onore. Smolla, su. È l’Italia che te lo chiede.

7 commenti:

  1. Non urlarle troppo in giro queste cose..! qualcuno potrebbe pensare che fai della vuota retorica populista!!!

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  2. è già il secondo giorno dietro fila che pubblichi un post carino e quasi condivisibile.
    solo un inciso: pare che il costo effettivo del biglietto sia di 60 euro e che, se prima ne pagavano 15 ,è perchè i restanti li metteva la regione campania.
    Ora: il fatto che il livello dei salari sia scandalosamente basso autorizza sicuramente un livello rivendicativo alto quando si devono ridiscutere i contratti. ma non dovrebbe autorizzare la regione campania o qualsiasi altro ente pubblico a farsi carico di questo, contribuendo di fatto a pagare una parte della retribuzione al posto del datore di lavoro e facendola poi gravare sulla fiscalità generale.

    gli stipendi li devono pagare i datori di lavoro, non io.
    altrimenti finisce come con wal mart che aiuta i propri dipendenti a chiedere i sussidi di povertà.

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  3. Personalmente penso anche di peggio dei dirigenti passati e presenti delle Ferrovie, il cui stipendio legherei in modo indissolubile alla puntualità/pulizia dei treni da loro mal gestiti.
    Sono una pendolare e ieri il mio disagio è stato di soli 20 minuti, posso anche solidarizzare con i pendolari di Salerno, ma non più di tanto.
    L'anno scorso la regione Emilia-Romagna ha pattuito con le Ferrovie, a titolo di rimborso per gli eccessivi ritardi registrati, una mensilità gratuita per i pendolari (con esibizione dell'abbonamento dle mese prima). Ma solo per quelli con abbonamento "normale", non prevedendolo per i pendolari "ricchi" che viaggiano sull'Eurostar (non per scelta nostra, ma delle ferrovie che ci hanno tolto il 50% degli altri treni). Il mio abbonamento compreso i supplementi costa il 100% in più rispetto a quello normale. Nn ci siamo sdraiati sui binari, non abbiamo occupato la stazione, non abbiamo paralizzato l'Italia. Abbiamo compilato moduli di reclamo, fatto telefonate di protesta, scritto ai giornali. Non abbiamo provocato alcun ritardo. Abbiamo vinto ed ottenuto la mensilità gratuita (peer modo di dire poichè nell'ultimo anno la percorrenza media della mia tratta di 50 km registra dai 5 ai 10 minuti di media di ritardo quotidiani).
    Quest'anno ad aprile le Ferrovie ci hanno imposto la prenotazione obbligatoria del posto sugli Eurostar (prenotazione che noi paghiamo non facciamo per evitare di buttare soldi in caso - quotidiano - di ritardi e spostamenti di treni). Abbiamo protestato (reclami scritti e telefonici), ma non ci hanno dato ascolto. Allora abbiamo fatto in massa (perchè i pendolari dell'Eurostar/INtercity casua tagli ai regionali sono in crescita esponenziale) la prenotazione. Risultato: calo drastico nelle vendite dei biglietti per indisponibilità dei posti (da noi prenotati). Le Fs hanno fatto marcia indietro.
    Le Fs fanno schifo, e queste sono solo bazzeccole (una porta esterna di un Eurostar 2 giorni fa era aggiustata con del nastro adesivo nero, ed è così da mesi ormai). Ma anche noi ci mettiamo del nostro.

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  4. Adorabile post.
    E il mio socio ha appena aspettato la 61 (in Via Senato, centro di Milano) per 14 minuti.

    Ma c'è da sperare che l'ATM non lo licenzi: altrimenti mi ritrovo il prezzo del biglietto a 2 Euro

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  5. post assolutamente condivisibile. faccio il pendolare dalla brianza, e nonostante sia messo meglio di molti altri, i miei treni accumulano in media 10 minuti di ritardo su un tragitto di 15.

    leggendo sul forum di milanotrasporti.org (frequentato anche da addetti ai lavori) viene ribadito più volte che il problema non è tanto di infrastrutture (che potrebbe essere spesso risolto con interventi banali tipo più scambi e migliore manutenzione degli stessi), ma di gestione del servizio: troppi enti coinvolti anche per fare un piccolo cambiamento agli orari.

    un pb che mi coinvolge personalemente: il biglietto treno-milano (FS + ATM) esclude alcune stazioni, non è elettronico quindi ogni volta bisogna farsi aprire la porticina alla metropolitana etc.

    PS: a voler essere precisi, un aumento da 15 a 60 è del 300%, non 400%. che poi fai la figura del comunista.

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  6. Sono anch'io pendolare su due tratte diverse: una da Salerno a Napoli e l'altra da Salerno a Battipaglia. Da Napoli a Battipaglia i treni hanno sempre almeno quindici minuti di ritardo a prescindere, perchè devono star dietro anche al traffico merci cospicuo; nel tragitto inverso, invece, sono sempre abbastanza puntuali. Nel tragitto da Napoli in giù, una mattina in cui andavo dalla mia famiglia a Potenza,un treno di ultima generazione come il Minuetto, pur nascendo alle otto del mattino, arrivato a Salerno dopo soli quaranta minuti, puzzava di sporco (pipì) come se non fosse stato pulito da una settimana e lasciato sotto il sole ad asciugare. Nel tragitto inverso, poi, i treni degli anni cinquanta sono all'ordine del giorno, qualcuno più pulito (a seconda della provenienza) qualche altro indescrivibile per grado di sporco.
    Una volta un capotreno mi ha raccontato di aver trovato sul sedile di un eurostar una grossa merda umana (si può dire, vero?).
    Lo stato delle ferrovie lascia a desiderare ma rispecchia fedelmente il livello di civiltà di un popolo. Biglietti compresi.

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