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giovedì 28 giugno 2007
pelato e spettinato
Arriva Walter (appunti)
Gli applausi
Troppo pochi. Allora è meglio niente. Oppure oceanici. Vedrete che Fede li monterà continuamente.
La testa.
La testa è tutto Veltroni. Sono magro e rigoroso come Fassino, però ho anche il doppio mento bonario alla Prodi. Sono pelato come Phil Collins, però ho anche i capelli sbarazzini da eterno giovincello. La chierica di Veltroni è un vero mistero: allo stesso tempo pelato e spettinato, com’è possibile? Sembrano due teste assemblate.
Gli occhi.
Dietro gli occhiali s’indovinano rughe secolari. È uno stanco cronico, lavora molto. Però in occasioni come queste ci vorrebbero una palpebra più alzata.
Il discorso.
Troppo lungo! Ma cosa pretendi, chi è che dovrebbe starti a sentire dalle cinque alle sei? Se almeno avesse avuto tantissime cose da dire, ma si è ripetuto spesso. A un certo punto ha anche detto: “Mi ripeto, e so di farlo”. Mi ripeto e so di farlo. Sembra una frase da innamorato all’ultima spiaggia.
Si muoveva molto
Gli hanno spiegato di non stare fermo impalato, e di guardare a destra e a sinistra. Lui, diligente, si mette a guardare a sinistra e a destra e intanto ondeggia in senso inverso: bascula a sinistra e guarda a destra, dà un colpo a destra e guarda a sinistra. Il risultato di questa strategia comunicativa è simile a quello di Funari quando cercava i testi di Jack Folla sui gobbi incrociati (se non ha i gobbi, tanto peggio: sembrava ne avesse tre mescolati nel pubblico). In quella trasmissione che hanno chiuso dopo tre puntate, esatto.
Il confronto con Berlusconi ’94 è significativo: lui stava seduto e guardava fisso in camera: “Ciao, sono l’uomo della Provvidenza e sto parlando solo a te, a te, a te!”. Veltroni ’07 sembra piuttosto voler dire: “Ehi, sto dicendo tante cose, qualcuna vi interessa? potrebbe interessare al signore laggiù a sinistra? O a quello laggiù a destra? Eh? Qualche scatto laterale, come se udisse rumori improvvisi. Io lo avrei tenuto bello fermo, invece, con tanto di leggio e microfono fisso come a un congresso, e il dinamismo lo avrei reso con movimenti da una macchina e dall’altra, però io non capisco niente di comunicazione.
All along the watchtowers
Gli hanno detto “per carità niente santini sullo sfondo, piuttosto tanti bei paesaggi rassicuranti, tante torri, l’Italia è tutta torri, siamo tutti a nostro agio sotto le torri”. Mah. Boh. Le torri sono un’arma difensiva, tanto per cominciare. E poi sono l’emblema di una classe dirigente miope e arroccata al suo particulare: nel tardo Duecento, invece di re-investire in welfare, ogni famiglia si costruiva la torre più alta di quella del vicino, e nel Trecento sappiamo tutti com’è andata a finire. Non lo sapete? Beh, recessione, crisi, carestie, pestilenze (si salvò solo l’industria del lusso, ricorda qualcosa?) Ecco. Le Torri ci ricordano che l’ignoranza e la stupidità della nostra classe imprenditoriale e dirigente hanno radici millenarie. Molto bene. Io avrei fatto senza diapositive, ma non sono mica un consulente.
I contenuti
Buoni, per carità. La cosa che mi è parsa più impegnativa è il sì al TAV, ma d’altro canto chi non è d’accordo ha a disposizione un sacco di partiti più a sinistra del Pd. Buono il risalto dato all’emergenza clima, un po’ noiosa la digressione sulla previdenza, ridondante il ritornello “lotta alla precarietà”, ma ha fatto bene a ricordare che i precari inglesi hanno più sicurezze dei nostri, è una cosa che i Blair alle vongole non sanno.
Io avrei lasciato perdere Prodi. Sono e resto un prodiano, mi sembra che in una situazione difficile si stia difendendo bene, ma cosa c’entra? Politicamente è fregato, bisogna dare l’impressione che cambi tutto. Come Sarkozy, il chiracchiano che ha cambiato l’etichetta sul chiracchismo ed è riuscito a venderlo ai francesi come roba nuovissima. E gli italiani non sono più furbi dei francesi, proprio no.
A whiter shade of pale.
Veltronismo puro. Voglio farvi sentire gli anni Sessanta, ma anche Johann Sebastian Bach. Potremmo essere al rinfresco della Prima Comunione di Pinuccia o in un film impegnato di Tullio Giordana, o anche in tutti e due simultaneamente.
La ragazza morta.
Il colpo basso alla fine ci voleva, e una lacrima non avrebbe guastato. Anche se c’è una terribile ironia in tutto ciò. I nostri ragazzi di oggi non sono tutti bulli e oche, io ho conosciuto una quindicenne saggia e consapevole. Ed è morta!
Io vorrei un tuo post su Veltroni ogni giorno. O almeno uno alla settimana: si può? :)
RispondiEliminaEcco. Il passo sulla ragazza morta non è solo vomitevolmente cinico, è anche controproducente.
RispondiEliminaE' veramente cosi-
RispondiEliminaNo, la televisione del dolore no, è troppo.
RispondiEliminasui contenuti Leo... sui contenuti.... quel continuo un colpo alla botte ed uno al cerchio. Quell'essere sempre in bilico tra tutte le sponde possibili: sicurezza ma con l'integrazione, lotta all'evasione ma rispetto dei commercianti, PA piu' efficiente ma rispetto di chi ci lavora...
RispondiEliminastessa solfa, sempre: nessuna scelta (che vuol dire nessuna strategia), solo la necessita' di piacere a tutti.
ennesima delusione. buonismo ed edonismo. punto.
ingoieremo pure questa.
vabbè, che t'aspettavi,
RispondiEliminache Veltroni mandasse a cagare qualcuno?
nah, troppo facile dire buonista. veltroni è molto di più...leonardo per una volta non sono d'accordo con te ^^
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