Per la società dell'avanspettacolo è stata una settimana difficile. Il palco scricchiola, il pubblico sonnecchia, il sipario è smandrappato e rischia di venir giù tutto d'un tratto.
Su Piste ho messo insieme tre episodi che non hanno apparentemente nulla in comune, eppure:
- A Siena non riescono più a mettersi d'accordo nemmeno su chi ha comprato il Palio.
- A Parigi John Galliano trascina l'Alta Moda Internazionale nel solito carrozzone disneyano.
- A Torino, per scartare il nuovo giocattolino di Lapo e lapoidi, una compagnia di sosia di Vip e acrobati demotivati rifrigge per l'ennesima volta la Storia d'Italia per luoghi comuni.
Tutto questo potrebbe voler dire una cosa sola: non riusciamo più a divertirci. L'Occidente è in quella fase crepuscolare dell'adolescenza in cui appoggiato al muro di un locale con un bicchiere in mano ti rendi conto che non ti piace la musica, non ti piace la compagnia, non ti piace nemmeno il Gin Tonic, che l'abitudine ha preso da un pezzo il sopravvento sul piacere. E la colpa di chi è? E se fosse colpa del Dj? La solita scaletta, invariata da cinquant'anni, non dice niente della nostra vita.
Questa classe dirigente fa schifo per vari motivi, e forse il primo è che non ha fantasia. Ricicla persino i sogni dei papà e dei nonni. Scusate, ma che tipo di nostalgia dovremmo provare davanti a una Cinquecento a diecimila euro? Ma ridateci una Panda a cinquemila, e ai sogni ci penseremo noi.
cinquant'anni fa la cinquecento costava 495.000 lire. Direi che ci siamo, come rapporto :-)
RispondiEliminafacciamo davvero poco per non meritarci le bistecche di soia,e il marketing su Bridget Jones(similari).Un surrogato di carrube di plastica della vita.Spaghetti frack
RispondiEliminaVeramente era 'ma dammi indietro la mia seicento' ma tant'è, occasione persa...
RispondiEliminaUn grido di disperazione potrebbe esserci 'dateci qualcosa che valga quello che costa', intendendo per valore quel compromesso tra qualità e prezzo e possibilità.
E cmq non è mica detto che sui sogni tutti saprebbero esser autosufficienti, dai troppo per scontato che la gente non pensi (e non sogni) con la propria testa perchè è condizionata e se non fosse condizionata allora...
Ma dai, l'unica cosa buona che ha tirato fuori la Fiat negli ultimi dieci anni e' proprio questa 500! :)
RispondiEliminaSu, l'ha fatto pure BMW con la Mini (e non mi tocca' la Mini...)
Meno yogurt la mattina, Leo! :)
i retyling amplificano gli aspetti peggiori del concept di partenza..si guardi il mondo degli ultimi vent'anni (es. labbra di cludio baglioni)
RispondiEliminaSulla festa di Torino hai perfettamente ragione, l'ennesima carrellata di baggianate e luoghi comuni, dalla tavolata imbandita con spaghetti a Fellini (l'ultimo regista italiano che il mondo d'oltralpe ricorda).
RispondiEliminaComunque sono contento per la Fiat, il che vuol dire essere contenti per Torino e il pil nazionale (cui la Fiat contribuisce per quasi il 4%).
Sul resto che ci vuoi fare, qualunque tradizione nostrana è ferma a minimo 100 anni fa, il mondo del Palio, del carnevale e delle processioni solenni ormai non c'è più da un pezzo, sono solo sepolcri vuoti buoni per le dirette tv.
Questa primavera a Berlino, per il compleanno dell'Unione Europea, per coinvolgere i giovani hanno organizzato un rave party, una festa durata tre giorni.
Da noi hanno fatto un concerto di musica classica con le solite cariatidi in prima fila.
Capito l'antifona?
Scusate la lungaggine ma il tema delle inutili tradizioni mi sta parecchio a cuore.
Buone cose a tutti.
Non è detto che un rave party sia meglio...
RispondiEliminaquel che è peggio è ficcare tre minuti stile rave al termine di una baracconata stile amarcord.
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